EMIRATES TEAM NEW ZEALAND NON NE SBAGLIA UNA-Giornata inaugurale della 37esima America’s Cup, è Britannia contro ETNZ. È una giornata di vento super ballerino, il campo di regata presenta un sacco di opportunità rispetto a altre giornate viste qui a Barcellona. INEOS Britannia riesce a mantenere il gioco vivo, ma i neozelandesi restano dominanti, portando a casa un 2-0.

This is Barcelona, this is the America’s Cup. Ci siamo e la corsa per la Auld Mug tra Emirates Team New Zealand e INEOS Britannia è ufficialmente iniziata. Giornata cupa, cielo grigio, vento assente nel corso della mattinata. Kiwi e Britannici escono puntuali, intorno alle 12, i Kiwi accompagnati dalla HAKA, i Britannici meno scenici, ma sicuramente non meno emozionati. Il campo di regata, al momento, non permette di regatare, abbiamo intorno ai 4 nodi sulla partenza, 5 sulle boe di bolina, e intorno ai 7 nodi sul lato destro del campo, che, ancora una volta, potrebbe essere il lato da difendere.

Non vediamo i Kiwi regatare dal 9 di settembre e non vediamo l’ora di vedere lo show che hanno preparato per noi, mentre siamo molto familiari con lo stile di regata di INEOS, aggressivo e veloce, ma sembra proprio che nel primo pomeriggio il vento non ci assista. Non siamo lontani dal limite del vento, abbiamo bisogno di 6.5 nodi stesi su tutto il campo di regata.

A Barcellona oggi fa fresco, ma la situazione non potrebbe essere più calda di così. Rob Wilson, a bordo della chase boat di INEOS Britannia: “siamo in attesa e non vediamo l’ora di regatare. È tutto pronto, stiamo facendo gli ultimi check e poi saremo pronti per regatare.”

Ray Davies, dalla chase boat di ETNZ: “siamo molto ottimisti, vediamo della brezza che dalle boe di bolina sta scendendo verso la partenza e siamo sicuri che oggi regateremo. È uno sport molto challenging, abbiamo lavorato per gli ultimi tre anni e non vediamo l’ora di metterci al lavoro qui in acqua.” C’è sicuramente molta confidence, sia a bordo di INEOS che a bordo di ETNZ e non potrebbe essere diverso di così.

Emirates Team New Zealand continua a navigare e a girare come uno squalo, passa di fianco a INEOS, non smette di muoversi, testando e ri-testando il campo di regata, attendendo solo l’all clear del Comitato. INEOS Britannia entra come l’underdog (o così Sir. Ben Ainslie ha definito il team), i Kiwi come i Defender della Coppa e, come ribadito ieri, chiunque vincerà la Coppa, contribuirà a scrivere un altro capitolo nella lunghissima storia dell’America’s Cup.

Sono le 14.30 non siamo ancora nel wind limit. Dalla sinistra sembrano scendere 11 nodi, mentre in partenza il vento è veramente critico. Alle 14.45 ci siamo, abbiamo intorno ai 10-12 nodi, con acqua abbastanza piatta, le condizioni che questi giganti amano di più. Il tempo passa e siamo sempre più vicini alla prima partenza. I ciclisti sono pronti, sudati, le gambe di questa Coppa America sono preparate a combattere.

MATCH RACE 1

14.47, questa regata è live. Emirates Team New Zealand entra da sinistra, INEOS Britannia da destra. Emirates entra quattro secondi in ritardo, mentre INEOS Britannia, sul boundary destro e off foils, entrerà in ritardo. I kiwi sfruttano questa situazione, cercano di bloccare i britannici dall’entrare nel box di partenza, virando davanti ai britannici, poi poggiano sotto la partenza e strambano, con INEOS che stramba dietro. Emirates vira, INEOS prosegue verso il boundary per poi ri-manovrare, cercando di passare più tempo. Emirates passa sopra la boa di sopravvento, ri-poggia, rientra in partenza, per poi uscire dal pin, mentre INEOS parte dal comitato. Capiamo cosa ha ritardato l’ingresso in partenza dei Britannici, INEOS ha avuto alcune issues, alcune difficoltà dopo il cambio delle batterie che ha rallentato un po’ il processo. In partenza Emirates è almeno tre nodi più veloce di Britannia, una differenza abbastanza importante, che mette i Britannici in una brutta posizione.

