
LA LEGGE DELL’OCEANO – Giornata a tre facce: c’è chi è felice dell’arrivo, sia pure in tempesta e in posizione di classifica non felicissima, e c’è chi soffre la più terribile delle avaria, la perdita dell’albero, proprio in mezzo all’Atlantico (700 miglia da Capo Verde, 1200 dai Caraibi: cosa puo’ fare Arnaud?) – VIDEO DEL DISALBERAMENTO – TRACKING: PEDOTE A 1600 MIGLIA DA LES SABLES
DAY 82 BOISSIERES ISSA IL KITE: VIDEO
ARNAUD BOISSIÈRES (LA MIE CÂLINE) DISALBERA: LE PRIME INFORMAZIONI – La notizia arriva al primo pomeriggio di giovedi 30 gennaio, mentre sull’ultimo tracking ufficiale (registrato alle 11 dello stesso giorno, ora francese) la barca corre ancora a 18 nodi, con 30 nodi di aliseo di Nordest al traverso-bolina larga, navigazione che bene aveva descritto nei giorni scorsi il nostro Pedote, definendola molto difficile: Arnaud Boissières, skipper di La Mie Câline, ha informato il suo team tecnico di aver disalberato.
VIDEO DA BORDO DELLA BARCA SUBITO DOPO IL DISALBERAMENTO
VIDEO DOPO LA MESSA IN SICUREZZA DELLA BARCA
Al momento del disalberamento era 27° in classifica, a più di 2.500 miglia dal traguardo, alla longitudine di Capo Verde con un gruppo di cinque skipper tra cui la giovanissima Violette Dorange. Arnaud ha spiegato di aver assicurato la sua barca, ma non si hanno altre informazioni. La terra più vicina (700 miglia a Est) sono le isole di Capo Verde, ma per raggiungerle occorrerebbe bolinare contro l’aliseo: impensabile anche ipotizzando un rig di fortuna. Altrimenti mettersi di poppa e fare 1200 miglia verso una delle isole dei Caraibi. Il tutto per evitare di abbandonare la barca. Bisognerà però considerare la velocità media della barca con un jury rig e le provviste a bordo…
Arnaud, con base a Les Sables d’Olonne, è un vecchio volto del circuito con un record particolare: è l’unico skipper ad aver portato a termine regolarmente ben quattro Vendée Globe di seguito a partire dal 2008, una sorta di volpe degli oceani! La quinta volta adesso diventa dura. Soprannominato ‘Cali’, nato a Bordeaux, Arnaud Boissières era nel gruppo che si prevedeva all’arrivo intorno all’8-9 febbraio. Altre notizie in arrivo.
VIDEO: GLI ARRIVI E LE FESTE PER BORIS HERMANN (12) E SAMANTHA DAVIES (13)
IL TEDESCO BORIS HERRMANN (MALIZIA – SEAEXPLORER) CONCLUDE AL 12° POSTO – Con mare mosso e forti venti al largo di Les Sables d’Olonne, il solitario tedesco Boris Herrmann (Malizia – Seaexplorer) ha completato il Vendée Globe mercoledì 29 gennaio nella tarda serata alle 22:18 (UTC) al 12° posto. Era la sua seconda sfida consecutiva al leggendario Vendée Globe e la sua sesta regata o passaggio record intorno al mondo. Ha vinto la prima Global Ocean Challenge (2009) in Classe 40, poi ha corso la Barcelona World Race in coppia (2010) prima di affrontare il Trophée Jules Verne con Frances Joyon (2015-16).
Dopo essere arrivato terzo all’ultima The Ocean Race, terzo alla The Transat CIC e secondo dietro Charlie Dalin alla New York-Vendée, sempre sul suo affidabile IMOCA progettato da VPLP per dare il meglio nelle dure condizioni dell’Oceano Antartico, il 12° posto è un risultato leggermente deludente per il velista di Amburgo, che molti alla vigilia mettevano tra i favoriti per la vittoria, sfiorata quattro anni fa. Lui stesso aveva detto: “Non mi disturba essere considerato un favorito. È corretto sulla carta: qualsiasi cosa al di fuori della top ten sarebbe una delusione”.
