PER DALIN-RICHOMME (MA ANCHE SIMON) RESTANO 2500 MIGLIA – Avviato il countdown per l’arrivo dei primi (14-15 gennaio), Les Sables si prepara. Il meteo crea una voragine tra i primi tre e gli inseguitori. E’ un giro del mondo in solitario con tante storie diverse. Il secondo Capo Horn di Giancarlo Pedote: strategie (e desideri) in Atlantico – TRACKING – SAILY TV: RAGAZZE OCEANICHE
Tra meno di 10 giorni si conoscerà il vincitore della decima edizione del Vendée Globe! Non è straordinario? C’è un record che sta per crollare (i 74 giorni di Armel Le Cleac’h nel 2016), forse battuto tra almeno tre dei 40 skipper di questo Vendée. Tra fuggitivi autori di una regata pazzesca. Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance) primo, calmo, determinato, mantiene un vantaggio su Yoann Richomme (Paprec Arkea) che oscilla tra circa 80 e 130 miglia, non abbastanza per dormire sonni tranquili. E’ iniziato un difficile balletto meteo che puo’ preludere a qualche novità.
FINALE SUL FILO DEI NERVI – Il giorno dopo aver attraversato l’Equatore, Dalin sta già emergendo dalla zona di bonaccia. Ha superato il limite della zona ed è stato rallentato da alcune nuvole e altri temporali, che è ciò che Richomme sta attualmente affrontando. Mentre il distacco si è ridotto (da 130 miglia di domenica a 78 miglia di questa mattina), Charlie dovrebbe riguadagnare un leggero vantaggio nelle prossime ore. “Uscirà un po’ prima, quindi dovrebbe allungare di nuovo“, afferma il consulente meteorologico del Vendée Globe Christian Dumard, aggiungendo che “il finale si giocherà sulla velocità, sulle scelte, sulla rottura e sui nervi”.
Dalin ha fatto il punto della sua gara e del suo stato d’animo questa mattina: “I doldrums sembrano sempre più facili visti sulla mappa che in mare. Non ho dormito molto la notte scorsa a causa di un fronte che mi ha bloccato un po’ la rotta con venti instabili in forza e direzione. Ma riuscirò a superarli presto. Faremo i calcoli quando anche Yoann ci sarà riuscito.
“La gara si giocherà su una serie di parametri: la situazione meteorologica, le condizioni della barca, la gestione del traffico, l’ispirazione a fare le scelte giuste. È una gara intensa, la pressione è costante, ma fa parte del gioco. Tutti i velisti che arrivano al Vendée Globe con ambizioni sportive sognerebbero di essere nei nostri panni. Mi sto divertendo molto, sono più distaccato e sento meno pressione rispetto a quattro anni fa. E non dobbiamo dimenticare che quello che stiamo facendo è solo un gioco!”
ANIMAZIONE: LE POSIZIONI DALL’ULTIMO AL PRIMO IL 6 GENNAIO
LES SABLES, E’ GIA’ FEBBRE PER GLI ARRIVI TRA 7-10 GIORNI! – I primi skipper del Vendée Globe dovrebbero tagliare il traguardo a Les Sables d’Olonne a metà gennaio. Gli attuali ETA mostrano che è previsto un nuovo tempo record per questa decima edizione. Ecco tutto ciò che c’è da sapere, per seguire l’evento online o per vivere l’emozione in prima persona a Les Sables d’Olonne.
ONLINE: ci saranno dirette streaming tv e web (trasmesse anche su Saily!). A LES SABLES: uno spettacolo pirotecnico accompagnerà la risalita del canale da parte del vincitore, con commento in diretta sulle rive. Un programma completo nel villaggio di gara è inoltre in atto per accogliere tutti gli skipper, con un’atmosfera festosa, spettacolo sul palco, schermo gigante, fino al 2 febbraio. IL momento unico resta la risalita del canale: un momento magico in cui ogni skipper, accolto da migliaia di spettatori, saluta la folla radunata sulle banchine.
LA TABELLA CON LE DATE PREVISTE DI ARRIVO DEI PRIMI 16!
L’accesso al villaggio è possibile dall’arrivo del vincitore fino all’ultimo skipper. Tutti gli stand e le attività nel villaggio saranno aperti al pubblico dalle 11:00 alle 19:00 tutti i giorni tra il 16 gennaio e il 2 febbraio. L’accesso è gratuito e non sono richiesti biglietti. I punti salienti includono lo spazio museale del Dipartimento della Vandea, con una nuova mostra immersiva sulla gara, l’area bar VandB aperta dalle 11:00 alle 01:00 (02:00 venerdì e sabato, le tavole rotonde tutti i giorni alle 15:00., e alle 18:30 tutti i giorni: incontro con gli skipper arrivati.
SCONSIGLIATO ANDARE A SEGUIRE GLI ARRIVI IN ACQUA: l’organizzazione della gara consiglia vivamente ai diportisti di non guardare gli arrivi dei concorrenti in mare, soprattutto di notte. Anche se vengono prese tutte le precauzioni necessarie, le condizioni meteorologiche possono essere difficili in questo periodo dell’anno, con mare mosso. Inoltre, le manovre degli IMOCA 60 possono essere imprevedibili mentre si avvicinano al traguardo. Tuttavia, poiché il mare è un’area di libertà, non è possibile vietare l’accesso. Per chi volesse comunque navigare è fondamentale rispettare scrupolosamente le disposizioni di sicurezza e non avvicinarsi a meno di 60 metri dalle imbarcazioni, per garantire la sicurezza di tutti.