Emirates ha un vantaggio di una quarantina di metri, poi di una cinquantina, ma è un vantaggio veramente irrisorio, Emirates vira sul boundary sinistro, INEOS vira sottovento e non va all’incrocio perdendo metri importanti sui kiwi.

Arriviamo al boundary destro, INEOS vira sfruttando un buon angolo di uscita dalla virata, Emirates va alla virata e al controllo dei britannici. INEOS vira, Emirates ri-vira in faccia agli inglesi, lasciandoli nella propria aria sporca. I kiwi sono in testa al primo lato di sei, della primissimo match di questa 37esima Coppa America. Vanno per il gate esterno, seguiti da Britannia, che in questi mesi ha dimostrato di essere un vero jet di poppa. I britannici infatti strambano poco dopo le boe, dirigendosi verso una zona di più pressione, seguiti dai kiwi, che devono proprio cercare di tenere quella prua tra le boe e Britannia.

Effettivamente INEOS recupera almeno un centinaio di metri, in una poppa abbastanza difficile a causa del chop, che nel frattempo è diventato più impattante e non allineato con il vento. INEOS manovra nuovamente, spingendo sul gas, ma soprattutto sui nervi dei neozelandesi, oggi meno calmi del solito.

Britannia va all’ennesimo incrocio sul finale della poppa, avvicinandosi e chiudendo il gap sui neozelandesi a 150 metri, ma mentre i kiwi sono in dirittura d’arrivo per il gate interno, lo stesso non si può dire per INEOS, che deve manovrare nuovamente.

INEOS va per il gate interno, per poi effettuare una virata subito dopo le boe, una delle manovre più difficili con questi mezzi. I Britannici hanno una buona posizione sottovento, virano e vanno per l’incrocio, con Emirates che vira subito dopo e in controllo, applicando le regole base del match-race più puro. Che vi dobbiamo dire, si vede che i Kiwi hanno studiato.

Emirates è mure a dritta su una bella pressione, riuscendo a navigare con un angolo più alto di INEOS. Viene inquadrato Ben, ci pare visibilmente stressato per questi match. Guardando questa situazione, vogliamo ritornare a quella virata di Britannia eseguita subito sottovento ai Kiwi, sul boundary sinistro, subito dopo la partenza. Forse i Britannici pensavano di riuscire a far velocità sottovento, portandosi verso destra, forse non volevano trovarsi a virare sul boundary, subito sopravvento ai kiwi, che a quel punto avrebbero potuto navigare su un angolo più alto, chiudendo subito tutte le opportunità a Britannia, che non avrebbe potuto fare altro che orzare, rallentando il suo pace, senza la possibilità di virare a causa del boundary.

Quello che succede è che la pressione era sulla sinistra e questo ha dato a Emirates un ulteriore vantaggio in termini sia di pressione che di angolo.

Siamo ormai alla fine del lato numero tre, Emirates in vantaggio e di parecchio, stramba in una raffica, riuscendo a scendere meglio della controparte Britannica, che a questo punto può solo che sperare che Emirates cada dai foil o rompa qualcosa. Ma Emirates, che ci è sempre sembrato confident e che oggi ci sembra un po’ meno calmo del solito, non ne sta sbagliando mezza, dominando questo match in maniera esemplare.

INEOS riesce, ancora una volta, ad avvicinarsi al Defender, andando a prendere il gate interno, ma all’appello mancano solo due lati e la situazione non è rosea per il Challenger. ETNZ infatti vira quasi subito dopo la boa di poppa, andando subito in controllo di Britannia.

Ray Davies: “stanno facendo un buon controllo, i ragazzi stanno facendo un bellissimo lavoro. Le condizioni sono difficili, ma sono contento di come sta andando. Le condizioni stanno cambiando rapidamente e stiamo vagliando l’opzione di issare una vela più piccola, ma al momento siamo contenti con il nostro setup. Ci sono un paio di nuvole attorno a noi, ma siamo sicuri che faremo tutte le regate in programma.”

