LUNA ROSSA CE LA FA ANCORA, FACENDO UN COMEBACK DA PAURA SUL MATCH 8- Primo giro di boa, in bolina, match 7. Luna Rossa prende il gate interno ma va con la prua in acqua. Da 42 nodi a zero! A bordo si rompe qualcosa, il team fa i miracoli e ripara in tempo per la seconda. Match 8, colpo di scena! gli inglesi prendono una boundary penalty. Luna Rossa va al controllo, portandosi sul 4-4. Che stress!
Siamo a metà Louis Vuitton Cup final e la situazione non potrebbe essere più tesa di così. Per vincere l’America’s Cup bisogna vincere la Louis Vuitton Cup e tra i team e la vittoria ci sono ancora sette prove. A meno che uno dei due team non vinca quattro prove di fila, in quel caso la situazione potrebbe chiudersi molto presto. Dopo i match di ieri siamo ad un 3-3, i team sono sempre più vicini, sempre più veloci. Un errore costa caro, sia Luna Rossa che INEOS sbagliano poco e a entrambi è richiesta l’assoluta perfezione per riuscire a vincere questo evento.
Oggi, in azione, abbiamo un croccantissimo Sud-Ovest, 16-21 nodi, in aumento nel corso della giornata. Il comitato e i team temevano questa giornata, con condizioni ancora molto al limite (in barba a chi voleva Barcellona una location con pochissimo vento), tanto da spingere per usare il giorno di riserva.
Ma entriamo nel vivo di questa regata.
MATCH 7
INEOS entra da sinistra, Luna Rossa da destra. Il vento è intorno ai 16 nodi in partenza, 18 alle boe. Stiamo tutti pregando e chi dice che non lo sta facendo, mente spudoratamente. La partenza è la fase più critica, Luna Rossa stramba dietro a INEOS, che vira e si allontana dal team italiano. Checco Bruni dice: “non andiamogli dietro, continuiamo.” Ineos poggia sugli italiani, Luna Rossa cerca ancora una volta il lato sopravvento e in approccio alla partenza entrambi i team sembrano essere un po’ early.
È una partenza abbastanza tranquilla, rispetto a quanto visto, soprattutto due giorni fa, dove non ci sono grandi incroci tra i team. INEOS parte con un leggero vantaggio di 9 metri, che gli italiani chiudono intorno a 2 metri. INEOS via mure a sinistra, gli italiani virano sotto e la leadership continua a cambiare. Il lato destro sembra ancora una volta il lato da proteggere e gli italiani stanno cercando di navigare su un angolo un pelino più alto, facendo saltare gli inglesi, per i quali questa virata per smarcarsi potrebbe essere stata fatale.
Gli italiani, infatti, estendono il loro vantaggio sulla destra. Prendono una raffica, virano, andando all’incrocio con INEOS, che però sta godendo di un bel salto sulla sinistra. INEOS vira in faccia agli italiani, che alle boe virano, prendendo il gate interno. INEOS prende il gate esterno.
Poi il disastro, Luna Rossa si impunta in acqua, passando da 42 nodi a 0 e quello che sembra essere successo è che, in seguito allo schianto, ci sia stata una structure failure, che sembra aver colpito il carrello del fiocco. A bordo di Luna Rossa. Si sente Checco dire: dobbiamo rimanere in regata, forse possiamo continuare a regatare. Luna Rossa non si ritira e non riceve aiuto esterno, in modo da costringere i britannici a navigare fino alla fine del match. Gli italiani sono, infine, forzati al ritiro, per cercare di riparare il danno in tempo per il match numero otto.
Guardando il replay, vediamo il team ingavonare in acqua, sentiamo gli “oh no”, insieme a qualche parola molto colorita a bordo del bolide italiano. Non si capisce subito, ma già dalla bolina si sentiva che c’era qualche problema a bordo. Da un’altra angolatura vediamo che uno dei pannelli che copre alcune pezzi un po’ più delicati a bordo del silver bullett è saltato. Il sailing team corre a prua, per capire l’entità del danno.
