11 GIORNI 7 ORE 8 MINUTI E 15 SECONDI: LES SABLES-EQUATORE – E’ il passaggio più lento dal Vendé 2008-9. Ma anche il più aperto e spettacolare, con cambi continui al vertice, sorpassi, scelte estreme. Scenari: dieci-dodici skipper potrebbero fuggire nei prossimi giorni davanti al Brasile. E gli altri… PEDOTE, SOSTITUZIONE VOLANTE DELL’ANEMOMETRO – TRACKING ELETTRIZZANTE

Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance) torna in testa, supera Thomas Ruyant (Vulnerable 2) e corre verso Sud nell’emisfero australe, con l’Equatore che è già un ricordo. Il passaggio della linea di demarcazione tra i due emisferi è stato compiuto ieri da Ruyant con il tempo di di 11 giorni 7 ore 8 minuti e 15 secondi dall’inizio della regata in solitario non-stop intorno al mondo domenica 10 novembre alle 12:02 UTC. Il tratto da Les Sables all’Equatore del leader è il più lento dalla Vendée del 2008-9. Una situazione che non lascia ben sperare per eventuali tentativi di battere il record sul giro di Armel Le Cleac’h (74 giorni) nel 2016-17.

VIDEO: CHARLIE DALIN ALL’EQUATORE

Poi Ruyant risupera Dalin, ma i due sono praticamente appaiati, è un testa a testa e alle loro spalle c’è il solito Sam Goodchild (Vulnerable 1) a sole cinque miglia di distanza. Alle 06:00 UTC di venerdi mattina 14 barche avevano tagliato l’Equatore. Il gruppo di testa è grande, compatto e molto equilibrato, promette una gara emozionante verso il Grande Sud. Ci sono ancora solo 50 miglia che separano i primi 10. Nel 2020 Alex Thomson aveva già preceduto Ruyant all’Equatore con un distacco di 80 miglia.

VIDEO: THOMAS RUYANT ALL’EQUATORE

RUM, CIOCCOLATO O BIRRA? – Ruyant ha brindato a Re Nettuno con il rum, Sam Goodchild con dei bottoni di cioccolato di Grenada dove è cresciuto, Samanta Davies, undicesima questa mattina, con della birra. Le tradizioni sono state rispettate e per ingraziarsi la fortuna. Che ora si chiama: assicurarsi di agganciare la bassa pressione che si sta sviluppando al largo di Cabo Frio, a nord di Rio de Janeiro, la leggendaria zona di ciclogenesi dove nascono le depressioni dell’Oceano Meridionale. Chi ci riuscirà avrà una spinta fenomenale e allungherà sugli inseguitori.

VIDEO: YANNIK BESTAVEN BRINDA AL PASSAGGIO DELL’EQUATORE

Il clou della giornata per il gruppo di testa è il passaggio dell’isola Fernando de Noronha, le velocità variano tra 15 e 18 nodi. “Le barche più a ovest hanno un angolo stretto con l’aliseo di sud-est, il che spiega perché le velocità non sono molto elevate”, spiega Jacques Caraës alla direzione di gara.

La sfida principale nella mente di tutti lì davanti è prendere la citata depressione dopo Noronha. Jérémie Beyou (che ieri si è slogato il ginocchio, ma sembra niente di grave) spiega: “È importante, è una spinta da non perdere. Vogliamo tutti catturare questa piccola depressione e scappare con lei”.

Anche per Samanta Davies (Initiatives Cœur): “È uno scenario piuttosto interessante. Se siamo abbastanza fortunati da catturare questa depressione in uscita dal Brasile, saremo in grado di scendere rapidamente verso il Capo di Buona Speranza, saremo catapultati in Sudafrica. Ciò ci consentirebbe di tagliare la rotta e attraversare rapidamente l’Atlantico meridionale”.

VIDEO: YOANN RICHOMME (PAPREC ARKEA) SPIEGA L’EQUATORE E DOPO…

GIANCARLO PEDOTE IN TESTA D’ALBERO PER SOSTITUIRE L’ANEMOMETRO – La regata di Giancarlo e Prysmian continua a soffrire in termini di piazzamento e posizioni nella flotta. La rotta degli ultimi giorni ha evidenziato una ricerca estrema di vento favorevole che spesso non è stata premiata. Al dodicesimo giorno, con il passaggio dell’Equatore in vista (forse stanotte), Giancarlo è intorno al 30° posto, non certo la posizione “giusta” per lui e la sua barca, che intorno alle Canarie erano addirittura passati in testa e sono stati per tre giorni nel gruppo guida della gara. Una serie di cose andate storte, una navigazione difficile e da ultimo la decisione di salire in testa d’albero e sostituire l’anemometro guasto. Che sia proprio questa la ragione del ritardo accumulato? Qui sotto il racconto della complicata manovra.

Ora che l’anemometro riprende a dare i numeri giusti, la regata di Giancarlo potrebbe tornare sui binari che è realistico aspettarsi: i prossimi passaggi si chiamano Doldrums-Equatore, aggancio del resto della depressione per aiutare la discesa a sud, Atlantico meridionale e poi si vedrà. Nelle fasi di vento costante Podote-Prysmian hanno sempre guadagnato velocemente miglia su gran parte della flotta. C’è un grafico (vedi sotto) con le velocità massime al decimo giorno fatte registrare dalla partenza, e Giancarlo è al 10° posto. Calma, serenità, riposo, visione: forza Pedote!

PER TROVARE LA DIREZIONE GIUSTA, GIANCARLO CHIEDE AIUTO… A UNA CAVALLETTA A BORDO!

SU SAILY TV UN NUOVO EPISODIO DELLA WEBSERIE “SOLO!”: EQUATORE, E DOPO?

LA PUNTATA PIU’ BELLA (FINORA)!

BENJAMIN FERRE’ DESCRIVE IL SUO PRIMO PASSAGGIO DEI DOLDRUMS: UNO SPETTACOLO! – Benjamin Ferré (Monnoyeur – DUO for a JOB) ha raccontato ieri sera mentre gustava una pasta al tonno: “Non sono deluso dall’esperienza dei Doldrums! Ho avuto enormi lampi, pioggia torrenziale… Più spaventoso che ventoso. Sono contento di aver superato il primo Doldrums della mia vita. Sembra un grande ammasso di nuvole con luci pazzesche. Le nuvole si muovono e trasportano barili d’acqua. D’altra parte, sono stato sorpreso in zone di acqua calma diverse volte. E poi fa caldo: appena metto piede in barca, perdo 10 litri d’acqua. Esito persino a mettere una mano di terzaroli perché fa troppo caldo!” Ferré continua a sorridere e ad andare avanti. Allo stesso tempo, la flotta si allunga un po’ di più. Ora ci sono quasi 700 miglia tra la testa della flotta e Jingkun Xu (Singchain Team Haikou, 38°) e più di 1.300 miglia con Szabolcs Weöres (New Europe, 39°) che chiude la classifica.

IL TRACKING PER SEGUIRE IL GIRO MINUTO PER MINUTO

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