I Britannici non stanno regatando male, anzi, riescono a mantenere una distanza ridotta sul Defender, mantenendo il gioco ancora abbastanza vivo, passando da 600 metri di distanza a 300 metri di distanza. Emirates va intorno al gate interno, per l’ultima volta in questo match, mentre INEOS deve ancora completare la bolina.

Emirates Team New Zealand vince il primo match e a INEOS è bastato un momento, quel ritardo sul pre-partenza e quella virata forzata sottovento sul boundary per rimanere indietro, confermando quanto ravvicinata sia la situazione. Si va al meglio di sette e al momento è 1-0 per Emirates Team New Zealand.

Nathan Outteridge: “è stata una regata dinamica, abbiamo imparato come navigare su queste barche con queste condizioni così variabili, ma siamo contenti di aver finito con una vittoria in questa prima regata e non vediamo l’ora di continuare a regatare.”

Ben Ainslie: “non abbiamo avuto un buon ingresso nelle partenza, ma i ragazzi hanno fatto un bellissimo lavoro nel recuperare e rimanere lì. La posizione dopo la partenza non era male, tutto è dipeso da dove la brezza sarebbe andata dopo. I Neozelandesi hanno preso la pressione a sinistra e hanno fatto un bel lavoro. Non abbiamo sbagliato molto, ma loro hanno fatto una regata un po’ migliore. L’America’s Cup è molto dinamica ed è tutto un processo che continua ad andare avanti, non vi preoccupate, non smetteremo di spingere.”

Dopo il match finale tra Luna Rossa Prada Pirelli e Athena Pathway, vinto splendidamente da Luna Rossa Prada Pirelli, in condizioni progressivamente più difficili, a causa del chop che nel frattempo si è alzato, torniamo a focalizzarci sulle regate degli AC75, per il secondo match tra Emirates Team New Zealand e INEOS Britannia.

MATCH RACE 2

Le condizioni cambiano ancora e Barcellona sta provando di essere tutto meno che un campo di regata facile. Se prima la sinistra sembrava essere il lato favorevole, ora la situazione sembra essere cambiata nuovamente e il lato da difendere sembra essere, ancora una volta, la destra. Emirates questa volta entra da destra, con INEOS che ora non può sbagliare, centrando ogni manovra, sin dall’entrata nello starting box.

Britannia va subito al cross contro i Kiwi, che non va a caccia dei Britannici immediatamente. I Kiwi spingono un po’ sul sottovento del box di partenza, per poi andare all’incrocio con i Britannici, che, dopo una manovra, sono mure a sinistra, I kiwi protestano, ma viene dato l’all clear.

Entrambi i team sono un po’ early sulla partenza, INEOS questa volta parte lanciato, sottovento ai neozelandesi, che virano subito, dirigendosi verso destra, dove in questo momento c’è più pressione. Al primo cross, dove INEOS è mure a sinistra, Emirates guadagna metri preziosi, INEOS è costretta a poggiare dietro ai neozelandesi, che sono troppo vicini per virare. INEOS si dirige, quindi verso il boundary destro, Emirates ha un leggero vantaggio mure a sinistra, ma l’incrocio, ancora una volta, è super ravvicinato.

Ben preme ancora una volta sul bottone di protesta, ma sembra che, nonostante la vicinanza, non ci sia stata una sovrapposizione dei diamond e viene dato l’all clear. Questa prova è tutto un altro andare, i due team sono davvero vicini ed era proprio quello che avremmo voluto vedere.

INEOS gira il gate interno, verso una zona di più pressione, mentre Emirates sul lato esterno va alla strambata mure a sinistra e all’incrocio. INEOS balza davanti, ha il vantaggio mure a dritta e un angolo decisamente migliore rispetto a Emirates Team New Zealand, che sicuramente si è pentita di aver preso quel gate esterno in cima alla bolina.

