LA NOSTRA ANALISI – LA NOSTRA ANALISI -Si legge già dal titolo, Ruggero Tita e Caterina Banti sono, per la seconda volta di fila, i Campioni Olimpici nella classe Nacra 17!

8 Aug Nacra 17 MR– Sono due giorni che la Medal Race viene rimandata per assenza di vento. Oggi a Marsiglia pare propio ‘o giorno fortunato, tanto che, ma non lo diciamo perché abbiamo paura di portare sfortuna, tutte le medal races potrebbero essere portate alla fine. Sembra che siano passati millenni da quando è stata assegnata la prima medaglia, eppure eccoci qui, al giorno conclusivo delle Olimpiadi di Parigi 2024.

Ruggero e Caterina hanno già una medaglia in tasca, nessuno lo vuole dire forte, ma devono finire settimi o meglio per tenersi stretto il gradino più alto del podio dell’evento più bello del mondo. Gli argentini Majdalani-Bosco sono a quattordici punti di distanza, i britannici Gimson-Burnet invece se la vedranno con i neozelandesi Wilkinson-Dawson.

Ruggero e Caterina partono sul centro linea, sopravvento agli argentini, che coperti dalle barche sopravvento, per portarsi mure a dritta subito dopo la partenza, sono costretti a strambare. Gimson-Burnet, purtroppo sono OCS, per la Nuova Zelanda questo potrebbe voler dire bronzo assicurato.

Con gli argentini diretti sulla destra, dopo qualche minuto dalla partenza, virano anche Ruggero e Cate, ai quali Majdalani-Bosco rispondono riportandosi mure a dritta, incrociando poco dietro agli italiani.

Caterina e Ruggero virano subito sopravvento, gli argentini rivirano, Caterina e Ruggero si portano poco più sulla sinistra e virano di nuovo. In tutto questo la Nuova Zelanda sta facendo la propria regata, praticamente in solitudine e sull’estrema sinistra. Siamo a qualche minuto dalla boa e ormai ci aspettiamo veramente poche manovre, se non sulla lay di destra.

I primi a girare sono i francesi Mourniac-Berthomieu, seguiti immediatamente dagli italiani. Entrambi scendono sull’esterno della poppa, inseguiti dai restanti otto e solo i finlandesi Kurtbay-Keskinen provano l’alternativa, strambando poco dopo la boa.

I francesi strambano, subito dopo gli italiani, entrambi girano il gate esterno, un giro di boa pulito, quasi facile, così come la prima parte della bolina che segue. Tutti girano il gate esterno, sia i neozelandesi che gli argentini girano dietro agli italiani, che virano, portandosi mure a sinistra, solo una volta raggiunta la lay di sinistra.

I francesi hanno maturato un discreto vantaggio, ma poco importa, se dovesse finire così, sarebbe il secondo oro di fila per il duo azzurro. Gli argentini sono costretti a virare dietro gli azzurri, che, come i francesi che li precedono, hanno un notevole vantaggio e solo il Signore sa cosa debba succedere perché questo vantaggio venga a meno. A metà poppa abbiamo già il tricolore in mano.

Ruggero e Caterina hanno più di 1/4 di poppa di vantaggio e non li ferma più nessuno. Strambano, portandosi mure a sinistra, tagliando davanti al resto della flotta. I francesi arrivano, gli italiani chiudono in seconda posizione ed è oro, Ruggero e Caterina sono i Campioni Olimpici back to back!

7 Aug ILCA 6 MR– Andiamo subito al dunque che stiamo tesi. Matematicamente la medaglia per Chiara Benini Floriani è ancora possibile, ma ci sono diciotto punti che la separano dalla terza posizione, mentre Marit Bouwmesteer è già oro e Anne-Marie Rindom argento. Line Flem Host, in terza posizione, invece, ha la quarta, la quinta e la sesta posizione attaccata alle costole e per lei si prevede una medal abbastanza dura.

Chiara finisce le Olimpiadi così come le ha iniziate, prima in pin e tanti saluti a tutti. Esce in prima posizione, sottovento a Erika Reineke e a Sarah Douglas, un’altra amante delle partenze in pin questa settimana.

Passano i minuti e man mano le barche iniziano a virare mure a sinistra. Inizia Cervera, partita prima in Comitato, seguita da Voroveba e da Plasschaert, mentre Jayet cerca di tenersi vicina a Flem Host, per cercare di strapparle la medaglia di bronzo. Guardando il tracker sembra che le barche stiano man mano scadendo sulla sinistra e la posizione di Chiara ci piace davvero molto in questo momento.

