SONO GIORNI CON TANTI ARRIVI: VIDEO, FOTO, EMOZIONI – Romain Attanasio (14), Damien Seguin (15), Benjamin Ferré (16, primo non foiler), Tanguy Le Turquais (17), Alain Roura (18). Lunedi sera Isabelle Joschke (19), nella notte Jean Le Cam (20), Conrad Colman (21). Martedi Giancarlo (ETA tra le 10 e le 13!, entrata nel canale forse nel pomeriggio): tutti con lui!

Arrivano in tanti, Les Sables è un pentolone ribollente di gente, saluti, urla, applausi, emozioni. Perchè girare il mondo a vela, da soli, in regata, al Vendée Globe, è l’Everest della vela, è una impresa assoluta, fatta di preparazione, coraggio, impegno, resilienza, marineria. Questi sono alcuno dei migliori velisti del mondo in questi anni. Ecco perchè ogni arrivo è un bagno di folla, di entusiasmo, rispetto, gratitudine, anche venti giorni (venti!) dopo l’arrivo vittorioso dei primi.

Nel tourbillon degli arrivi del cuore della flotta, tra il 14° e il 22° posto, c’è anche Giancarlo Pedote. Il suo arrivo è previsto martedi 4 febbraio tra le 10 e le 13, con la passerella del canale possibile entro le 10:15 (difficile) oppure dopo le 17, per questioni di marea. L’altra marea, quella umana, ci sarà comunque, per accogliere l’italiano che vive a Lorient con moglie e figli, protagonista di un club esclusivo di big dello yachting oceanico, tra i pochissimi italiani a puntare e raggiungere l’obiettivo Vendée. Domani, al suo arrivo, si potrà raccontare e commentare la sua regata che certo non ha mancato di presentargli il conto salato di tante sfide e problemi, fino al problema al timone verso l’arrivo. Per adesso, gli auguriamo “buona (ultima) notte” di Vendée! A presto!

VIDEO: IL SENSO DI GIANCARLO PER L’ARRIVO

LA SITUAZIONE DELLA GARA: ANIMAZIONE 3D

TANTI ARRIVI ANIMANO LES SABLES: ECCOLI!

ROMAIN ATTANASIO, 14° – Per il carismatico skipper francese di 47 anni Romain Attanasio, concludere la regata mondiale in solitaria del Vendée Globe sta diventando una specie di abitudine. A bordo di Fortinet – Best Western ha tagliato la linea del traguardo al largo di Les Sables d’Olonne domenica 2 febbraio mattina alle 10:50.18 al 14° posto su 40 partenti. Per la terza volta consecutiva ha tagliato il traguardo in un piazzamento di tutto rispetto. Il suo tempo di gara è di 83 giorni 22 ore 48 minuti e ha terminato 3 giorni e 34 minuti dietro il 13° classificato Sam Davies (Initiatives-Coeur).

Da rimarcare che nell’Oceano Indiano a metà dicembre Attanasio ha potuto godere della felice notizia che diventerà padre per la seconda volta. Romain è il più felice di tornare a terra e presto alla vita di tutti i giorni da papà, alle piccole gioie della vita familiare e senza dubbio tornerà alle montagne dove è cresciuto e dove ama rilassarsi. La sua stessa presenza al via è stata in dubbio: ha disalberato solo due mesi prima della partenza e ha dovuto trovare finanziamenti all’ultimo minuto per farcela.

Come ha descritto vivere su queste barche Romain? Ecco una frase che riassume bene ciò che molti pensano: “L’atmosfera, gli urti, gli shock, tutto è completamente folle su queste barche! Ti fa male ovunque, è impossibile. Quando la barca sbatte, ti fa male il collo, ti scricchiolano i denti, è infernale! Non so perché mettiamo i foil su queste barche! Però… sono fantastici, la sensazione di volare è impagabile. Ma quando il mare è cattivo, è davvero dura.”

DAMIEN SEGUIN, 15° – Dopo 84 giorni, 20 ore e 31 minuti di regata, Damien Seguin ha tagliato il traguardo del suo secondo Vendée Globe consecutivo, in 15a posizione. A 45 anni, lo skipper paralimpico è riuscito nella sua scommessa di continuare a navigare ai massimi livelli, anche se, per sua stessa ammissione, questa seconda regata intorno al mondo è stata “una battaglia contro se stesso”, ma anche contro un meteo particolarmente imprevedibile che ha privato il Groupe Apicil del suo sogno di lunga data di competere in testa alla flotta. Come un vero campione ha combattuto duramente fino alla fine, sotto pressione ha mantenuto il suo 15° posto mentre tre rivali lo incalzavano a poche miglia di distanza mentre si avvicinava al traguardo in un freddo lunedì mattina.

Si può essere orgogliosi di Capitan Uncino, atleta che vanta una medaglia paralimpica a Rio 2016, e scossi dall’emozione che circonda la discesa del canale di Sables d’Olonne. Quattro anni dopo un’edizione senza pubblico in cui si è classificato al 7° posto, Damien ha avuto difficoltà a “rientrare in gara” nonostante l’enorme ondata di sostegno offerta dal pubblico vandeano.