INEOS naviga verso l’esterno, mantenendo una buona velocità, Emirates, nonostante abbia montato un fiocco più piccolo riesce a rimanere in gioco, anzi, guadagna nuovamente su quel lato interno. INEOS ha un mini-touchdown, ma tutto rimane in super gioco, anche perché Emirates sbava un po’ il giro di boa, con INEOS che da dietro riesce ad andare all’attacco. Tra i due team ci sono ora 18 metri e c’è un piccolo split, INEOS va a prendere la pressione verso destra, Emirates invece preferisce rimanere sulla sinistra. C’è un piccolo guadagno da parte di Emirates, ma parliamo di un’ottantina di metri di distacco tra i due team.

Sentiamo Nathan da bordo di Emirates dire: “andiamo all’incrocio o viriamo?” Emirates vira, INEOS va alla virata in tempo zero, riportandosi sulla destra, mentre Emirates decide, ancora una volta, di portarsi sulla sinistra. Il campo di regata viene accorciato, il vento è molto difficile da interpretare e sta andando in calo. Non una buona notizia per i kiwi, che con quel fiocco potrebbero soffrire.

INEOS incrocia dietro mure a dritta, Emirates prosegue sulla destra e vira, ri-virando poi sul gate interno, chiudendo quella porta in faccia ai britannici, che a quel punto devono prendere il gate esterno. Sembra che ora ci sia più pressione a sinistra, proprio dove INEOS sta navigando. Se c’è una cosa che INEOS sta facendo in maniera impeccabile è tenere questo gioco molto vivo.

Emirates è mure a dritta, INEOS deve tenersi discosto, ma sono a trenta metri di distacco. Sentiamo il comitato di regata parlare, la boa torna un pelino a sinistra, il vento è intorno ai 7-8 nodi. Emirates guadagna su questo lato, portando il distacco, per la prima volta, sulle tre cifre. Ma INEOS non molla, Ben ci fa capire che lui questo match lo vuole vincere. Emirates prende il gate esterno, INEOS si avvicina di parecchio, stramba e va al gate interno. Ancora una volta c’è uno split, in mezzo al campo non c’è vento e siamo sicuri che entrambi i team cercheranno di prendere la pressione sui boundary prima di virare.

Ray Davies: “è una regata molto difficile, le barche hanno delle vele simili ed è tutto un gioco di chi riesce a rimanere di più della pressione. È una regata interessante e bellissima e non c’è nulla di scritto. Il campo è pieno di opportunità oggi. Abbiamo tra i 7-11 nodi, ma il vento sta andando in calo. I ragazzi stanno facendo un bellissimo lavoro.”

Nel frattempo c’è l’incrocio, i kiwi hanno preso una bella pressione sulla sinistra e hanno guadagnato parecchio. Mancano ancora tre lati ed è Emirates ad avere il coltello dalla parte del manico. In questa bolina INEOS perde un po’ di ground e a bordo del bolide neozelandese torna la calma.

I kiwi entrano sulla terza poppa con un bel vantaggio, vanno per l’esterno della poppa, INEOS va sul lato interno andando per lo split. I kiwi non hanno regatato per un mese, eppure eccoli qui, più sicuri di sempre. Andy Maloney si gira per vedere dove sia INEOS Britannia, in questo momento a circa 400 metri dietro. Le cose si stanno facendo molto più facili per i kiwi, che prendono il gate esterno, andando poi subito per la virata. INEOS gira il gate interno ed è fin da subito in una posizione di estremo svantaggio, con Emirates in dirittura d’arrivo per il boundary destro, dove c’è una bella pressione e un bel salto destro.

Rob Wilson:“stiamo cercando di rimanere lì, loro si sono riusciti ad allontanare nel corso della precedente bolina, prendendo una bella pressione sulla sinistra. Siamo riusciti ad avvicinarci di poppa, ma Emirates, ovviamente, di bolina riesce a fare la differenza, essendo la barca che può decidere dove posizionarsi, essendo avanti.”

Non c’è molto da dire da qui in poi. Emirates fa la sua regata, prende il gate esterno, mentre INEOS prende quello interno. Ci sono 500 metri tra i due team e, fiocco piccolo o fiocco grande, è un bel vantaggio per ETNZ. I neozelandesi non hanno sbagliato niente e sono stati fantastici. È 2-0 per la giornata inaugurale di questa 37esima America’s Cup. I kiwi non festeggiano, la strada per la Auld Mug è ancora lunga.

