TERZETTO DI TESTA: DALIN-RICHOMME-GOODCHILD – Vento più dolce per tutti. Dieci barche al vertice sempre molto vicine. Giancarlo Pedote (Prysmian) stamattina a Madeira, superate una decina di barche, è 15°. Le botte a 40 nodi fanno vittime: l’ungherese Weores (albero in acqua) rompe la randa (video). Sorel (V and B Monbana Mayenne) si fa male e spacca l’hook (video). Anche Cremer ha problemiTRACKING

Le isole portoghesi di Madeira salutano il passaggio veloce dei primi scafi del Vendée in corso. Nell’ordine: Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance), Yoann Richomme (Paprec Arkéa), il sempre più convincente britannico Sam Goodchild (Vulnerable), Thomas Ruyant (altro Vulnerable), e Nico Lunven (Holcim-PRB) che ha ripreso i primi dopo uno sprint impressionante lungo l’estremità occidentale della flotta a una velocità che dovrebbe aver fruttato (si attende l’ufficialità) il record di percorrenza in 24 ore in solitario su monoscafo con ben 546,6 miglia nautiche (1012,30 km). Da notare che la stessa barca detiene anche di stretta misura il record di monoscafo in equipaggio, ratificato dal WSSRC (World Sailing Speed Record Council) a 640,48 miglia stabilito a maggio 2023 durante The Ocean Race. Insomma la barchetta va…

Richomme a Madeira

Secondo a due miglia dal primo, Yoann Richomme ha detto: “Nel Golfo di Biscaglia ho perso qualche transizione e ho avuto delle alghe sulla chiglia, quindi a un certo punto sono finito a metà gruppo, ma quando è arrivato il vento sono riuscito a staccarmi e fare un buon giro di Capo Finisterre. Ero davvero veloce e ho preso un po’ di rischi, ero un po’ troppo potente ma ho guadagnato qualche posizione e da allora è stato abbastanza bello perché la barca è veloce alle portanti. Non mi aspettavo di arrivare in testa, è stata una sorpresa. Pensavo che Sam e Charlie sarebbero stati davanti. Non ho guardato molto il tracciamento ma significa che siamo veloci. Penso che tutti siamo stanchi dopo questi primi due giorni di regata intensa”.

VIDEO DA BORDO: SAM GOODCHILD

LA LISTA DEI PROBLEMI E DELLE AVARIE – Se da un lato ci sono i migliori che corrono felici e battono record, subito dietro nel cuore della flotta si registrano parecchi problemi, anche intensi, anche su barche nuove e favorite. I problemi nella flotta stanno aumentando dopo tre giorni di scoppole tra Finisterre e Gibilterra, tutti hanno raccontato di venti instabili tra 25 e 40 nodi, mare incrociato e molto grosso, difficoltà a dormire… La partenza in bonaccia era una finta: l’avvio del giro del mondo è stato invece parecchio intenso! I guai maggiori sono per Maxime Sorel (V e B – Monbana Mayenne), Clarisse Crémer (L’Occitane en Provence) e Szabolcs Weöres (New Europe).

STRATEGIA A SUD DI MADEIRA: OPPORTUNITA’ PER GLI INSEGUITORI – I venti si sono progressivamente attenuati per il gruppo di testa, “Hanno una rotta abbastanza dritta, con condizioni stabili e meno manovre da effettuare”, ha spiegato Basile Rochut, consulente meteo per il Vendée Globe. “Intorno a Madeira, dovranno comunque fare attenzione alla copertura dietro le isole. I favoriti potrebbero persino essere rallentati da una dorsale anticiclonica da domani, con condizioni deboli tra le Canarie e Capo Verde. “Il vento si attenuerà, non sarà facile strategicamente”. È l’analisi dello svizzero Alan Roura (Hublot). Dovremo essere opportunisti e intelligenti”.