Più si va avanti più si capisce che quello che si è rotto è un pezzo del pannello che va a coprire il carrello del fiocco e che l’entità del danno non sia quindi strutturale. Il pannello di per sé non è un problema, ma lo potrebbe essere quello che c’è sotto. Checco Bruni rassicura: “dovremmo essere in grado di riparare la barca in tempo per il prossimo match.”
Ma cosa ha causato quel nose-dive? Ci possono essere diverse spiegazioni: gli italiani in bolina lamentavano un problema ai foil. Forse, invece, un cambiamento così aggressivo nel pitch della barca, generalmente può essere causato dalla ventilazione del front foil, che però è la spiegazione meno plausibile, oppure, spiegazioni più plausibili possono essere una ventilazione del timone o un problema con il rake ram dello stesso. Il front foil e il rudder elevator controllano due aspetti diversi del volo, uno controlla il pitch, l’altro quello che in gergo si chiama la vertical ride height. Tranquilli, non siamo esperti di ingegneria strutturale, la fonte è Glenn Ashby, che di AC75 sembra intendersene parecchio.
Checco Bruni risponde alle domande, bisogna capire cosa ha causato quel tuffo in acqua: “abbiamo avuto un problema di bolina e il foil non riusciva a scendere probabilmente, ma ovviamente il problema reale è stato sul secondo incidente. È stato uno squilibrio tra vele e foil, non credo sia stato un problema di ventilazione sul timone, ma ovviamente dobbiamo rivedere l’incidente. Giuro che non lo facciamo apposta.”
Le spiegazioni si susseguono, forse potrebbe essere quella manovra proprio sulla boa, la virata seguita dalla poggiata. Forse la regolazione delle vele, solo al rientro del team potremmo saperne di più.
Gli italiani sono passati da una velocità super a zero e il carico sulla vela frontale è veramente importante e probabilmente la cosa che ha fatto scoppiare quel pezzo di pannello è stata la pressione esercitata sullo scafo che lo ha fatto flettere (perdonateci i termini grezzi), rompendo quel pezzo. Per ripararlo in tempo zero bisognerà avere delle skills pazzesche, ma grazie al Cielo non è un danno strutturale globale. Vediamo una delle chase boats correre verso terra, sicuramente per prendere qualcosa che aiuti a riparare il danno.
Il danno può essere riparato agevolmente e Luna Rossa dovrebbe essere in grado di tornare in azione molto presto.
Si sente dire: “il Signore di America’s Cup sembra non voler essere gentile con gli italiani”, prima il carrello, poi le stecche, ora il fairing del jib-track. In un giorno cruciale, sulla via per la vittoria a sette prove.
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MATCH RACE 8
A sette minuti dalla seconda partenza, vediamo Luna Rossa navigare intorno al percorso. Siamo pronti. In partenza ci sono venti nodi, sulle boe diciotto e la pressione è full on. La seconda regata viene posticipata, il vento al momento è troppo forte, ma è proprio quello che ci aspettavamo e che il Comitato sapeva che sarebbe successo. Alle 15.20 riusciamo a essere nei wind limits, siamo pronti a regatare, con Luna Rossa che questa volta entra da sinistra.
Luna Rossa questa volta deve farci un capolavoro e pennellare su questo campo di regata. Lo stato del mare è diventato sicuramente più importante, INEOS insegue Luna Rossa, ancora una volta, sulla destra del pre-partenza. Gli italiani rallentano sul boundary sottovento, passando mure a dritta, INEOS per evitare la situazione di qualche giorno fa deve virare, prendendo però una boundary penalty. Per ripulirla devono dare a Luna Rossa 75 metri di vantaggio. Luna Rossa, ti preghiamo.
INEOS vira, Luna Rossa va subito al controllo. Questa è l’ennesima plot twist di questa 37esima edizione. I britannici sono ora a 130 metri di distanza, ma siamo nemmeno a metà del primo lato e tutto può succedere. Che drama, ragazzi, che drama. Le barche hanno delle performance simili, gli italiani stanno cercando di spingere, INEOS spinge, ma è costretta a navigare nell’aria sporca degli italiani. I britannici, però, rimangono composti. Restando abbastanza vicini al team italiano.