EMIRATES TEAM NEW ZEALAND DOESN’T MISS A BEAT – Opening day of the 37th America’s Cup, it’s Britannia against ETNZ. It’s a day with shifty winds, and the racecourse offers plenty of opportunities compared to other days we’ve seen here in Barcelona. INEOS Britannia manages to keep the race alive, but the New Zealanders remain dominant, securing a 2-0 lead.

This is Barcelona, this is the America’s Cup. We’re here, and the race for the Auld Mug between Emirates Team New Zealand and INEOS Britannia has officially begun. It’s a gloomy day with a gray sky and no wind throughout the morning. The Kiwis and the British teams headed out on time around 12 PM, with the Kiwis accompanied by the HAKA, while the British had a less dramatic entrance but were certainly no less excited. At the moment, the racecourse isn’t ready for racing; we have around 4 knots at the start, 5 knots at the windward marks, and about 7 knots on the right side of the course, which once again could be the side to defend.

We haven’t seen the Kiwis race since September 9th, and we’re eager to see the show they’ve prepared for us. On the other hand, we are very familiar with INEOS’s racing style—aggressive and fast. But it seems the wind isn’t helping this afternoon. We are close to the wind limit; we need 6.5 knots spread across the entire racecourse.

It’s cool in Barcelona today, but the situation couldn’t be more heated.
Rob Wilson, onboard INEOS Britannia’s chase boat: “We’re waiting and can’t wait to race. Everything is ready, we’re doing the final checks, and then we’ll be good to go.”

Ray Davies, from ETNZ’s chase boat: “We’re feeling very optimistic. We can see the breeze coming down from the windward marks towards the start, and we’re confident we’ll be racing today. It’s a very challenging sport. We’ve been working for the last three years, and we can’t wait to get to work here on the water.” There is definitely a lot of confidence onboard both INEOS and ETNZ, as expected.

Emirates Team New Zealand keeps sailing, circling like a shark, passing by INEOS, never stopping, testing and re-testing the racecourse, just waiting for the all-clear from the race committee. INEOS Britannia enters as the underdog (as Sir Ben Ainslie described the team), while the Kiwis come in as the Defenders of the Cup, and as reiterated yesterday, whoever wins this Cup will help write another chapter in the long history of the America’s Cup.

It’s 2:30 PM, and we’re still not at the wind limit. It seems like we have 11 knots coming in from the left, while the start area remains very light. At 2:45 PM, we’re good to go. We’ve got around 10-12 knots with relatively flat water—conditions these giants love the most. Time is ticking, and we’re getting closer to the first start. The cyclors are ready, sweating, and the legs of this America’s Cup are prepared for battle.

MATCH RACE 1

At 2:47 PM, the race is live. Emirates Team New Zealand enters from the left, INEOS Britannia from the right. Emirates enters four seconds late, while INEOS Britannia, on the right boundary and off foils, is entering late. The Kiwis take advantage of this situation, attempting to block the British from entering the start box by tacking ahead of them, then bearing away below the start line and gybing, with INEOS gybing behind. Emirates tacks, while INEOS heads to the boundary to kills some time. Emirates rounds the windward mark, bears away, re-enters the start, and exits at the pin, while INEOS starts from the committee boat. We now understand what delayed the British entry—the battery change caused some issues, slowing up the process. At the start, Emirates is at least three knots faster than Britannia, a significant difference that puts the British in a tough spot.

Emirates has a 40-meter lead, then 50, but it’s still a very small margin. Emirates tacks at the left boundary, while INEOS tacks to leeward, losing important meters to the Kiwis.

At the right boundary, INEOS tacks, using a good exit angle from the tack, while Emirates tacks to stay in control of the British. INEOS tacks, and Emirates tacks right on their bow, leaving them in dirty air. The Kiwis lead the first of six legs in this first match of the 37th America’s Cup. They head for the outer gate, followed by Britannia, which has proven in the recent weeks to be a true downwind jet. The British gybe shortly after rounding the marks, heading towards a zone of more pressure, followed by the Kiwis, who need to keep their bow between the marks and Britannia.

