TUTTI ATTENTI AL PERICOLO COLLISIONI – CLASSIFICA SUPER-RANDOM: DALIN IN TESTA – E’ un avvio in stile-Figaro per il Vendée dei dieci anni. Flotta attaccatissima, distanze minime, si naviga a vista nel cuore del Golfo di Biscaglia, prua su Finisterre e oltre, vento da poppa e qualche planata oltre i 15 nodi. Pedote-Prysmian a centro gruppo. Colman racconta la partenza ripetuta. Cremer filosofa – TRACKING – VIDEO
E’ come se i 40 skipper solitari volessero prolungare le dolci emozioni degli ultimi saluti, il pontone, gli abbracci, il calore di affetti, amicizie, squadre… prima di restare – inevitabilmente – soli con gli oceani. Il pomeriggio dopo la partenza è passato a sospirare su ogni refolo e aspettare che arrivasse il previsto flusso da Nord Est. La prima notte, col buio e 39 barche attorno, è stata soprattutto di attenzione agli abbordi.
Una notte di intensa vigilanza, monitorando costantemente l’AIS per stare attenti agli altri concorrenti in giro, oltre che sempre alla ricerca della strambata giusta, quella che ti porta sul percorso più diretto verso il waypoint successivo, che per tutti è Capo Finisterre, da scapolare. Numerose volte ciò ha significato comunicare via radio con diverse barche intorno per evitare potenziali collisioni, capire le rispettive intenzioni: strambi tu o strambo io?
LE ABILITÀ DI SOLITAIRE IN PRIMO PIANO – Quelli che hanno esperienza di Figaro si sono forse sentiti più a loro agio e in grado di trarre profitto dalle abilità di base affinate in quell’arena di regate ravvicinatissime, come sulle derive. Sébastien Simon (Groupe Dubreil) di Les Sables d’Olonne, vincitore di La Solitaire du Figaro nel 2018, si è fatto strada fino alla testa del gruppo durante la notte, un paio di miglia davanti a Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance), un altro che puo’ raccontare quattro podi alla Solitaire.
DALIN IN CIMA – Poi proprio Dalin, uno dei favoriti di questo Vendée, ha accelerato e preso il comando della classifica delle 06:00, un’alba navigata sul filo dei 20 nodi di velocità e ritta verso ovest, appena a sud di Simon, mentre il britannico Sam Goodchild (Vulnerable) è sulla scia di Dalin al terzo posto dopo una buona prima notte.
Un altro favorito francese Yoann Richomme (Paprec Arkéa) ha deviato verso est e poi a sud ed è ora una delle barche più meridionali, il tracking lo mette al 24° posto, ma ha una ottima velocità e la sua posizione alla fine potrebbe ripagarlo. Con la brezza aumentata a due cifre, le barche con foil hanno preso il comando, la migliore delle barche con deriva stamattina è, come prevedibile, Jean Le Cam (Tout commence en Finistère-Armor Lux) al decimo posto, ma la “partita nella partita” vede cinque barche con deriva tra il decimo e il quindicesimo posto. Insomma tutt’altro che brutti anatroccoli.
COLMAN SPIEGA LA SUA PARTENZA RIPETUTA – Dopo il suo periodo in testa alla flotta nonostante la partenza in ritardo a causa di un problema tecnico con una scotta arrotolata nell’elica, il neozelandese-statunitense (corre con doppia bandiera) Conrad Colman (MS Amlin) è 17°, e questa mattina ha riferito: “La notte è andata bene, stiamo strambando per sfruttare le variazioni del vento e andare a sud-ovest, gli angoli sono piuttosto grandi, 30-35 gradi, quindi molte strambate e ogni manovra rappresenta molto lavoro, mentale e fisico, e c’è molta chat VHF tra ognuno di noi per coordinare le strambate. Ma sta andando tutto bene, è stata una bella notte, sono solo felice di essere qui fuori ora, c’è un sacco di lavoro da fare”.
Ieri ha spiegato che la scotta del suo gennaker grande era scivolata in acqua e si era avvolta attorno all’elica. “Ha bloccato il motore, ha bloccato la scotta e la barca non era più manovrabile. Quindi ho tenuto la squadra a bordo con me, il che significava che non ho rispettato la scadenza per far sbarcare i membri del mio equipaggio, e quindi non potevo partire come gli altri, nemmeno in ritardo! Ho chiesto di beneficiare del protocollo di partenza scaglionata. Così è stato e poi la sorpresa di ritrovarmi in testa nella serata: nel Vendée Globe puoi avere giornate buone e giornate cattive tutte nello stesso giorno”.
PEDOTE E PRYSMIAN – Giancarlo sta entrando nei suoi ritmi e segue una strategia basata sulla regolarità, traiettorie senza estremi. E’ a centro gruppo e il tracking lo mette a metà classifica.
La situazione dovrebbe cambiare gradualmente. Il vento sarà inizialmente da ovest, poi da sud con diversi cambi che obbligheranno la flotta a moltiplicare le strambate nel Golfo di Biscaglia. Questo dovrebbe generare un “allungamento” della flotta che dovrebbe iniziare a passare Capo Finisterre, a nord-ovest della Spagna, oggi nel pomeriggio. Il vento sarà più forte, intorno ai venti nodi, e il moto ondoso sarà frontale (1,5 m), rendendo più difficile avanzare. Le condizioni saranno un po’ più difficili per chi resta indietro, con raffiche previste di oltre 40 nodi. A 20 ore dalla partenza, Giancarlo Pedote, contattato dal team, ha detto che la prima notte non è stata semplice per il traffico marittimo, tra la vicinanza dei concorrenti e i pescherecci: “Ma Essere qui per la seconda volta è una fortuna immensa. Voglio vivere questa esperienza al massimo“, ha affermato Giancarlo.
SHIRAISHI E IL MAL DI MARE – La migliore notizia per il giapponese Kojiro Shiraishi (DMG MORI Global One) finora è stata che il debilitante mal di mare che lo colpisce sempre i primi giorni nelle regate oceaniche, non lo ha riguardato finora, grazie al mare relativamente calmo: “Ho avuto una discreta partenza, sono riuscito a superare alcuni buchi ed è divertente tornare a regatare. Mi sento fortunato finora a non aver avuto mal di mare, ma tornerà e potrebbe essere difficile da gestire. La luna è stata bellissima, avevo Charal e L’Occitane en Provence dietro o accanto a me, è molto bello stare qui di nuovo a vela. Non ho una vera strategia definita, ma ho bisogno di adattarmi di nuovo alla vita in mare e vado avanti un passo alla volta, devo lasciare che il mio corpo si adatti al marinaio che posso essere”.
CLARISSA CREMER: STABILIZZARE LE EMOZIONI – Anche Clarisse Crémer sta cercando di ambientarsi alla vita in mare, sfumando la tormenta di emozioni del giorno di partenza: “È tranquillo, siamo di lasco, la notte è bellissima… Non potremmo chiedere di meglio per entrare nel vivo delle cose e tornare giù dolcemente dopo le emozioni di questa mattina, questo pomeriggio, ho pianto parecchio oggi, ma ora so far, so good! tutto bene come dicono i nostri amici inglesi. Voglio solo fare le cose un passo alla volta, ora per ora, onda per onda…”