Luna Rossa va per il gate esterno, INEOS per quello interno, facendo 54 nodi su quella boa, facendo qualche touchdown su quel giro di boa. Gli italiani strambano per andare all’incrocio, scendendo bene e dando qualche metro in più al team britannico, che però adesso ha preso una pressione abbastanza, ri-avvicinandosi un pelino. Luna Rossa stramba, dritta per dritta per il gate esterno.
INEOS Britannia di poppa è veloce, it all comes down sull’abilità di controllo e esecuzione degli italiani sulla bolina. C’è un piccolo guadagno di bolina per il team italiano, che ora sta andando mure a sinistra incontro ai britannici. INEOS vira sul boundary sinistro, mentre Luna Rossa va convinta sul destro, ritornando all’incrocio mure a sinistra. I britannici riescono a fare un altro bel guadagno, passando a 100 metri di distacco. “Se virano loro, noi ri-viriamo”, dice Ben, che decisamente non vuole rimanere in quell’aria sporca.
Luna Rossa vira e va sul gate interno, con un vantaggio veramente marginale, INEOS va sull’altro gate. INEOS un’altra volta sporca un po’ il giro, ma nulla di trascendentale e, decisamente, nulla che fermi il bolide britannico. Gli italiani guadagnano ancora un pelino anche se un piccolo touchdown italiano rimescola le carte in gioco. Gli italiani incrociano mure a dritta, sono davanti.
INEOS va alla strambata e anche Luna Rossa, che ora ha una bell’angolo sulla boa interna. INEOS guadagna ad ogni strambata e ci sono solo sette secondi tra i due team. Oltretutto i britannici fanno un miglior mark rounding, mentre gli italiani lo sporcano un po’. Lato cinque su otto. Dai, dai. Gli italiani virano sulla destra, su quello che sembra un bel salto, recuperando qualche metro sugli inglesi. Gli italiani sono ora decisi a risalire sulla destra, facendo saltare i britannici sulla sinistra. I britannici ritornano sulla destra, ma Luna Rossa ora naviga su un salto destro. Prende a gamba tesa e fa ri-virare i britannici sulla sinistra.
Gli italiani virano sulla lay, probabilmente andranno per il gate esterno, di nuovo, lasciando il gate interno ai britannici. 55.1 nodi sulla boa, non male. I britannici, però sono in dirittura d’arrivo su una bella raffica, mentre Luna Rossa è su una zona di minor pressione. Gli italiani, devono navigare mure a sinistra per ricongiungersi ai britannici. Siamo ad un piccolo errore di distanza per vedere un cambio nella leadership.
La zona di pressione è sulla sinistra, ma il salto di vento favorisce gli italiani, che guadagnano circa 300 metri di vantaggio sui britannici, tornando a respirare un po’ di più. Gli italiani arrivano ai gate su una pressione assurda, girando il gate esterno. Su questi giri di boa bisogna essere gentili, per evitare il peggio. Gli italiani virano sulla sinistra, INEOS sulla destra, su un’altra pressione. Siamo ben oltre il limite del vento e si vede, ma nonostante questo, la regata è molto frenetica.
Si torna a regatare a destra, per Luna Rossa. INEOS guadagna sulla sinistra, ma gli italiani virano in faccia agli inglesi, proprio sull’ultimo quarto della bolina. Gli italiani virano di nuovo, questa volta sull’ultima lay di bolina di questa giornata.
Ultimo lato, gli italiani sono in controllo. Luna Rossa stramba in direzione di una pressione a metà poppa. I team devono fare il massimo per evitare la cavitazione sui foil, cercando di non navigare troppo al limite. Luna Rossa riesce a estendere il proprio vantaggio, INEOS deve proprio sperare in un errore. Manca solo una strambata per l’arrivo. Luna Rossa ce la fa e ancora una volta porta la situazione in equilibrio. Siamo 4-4. Abbiamo i capelli grigi, ormai, ma tanto di cappello Luna Rossa!
LUNA ROSSA DOES IT AGAIN, MAKING AN AMAZING COMEBACK IN MATCH 8- First mark rounding, upwind, match race 7. Luna Rossa takes the inner gate and immediately drops off the foils. From 42 knots to 0. Something breaks on board; it seems that the panel covering the jib track has popped off. Match 8, there’s a plot twist: the British get a boundary penalty. Luna Rossa takes control, bringing the score to 4-4. What a race!
