LO SKIPPER DI PRYSMIAN A POCHE ORE DALLA PARTENZA DEL VENDÉE GLOBE 2024-2025 – “Io stregato da questo giro. Competizione, avventura, solitudine, resistenza, conoscenza di se stessi, crescita. Favoriti? Dalin e Richomme. Obiettivi? Arrivare, non abbassare la guardia, consapevole dei limiti della barca. Ma questi IMOCA moderni sono estremi e rischiosi. I miei miti? Yves Parlier e Jean Le Cam – IN ARRIVO SU SAILY TV NUOVE PUNTATE DELLA SERIE “SOLO!”
“Stregato dal Vendée”, così si definisce Giancarlo Pedote. “Mi sento un privilegiato a poter vivere questa esperienza di una ricchezza enorme, di conoscenza e di crescita personale. Una regata con un mix pazzesco: sport, competizione, endurance, ma anche avventura, solitudine, capacità di mantenere la concentrazione sul lungo periodo e in condizioni difficili. Come nei mari del sud, dove respiri il vento umido e ghiacciato e gli albatros che ti volano sulla prua. La prima esperienza quattro anni fa mi ha cambiato e mi ha arricchito. Ecco perchè sono tornato!”
Lungo il pontone che ospita le 40 barche, con le sagome degli skipper in cartonato davanti a ogni scafo e i volti sulle finte vele issate, continua la processione interminabile del pubblico: ogni giorno migliaia e migliaia di visitatori al villaggio, gli organizzatori stimano che alla fine dei quindici giorni saranno quasi tre milioni. Altro che l’America’s Cup a Barcellona, la grande vela è sulla costa atlantica francese, in Vandea, a Les Sables d’Olonne, la città che da quaranta anni è la sede di partenza e arrivo del Vendée Globe.
E’ giunto alla decima edizione il Vendée Globe, la regata-mito, il giro del mondo a vela in solitario senza scalo e senza assistenza che si corre ogni quattro anni. Domenica 10 novembre è prevista la partenza di questa regata-avventura, protagonisti 40 navigatori provenienti da mezzo mondo (da Cina, Giappone, Regno Unito, Germania, Svizzera, Belgio, Ungheria, Italia, ma la maggior parte (27) dalla Francia).
Giancarlo Pedote, unico italiano al via, il velista laureato in filosofia, il navigatore solitario che alterna razionalità ed emozioni, porterà ancora una volta i colori dell’Italia e del suo storico partner Prysmian. A cinque giorni dalla partenza alla sua seconda partecipazione (quattro anni fa concluse ottavo a 19 ore dal vincitore), incontra i media al secondo piano della sala stampa della regata. E non nasconde nulla: di sè, dei suoi obiettivi, dei favoriti, delle barche e della difficoltà di questi giorni al villaggio preso d’assalto, prima di lanciarsi in una navigazione verso l’ignoto a bordo di Prysmian, classe IMOCA, lungo 18 metri.
“È una prova fisica e mentale, ma anche emotiva: essere lontano dalla mia famiglia, da mia moglie e dai miei figli, è la parte più difficile. Ma loro sono sempre con me, in ogni pensiero, e sono la mia forza quando le cose si fanno dure. In mare si è soli, ma al tempo stesso mai veramente soli.”
Prysmian è stato sottoposto a importanti lavori di ottimizzazione per questa edizione del Vendée Globe. Con modifiche strutturali che migliorano la stabilità, la velocità e la sicurezza della barca, il team tecnico ha lavorato fianco a fianco con Giancarlo per garantire che ogni dettaglio fosse perfezionato per affrontare al meglio questa sfida estrema.
“Non mi nascondo, dice ancora Giancarlo, le modifiche hanno aumentato le performance della barca di un 20-30%, ma il livello degli altri è cresciuto tantissimo. Ci sono 12 barche di di ultima generazione con nuovi foil e linee d’acqua, e tanti hanno fatto come noi, migliorando barche del Vendée del 2020, mentre la mia è del 2016, mi ha sorpreso la velocità di aggiornamento, è la prova di quante risorse girano intorno a questa regata. La lotta per la top-10 sarà durissima. Il mio obiettivo è fare il massimo con la barca che ho. E soprattutto concludere la regata.”
