
LUNEDI SERA DALIN BORDEGGIA SULLA COSTA BRETONE, RICHOMME ULTIMO SPRINT – Les Sables si prepara ad accogliere gli eroi della più veloce circumnavigazione in solitario della storia, per un record che durerà a lungo – COME SEGUIRE L’ARRIVO (LIVE O REPLAY). Scheda: profilo di due navigatori leader – TRACKING-THRILLING – SU SAILY TV RAFFICA DI PUNTATE
QUI IL LIVE STREAMING DELL’ARRIVO: DALLE ORE 05:00 DEL 14 GENNAIO
IN FRANCESE
Il leader del Vendée Globe Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance) è alle ultime ore del suo Vendée Globe, la vittoria che ha sfiorato quattro anni fa sarà sua nella notte tra lunedi 13 e martedi 14 gennaio, se tutto andrà come previsto. Nel primo pomeriggio di lunedi è stato sorvolato mentre bordeggiava lungo la costa della Bretagna, risalendo da Lorient verso la linea d’arrivo di Les Sables. il suo vantaggio sul rivale di tutto il giro Yoann Richomme (Paprec Arkea) ha continuato a scendere, da 190 a 150, poi 130 miglia. Mentre Charlie bolina, Yoann tira un bordo dritto sperando in una rotazione che gli dia “buono”. Ma la rimonta appare ormai impossibile: Dalin è più vicino al traguardo di quanto Richomme lo sia a lui. La zona di venti più leggeri vicino alla costa francese è ancora in agguato, ma le previsioni non danno bonaccia, quindi Macif non si fermerà. Il trionfo e il record nel decimo Vendée sarà suo.
LIVE O REPLAY COME SEGUIRE L’ARRIVO DEI PRIMI – L’organizzazione promette una copertura video in diretta, non è ancora chiaro se sulle tv o (quasi certamente) anche sul web. Ovviamente i social, il sito ufficiale della regata, in questo caso con il segnale visibile anche su Saily. Live o Replay: con l’arrivo previsto a notte fonda, tra le 3 e le 5 di martedi 14, sarà comunque possibile rivedere gli highlights del taglio della linea appena svegli. Risalita del canale, arrivo al pontone, consegna del trofeo: nonostante l’ondata di freddo, si prevede un folto pubblico. L’arrivo di Yoann prevedibile 7-10 ore più tardi, e sarà festa degna anche per lui.
Questa pagina sarà aggiornata con il segnale delle dirette o le info utili.
Dalin conosce bene la strada per Les Sables d’Olonne, ovviamente, e sa cosa significa tornare per primo lungo la Manica, non da ultimo dopo aver vinto la New York Vendée Les Sables d’Olonne all’inizio dell’estate. Ha iniziato il quadriennio Vendée Globe 2024 con una vittoria nella regata Vendée Arctique, che nonostante il percorso sia stato accorciato nei pressi dell’Islanda, ha comunque guidato la flotta nella parata di ritorno nella Manica. E quattro anni fa, il 27 gennaio, era stato il primo a tagliare il traguardo, mancando la vittoria come si sa, per via della compensazione di tempo a Yannick Bestaven.
VIDEO: DALIN E MACIF SORVOLATI NEL BORDEGGIO DAVANTI ALLA COSTA FRANCESE!
IL PROFILO: CHARLIE DALIN, GLI INIZI SUL 420, LO SCIENZIATO DELL’OCEANO – Al suo secondo Vendée Globe, 40 anni, 1 figlio, è nato a Le Havre, il porto di partenza della mitica Transat Jacques Vabre (che lui ha anche vinto, nel 2019), la barca della sua adolescenza è la classe 420, da sempre diffusissima in Francia (anche altri navigatori oceanici ci sono passati), l’oceano lo attira e lui ricambia, con ben 4 podi alla leggendaria corsa a tappe Solitaire du Figaro, con monotipi d’altomare. Laureato in Architettura navale a Southampton (altro passaggio di moltissimi navigatori moderni), un secondo posto alla Mini Transat 2009 (vinta tra i Proto da un certo Thomas Ruyant, mentre tra i Serie finisce 4° un esordiente Giancarlo Pedote).
Quattro anni fa al suo primo Vendée Globe, Charlie taglia per primo il traguardo, ma è superato da Yannik Bestaven per 3 ore, grazie all’abbuono per aver contribuito alle ricerche del naufrago Kevin Escoffier poi recuperato da Jean Le Cam.