We are halfway through the Louis Vuitton Cup final, and the situation couldn’t be more tense. To win the America’s Cup, you have to win the Louis Vuitton Cup, and there are still seven races between the teams and victory. Unless one of the two teams wins four races in a row, in which case, things could end very quickly. After yesterday’s matches, it’s 3-3; the teams are getting closer and are faster day by day. One mistake costs dearly, and both Luna Rossa and INEOS need absolute perfection to win this event.
Today, we have a juicy South-West wind, 16-21 knots, increasing throughout the day. The committee and the teams feared this day, with conditions at the limit (despite those who wanted Barcelona as a low-wind location), so much so that they pushed to use the reserve day.
But let’s get into racing.
MATCH 7
INEOS enters from the left, Luna Rossa from the right. The wind is around 16 knots at the start, 18 at the marks. We are all praying, and whoever says they’re not, is lying. The start is the most critical phase: Luna Rossa gybes behind INEOS, which tacks and moves away from the Italian team.
Checco Bruni says: “Let’s not follow them; let’s keep going.” INEOS bears down on the Italians, who again try to take the windward side. During the pre-start, both teams seem a bit early.
It’s a relatively calm start compared to what we’ve seen, especially two days ago, with no major crossings between the teams. INEOS starts with a slight 9-meter advantage, which the Italians close down to 2 meters. INEOS on port tack, the Italians tack underneath, and the lead keeps changing. The right side still seems to be the one to protect, and the Italians are trying to sail at a slightly higher angle, pushing INEOS for a tack.
The Italians extend their lead to the right. They catch a gust, tack, and head for a cross with INEOS, which benefits from a favorable shift on the left. The Italians, also, seem to have a problem with the board, which is not going down and is definitely not helping the performance of the italian team. INEOS tacks right in front of the Italians, who at the marks tack and take the inner gate. INEOS takes the outer gate.
This is when things went down: Luna Rossa hits the water, going from 42 knots to 0. At the very beginning it seemed that there was a structural failure affecting the jib track. Onboard Luna Rossa, you hear Checco say: “We need to stay in the race; maybe we can continue.” Luna Rossa doesn’t withdraw and doesn’t receive external help, forcing the British to keep sailing to finish and win the match. The Italians are eventually forced to withdraw to repair the damage in time for match eight.
Watching the replay, we see the team nose-diving into the water; we hear “oh no” along with some colorful language aboard the Italian boat. It’s not immediately clear, but from upwind, it was apparent that there was a problem onboard. From another angle, we see that one of the fairings covering some delicate parts aboard the silver bullet has popped off. The sailing team rushes forward to assess the damage.
It becomes increasingly clear that what broke was part of the fairing covering the jib track and that the damage isn’t structural. The panel itself isn’t a problem, but what lies beneath might be. Checco Bruni reassures: “We should be able to repair the boat in time for the next match.”
But what caused that nose dive? There could be various explanations: the Italians complained of a problem with the foils while sailing upwind. Alternatively, such an aggressive change in the boat’s pitch could generally be caused by ventilation on the front foil, which is less plausible. More likely explanations include rudder ventilation or an issue with the rake ram. The front foil and the rudder elevator control two different aspects of the flight: one controls the pitch, and the other what is known as the vertical ride height. Don’t worry; we’re not structural engineering experts; the source is Glenn Ashby, who seems to know a thing or two about the AC75.
Checco Bruni answers questions; it’s crucial to understand what caused the nosedive: “We had an upwind problem, but the real issue happened during the second incident. It was probably caused by a balance issue between sails and foils. I don’t think it was a rudder ventilation problem, but we obviously need to review the incident. I swear we’re not doing this on purpose.”
The explanations follow one another; it might have been the maneuver right at the mark, the tack followed by the bear-away. Perhaps it was the sail trim. Only when the team will return ashore will we know more.
The Italians went from high speed to zero, and the load on the front sail was enormous. Probably, the pressure exerted on the hull caused that panel piece to pop (forgive the rough terms). To repair it in no time, you’ll need some impressive skills. Fortunately, it’s not a global structural failure. We see one of the chase boats rushing ashore, probably to grab something to help with repairs.
The damage can be fixed quickly, and Luna Rossa should return to action soon.