Giancarlo rivendica anche di essere stato un innovatore in molte fasi della sua carriera: “Quando acquistai il Mini 747, con la prua tonda, e anche nel cambiare la prua a Prysmian, ho seguito il mio istinto, e voglio sottolineare che il disegno della nuova prua è dell’italiano Daniele Capua che lavora nello studio VVLP, io mi sono confrontato anche con Verdier.”
Sulla nuova generazione di IMOCA, Giancarlo dice: “Sono barche sempre più estreme, dove si è abbandonato il concetto di confort a bordo, si pensa solo alla velocità. Io ho a bordo due o tre caschi, sono legato a una cintura anche al tavolo da carteggio, dormo con una fascia stretta alla cuccetta, molti hanno tute rinforzate sul petto, ginocchiere, gomitiere, le sollecitazioni in navigazione, salendo e scendendo dai foil, sono brutali. Non avendo i foil anche sul timone, il nostro foiling è parziale, gli Imoca alzano i due terzi dello scafo da prua, ma spesso sulle onde si ricade e le sollecitazioni per scafi e attrezzature sono intense. Rispetto a quattro anni fa, ai primi foiler, adesso le avarie peggiori riguardano gli alberi e i timoni. Se rompi un foil puoi sempre continuare a navigare e concludere la regata, se hai problemi all’albero o ai timoni no.”
Anche l’elettronica è determinante: “Abbiamo sensori sull’albero e sugli outrigger, con allarmi che suonano se la tensione è troppo alta, oppure i regolatori del profilo alare dell’albero, interfacciati con gli strumenti del vento, tutto è collegato al computer di bordo e al pilota, senza elettronica queste barche possono a malapena navigare.”
Ci si è spinti troppo avanti? “Difficile dirlo, il progresso e la tecnologia vanno avanti, il trend è per una sofisticazione sempre più spinta, ipertecmologica. Il rimpianto, o il paradosso, è che su queste barche si vede sempre meno il mare! Ci sono alcuni scafi dove il pozzetto non esiste più e si sta chiusi dentro completamente, col mare che scorre intorno e spesso sopra la barca… Difficile parlare di piacere di navigare in queste condizioni. Il piacere io ce l’ho in crociera andando a 5 nodi con la famiglia, questa è una competizione e ha le sue regole.”
I favoriti? “Se devo fare due nomi – dice Pedote – penso a Charlie Dalin e Yoann Richomme. Barche e velisti di prim’ordine. Ma il discorso vale anche per loro: c’è una linea sottile tra portare la barca al massimo e rischiare troppo. Il problema è che quando la passi è già troppo tardi. Il mio modo di fare il Vendée non è “tutto o niente”, non è “banzai”, io voglio arrivare. In fondo sono tre le cose da considerare: le polari della barca per portarla sempre al meglio; le traiettorie in base al meteo; e gli imprevisti, che in un giro del mondo non mancano mai.”
“I miei punti di riferimento tra i grandi velisti oceanici? Ho sempre ritenuto Yves Parlier un mostro e un esempio: nel Vendée Globe del 2000 riparò da solo l’albero rotto con una serie di pezzi di ricambio e cuocendo il carbonio, una cosa mai vista e quasi impossibile da fare da solo al riparo in una baia isolata. Ripartì e terminò la regata. Il prototipo del marinaio, col quale recentemente ho stretto una bella amicizia. E poi sono molto vicino al modo di pensare di Jean Le Cam. Senza entrare nel merito della sua iniziativa di una serie di Imoca senza foil. Con o senza foil queste barche sono due sport diversi.”
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SPONSOR ORGOGLIOSI AL FIANCO DI GIANCARLO: PARLA PRYSMIAN – “Mancano poche ore alla partenza di una sfida straordinaria, e siamo orgogliosi di essere al fianco di Giancarlo Pedote in questo percorso epico,” dichiara Cristina Bifulco, Chief Investor Relations, Sustainability and Communication Office di Prysmian. “Il Vendée Globe non è solo una competizione sportiva, ma un simbolo di resilienza, determinazione e capacità di superare i propri limiti. Giancarlo rappresenta alla perfezione questi valori, così come il nostro impegno verso l’innovazione e la sostenibilità. Questa regata è per noi l’occasione di testimoniare come tecnologia e spirito umano possano collaborare per raggiungere obiettivi ambiziosi. Sostenerlo significa celebrare l’eccellenza e la passione per le sfide impossibili.”