Per una serie di motivi non ha fatto bene nella discesa iniziale dell’Atlantico, non da ultimo per i venti molto leggeri, e poi non è mai stato in grado di rialzarsi e combattere nel gruppo di testa. Le condizioni meteorologiche non sono state spesso dalla sua parte, ma lo skipper tedesco ha mostrato il suo coraggio nel Pacifico recuperando la maggior parte delle 1000 miglia per raggiungere e gareggiare con il gruppo principale degli inseguitori, comodamente nella top 10. Infine nella risalita atlantica verso l’Europa ha avuto in successione molti problemi tecnici che hanno in gran parte rovinato le sue possibilità di entrare nella top 5. Dopo Capo Horn nell’Atlantico meridionale ha gareggiato per un lungo periodo in vista di Sam Goodchild, prima che il britannico si staccasse. Alla fine le sue speranze di un arrivo nella top ten sono state rovinate quando il suo foil di sinistra si è danneggiato al punto che ha dovuto essere fissato diventando di fatto inutilizzabile.
In ogni caso Boris come sempre ha condiviso la sua gara con la sua grande base di fan globali, senza mai sottrarsi alla verità e prendendosi sempre del tempo per promuovere le sue iniziative di sostenibilità e i suoi messaggi di eco-responsabilità. Essendo uno dei regatanti oceanici più esperti della flotta, ha dimostrato un livello eccezionale di abilità marinaresca per concludere la gara, soprattutto negli ultimi giorni di gara, quando ha incontraro venti fino a 65 nodi e onde di 10 metri, puntando al momento migliore e più sicuro per concludere in mezzo a una serie di tempeste.

SAMANTHA DAVIES CONCLUDE AL 13° POSTO, 12 ORE DOPO BORIS – È stato con un enorme sollievo e soddisfazione che la britannica francese Sam Davies (Initiatives-Coeur) è emersa da oltre 48 ore di condizioni meteorologiche infernali per tagliare il traguardo del Vendée Globe al 13° posto alle 10:15 UTC di oggi. Il suo tempo trascorso per la gara è di 80 giorni 22 ore 13 minuti e termina 11 ore 56 minuti dietro il tedesco Boris Herrmann con cui è stata spesso vicina durante la sua gara. Davies termina la gara per la seconda volta dopo essere arrivata quarta nella gara del 2008 e aver abbandonato a Città del Capo nell’ultima edizione dopo aver colpito un oggetto e essersi ritirata per un disalberamento nel 2012.
Anche per Sam il 13° posto non è il risultato desiderato e immaginato, non da ultimo perché si era piazzata terza nella Transat e sesta nella New York Vendée – Les Sables d’Olonne. Ma in una gara che ha sempre favorito il gruppo di testa, Davies non ha mai trovato uno scenario meteo che le permettesse di fare il salto per ricongiungersi con coloro con cui normalmente avrebbe corso. E’ la fotografia (l’ennesima) di un VG “spaccato” in diversi tronconi da fasce meteo superfavorevoli e super sfortunate. Inoltre Sam ha sofferto diversi fastidiosi e dispendiosi problemi tecnici proprio nei momenti sbagliati, in particolare mancando di qualche miglio l’aggancio a sistemi meteo vantaggiosi.
Nonostante tutto, l’imperterrita Samantha è stata la solita persona e marinaia luminosa, solare e comunicativa per tutto il percorso della Vendée Globe, mantenendo un livello eccezionale di racconto delle sue giornate, che ha ispirato gli appassionati. Anche se la sua posizione nella flotta non era necessariamente quella che desiderava, lei ha visibilmente apprezzato ogni giorno sul campo di regata sulla barca che ama.
TRACKING: COME SARANNO LE ULTIME 1500 MIGLIA DI GIANCARLO PEDOTE?

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