L’INTERESSANTE PUNTO DI UN MEDICO – E’ fondamentale per le prestazioni al Vendée Globe. Uno skipper stressato, stanco o infortunato può commettere errori, mentre uno skipper in pieno possesso delle sue risorse mentali e fisiche saprà come sfruttare al meglio le capacità della sua barca…

Fin dagli albori, la regata oceanica è sempre stata una storia di uomini o donne e delle loro macchine a vela, ma il modo in cui consideriamo l’equilibrio tra le prestazioni della barca e quelle del velista si è decisamente evoluto. Inizialmente l’attenzione era focalizzata quasi esclusivamente sulle prestazioni e l’affidabilità delle barche. Oggi molto più di un tempo tutti gli aspetti riguardanti il benessere e la preparazione alle prestazioni dell’essere umano sono considerati vitali. Insomma c’è un cambio di approccio, che appare singolare in tempi nei quali automatismi, digitalizzazione, artificializzazione dell’intelligenza sembrano farla da padrone: il ritorno alla cura dell’uomo.

Barche piene di sensori: e i velisti? – Gli IMOCA sono incredibili pezzi di tecnologia, dove tutto lavora in armonia. Navigano a più di 30 nodi sul mare mosso, planano lungamente sulle onde lunghe, costringono ad abituarsi ai rumori infernali fino a 100 decibel. Per non parlare degli allarmi: ne suona uno, qual è? Telecamera, scafo, albero, pilota, chiglia, ghiaccio? Su queste barche da regata del Vendée Globe ci sono tutti i tipi di sensori, misure empiriche di tensione, pressione, trazione, shock o temperatura, e poi ci sono sensori di vento, sbandamento o velocità già esistenti da molto tempo. Un sensore trasforma una grandezza fisica in un segnale elettrico, che indica pericolo o rischio e conseguenti azioni da compiere.

Anche gli esseri umani sono sistemi ultra-sofisticati. Con i loro “sensori” biologici (come la vista, l’equilibrio o la propriocezione), rilevano, analizzano e reagiscono al loro ambiente con una velocità e un’adattabilità che i computer fanno ancora fatica a eguagliare. Abbiamo pensato che sarebbe stato divertente confrontare alcuni dei sensori montati su queste macchine moderne con i sensori incorporati nel corpo umano.

Ad esempio, la barca ha un misuratore per conoscere la quantità di carburante nel serbatoio o un amperometro per conoscere la carica della batteria. Gli esseri umani hanno dei visceri-sensori che danno la sensazione di quanto sia piena la vescica o l’idea che lo stomaco sia vuoto.

Alcuni vantaggi sono intrinsechi alla macchina umana. Il cervello, ad esempio, può adattarsi e inventare. Raramente si rompe, ma può essere paralizzato dallo stress. Un altro vantaggio per l’uomo è la velocità di reazione: nell’uomo non passa sempre attraverso il cervello ma a volte solo attraverso il midollo spinale, il che consente di rimuovere la mano in caso di ustione in pochi centesimi di secondo, mentre se un multiscafo si inclina, ci vogliono due o tre secondi prima che la scotta venga rilasciata automaticamente dai sensori per recuperare se c’è ancora tempo.

Protocolli per monitorare gli skipper – Nelle condizioni estreme del Vendée Globe, il corpo umano è sottoposto a richieste intense: privazione del sonno, freddo, caldo, umidità e un livello di rumore che può raggiungere i 100 decibel in una barca che procede a tutta velocità. Tutti questi fattori mettono a dura prova le capacità fisiche e mentali del marinaio.

I team medici, in collaborazione con gli skipper, hanno sviluppato protocolli per monitorare la loro salute. La diagnosi può includere scambi di telemedicina o l’analisi di foto inviate tramite connessioni satellitari. La gestione dello stress, la prevenzione degli infortuni e l’ottimizzazione del sonno sono diventate priorità per massimizzare le prestazioni in mare. Uno skipper stressato, stanco o infortunato può commettere errori, mentre uno skipper in pieno possesso delle sue risorse mentali e fisiche saprà come sfruttare al meglio le capacità della sua barca.

Una visione integrata delle prestazioni – Le regate oceaniche si stanno evolvendo verso un approccio globale alle prestazioni in cui la salute dello skipper è monitorata tanto quanto la struttura della sua barca. Anche la preparazione a una grande regata oceanica ne tiene conto: gli allenatori ora integrano aspetti fisiologici e psicologici nel loro allenamento, combinando progressi medici, innovazioni tecnologiche ed esperienza umana.

Così, nel Vendée Globe, la ricerca delle prestazioni non si basa più solo sulla barca ma anche sulla resilienza, la concentrazione e il benessere dello skipper, il vero “cervello” di questa macchina complessa. Una rivoluzione che pone l’essere umano al centro di questa straordinaria avventura!

Dottor Yves Lambert per AMCAL

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