LE PRIME REAZIONI DI SEB: COSE CHE CAPITANO, RESTO IN GARA CON LA STESSA VOGLIA – Brusco risveglio per un grande protagonista: secondo da giorni e detentore del record sulle 24 ore con 615,33 miglia. La rottura del foil di destra su Groupe Dubreuil rallenterà del 30% la barca con mure a sinistra. “La regata è ancora lunga e piena di sorprese. Ora restare concentrati e divertirsi”

(ULTIME LUNEDI MATTINA 9 DICEMBRE) – Il leader Charlie Dalin è entrato in una alta pressione e ha rallentato la sua corsa, il che non gli impedirà di passare la longitudine di Capo Leeuwin (Australia) in giornata. Incredibile Seb Simon: nonostante il foil rotto nella sua parte maggiore (è rimasto solo un moncherino, dal gomito allo scafo) è stato più veloce di Dalin, e ha recuperato almeno 40 miglia su di lui.

I recuperi maggiori sono però quelli degli altri inseguitori: Yoann Richomme e Thomas Ruyant si trovano a cavallo di una depressione che li spinge veloci, e hanno rosicchiato (si fa per dire) oltre 100 miglia in meno di 20 ore a Dalin e allo stesso Simon. Sotto all’Australia, e in vista del comple-mese della regata, si sta formando un nuovo gruppo di testa…

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LA ROTTURA DEL FOIL DI DESTRA SU GROUPE DUBREUIL: COSA E’ SUCCESSO E QUALI SONO LE CONSEGUENZE – La straordinaria corsa dello skipper francese Sébastien Simon, da parecchi giorni stabilmente al secondo posto del Vendée Globe, ha subito una battuta d’arresto significativa con la notizia che lo skipper di Les Sables d’Olonnne ha subito la rottura del foil di dritta sul suo IMOCA Groupe Dubreuil.

È un duro colpo per lo skipper che dal Sud Atlantico ha rappresentato una seria sfida per il leader Charlie Dalin e per tutti i favoriti, ma nonostante Simon sia amaramente deluso, ha immediatamente promesso di combattere e completare la gara. Dopo giorni di velocità supersoniche (incluso il record per la maggiore distanza percorsa in 24 ore in solitario su un monoscafo: 615,33 miglia percorse tra il 26 e il 27 novembre), Simon aveva beneficiato di una strategia brillante compreso seguire Dalin nella discesa a sud passando dentro una depressione. Ora rallenterà inevitabilmente, perdendo potenza quandi la barca navigherà con mure a sinistra.

IL RACCONTO DI SEB: “LA BARCA HA STRAMBATO MENTRE DORMIVO” “Brutte notizie a bordo del Groupe Dubreuil. Ieri sera ho perso il foil di dritta. Stavo dormendo quando la barca ha improvvisamente strambato. Sono andato in pozzetto per lascare le scotte. Ho subito percepito che qualcosa non andava, la barca non rispondeva più allo stesso modo. Ho capito subito di cosa si trattava. Sono andato a controllare in coperta e il foil era rotto all’altezza del gomito, la parte più curva del foil”, ha riferito Simon, che ha anche chiarito di non aver sentito alcun rumore significativo, forse perché aveva i tappi per le orecchie, cosa molto normale tra gli skipper per limitare il rumore debilitante costante e facilitare il sonno. Resta quindi da capire se la rottura sia dovuta a stress per le sollecitazioni dovute a velocità e moto ondoso, oppure dall’urto con un oggetto semisommerso.

“È ancora più frustrante perché sono stato accorto e prudente per diversi giorni a causa delle condizioni del mare. Stavo cercando di preservare l’attrezzatura il più possibile tenendo a mente il mio obiettivo di arrivare al traguardo del Vendée Globe”, ha detto Simon che è doppiamente risoluto visto che già nel VG del 2020 aveva dovuto ritirarsi a Città del Capo dopo aver subito danniì al box del foil di destra.

LA REGATA CI RISERVERA’ ANCORA GRANDI SORPRESE” “È davvero molto dura da accettare. In ogni caso, la gara non è finita. Andrò fino in fondo. Per il momento sto riuscendo a contenere il vantaggio che ho sul resto della flotta e sono sicuro che la regata intorno al mondo ci riserverà ancora delle grandi sorprese. Fa parte del gioco, è uno sport meccanico. Ora si tratta di restare concentrati e divertirsi”, ha aggiunto Simon

“Con mure a sinistra perderò circa il 30% di velocità, un gap significativo, ma il mio foil di dritta è buono e abbiamo già fatto una buona parte di questa regata intorno al mondo con mure a sinistra”, ha osservato Simon.