IL TERZO INCOMODO – Torniamo alla gara. Senza un foil, ma dotato di un carattere incredibile, Seb tiene il passo da urlo dei due battistrada, pronto a sfruttare ogni occasione si presenti. Ha ridotto da oltre 800 a circa 600 miglia il ritardo, come mandare un messaggio: “ci sono anch’io!”. Sébastien Simon (Groupe Dubreuil), solido terzo (ha allungato a +1400 miglia sul quarto e ha passato l’Equatore), si prepara a passare la punta nord-orientale del Brasile e a superare le bonaccia con una rotta molto più a ovest rispetto al duo di testa. Non è realmente minacciato dalla lotta che si sta svolgendo dietro di lui tra un gruppo di sette barche molte miglia più a sud. In questa guerra per la “top 10”, la maggior parte si scontra con una zona senza vento e tutti hanno a che fare con una forte instabilità dei sistemi meteorologici.
Il primo di questi Thomas Ruyant (Vulnerable 2) sta progredendo nonostante la mancanza della sua vela di prua J2 e racconta: “Non è un periodo facile. Stiamo cercando di trovare il punto giusto per catturare gli alisei di sud-est. Ho cambiato un po’ il mio approccio per prendere una rotta un po’ più a nord di Nicolas e Paul. Senza il J2, so che sarà molto complicato combattere in questo gruppo. Ma non mi arrendo, combatterò fino alla fine. Sarà come un nuovo inizio tra noi e lo prenderò come una nuova gara che sta iniziando.”
CLARISSE CREMER, SPALLA BLOCCATA – Le ferite si stanno moltiplicando sulle barche e anche sui marinai. Alla fine della mattinata, Clarisse Crémer (L’Occitane en Provence, 12a) ha rivelato di essersi “bloccata la spalla sinistra”, provocando un notevole fastidio. “È dura, ci sentiamo così vulnerabili quando succede a noi. Fortunatamente sono riuscita a prendere degli antidolorifici”.
RE JEAN E I REGALI A NETTUNO – Si sta sviluppando anche una gara nella gara a metà flotta che vede Romain Attanasio (Fortinet Best Western) e Damien Seguin (Groupe Apicil), cercare di difendersi dall’attacco di uno scatenato Jean Le Cam (Tout Commerce en Finistère Armor Lux), che si giocano il 14°, 15° e 16° posto. Le Cam è molto a Est e li ha praticamente ripresi. “È Re Jean, ha un buon karma, ha fatto di tutto per avere gli dei del mare con sé”, ha confidato Romain stamattina. Facendo sorridere Jean, che ha raccontato la sua mattinata: “Non dobbiamo dimenticare che ho fatto un’offerta a Nettuno di un Saint-Julien del 2016 quando ho attraversato l’Equatore. E Eolo è un grande amico di Nettuno. Se non si regala un vino economico, alla fine ne varrà la pena! Non mi lamenterò: dalla discesa dell’Atlantico, sono stato abbastanza costante. Forse sono stato anche un po’ fortunato da quando ho doppiato Capo Horn. La felicità più grande è stata quando ho navigato sotto le Falkland in mare piatto, è quello che sogni sempre quando sei al Sud.”
VIDEO: RIPRESA AEREA DEL PASSAGGIO DI JEAN LE CAM ALLE FALKLAND
GIANCARLO PEDOTE, SOGNI ATLANTICI – La discesa dell’Atlantico, nelle prime due settimane di regata, gli hanno regalato due volte il primo posto della flotta, per poi sotterrargli ogni speranza con una frattura meteo e distacco enorme dai gruppi di testa, poi aumentato a dismisura. La risalita dello stesso oceano cosa porterà a Giancarlo? Nel suo primo VG proprio nel finale il navigatore italiano fu grande protagonista con una rimonta notevole che lo portò all’8° posto, tagliando l’arrivo ad appena 19 ore dal vincitore! Scenario oggi irripetibile. Una condotta molto aggressiva e d’attacco (con i relativi rischi) potrebbe portare realisticamente al massimo a recuperare 3-4 posizioni, agguantando la top-15 che era il suo obiettivo a inizio giro.
OCCHIO A UNA DEPRESSIONE IN ARRIVO DALLE ANDE – La risalita dell’Atlantico resta una delle fasi più strategiche e imprevedibili della regata. Le condizioni meteo continuano a essere un elemento determinante: una vasta depressione si sta formando lungo la cordigliera delle Ande e minaccia di colpire i navigatori ancora nella zona. Giancarlo: “Spero di essere ben più a nord quando questa depressione ci raggiungerà, altrimenti sarà molto complicato, perché si tratta di una situazione che potrebbe rendere la navigazione estremamente difficile. Non avremo il tempo di rilassarci, sarà una risalita da affrontare con grande concentrazione e attenzione ai dettagli.”
Uno degli elementi più critici è il timone dell’IMOCA, che necessita ancora di riparazioni. Giancarlo sa bene che ogni piccolo problema tecnico può trasformarsi in un ostacolo significativo, soprattutto in una competizione dove ogni secondo conta. “Devo sostituire una parte nell’appendice del timone e ottimizzare il sistema per renderlo il più affidabile possibile. Ogni dettaglio conta, e questo lavoro sarà cruciale per affrontare al meglio l’ultima parte della regata. Il mare non fa sconti, ma ti insegna ogni giorno qualcosa di nuovo. Ogni miglio percorso è un insegnamento, e ogni difficoltà superata è una conquista personale”.
Giancarlo continua a ispirare non solo gli appassionati di vela, ma chiunque riconosca il valore della resilienza e della dedizione. La sua avventura nel Vendée Globe è una testimonianza di ciò che si può raggiungere con passione, disciplina e un inossidabile desiderio di superare i propri limiti.
VIDEO GIANCARLO PEDOTE: FINALMENTE SOLE SU PRYSMIAN!
TRACKING, SONO I GIORNI CHIAVE PER (QUASI) TUTTI
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