BURTON (BUREAU VALLÉE), RISCHIO DANNO STRUTTURALE? – L’aggiramento dell’anticiclone sta per terminare. Entra vento da Nord-Ovest, potrebbero beneficiarne presto soprattutto Sam Goodchild (Vulnerable 1), Sebastien Simon (Groupe Dubreuil) e Thomas Ruyant (Vulnerable 2). Giancarlo Pedote (Prysmian) poco vento e riparazioni, è 9°. Weores fermo alle Canarie – TRACKING

A una settimana dall’inizio del Vendée Globe (scade domenica 17 alle 13:02), è ancora il vecchio saggio Jean Le Cam a guidare la gara su Tout commence en Finistère-Armor lux, ultima barca costruita e scelte tecniche radicali: no-foil, derive di ultima generazione, progetto David Raison disegnato a sua immagine, costruzione italiana di Persico Marine. Marinaio con cultura oceanica immensa, Jean continua a navigare con la prua direttamente a sud, più vicino alla costa africana, ormai dentro l’alta pressione e quindi a velocità relativamente basse, unica opzione (e speranza) per lui è agganciare l’aliseo sotto la costa africana, ma ha ancora davanti a sè almeno 30 ore di semi-bonaccia.

La flotta intanto si è straordinariamente allargata in longitudine: a qualcosa come 520 miglia nautiche più a Ovest di Le Cam c’è Sam Goodchild (Vulnerable 1, altra costruzione Persico ma 2019), dopo una notte con prua verso Sud ha strambato nuovamente per restare nel flusso di vento da NE e al momento di scrivere queste note fila a tutto gas, ben 22 nodi questa mattina. Tutto il gruppo sul fianco occidentale della gara sta ora strambando con successo verso sud, avendo trovato il flusso di vento da NE più solido e anche l’altro (più nuovo, 2022) Vulnerable 2, Thomas Ruyant, sta facendo 17 nodi.

Guardando le previsioni, si puo’ immaginare che nel corso del settimo giorno la classifica (con tutti i limiti del tracking essendo la flotta così allargata longitudinalmente) subirà uno scossone, con Goodchild, Sebastien Simon (Group Dubreuil) e Thomas Ruyand sugli scudi. Ma occhio anche al poker d’assi più a Ovest di tutti, quattro dei grandi favoriti della vigilia: Jeremie Beyou (Charal), Yohan Richomme (Paprec Arkea), Charlie Dalin (Macif) e Nicolas Lunven (Holcim PRB), che presto potremmo rivedere nelle posizioni di testa.

VIDEO: DA BORDO DI CHARAL

GIANCARLO PEDOTE (PRYSMIAN), LE ORE DELLA PAZIENZA – Finita la super rincorsa, lo skipper italiano dal pomeriggio di sabato e per tutta la notte ha sofferto, con vento a 3-6 nodi, velocità minime, scadendo dal 2° al 9° posto del tracking. Il guadagno sostanziale rispetto alle prime difficili 48 ore nelle quali ha preservato la barca, resta: Prysmian è in mezzo al gruppo, ha abbandonato l’opzione Est e sta riportandosi a centro Atlantico. Quando entrerà nel flusso da NE avrà anche un buon angolo. Sono le ore della pazienza e dei calcoli, del riposo e del ricaricare le batterie. Anche se – come vedete dai post social del navigatore, qui sotto – non sono mancati i lavori importanti, come il recupero di una vela strappata nella prima depressione a Finisterre! Questa fase di transizione continuerà anche dopo i bei giorni degli alisei, perchè si entrerà nel delicato passaggio dei Doldrums, le calme equatoriali inframmezzate da temporali e colpi di vento.

LOUIS BURTON (BUREAU VALLÉE): CREPE SUL PONTE, DANNO STRUTTURALE? – La notizia più preoccupante di sabato sera arriva da Louis Burton che verso le 22:00 UTC ha riferito al suo team e alla direzione di gara di aver sentito un forte “crack!” e che a un’ulteriore ispezione ha trovato delle crepe sul ponte della barca (a livello dello spreader del gennaker), che lui e il suo team ritengono possano rischiare di compromettere l’integrità strutturale della barca. Lo skipper di Saint Malo, terzo sul podio all’ultimo Vendée Globe, questa mattina sta ancora viaggiando a nove nodi ma con una prua “comoda” verso sud, e sta continuando le indagini e facendo già delle riparazioni, restando in gara. “Louis ha strambato nel cuore della notte e ha fatto una rotta SE per poter lavorare sul ponte e concentrarsi sulle riparazioni”, spiega Fabien Delahaye della Race Direction.

VIDEO: LOUIS BURTON DA BORDO PRIMA DI SCOPRIRE LE CREPE

FLOTTA DIVISA IN TRE – In linea di massima la flotta è ancora divisa in tre. Le aree di calma si stanno spostando verso est e “si sta aprendo una porta verso ovest”, secondo Delahaye. Gli skipper a ovest hanno preso velocità nelle ultime ore (tra 15 e 20 nodi) e stanno beneficiando di condizioni di vento stabili rispetto alle loro controparti a est (meno di 10 nodi). “La sfida al momento è andare a sud senza essere bloccati dalla calma”. Mette in evidenza Delahaye, a sua volta skipper esperto e titolato.