VIDEO: SEBASTIEN RACCONTA (E FA VEDERE) LA BARCA SENZA IL FOIL DI DESTRA

DALIN: “HO SPREMUTO LA BARCA PER RESTARE DAVANTI AL MOSTRO DEPRESSIONARIO” – Per Simon l’handicap ovviamente non sarà facile da gestire, ma niente è mai semplice al Vendée Globe, come ha ricordato il leader della gara, Charlie Dalin, skipper del MACIF Santé Prévoyance, descrivendo la recente lotta con il gigantesco sistema di bassa pressione: “È stato piuttosto difficile riuscire a stare davanti a questa mostruosa bassa pressione. Ho cercato davvero di spremere ogni decimo di nodo dalla barca per guadagnare ogni metro a est. Più volte ho sentito il respiro della depressione sul collo. Fortunatamente, è andata bene”, ha spiegato Daln.

LUNEDI A CAPO LEEUWIN, IL TEMPO CORRE! – Ma anche se saldamente in testa, Dalin resta obiettivo: “Quelli dietro (Yoann Richomme e Thomas Ruyant, ndr) torneranno con il sistema che alla fine mi raggiungerà. I distacchi si ridurranno quindi nei prossimi giorni”, ha assicurato Charlie Dalin che, per il momento, ha tra 250 e 500 miglia di vantaggio sui suoi più vicini rivali. “Non è male”, ha aggiunto il velista di Le Havre, che dovrebbe attraversare la longitudine di Capo Leeuwin lunedi mattina. “Le isole Kerguelen sono già 1.500 miglia dietro di me, anche se mi sembra di averle superate ieri o l’altro ieri. Il tempo continua a passare velocemente in questa regata intorno al mondo.”

RICHOMME: “CHARLIE E’ ANCORA RAGGIUNGIBILE!” – Al terzo posto Yoann Richomme (PAPREC ARKÉA), parlando del suo rivale di lunga data Charlie Dalin, ha detto: “E’ avanti 500 miglia, è ancora raggiungibile! Sulla rotta di questa mattina, il meteo è piuttosto favorevole per quelli davanti. Ho l’impressione che sarò preso dietro, ma lo dico e basta… La modellazione meteorologica non è molto affidabile, quindi non si sa mai! Da qui a Capo Horn, o lo scenario per loro (Dalin e Simon) segnerà il loro destino o ci faranno tornare indietro. Stasera prenderemo 30-35 nodi di vento!”

GIANCARLO PEDOTE E PRYSMIAN: LA VOGLIA E’ INTATTA – Il navigatore italiano continua la sua regata con la motivazione di riagganciare il gruppo di barche intorno al 15° posto che lo precede. La regata è ancora lunga, nelle sue clip social Giancarlo ci regala momenti di vita a bordo e delle sue emozioni, mentre ci avviciniamo al primo mese di regata!

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GOODCHILD: IL SONNO È LA CHIAVE – Il britannico spiega un aspetto critico per la maggior parte degli skipper. “Il morale è legato al sonno. Quando riesco a dormire bene apprezzo il Vendée Globe, la gara, le condizioni, la barca, tutto… Invece quando non riesco a dormire, come nel cuore della depressione quando è stato piuttosto difficile riposare per le condizioni instabili e le onde grandi e ingestibili, allora il tunnel sembra lungo e senza luce alla fine.

“Ma ora sono su di giri con una bella notte tranquilla con 15 nodi di vento, abbastanza stabile. Sono riuscito a dormire un paio di ore di fila. Un sonno di buona qualità mi ha cambiato la vita e mi sto godendo molto la regata. La barca è in buona forma, sto cercando di tenerla d’occhio il più possibile, assicurandomi di non perdere nulla. La cosa più delicata è il sistema del timone. Ho dovuto fermarmi un paio di volte per cercare di ripararlo e tenerlo sotto controllo. Al momento va bene. Ho risolto il problema del cuscinetto. E quindi la tengo d’occhio e mi assicuro che non peggiori ulteriormente. Per il resto la barca è in condizioni abbastanza buone”.

COME SI VIVE NEL CUORE DELLA TEMPESTA – Sempre Sam Goodchild: “Nel cuore della depressione, quando il mare era alto cinque o sei metri, la barca era piuttosto difficile da gestire, voleva decollare su ogni onda e c’era un enorme crash in fondo a ciascuna, si passa da 35 a 10 nodi e si finisce sott’acqua, e poi tutto ricomincia e quindi l’idea è di avere una velocità media decente ed evitare tutto questo. E’ peggio quando il vento è instabile, è molto peggio. Quando hai trovato un’impostazione che funziona e poi il vento cala e non stai andando avanti come dovresti, allora è difficile trovare il giusto equilibrio. E’ molto stressante quando si surfa a 35 nodi, si sbatte contro un’onda e l’intera barca va sott’acqua, questo è preoccupante in termini di rottura delle cose, e per vivere a bordo, dormire in queste condizioni – un secondo sei praticamente in piedi sulla paratia di fronte a te – è praticamente impossibile”.

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SOLO! #9 – Chi riprende Charlie Dalin? SEBASTIEN SIMON, YOANN RICHOMME, JEREMIE BEYOU – Analisi dettagliata: uomini, barche, sponsor, storie: chi sono altri tre protagonisti del gruppo di testa, mentre il decimo Vendée Globe si appresta a compiere il suo primo mese – PUNTATA COLLEZIONE!

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