
IL NAVIGATORE ITALIANO SU PRYSMIAN CHIUDE IL GRUPPO IN ENTRATA NEL GOLFO DI BISCAGLIA – “Ogni volta che accelero troppo succede qualcosa al mio timone, è stanco, devo accettarlo. Preferisco non spingere troppo e voglio solo arrivare a Les Sables d’Olonne. Sento che la fine sta arrivando”. IL CANALE DI DUTREUX, CAPITAN BARBAROSSA – TRACKING FINO ALLA FINE
Gli occhi (e il cuore) adesso sono tutti alle ultime ottocento miglia (sulle 24mila totali) di Giancarlo Pedote (Prysmian, 22°). L’evoluzione meteo è intrigante, c’è una grossa depressione in arrivo, mentre il gruppo del quale fa parte Giancarlo è ancora sulla dorsale di un fronte precedente. L’arrivo di Giancarlo è stimato in una “forchetta” tra le 19 di lunedi 3 febbraio e le 9 di mattina di martedi 4, quindi è assai probabile per lui un arrivo notturno.
Damien Seguin (Groupe APICIL, 15°) sta volando: 446 miglia in 24 ore. Dopo un piccolo intoppo strategico a nord, il campione paralimpico è ora pronto per il fronte in arrivo che lo spingerà nel Golfo di Biscaglia, spinto da Benjamin Ferré (Monnoyeur – Duo for a Job, 16°), Alan Roura (Hublot, 17°) e Tanguy Le Turquais (Lazare, 18°) che gli stanno tutti alle calcagna.
VIDEO TANGUY LE TURQUAIS
Per come si sono messe le cose, Seguin, Le Turquais, Roura e Ferrè sembrano destinati a giocarsi in volata i posti tra 15 e 18. Con in più tra ferrè e Le Turquais in palio la vittoria tra i non foiler. Leggermente più staccata Isabelle Joschhe (circa 100 miglia davanti a Prysmian), poi Jean Le Cam (circa 80), quindi Conrad Colman che precede Giancarlo di una trentina di miglia ed è il più vicino. La meteo incerta puo’ lasciare spazio a qualche ribaltone tattico, ma la stanchezza di skipper e barche, la voglia di arrivare e la rotta ormai diretta verso Les Sables rendono questi distacchi abbastanza fedeli a quelli che saranno gli arrivi.
VIDEO ISABELLE JOSCHKE
Gianca dunque vede scappare via davanti a sè il gruppone (tra il 15° e il 22°, ben otto barche tutte molto vicine), che nei giorni scorsi aveva anche guidato alimentando le speranze di vederlo conquistare quel 15°-16° posto che era il suo obiettivo dichiarato alla partenza. Il problema, l’ultimo dei tanti problemi che purtroppo ha dovuto affrontare, è il suo sistema di timone, fragile da giorni e ormai non è all’altezza, come lo stesso Giancarlo ha spiegato: “Ogni volta che accelero troppo, l’ho visto ieri, succede qualcosa al mio timone, è stanco, devo accettarlo. Preferisco non spingere troppo e voglio solo arrivare a Les Sables d’Olonne. Ma il mio stato d’animo è che sto davvero iniziando a sentire che la fine sta arrivando.”

LES SABLES ABBRACCIA BENJAMIN DUTREUX: PERCHE’ LA FESTA E’ DIVERSA PER CAPITAN BARBAROSSA! – Era stato costretto a rifugiarsi a La Rochelle per la burrasca, ma adesso Benjamin è tornato a casa e il suo è il ritorno di Capitan Barbarossa, Les Sables impazzita. La risalita del canale per lui è stata era molto, molto diversa… Lo skipper figlio della Vandea ha finalmente potuto godere di un ritorno trionfale nel canale di Les Sables d’Olonne. Decine di migliaia di sostenitori si sono presentati per dare a Dutreux un caloroso benvenuto.
“Sono di Les Sables d’Olonne, sono della Vandea, ho così tanti sogni su questo canale perché l’ultima volta c’è stato il Covid. Ora, ancora una volta, non posso ancora tornare a casa in modo normale!” aveva detto lunedì mattina mentre arrivava lungo la costa a La Rochelle. Ma oggi la sua Les Sables gli ha riservato un bentornato spettacolare a casa, come si addice a uno skipper locale che è arrivato nella Top 10 per la seconda volta di fila.



TANTE BARBE ROSSE TRA LA FOLLA – Il pubblico si è radunato su entrambe le sponde del canale, molti sfoggiando una barba rossa per onorare il velista. Alla curva del canale è scattata la follia: Dutreux è sceso dalla sua IMOCA per qualche istante per condividere la gioia e il bagno di folla, tra tamburi, sagome con la sua faccia, bandiere, tanti sorrisi. Un altro esempio di ciò di cui è capace la “torcida” della vela da queste parti. Inimitabili. Forse non li capiamo ancora abbastanza, non riusciamo ad assimilare il livello di passione di questa gente.
A terra, Benjiamin ha detto: “Questi VG è stata un’avventura completamente diversa dal precedente nel 2020. Un’altra storia. Tecnicamente, la barca era molto diversa 4 anni fa e l’avventura ha preso un po’ il sopravvento. È stata più una gara nel cuore di una spedizione. Questa volta, ho davvero vissuto la regata, superando me stesso a livello sportivo, con l’obiettivo di ottenere un buon risultato. Le barche vanno più veloci, stiamo quasi diventando piloti. Il livello sportivo del settore è progredito enormemente e sono molto più orgoglioso di questo risultato rispetto a quello di quattro anni fa.”
Poi ha voluto ringraziare il suo team, i suoi partner e l’associazione Water Family, i cui colori indossa per la seconda volta consecutiva al Vendée Globe.
VIDEO, FESTA SUL CANALE PER BENJAMIN DUTREUX
ULTIMA DA JEAN LE CAM – E’ sempre interessante sentire i commenti e i racconti di un marinaio come Jean Le Cam (Tout Commence en Finistère – Armor-lux, 20°)!| Ed è anche sullo stesso mare di Giancarlo…: “Ci sono tra 30 e 38 nodi, non è molto confortevole. Cosa succederà? Mi sdraio sulla mia cuccetta, mi tappo le orecchie e lascio passare il brutto! Quando dormi, almeno non pensi, non c’è molto da fare. Ho raggiunto un picco a 28 nodi, è notevole. Non ho un J2, ma per chi ce l’ha, deve essere stato ancora più orribile!”


VIDEO RECAP DAY 82

DA RIVEDERE: LA PUNTATA DELLA FUGA DI CHARLIE DALIN