E così i due Vulnerable stanno ancora tenendo a bada la flotta. E quando ha riferito ieri sera, Ruyant non è scontento di come stanno andando le cose: “Tutto sta andando bene a bordo! Abbiamo avuto una giornata fantastica, una notte fantastica. È bello ritrovare un po’ di vento dopo un periodo di calma abbastanza lungo. La giornata è stata ritmata in modo uniforme con parecchi salti di vento, parecchie strambate. Non è facile andare sempre nella direzione giusta, è stato piuttosto stancante. Alla fine, essere a NNW della flotta non è stato male. Ci ha permesso di prendere il vento un po’ prima, di uscire un po’ più velocemente dalla zona senza vento. La partita continua, sarà divertente!”

VIDEO: CONRAD COLMAN (IL PIU’ A EST DI TUTTI) MOSTRA E SPIEGA TUTTO (O QUASI)

Tra i nove skipper che compongono il “gruppo di mezzo”, tutti puntano la prua verso SW come Clarisse Cremer (L’Occitane en Provence) e come detto Giancarlo Pedote (Prysmian) che hanno strambato durante la notte. Alan Roura (Hublot) fa parte di questo gruppo. Lo skipper svizzero è quarto in classifica, in parte perché posizionato vicino al percorso lossodromico (il percorso teorico più diretto, ndr) racconta: “Il mio posizionamento e il mio cambio sono avvenuti in modo naturale con le mie vele. Ho avuto un’esperienza piuttosto positiva nelle ultime ore di gara, non mi sono fatto troppe domande. Il mio quarto posto stamattina, la “top 10″, fa bene al morale! Ora, vorrei tornare verso ovest e raggiungere la piccola flotta.”

L’UNGHERESE WEORES (NEW EUROPE) FERMO ALLE CANARIE PER RIPARARE LA RANDA – Szabi, Szabolcs Weöres resta di umore e positivo, è alle Canarie dove è fermo per riparare la sua randa. L’ungherese ha riferito ieri sera: “Sto bene, sto andando verso Las Palmas, la prima opzione era Madeira ma si è sviluppata questa bassa pressione e poi se fossi riuscito a trovare un riparo lì non era ben protetto, quindi ho deciso di usare questo bel vento ora per continuare verso le Isole Canarie. Come sapete ho un grosso buco nella randa e il gennaker A7 è ancora arrotolato allo strallo. Problemi grossi. Ma spero di poter riparare. Le cose si sono stabilizzate sulla barca, sono salito sull’albero una volta e ho tagliato il gennaker A7 e dopo sono salito sullo strallo di prua ed è stato ancora più acrobatico, tagliare un altro pezzo dell’A7 perché ho visto questa bassa svilupparsi e sapevo che sarebbe stato molto pericoloso con una vela che sbatteva sullo strallo di prua J2 e non ho ancora srotolato lo J2 per vedere se è sfregato o danneggiato, potrebbe esserci qualche piccolo sfregamento.

“Non so quanto sia grande il danno sulla randa, presumo che sia piuttosto grande, la dimensione dell’adesivo di gara è più o meno quella… è al secondo terzarolo da qualche parte vicino alla balumina… avrò bisogno di un posto tranquillo per riparare, cucire, incollare. Penso che tutto sia possibile, il mio morale è molto buono. Sono contento di aver stabilizzato la situazione e ho cercato di trarne il massimo. In questo momento ho disattivato il file dei concorrenti per non vedere dove sono. Cerco solo di concentrarmi su me stesso, di tenere viva la mia gara, di tenere vivo il mio sogno di finire il Vendée Globe, e la cosa più importante è riparare la randa. Ho intenzione di arrivare a Las Palmas prima che faccia buio per iniziare a riparare la vela. Sono d’accordo che ci sono molte opportunità in questa gara, è solo l’inizio. Abbiate cura di voi tutti!”

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L’ANALISI DELLE STRATEGIE METEO DI ARMEL TRIPON (SKIPPER ALL’ULTIMO VG 4 ANNI FAIn questo tipo di situazione, quando c’è una depressione e un fronte enorme dietro, di solito c’è molto poco vento sotto. Quando si attraversa questo tipo di zona, si cerca di scappare e di non rimanere bloccati. Poiché questa zona non è mobile e rimane abbastanza stazionaria, si deve fare di tutto per evitarla e cercare di trovare vento, che è ciò che hanno provato gli skipper che stanno procedendo verso ovest. La situazione è peggiorata con il passare dei giorni. Ciò che è certo è che la salvezza arriverà da ovest.

Quando c’è un po’ di vento, è molto piacevole. Le barche vanno avanti da sole, non sbattono, possiamo riposare e ricaricare le batterie. Ma quando non c’è affatto vento, quando le vele sbattono, è molto duro per i nervi. In questo tipo di situazione, possiamo riuscire a catturare un piccolo alito di vento per creare un piccolo spazio di 100 metri, 200 metri, 500 metri, 1 km. A volte è tutto ciò di cui c’è bisogno. Questo è ciò che ci permetterà poi di trovare un nuovo sistema. In breve, le “brezze leggere” sono molto piacevoli ma la “calma” è molto stancante per i nervi.

Penso che prima devi essere molto calmo, non agitarti. Devi anche dirti che tutti stanno attraversando la stessa cosa. A volte, può essere molto casuale, una barca può scappare, un’altra può rimanere “bloccata”… Queste sono cose che non possiamo controllare. Devi imparare a staccarti, a fare un passo indietro. Tutti sono bloccati, devi solo fare del tuo meglio per far avanzare la tua barca. E ogni marinaio sa come farlo, sa come tornare alle basi.

IL TRACKING PER RENDERSI CONTO E FARSI DA SOLI LE STRATEGIE!

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