HELLY HANSEN – “Caro Giancarlo, con l’avvicinarsi del Vendée Globe, a nome di Helly Hansen desidero farti i miei più sentiti auguri mentre ti prepari a questo incredibile viaggio. Affrontare una delle competizioni veliche più impegnative al mondo, in pieno spirito Helly Hansen, non è un’impresa da poco e non potremmo essere più orgogliosi di averti come nostro rappresentante. La tua dedizione, la tua resistenza e il tuo coraggio incarnano veramente ciò che Helly Hansen rappresenta. Seguiremo i tuoi progressi e faremo il tifo per te a ogni passo. Che venti e mari favorevoli possano accompagnarti in questo viaggio epico intorno al mondo. In bocca al lupo!” Carlos Bravo, Regional Director – South Europe & Lat Am Helly Hansen Sport
GOTTIFREDI MAFFIOLI – “Dopo tanti anni di collaborazione siamo felici essere ancora al fianco di Giancarlo in questa avventura. La sua umanità e storia velica sono una testimonianza degli stessi valori fondanti della nostra azienda, passione, rispetto e precisione. Buon vento a Prysmian!” Rossella Maffioli, Commercial Director di Gottifredi Maffioli
RAYMARINE – “Giancarlo incarna perfettamente lo spirito che da più di 80 anni muove Raymarine: spingersi oltre i limiti di ciò che già è possibile, tutti i giorni, passo dopo passo. Siamo come sempre orgogliosi di accompagnarlo a bordo di Prysmian anche in occasione di questa nuova storia”. Carlo Baj – Country Manager of Raymarine Italia
Giancarlo Pedote – Laureato in filosofia, ex praticante di box e full contact, Giancarlo è un velista atipico che ha un approccio molto metodico alla vela. Vincitore del Transat Jacques Vabre 2015 in Multi 50, due volte Champion de France promotion course au large en solitaire, due volte Velista dell’Anno in Italia, ha partecipato al suo primo giro del mondo in solitario nel 2020, il Vendée Globe, arrivando in ottava posizione, a sole 19 ore dal primo. Autore di un DVD e due libri tecnici sulla vela, ha pubblicato con Rizzoli del Gruppo Mondadori “L’anima nell’oceano” e a novembre dello scorso anno il libro per ragazzi “Proteggiamo l’Oceano”. È fondatore e manager della struttura che gestisce la comunicazione, gli sponsor e il suo progetto sportivo.
Prysmian è leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni. Con quasi 150 anni di esperienza, un fatturato pari a oltre 15,4 miliardi di euro nel 2023, oltre 30.000 dipendenti in oltre 50 Paesi e 108 impianti produttivi e 26 centri di ricerca e sviluppo, Prysmian vanta una solida presenza nei mercati tecnologicamente avanzati e offre la più ampia gamma di prodotti, servizi, tecnologie e know-how. La società opera nel business dei sistemi in cavo terrestri e sottomarini per la trasmissione e distribuzione di energia, cavi speciali per applicazioni in diversi comparti industriali e cavi di media e bassa tensione nell’ambito delle costruzioni e delle infrastrutture. Per le telecomunicazioni il Gruppo produce cavi e accessori per la trasmissione di voce, video e dati, con un’offerta completa di fibra ottica, cavi ottici e in rame e sistemi di connettività.
Prysmian è una public company, quotata alla Borsa Italiana nell’indice FTSE MIB.
www.prysmian.com
ONG PARTNER
Electriciens sans frontières è una ONG francese di solidarietà internazionale la cui missione, dal 1986, è fornire alle persone più povere un accesso sostenibile all’elettricità e all’acqua. Riteniamo che l’accesso ai moderni servizi energetici e all’acqua sicura siano una condizione essenziale per porre fine alla povertà. Dal 1986, agiamo a favore delle popolazioni isolate dalle principali reti elettriche che soffrono di povertà energetica, prendendo in considerazione le loro esigenze e lavorando assieme a loro per trovare le soluzioni più economiche, efficienti e sostenibili. Electriciens sans frontières è presente anche in Germania, Spagna, Svizzera, Nord America e Italia.
www.electriciens-sans-frontieres.org/en