You hear someone say: “The America’s Cup Gods seems unwilling to be kind to the Italians.” First, the track, then the battens, now the jib track fairing. On a crucial day, on the path to a seven-race victory.
MATCH RACE 8
Seven minutes before the second start, we see Luna Rossa sailing around the course. We’re ready. There are twenty knots at the start, eighteen at the marks, and the pressure is on. The second race is postponed; the wind is too strong at the moment. But at 15:20, we’re within the wind limits, ready to race, with Luna Rossa entering from the left this time.
This time, Luna Rossa needs to make a masterpiece on this racecourse. The sea state has become more rough, with INEOS chasing Luna Rossa on the right during the pre-start. The Italians slow down at the leeward boundary, switching to starboard tack. To avoid the situation from a few days ago, INEOS tacks, but takes a boundary penalty. To clear it, they must give Luna Rossa a 75-meter lead. Luna Rossa, we are praying.
INEOS tacks, Luna Rossa immediately to take control. This is yet another plot twist in this 37th edition of the America’s Cup. The British are now 130 meters behind, but we’re not even halfway through the first leg, and anything can happen. The boats have similar performances; the Italians are trying to push, INEOS pushes as well, but it’s forced to sail in the dirty air of the Italians. However, the British remain composed, staying quite close to the Italian team.
Luna Rossa goes for the outer gate, INEOS for the inner one, reaching 54 knots at that mark, making a few touchdowns around the turn. The Italians gybe to go for the cross, sailing smoothly and gaining a few meters over the British, who have now caught some pressure, closing the gap slightly. Luna Rossa gybes, heading straight for the outer gate.
INEOS Britannia is fast downwind; it all comes down to the Italians’ control and execution ability upwind. There is a small upwind gain for the Italian team, which is now sailing on port tack towards the British. INEOS tacks at the left boundary, while Luna Rossa confidently heads to the right, returning to the crossing on port tack. The British manage to make another solid gain, reducing the gap to 100 meters. “If they tack, we tack again,” says Ben, clearly not wanting to stay in that dirty air.
Luna Rossa tacks and heads for the inner gate with a very marginal advantage, INEOS takes the other gate. INEOS once again slightly messes up the turn, but nothing too drastic, and certainly nothing to stop the British rocket. The Italians gain a bit more, although a slight touchdown by the Italians shuffles the cards again. The Italians cross on starboard tack, taking the lead.
INEOS gybes, and so does Luna Rossa, which now has a good angle at the inner mark. INEOS gains with every gybe, and there are only seven seconds between the two teams. Additionally, the British make a better mark rounding, while the Italians mess theirs up a bit. Leg five of eight. Come on, come on. The Italians tack to the right, on what looks like a nice shift, recovering some meters on the British. The Italians are now determined to climb up the right side, forcing the British to the left. The British return to the right, but Luna Rossa is now sailing on a right shift. They aggressively force the British to tack again to the left.
The Italians tack on the layline, probably heading for the outer gate again, leaving the inner gate to the British. 55.1 knots at the mark, not bad. The British, however, are coming in on a nice gust, while Luna Rossa is in a zone of lighter pressure. The Italians must sail on port tack to converge with the British. We are just one small mistake away from seeing a change in leadership.
The pressure zone is on the left, but the wind shift favors the Italians, who gain about 300 meters over the British, allowing Luna Rossa to breathe a bit more. The Italians reach the gates under a tremendous gust, turning at the outer gate. These mark roundings must be done gently to avoid disaster. The Italians tack to the left, INEOS to the right, on another gust. We are well beyond the wind limit, and it’s evident, but despite this, the race is very frenetic.
Luna Rossa returns to race on the right. INEOS gains on the left, but the Italians tack in front of the British, right on the final quarter of the upwind leg. The Italians tack again, this time on the final layline of this race.
Final leg, the Italians are in control. Luna Rossa gybes towards the mid-downwind pressure. The teams must do their utmost to avoid foil cavitation, trying not to sail too close to the limit. Luna Rossa manages to extend its lead; INEOS must really hope for a mistake. Only one gybe to the finish. Luna Rossa makes it, once again leveling the score. It’s 4-4. We have now grey hair, but hats off, Luna Rossa.