Il 13 dicembre è stato un giorno da dimenticare quando una piastra di catena è stata strappata via durante una tempesta, creando una perdita a bordo. Mentre cercava di effettuare una riparazione, Damien si è infortunato al collo e al ginocchio ed è stato costretto a indossare regolarmente un collare per il resto della sua gara.

“È stato un enorme sollievo arrivare, perché ho lottato così tanto! Non è stata una regata intorno al mondo facile fisicamente, psicologicamente, sportivamente, le mie emozioni hanno preso il sopravvento al traguardo, aspettavo questo momento da qualche giorno, più mi avvicinavo più sembrava ritardarsi, ora mi sento molto bene. Questo canale è stato fantastico con il sole che sorgeva, e noi che eravamo la prima barca questa mattina. Alla fine, è l’unica volta in questo Vendée Globe in cui mi sento fortunato!”

BENJAMIN FERRÉ, 16° – Un novellino del Vendée Globe che ha fatto molta strada da quando si è innamorato delle regate oceaniche, solo sei anni fa! A 34 anni, lo skipper di Monnoyeur – DUO For a JOB ha completato la sua regata intorno al mondo senza scali e senza assistenza la mattina di lunedì 3 febbraio, assicurandosi il 16° posto in classifica, dopo 84 giorni, 23 ore e 19 minuti in mare. Una prestazione che gli vale il primo tra le barche a deriva senza foil, davanti a Tanguy Le Turquais e addirittura al suo mentore: Jean Le Cam che lo ha incoraggiato ad affrontare il Vendée Globe.

Benjamin ha anche dimostrato la resilienza essenziale per il successo in questo campo, riparando una serie di piccoli e grandi problemi che hanno colpito la sua barca, gloriosa vincitrice dell’edizione 2012 nelle mani di François Gabart.

Prima della partenza, il suo unico obiettivo era “finire a tutti i costi, anche se ciò significa nuotare per tirare la mia barca”. Ma con i suoi percorsi dritti e le sue opzioni tattiche anche nell’ultima settimana dal traguardo nel gruppo di otto barche vicine, Benjamin Ferré ha sicuramente fatto meglio: ha davvero regatato con stile e successo!

TANGUY LE TURQUAIS, 17° – Tagliando il traguardo questo 3 febbraio alle 11:37 UTC, dopo 84 giorni, 23 ore e 35 minuti di gara, Tanguy Le Turquais ha realizzato un sogno: completare il suo Vendée Globe. Il suo desiderio di lunga data di competere nel mitico giro si è rafforzato quando ha accolto la sua compagna di vita, Clarisse Cremer, di nuovo nel leggendario canale di Les Sables d’Olonne dopo il suo 12° posto di quattro anni fa.

Ex velista di Mini650 diventato regatante di Figaro, Le Turquais ha dimostrato per tutta la gara la determinazione a non arrendersi mai e la voglia di condividere la sua storia, comprese tutte le emozioni che ha dovuto affrontare.

Lo skipper di Lazare ha anche parlato della lontananza dalla figlia Mathilda e del suo orgoglio per la sua compagna Clarisse Cremer che ha completato il Vendée Globe più di una settimana fa. Ha parlato di allucinazioni, di pirati che sarebbero saliti a bordo, della gioia di vivere una competizione serrata nel cuore della flotta e del suo piacere nel godersi molti magnifici tramonti in mare aperto.

ALAIN ROURA, 18° – Lo skipper svizzero Alan Roura a soli 31 anni ha completato il suo terzo Vendée Globe consecutivo. Lo skipper solitario di Hublot ha tagliato il traguardo da Les Sables d’Olonne alle 11:57.48 conquistando il 18° posto col tempo di 84 giorni 23 ore 55 minuti. Nonostante il bel sole e il cielo azzurro, è stato un momento agrodolce per Roura quando ha dato il via al traguardo. È stato superato nelle ultime miglia prima da Benjamin Ferré e poi da Tanguy Le Turquais che hanno conquistato rispettivamente il 16° e il 17° posto, Ferré 37 minuti prima e le Turquais 20 minuti prima di lui.

Tra i suoi obiettivi e aspirazioni prima della partenza, Roura voleva semplicemente gareggiare di nuovo nel Big South e riuscire a spingere il suo IMOCA, l’ex barca di Alex Thomson. È stato sicuramente per lui un grande passo avanti rispetto alle sue due gare precedenti, entrambe completate con budget modesti e barche a deriva più vecchie e non foiling. Nel 2016 Roura aveva solo 23 anni (ricordandoci una certa Violette Dorange…) e quattro anni dopo, nel 2020, era ancora il più giovane in gara.

Ora, a 31 anni e con così tanta esperienza alle spalle, Roura è stato in grado di gestire la sua gara e la sua barca, posizionando il cursore tra le esigenze innate di un concorrente duro e puro e la prudenza e la ragionevolezza di un marinaio-imprenditore.

VIDEO: RECAP DEGLI ARRIVI DAL 15° AL 18°

IN ARRIVO ALTRE PUNTATE PER UN GRANDE FINALE DI STAGIONE!

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