Dalin è considerato un pragmatico, uno scientifico, esperto di meteo e strategia, capace nelle riparazioni, conosce ogni dettaglio delle sue barche e ha contribuito alla nascita del suo ultimo Imoca: Macif Santè Prevoyance (lo sponsor è una grande compagnia di assicurazioni francesi, per il ramo sanità e previdenza).
Progetto Guillame Verdier, costruzione 2023 da CDK Tecnologies (dal quale sono uscite 13 delle 40 barche in gara al decimo Vendée), è tra gli arci-performanti Imoca di ultimissima generazione. Più larga davanti e più stretta dietro, con un bordo più alto, è più veloce della precedente (Apivia) in tutte le andature, ha ridotto la resistenza aerodinamica di un 10-12%, migliorato il passaggio sull’onda e ridotto il trascinamento, grazie alla penetrazione nell’acqua e alla stabilità.


Anche l’ergonomia è originale, una tuga molto lunga, un pozzetto minuscolo chiuso verticalmente, e una cellula abitativa posteriore di circa 4,5 metri quadrati, nella quale il navigatore ha tutto sotto controllo, dal carteggio elettronico che controlla da una comoda poltrona ed è dotato di una luce a led integrata che si adatta alla vita dello skipper a seconda se deve riposarsi o concentrarsi…, le manovre principali a portata di mano, per diminuire gli spostamenti e ridurre la fatica e il rischio di incidenti. Anche il layout del ponte è studiato per facilitare gli spostamenti tra poppa e prua e per renderli più sicuri anche con mare mosso.
Dopo aver vinto il Fastnet 2023 alla prima uscita, si è ripetuta nella New York Vendée 2024. E a solo un anno dal varo, dopo 17mila miglia navigate, è stata ulteriormente aggiornata, con nuovi foil e dei rinforzi strutturali sul fondo dello scafo.
Infine il team: Charlie Dalin fa parte della scuderia Mer Concept, creata da Francois Gabart, una potente piattaforma di sostegno per progetti oceanici, con una squadra trasversale super specializzata nei vari settori che compongono un programma Vendée Globe.
Sulla carta, l’accoppiata Charlie Dalin e Macif Santè Prevoyance, aveva pochi rivali in grado di competere. E l’esito del giro lo sta confermando…
VIDEO: RIASSUNTO DEL GIRO DI DALIN IN 3 MINUTI
IL PROFILO: YOANN RICHOMME, IL MAGO DEL METEO GIOCA SEMPRE ALL’ATTACCO – 41 anni, 2 figli, prima partecipazione al Vendée. Il più mediterraneo dei velisti oceanici francesi, nato a Frejus, non lontano da Cannes. Forse anche per questo è noto nell’ambiente per la sua straordinaria capacità di lettura meteo (tutto il mondo ricorda le sue eccellenti analisi meteo durante l’ultima edizione del giro nel 2020-21). Salta le derive e inizia tra J80 e Mumm 30, mentre si laurea in architettura navale a Southampton. Ma presto la sua religione diventa la Solitaire du Figaro: la corre otto volte, la prima a 27 anni, nel 2010, vincendo le ultime due (2016 e 2019), finisce per essere considerato alla stregua di un santone delle regate in solitario, il suo stile è un mix tra spremere al massimo la barca e seguire traiettorie disegnate da precise strategie.
La vittoria in solitario alla Route du Rhum del 2018 in Class40 ce lo consacra definitivamente, lui insegue il sogno Vendée, entra nella classe Imoca, collabora, fa un po’ di tutto. E’ a capo della commissione design e sicurezza della classe Figaro Beneteau che lavora al nuovissimo Figaro 3 foil. Vince ancora la Rhum 2022 in solitario (davanti a un certo Ambrogio Beccaria) con un nuovo Class40 che ha già i colori Paprec Arkea, mentre in cantiere sta nascendo il suo Imoca nuovo di zecca!
Il nome della barca riunisce due sponsor in uno, due marchi diversi ma spesso già alleati a bordo. Paprec è un gruppo familiare leader francese in gestione dei rifiuti, riciclo e produzione di energia verde. In 30 anni è passata da 45 a 16.000 dipendenti in 10 paesi. Gestisce 16 milioni di tonnellate e ha raggiunto i 3 miliardi di euro di fatturato nel 2023.
