I PRIMI ATTESI A LES SABLES TRA LE 4 E LE 8 DEL MATTINO DI MARTEDI 14 – Charlie Dalin corre a 20 nodi, il vento tiene, arrivo con record sensazionale nella notte tra lunedi e martedi! Eric Bellion (Stand as Alone – Altavia) rischia il naufragio alle Falkland: ormeggio a Port Stanley con 35 nodi di vento (“la manovra più rock and roll della mia vita da marinaio”) – TRACKING: PEDOTE ALL’ATTACCO

ULTIM’ORA DAY 64 – Il leader del Vendée Globe Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance) è ormai entrato nelle ultime 24 ore del suo Vendée Globe, sapendo ora che la vittoria che ha mancato di poco quattro anni fa sarà sua domani mattina presto, martedì, se tutto andrà come previsto. Alle 06:00 UTC di questa mattina il suo vantaggio sul rivale di sempre Yoann Richomme (PAPREC ARKÉA) è di circa 190 miglia con poco più di 200 miglia da navigare. Passerà molto presto il momento in cui sarà più vicino al traguardo di quanto Richomme lo sia a lui. Dalin è ancora diretto a nord della layline ideale verso Les Sables d’Olonne e la zona di venti più leggeri vicino alla costa francese è ancora in agguato.

GIANCARLO SALE AL 16° POSTO, MA IL GRUPPO SI APRE, MINACCI ALTA PRESSIONE – Il tracking porta il navigatore italiano al 16° posto, da osservare la grande separazione con Roura e Seguin che sono andati molto a Est, mentre Attanasio, Pedote e Joschke, e lo stesso Dutreux che li segue non lontanissimo, sono rimasti più vicini alle coste brasiliane. Jean Le Cam che guida il plotoncino, è in un a posizione centrale tra i due estremi. Guardando le previsioni meteo, un po’ tutti dovranno fare i conti con una vasta area di alta pressione che li rallenterà: i primi a uscirne e agganciare gli alisei potrebbero prendere un vantaggio decisivo. E’ un altro momento chiave per Giancarlo.

Dopo 62 giorni di regate in mare, Éric Bellion, skipper francese di Stand as one – Altavia è il sesto ritirato dal Vendée Globe. Il sistema per sostenere lo strallo di prua J2 che aveva riparato ha ceduto di nuovo, una situazione che col tempo avrebbe potuto portare alla perdita dell’albero. Eric ha deviato a est delle Isole Falkland (Atlantico meridionale), ma i sistemi meteorologici prevalenti hanno reso impossibili le riparazioni in mare. In più, con la minaccia di condizioni tempestose, Bellion ha preso la prudente decisione di attraccare alle Falkland, manovra a sua volta delicata e non priva di rischi.

È arrivato ieri sera alle 01:00 a Port Stanley dove è riuscito ad attraccare con una manovra pericolosa: “Avevo molta paura di perdere la mia barca. Se fossimo arrivati ​​10 minuti dopo si sarebbe arenata. La barca è al sicuro e questo è tutto ciò che conta.” Una scelta presa con il cuore pesante e in uno stato di estrema stanchezza, ma anche inevitabile e saggia, per salvare la barca.

Dopo aver doppiato Capo Horn giovedì e iniziato la sua risalita dell’Atlantico, Bellion ha contattato il suo team di terra sabato 11 gennaio alle 08:33 UTC per annunciare che la riparazione da lui effettuata qualche giorno prima (l’attacco dello strallo di prua del fiocco J2) aveva ceduto nuovamente e che stava deviando verso le isole Falkland per ripararsi dal previsto vento da nord-ovest a 40 nodi – 70 km/h con raffiche di 50 nodi – 92 km/h).

Dopo 14 ore di navigazione, vicino a Port Stanley (East Falkland) l’esperienza e la marineria di Bellion l’hanno convinto che non fosse ragionevole tentare questa riparazione da solo senza avere la possibilità di testarne l’efficacia e l’affidabilità. Riparare e poi ripartire in mare agitato, navigando di bolina stretta avrebbe significato accettare il rischio molto concreto di perdere l’albero. Bellion è stato in parte responsabile dell’ideazione e della realizzazione di questa barca decisamente fuori dagli schemi (condivisa con Jean le Cam) nel giugno 2023. E le regole del Vendée Globe sono chiare, “senza assistenza” è uno dei parametri fondamentali che caratterizzano questa leggendaria regata: chiedere aiuto significa ritirarsi dalla competizione.