GIANCARLO PEDOTE (PRYSMIAN) IN FORTE RECUPERO – Questo quadro che offre opportunità agli inseguitori, che potrebbero avvicinare il gruppone di comando. Tra questi anche Giancarlo Pedote (Prysmian), stamattina a nordovest di Madeira, il distacco dal leader è di circa 150 miglia, ma la rimonta di Prysmian nelle ultime 24 ore è stata significativa: dal 25° al 15° posto. Giancarlo ha tenuto botta nelle 48 ore terribili di ventone, e appena tornata una minima regolarità meteo ha ingranato la marcia giusta portando la sua barca al massimo.

VIDEO: PEDOTE E IL “PICCOLO TRAGUARDO” DEL PASSAGGIO A MADEIRA

L’UNGHERESE WEORES ROVESCIATO, RANDA STRAPPATA E GENNAKER AVVOLTO SULLO STRALLO… – L’ungherese Szabi sbattuto giù da un’onda! Da ieri sera, quando è stato rovesciato venti da 35-40 nodi, l’ungherese Szabolcs Weöres ha lottato verso Madeira con una randa malamente bucata e il suo piccolo gennaker A7 avvolto attorno allo strallo di prua. Si sta dirigendo verso Madera per trovare una baia riparata e vedere cosa può fare. Ecco il suo racconto: “È stata una notte terribile, 35-40 nodi di vento, onde enormi, una laterale mi ha rovesciato, l’albero ha colpito l’acqua, una cima è scivolata fuori dal gennaker, la barca stava risalendo. Ho visto un buco enorme nella randa, 3 metri per 3 metri, qualcosa del genere, come una grande finestra. E il gennaker A7 è avvolto attorno allo strallo di prua, non potevo fare nulla con 40 nodi di vento. Quindi devo trovare un posto calmo per poter abbassare i pezzi dell’A7 e vedere cosa posso fare con la randa. Non sembra promettente. Sono molto deluso. Vedremo cosa posso fare, farò sempre del mio meglio”.

VIDEO: L’UNGHERESE WEORES RACCONTA LA DISAVVENTURA E I PROBLEMI CONSEGUENTI

SOREL: INFORTUNATO ALLA CAVIGLIA E HOOK RANDA SPACCATO – Problemi in aumento anche per Maxime Sorel. Ieri si è infortunato alla caviglia e sta ancora cercando di risolvere il problema del gancio della randa (un sistema che consente di bloccare la vela alla drizza). “Devo affrontare la realtà: il gancio è rotto”, confida. Anche lui, come lo skipper ungherese, andrà a Madeira per trovare riparo e poter risalire sull’albero. “Non mi aspettavo che la partenza del Vendée Globe fosse così complicata”. In un video drammatico riesce a trasmettere il suo disappunto per la situazione. Forza Maxime!

VIDEO: RECAP DAY 3/4 E PRIME AVARIE

Anche Thomas Ruyant non è esente da problemi: sta ancora cercando di risolvere il problema di infiltrazioni d’acqua nella parte anteriore del suo IMOCA, nel gavone delle vele. “A volte è un po’ come le cascate del Niagara con tutta l’acqua in coperta. Ci vuole molta energia per pomparlo e svuotarlo, da trenta minuti a un’ora ogni due ore, ma non mi impedisce di navigare”. Clarisse Cremer (L’Occitane en Provence) ha detto di aver avuto “una notte infernale” nella quale ha perso la sua vela di prua più grande (il grande gennaker, Masthead Zero). “Senza questa vela, i prossimi giorni in poppa con venti leggeri non saranno divertenti”, ammette.

Anche Guirec Soudée (Freelance.com) non è stato risparmiato: “Non posso più usare il mio spinnaker che è caduto in acqua e nemmeno il mio piccolo gennaker. È frustrante non essere al massimo delle capacità della barca”. Sta aspettando che le condizioni siano più favorevoli per riparare. “Andrò a ripararmi vicino a Madeira per riparare un po’”.

E così, mentre la flotta di 40 barche è ancora completamente intatta, il Vendée Globe sta già dando più di un problema al giorno… Il grande romanzo del giro del mondo a vela in solitario è solo al quarto giorno!

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