Crédit Mutuel Arkéa è un gruppo cooperativo di banche e assicurazioni della Bretagna e del Sud-Ouest. Conta più di 11.400 dipendenti, più di 5,1 milioni di soci e clienti e un bilancio di 191,6 miliardi di euro.


Paprec Arkea è un progetto di Antoine Kock e dello studio Finot-Conq, costruzione Multiplast varato nell’inverno 2023. Yoann l’ha seguita e voluta a sua immagine e somiglianza. Semplicità ed essenzialità, anche in banchina la barca da questa immagine. Balza subito all’occhio la prua: che torna a essere appuntita e alta sull’acqua. Una inversione rispetto alla moda delle prue scow. La coperta è molto rotonda per evacuare rapidamente l’acqua ai lati. Tutto è assolutamente invisibile per ottimizzare l’aerodinamica e l’idrodinamica.
L’altra caratteristica della barca è l’unica cellula abitativa sotto la calotta, con un’importante vista a prua per la navigazione. L’idea è stata creare un luogo luminoso dal quale vedere le vele, il cielo, il mare e i foil. Dietro le finestre laterali c’è la stazione di guardia, poltrona con vista sui computer, sulle impostazioni dei foil e sull’esterno. Una ergonomia funzionale per fare più possibile senza muoversi, perché a ogni manovra, i navigatori devono rallentare sotto ai 10 nodi, le velocità e le reazioni delle barche moderne rendono impossibile stare in coperta e andare a prua.
Lo sviluppo dei foil ha richiesto un lungo processo di analisi, sviluppo, e costruzione di oltre 7 mesi. Yoann sa di dover recuperare terreno rispetto a chi naviga in Imoca da anni. Ma l’esordio (un 2° posto alla Jacques Vabre in coppia con Yann Elies) ha confortato lui e il suo giovane team. E se c’era da valutare come avrebbe reagito al suo primo incontro con gli oceani del sud e alla sua prima circumnavigazione, basta guardare la fine per capire che il Vendée ha trovato un sicuro protagonista.
VIDEO: RIASSUNTO DEL GIRO DI RICHOMME IN 3 MINUTI
IL RESTO DEL VENDÉE FARA’ PARLARE ANCORA TANTE SETTIMANE – Dopo la notte e la mattina che scriveranno la storia della vela oceanica, si tornerà a guardare alla lunga coda di barche in regata. Dallo splendido terzo posto blindato dal giovane Sebastien Simon (Groupe Dubreuil), per il quale la sua Les Sables prepara una festa indimenticabile, al duello stellare di tanti big ravvicinati tra il 4° e il 10° posto; dalle ragazze terribili Justine Mettraux, Clarisse Cremer, Samantha Davies, entro il 13°; quindi il secondo “gruppone”, dal 14° al 20° posto (con Romain Attanasio, Jean Le Cam, un battagliero Giancarlo Pedote e via via gli altri, una vera regata-nella-regata; infine la bellissima “altra metà” del cielo Vendée, con storie e personaggi sempre unici e irripetibili, dalla giovanissima Violette Dorange agli orientali Kojro Shiraishi (JPN) e Junkun Xu (CHN), e tanti altri, fino al 34° Denis Van Weynbergh, ultimo, che con altri tre deve ancora girare Capo Horn. Come sapete, perchè avete seguito in massa il nostro racconto da novembre, è un Vendée strepitoso, un colossal, il cui gran finale di stanotte è solo l’inizio di altri capitoli.
TRACKING-THRILLER: POSIZIONI E METEO, IL GIRO HA ANCORA TANTO DA DIRE

SOLO!, LA WEBSERIE DEI RECORD SU SAILY TV: ARRIVA UNA RAFFICA DI PUNTATE UNICHE!
>PARLA CARLO BAJ (RAYMARINE) SULL’ELETTRONICA DI BORDO
>L’ARRIVO STORICO DEI PRIMI DUE COMMENTATO DAI NOSTRI OSPITI
>SIAMO STATI A VISITARE IL CANTIERE PERSICO, DOVE NASCONO GLI IMOCA (E LUNA ROSSA)
…

NUOVA SIGLA, NUOVI EPISODI: PARLA CARLO BAY (RAYMARINE), L’ELETTRONICA IN OCEANO
ABBIAMO PARLATO CON GIANCARLO PEDOTE A BORDO DI PRYSMIAN! COSA CI HA DETTO