Due persone del suo team dovrebbero arrivare sul posto domani. Eric vuole ancora navigare con la sua barca da solo fino a Les Sables d’Olonne una volta che sarà affidabile. Un’avventura fuori dalla gara per scrivere il resto della storia.

IL RACCONTO DELL’ACCADUTO“Ieri mattina presto, mentre navigavo verso nord con vento forte di bolina per evitare le Falkland, ho scoperto che la mia riparazione aveva ceduto. Fortunatamente avevo assicurato l’albero con un cavo di prua, altrimenti l’avrei perso. L’obiettivo era quindi trovare una zona sottovento alle Falkland per poter fare una nuova riparazione. Ma mentre navigavo lungo la costa settentrionale delle Falkland, ho capito che non potevo fare una riparazione duratura senza modificare una parte che non avevo a bordo. Data la situazione meteorologica della zona, ho capito subito che se volevo ripararmi in questo arcipelago (che è piuttosto piatto e di difficile accesso per le IMOCA) avrei avuto bisogno di assistenza, non volevo correre rischi per la barca.

“Prendere la decisione di fermarmi è stato orribile. Sono così deluso dopo tutti questi sforzi, il mio obiettivo era di combattere, di dare tutto per salire in classifica. Ora devo aspettare che lunedì arrivino le due persone del mio team con il pezzo, che ripareremo il prima possibile così potrò ripartire serenamente, da solo e fuori gara per concludere questo giro del mondo, una nuova avventura sta per iniziare e sarà una storia bella.

È stata molto dura ieri sera con l’arrivo alle Falkland, di notte, con un vento di oltre 35 nodi e forti raffiche, una delle manovre più rock and roll della mia vita da marinaio. Devo il fatto che la barca sia intatta, alla calma, alla sicurezza e alla professionalità di Paul, Marilou, Barth, Marion e di tutto il team del porto. Tutto il mio istinto mi diceva che stavo andando dritto in un guaio, avevo molta paura di perdere la mia barca. È stata una manovra ad alto rischio ormeggiare al pontone. Poco dopo il vento è arrivato a oltre 50 nodi, dieci minuti più tardi e penso che la barca si sarebbe arenata. Siamo stati molto fortunati.

“Sono a terra, accolto da Marilou che mi dà frutta e insalata da mangiare, ho camminato sulla terraferma per la prima volta, tutte queste cose che avevo fantasticato di fare a Les Sables d’Olonne e che finalmente sto facendo qui alle Falkland… non è come avevo immaginato le cose ma è così. Sono molto grato per questa possibilità che è stata data alla barca e a me e cercherò di sfruttarla al massimo per concludere questa avventura con stile. Siamo al riparo, la barca è al sicuro, nessuno è ferito. Ho potuto contare su persone straordinarie qui, grazie mille per questo supporto. Ora lasciamo passare la tempesta, ripariamo e ripartiamo. Asciughiamo le nostre lacrime e costruiamo una nuova avventura.”

TRACKING: SEGUI L’ARRIVO DEI PRIMI E L’AVANZAMENTO DI PEDOTE

L’ARRIVO DEL VINCITORE, NUOVI ORARI PREVISTI – C’è un nuovo ETA per l’arrivo del primo skipper, quasi certamente Charlie Dalin (MACIF Sainté Prevoiance), con ulteriore anticipo: è atteso al taglio della linea tra le 4:00 e le 8:00 del mattino di martedì 14 gennaio. Qualche ora dopo sarà la volta di Yoann Richomme (Paprec Arkea), che insegue a 140 miglia. Sarà un arrivo storico, il decimo Vendée Globe e con un record strepitoso: il tempo della circumnavigazione in solitario abbassato da 76 giorni (Armel Le Cleac’h) a 65! Oltre 10 giorni in meno!

Gli arrivi saranno seguiti con dirette tv, con un segnale internazionale senza interruzione di oltre 3 ore, che coprirà le ultime miglia della barca al largo, l’attraversamento della linea, la risalita lungo il canale, l’arrivo al pontone e la consegna del trofeo. La copertura sarà sia televisiva che sul web, e sarà trasmessa anche sulle pagine di Saily, con appositi avvisi sui social.

VIDEO ALAIN ROURA: QUESTE LE CONDIZIONI (ANALOGHE A PEDOTE CHE E’ POCO LONTANO)

VIDEO: RECAP METEO DEL GIORNO

PEDOTE, RIMONTA COMPLETATA E ADESSO VIENE IL BELLO

VIDEO: INTERVISTA A ERIC BELLION A PORT STANLEY DOPO IL RITIRO

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