INEOS closes the gap by at least 100 meters on this difficult downwind leg, where the chop has become more impactful and not aligned with the wind. INEOS maneuvers again, pushing the pace and, most importantly, putting pressure on the Kiwis, who seem less calm than usual today.

Britannia crosses again at the end of the downwind leg, closing the gap to 150 meters, but while the Kiwis head to the inner gate, INEOS is forced to maneuver again.

INEOS rounds the inner gate and tacks immediately after the marks—one of the trickiest maneuvers for these boats. The British are in a good downwind position, tacking and crossing, while Emirates tacks right after, staying in control and applying the basic rules of match racing at its finest. What can we say? It’s clear the Kiwis have done their homework.

Emirates is on starboard tack in good pressure, sailing at a narrower angle compared to INEOS. We see Ben, and he looks visibly stressed during this match. Reflecting on Britannia’s tack executed right under the Kiwis at the left boundary, just after the start, we wonder if the British thought they could gain speed on the leeward side by heading right. Perhaps they didn’t want to tack at the boundary, right above the Kiwis, who could have sailed at a higher angle, immediately shutting down all opportunities for Britannia, leaving them with no option but to luff, losing pace and unable to tack due to the boundary.

What happened is that the pressure was on the left, giving Emirates an additional advantage in both pressure and angle.

We’re now nearing the end of leg three, with Emirates in the lead by a considerable margin. They gybe in a gust, managing to sail better than the British, who can now only hope for Emirates falls off the foils or break something. But Emirates, usually confident though a bit less calm today, isn’t making any mistakes, dominating this match in exemplary style.

INEOS closes in on the Defender once again, heading for the inner gate, but with only two legs remaining, the situation doesn’t look good for the Challenger. ETNZ tacks almost immediately after the downwind mark, taking control of Britannia.

Ray Davies: “They’re doing a great job controlling the race; the guys are doing an amazing job. The conditions are tough, but I’m happy with how things are going. The conditions are changing rapidly, and we’re considering hoisting a smaller sail, but for now, we’re happy with our setup. There are a couple of clouds around us, but we’re confident we’ll get all the scheduled races in.”

The British aren’t racing badly at all. In fact, they manage to keep a close distance to the Defender, keeping the race alive, closing the gap from 600 meters to 300 meters. Emirates rounds the inner gate for the last time in this match, while INEOS still needs to finish the upwind leg.

Emirates Team New Zealand wins the first match, and all it took for INEOS to fall behind was that slight delay at the start and the forced tack under the boundary, confirming how close the competition is. It’s the best of seven, and right now, it’s 1-0 for Emirates Team New Zealand.

Nathan Outteridge: “It was a dynamic race; we’ve learned how to sail these boats in such variable conditions, but we’re happy to finish with a win in this first race, and we’re looking forward to more racing.”

Ben Ainslie: “We didn’t have a great entry at the start, but the guys did an amazing job recovering and staying in the race. Our position after the start wasn’t bad; it all depended on where the breeze would go afterward. The Kiwis caught the pressure on the left and did a great job. We didn’t make many mistakes, but they sailed just a bit better. This America’s Cup is very dynamic, and it’s an ongoing process. Don’t worry, we won’t stop pushing.”

After the final match between Luna Rossa Prada Pirelli and Athena Pathway, which Luna Rossa Prada Pirelli won brilliantly in increasingly difficult conditions due to the rising chop, we turn our focus back to the AC75 races for the second match between Emirates Team New Zealand and INEOS Britannia.

MATCH RACE 2

The conditions shift again, and Barcelona is proving to be anything but an easy racecourse. While the left side seemed favorable earlier, the situation has changed, and once again, the right side looks like the one to defend. This time, Emirates enters from the right, while INEOS can’t afford any mistakes, needing to execute every maneuver perfectly, starting right from their entry into the starting box.

Britannia heads straight for the cross with the Kiwis, who don’t immediately engage with the British. The Kiwis push slightly to the leeward side of the start box before heading into a crossing with the British, who are now on port tack after a maneuver. The Kiwis protest, but the umpire gives the all-clear.

