
BRUTTA AVVENTURA PER IL NAVIGATORE PIEMONTESE E IL SUO ULDB ASPRA – Pala del timone spezzata, idraulica fuori uso, barca alla deriva nello stretto sulla rotta delle navi, salvato dalla barra di emergenza… – LA BIOLOGA: NON E’ UN ATTACCO MA UNA FORMA DI GIOCO
Ancora una cronaca di attacchi di orche a barche a vela, sempre nella zona atlantica di Gibilterra. Stavolta ne ha fatto le spese Alessandro Tosetti, navigatore solitario piemontese di rientro dal suo peregrinare intorno al mondo, con l’ULDB Aspra, prima alla Global Solo Race di Marco Nannini, costretto ad abbandonare a seguito di una avaria al sartiame, e poi ripartito dalla Nuova Zelanda con l’obiettivo di completare il giro e tornare in Italia. Ecco il suo racconto dell’accaduto.
“Mi ero preparato alla tempesta e mai avrei immaginato che un gruppo di orche mi assalisse nello stretto di Gibilterra. Animali di grossa taglia sui 5 metri, un gruppo familiare mi dicono, che per circa mezz’ora ha malmenato Aspra, in particolare il suo timone.
“Mi ero posizionato in un corridoio a sud con poche navi per riposare un pò! È partito l’attacco a suon di fendenti. Ho eseguito la procedura che avevo letto: spento il pilota automatico e sonar, chiuse le vele… nulla è valso, dopo i primi colpi la parte idraulica dei pilota è scoppiata con tutto l’olio in sentina, i frenelli attorcigliati sul settore… alla deriva in mezzo allo Stretto con le navi in transito. Ho chiesto soccorso a Terifa MRCC pensando di farmi trainare.



“Mentre li aspettavo sono riuscito a sbrogliare la matassa e liberare il timone che sembrava ruotare ancora. Al volo ho montato la barra di emergenza e con sorpresa ho visto che riuscivo a governare. In questo modo a motore ho timonato 12 miglia fino al porto di Tarifa scortato dal rimorchiatore che intanto era arrivato.

“Naturalmente si è messo a diluviare e rafficare ma tutto bene, la manovra di ormeggio un cinema… a lieto fine. Peccato però che lì ho scoperto che la pala del timone era stata mutilata. Asse e cuscinetti sembrano salvi, spero di riuscire a tornare a casa così. Se ho fatto 12 miglia forse ne posso fare 800. Nei prossimi giorni capirò meglio, ora dopo 30 ore di veglia vado a dormire. Buona Pasqua Alessandro”
Alessandro era stato costretto a interrompere la Global Solo Challenge nel marzo 2024 in Nuova Zelanda, per una rottura al sartiame, dopo oltre 15.000 miglia navigate in solitario dalla partenza nell’ottobre 2023. Ma aveva reagito e deciso di rilanciare il suo sogno e completare il giro del mondo in solitario: quindi è ripartito da Auckland con l’obiettivo di tornare a Sanremo. Il 12 febbraio di quest’anno alle 11:30 aveva doppiato Capo Horn, nono italiano di sempre a farlo in solitario, con i guidoni dello Yacht Club Sanremo e del Royal New Zealand Yacht Squadron recentemente gemellati, e anche in omaggio all’accoglienza e assistenza ricevute a Auckland. L’arrivo a Sanremo atteso in primavera, ora questo stop imprevisto. Ma Tosetti ha già dimostrato di avere la forza di reagire: forza Alessandro!


LA RIPARTENZA DI TOSETTI DA AUCKLAND NELL’AGGIORNAMENTO DI SAILY
Il gruppo di mammiferi che ha attaccato la barca di Tosetti è stato riconosciuto dal collettivo GT Atlantic Orca che lavora per la conservazione e gestione dell’orca iberica, presente in circa 50 esemplari raggruppati in 5 famiglie. E’ considerata una sottopopolazione gravemente minacciata d’estinzione, che si nutre del tonno rosso dell’Atlantico e, per seguirne gli spostamenti, dal Nord migra in inverno verso lo Stretto dove rimane fino a giugno.
Proprio come Gladis Albarracín, un’esemplare femmina che ha interagito con Aspra: “era presente in zona nel giugno 2024 e poi emigrata a Nord con i primi gruppi di orche che avevano lasciato lo Stretto. E’ una delle orche più attive e che non ha mai smesso di interagire con le barche da quando ha iniziato questa attività”. Si contano centinaia di interazioni con le imbarcazioni da diporto dal 2000 ad oggi.
LA BIOLOGA: NON SONO ATTACCHI, MA UNA FORMA DI “GIOCO” – La biologa Sabina Airoldi, Direttore di progetto del Tethys Research Institute, il centro di ricerca che studia e monitora i cetacei con sede a Milano e presso il nostro Club, ha commentato questo nuovo schema comportamentale: “La tesi più accreditata e che condivido anch’io è che si tratti di una forma di “gioco”, iniziata da pochi individui e poi trasmessa ad altri con specifici all’interno della stessa popolazione” afferma Airoldi. ’’Non ci sono evidenze che suggeriscano un attacco vero e proprio. Se così fosse, un gruppo di orche molto probabilmente sarebbe in grado di capovolgere una piccola imbarcazione, considerando che in Antartide riescono a sollevare blocchi di pack per catturare le foche di Weddell, che spesso vi si rifugiano per sfuggire ai predatori o per riposare.
Non è quindi corretto parlare di attacchi da parte di questi mammiferi marini, bensì di interazioni, che in alcuni casi possono provocare danni anche gravi alle imbarcazioni”.
Al momento Alessandro, ormeggiata Aspra al porto di Tarifa, sta lavorando per sistemare la parte idraulica del timone e ricollegare il pilota automatico in modo da poter ripartire al più presto e concludere la sua navigazione intorno al mondo.
Dallo Yacht Club Sanremo, il circolo di Tosetti, cresce l’attesa: “Non vediamo l’ora di dare il benvenuto a Alessandro e ASPRA con il guidone del nostro club gemellato, il Royal New Zealand Yacht Squadron di Auckland.”
IL TRACKING PER SAPERE DOVE SI TROVA LA BARCA
