ERA SOSTENUTA DAL PRESIDENTE USCENTE THOMAS BACH – La Coventry a sorpresa sbaraglia tutti subito al primo turno di voto. Ha 41 anni ed è ministro dello sport dello Zimbabwe, due volte campionessa olimpica nei 200 dorso di nuoto, ad Atene 2004 e Pechino 2008 – VIDEO

A sorpresa, al meno per le proporzioni del successo, Kirsty Coventry è stata proclamata nuova presidente del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale. Si tratta della prima a donna e della prima africana a guidare il Comitato olimpico internazionale. Coventry, 41 anni, ministro dello sport dello Zimbabwe, è stata due volte campionessa olimpica nei 200 dorso di nuoto, ad Atene 2004 e Pechino 2008, ottenendo anche 4 argenti e un bronzo ai Giochi. Sette medaglie olimpiche che adesso la rendono la regina dello sport mondiale. Un voto per molti sorprendente, che premia però la continuità con l’ultima gestione del CIO.

Kirsty Coventry infatti aveva il supporto palese da parte del presidente uscente Thomas Bach, anche per questo ha sbaragliato a sorpresa i sei concorrenti già dal primo turno di voto dell’Assemblea CIO in corso a Costa Navarino, in Grecia (non lontano dai luoghi originari dei Giochi), superando subito il quorum necessario di 49 preferenze. La vittoria di Coventry è stata anche un successo per il presidente uscente.

La dirigente zimbabwuese è il decimo presidente del CIO in 131 anni di storia, ottiene un mandato di otto anni fino al 2033. Le sfide principali per la 41enne saranno quelle di guidare il movimento olimpico attraverso le questioni politiche e sportive verso i Giochi estivi del 2028 a Los Angeles, anche impegnandosi nella diplomazia con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il CIO di Coventry dovrà anche trovare un ospite per i Giochi estivi del 2036, che potrebbero svolgersi in India o in un Paese del Medio Oriente.

IL MOMENTO DELLA PROCLAMAZIONE

Coventry sostituirà formalmente il suo mentore Bach il 23 giugno, ufficialmente Giornata Olimpica, come decimo presidente del Cio nei suoi 131 anni di storia. Bach ha raggiunto il massimo di dodici anni di mandato.

L’ELEZIONE PIU’ APERTA DA DECENNI, CON 6 CANDIDATI FORTI – È stata l’elezione presidenziale del Cio più aperta e difficile da definire degli ultimi decenni, senza un chiaro vincitore prima del voto. Molti prevedevano che per ottenere la maggioranza assoluta sarebbero state necessarie diverse tornate elettorali.

EMOZIONATA, VI RENDERO’ ORGOGLIOSI “Sono incredibilmente onorata ed emozionata di essere stata eletta presidente del Comitato Olimpico Internazionale. Voglio ringraziare sinceramente i miei colleghi membri per la loro fiducia e il loro sostegno. La ragazzina che ha iniziato a nuotare nello Zimbabwe tanti anni fa non avrebbe mai potuto sognare questo momento”, ha commentato dopo la sua elezione Kirsty Coventry.

“Sono particolarmente orgogliosa di essere la prima donna presidente del Cio, e anche la prima africana. Spero che questo voto sia di ispirazione per molte persone. Oggi i soffitti di cristallo sono stati infranti e sono pienamente consapevole delle mie responsabilità come modello”, ha aggiunto l’olimpionica di nuoto. “Lo sport ha un potere ineguagliabile di unire, ispirare e creare opportunità per tutti, e mi impegno a garantire che sfrutteremo questo potere al meglio. Insieme all’intera famiglia olimpica, compresi i nostri atleti, fan e sponsor, costruiremo sulle nostre solide fondamenta, abbracceremo l’innovazione e sosterremo i valori di amicizia, eccellenza e rispetto. Il futuro del Movimento Olimpico è luminoso e non vedo l’ora di iniziare”.

“Renderò tutti voi molto, molto orgogliosi e spero estremamente fiduciosi nella decisione che avete preso. Ora dobbiamo lavorare insieme”.

IL BACIO DEL RIVALE PIU’ ACCREDITATO, SAMARANCH JR – Salendo sul podio, si è congratulato con lei e le ha dato un bacio su entrambe le guance Juan Antonio Samaranch, considerato il suo rivale più temibile nella votazione.

In lizza c’erano anche quattro presidenti di organi di governo dello sport: Sebastian Coe per l’atletica leggera, Johan Eliasch per lo sci, David Lappartient per il ciclismo e Morinari Watanabe per la ginnastica, nonché il principe Feisal al Hussein di Giordania. Qui la presentazione dei sei candidati nell’articolo di Saily, con i rispettivi programmi.

Newsletter Saily