Both teams are slightly early to the start, but this time, INEOS gets off to a strong start to leeward of the New Zealanders, who immediately tack, heading right where there is currently more pressure. At the first crossing, where INEOS is on port, Emirates gains valuable meters, forcing INEOS to bear away behind them. INEOS heads toward the right boundary, while Emirates, with a slight advantage on port tack, has a close crossing again.

Ben presses the protest button once again, but despite the close distance, it seems there was no overlap of the diamonds, and the umpire gives the all-clear. This race is much closer, with both teams battling tightly, just what we were hoping to see.

INEOS rounds the inner gate, heading toward an area with more pressure, while Emirates rounds the outer gate, gybing onto port tack and crossing. INEOS jumps ahead, with starboard advantage and a significantly better angle than Emirates Team New Zealand, who surely regret taking the outer gate at the top of the upwind leg.

INEOS sails to the outside, maintaining good speed, while Emirates, despite hoisting a smaller jib, stays in the race, even gaining ground again on the inner side. INEOS has a slight touchdown, but the race remains very close, especially as Emirates has a slight slide on the mark rounding, allowing INEOS to attack. There are now 18 meters between the two teams, and with a small split, INEOS takes the pressure toward the right while Emirates prefers to stick to the left. Emirates makes a small gain, but the gap between the teams remains around 80 meters.

We hear Nathan onboard Emirates say, “Do we go for the cross or tack?” Emirates tacks, and INEOS immediately follows, heading right, while Emirates once again moves to the left. The racecourse is shortened as the wind becomes trickier to interpret and is dropping. Not good news for the Kiwis, who might struggle with that smaller jib.

INEOS crosses behind on starboard, Emirates continues to the right and tacks, re-tacking onto the inner gate, closing the door on the British, who are forced to take the outer gate. It now looks like there’s more pressure on the left, exactly where INEOS is heading. One thing INEOS is doing impeccably is keeping this race very much alive.

Emirates is on starboard tack, and INEOS must keep clear, but they are only 30 meters behind. We hear the race committee mentioning the mark will be moved to the left, with the wind being around 7-8 knots. Emirates gains on this side, extending the lead for the first time to over 100 meters. But INEOS doesn’t give up—Ben makes it clear he wants to win this match. Emirates takes the outer gate, while INEOS gets much closer, gybes, and heads for the inner gate. Once again, there’s a split, and with no wind in the center of the course, we’re sure both teams will aim to catch pressure at the boundaries before tacking.

Ray Davies: “It’s a very tough race; the boats have similar sails, and it’s all about who can stay in the pressure longer. It’s an interesting and beautiful race, and nothing is certain yet. The course is full of opportunities today. We have between 7-11 knots, but the wind is dropping. The guys are doing an amazing job.”

Meanwhile, at the next crossing, the Kiwis have caught some good pressure on the left and gained significantly. There are still three legs to go, and Emirates now holds the upper hand. On this upwind leg, INEOS loses some ground, and calm returns onboard the Kiwi boat.

The Kiwis enter the third downwind leg with a solid lead, heading for the outer gate, while INEOS goes for the inner side and splits. The Kiwis haven’t raced in a month, yet here they are, more confident than ever. Andy Maloney looks back to see where INEOS Britannia is, currently around 400 meters behind. Things are getting much easier for the Kiwis, who round the outer gate and immediately tack. INEOS rounds the inner gate and is at a clear disadvantage, while Emirates heads toward the right boundary, where there’s good pressure and a favorable right shift.

Rob Wilson: “We’re trying to stay in the race, but they managed to pull ahead during the previous upwind, catching some nice pressure on the left. We closed the gap a bit on the downwind, but Emirates, obviously, has the advantage upwind, being the boat in control and able to position themselves.”

There’s not much to say from this point on. Emirates sails their race, taking the outer gate while INEOS rounds the inner gate. There’s a 500-meter gap between the two teams, and it’s not anymore a question of having a smaller or larger jib, this is a big lead for ETNZ. The Kiwis haven’t made any mistakes and have been fantastic. It’s 2-0 on the opening day of this 37th America’s Cup. The Kiwis aren’t celebrating yet—the road to the Auld Mug is still long.

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