Vira Jayet, poi Bouwmesteer, poi Flem Host, poi man mano il resto, fino ad arrivare a Chiara.

Se tanto ci da tanto, su questo bordo mure a sinistra, l’italiana dovrebbe riuscire a tenere la prua molto bene, portandosi molto in vantaggio rispetto alle avversarie. Ed è così, Chiara aggancia la lay, arriva in boa, vira ed è davanti a tutte. Gongoliamo, ma rimaniamo pur sempre con il fiato sospeso.

Per tutta la poppa Chiara si tiene in una posizione molto centrale, se lo può permettere perché non ha rivali particolarmente vicine che la possano coprire, le si avvicina solo un po’ Flem Host, scesa dall’interno della poppa, inseguita da ben più lontano da Jayet, che sta veramente facendo di tutto per cercare di recuperare.

Da qui il gioco diventa abbastanza facile, Chiara gira il gate esterno, seguita dalla norvegese e dalla canadese, solo la svizzera fa bastian contrario e gira l’altro gate, Flem Host vira, portandocisi “sopra”, Chiara la segue, mantenendosi bene tra la prua delle avversarie e la boa. A sinistra Plasschaert, Cervera e Voroveba cercano l’angolo, per tentare il recupero, mentre Chiara, Line e Sarah si tengono mure a dritta, a questo punto cercando la lay di destra.

Chiara vira poco sotto la lay, andando a chiudere sul gruppetto di sinistra, che ha recuperato parecchio e che si è fatto sempre più grande, mentre Flem Host sembra avere un angolo decisamente migliore per la boa. Siamo quasi dentro alle tre lunghezze, Chiara vira, incrocia davanti a Flem Host, vira per fare la boa, la norvegese è costretta a rivirare, riuscendo a rimanere discosta da Douglas, in terza posizione.

Manca solo l’ultima poppa, Chiara scende velocemente sul centro della poppa, Line Flem Host è sempre più vicina, ma sull’interno della poppa e da dietro si avvicina anche Douglas, che scende sulla parte esterna.

Chiara riesce a girare l’ultima boa in prima posizione, Flem Host rallenta un attimo, coperta dal resto delle barche, ma riesce comunque a mantenersi in seconda posizione.

L’ultimo lasco è un sorriso a mille denti. Chiara arriva con il pugno alzato e un sorriso stampato in faccia, ha appena vinto la Medal Race finale e finisce quinta alle sue prime Olimpiadi, mentre Flem Host, solida del suo secondo posto, si prende il bronzo.

5 Aug Nacra 17- Ruggero Tita e Caterina Banti stanno mettendo giù uno show con i fiocchi nella classe Nacra 17. Su (al momento) sette prove ne hanno vinte sei, scartando un secondo posto.

Che vogliamo dire? Non si può dire nulla. Andiamo a vedere la R7.

Ruggero e Caterina optano per una partenza a cento linea, sopravvento a Wilkinson-Dawson, in questo momento in seconda posizione overall e sottovento ai danesi Saouma Pedersen-Bruun Borreskov. Subito dopo la partenza, in prima posizione, ci sono gli svedesi, partiti sul pin insieme agli americani.

Come abbiamo visto nei giorni passati, la situazione non sembra cambiare fino a metà della bolina, quando iniziano ad esserci le prime manovre, per guadagnare metri importanti in direzione della boa. Dopo circa cinque minuti, infatti, iniziamo a vedere le prime virate. Gli argentini Majdalani-Bosco e i tedeschi Kohlhoff-Stuhlemmer virano, mentre Ruggero e Caterina proseguono sulla sinistra, questa volta dalla seconda posizione, qualche millimetro più indietro rispetto ai cinesi Mai-Chen.

I minuti scorrono e nel gruppo di sinistra rimangono solo i cinesi, i neozelandesi, gli italiani e i francesi, in questo momento i più esterni rispetto al resto della flotta. Tita-Banti virano, precisi come degli orologi, cinque minuti dopo la partenza, Wilkinson-Dawson virano subito dopo, cercando di marcare gli italiani. Il vento salta a sinistra, i neozelandesi stanno tenendo un’ottima posizione sugli azzurri, mentre in prima posizione troviamo la Danimarca, che ha effettuato una bellissima virata sul salto a sinistra, rimanendo ben più esterna del resto della flotta.

Come previsto, il vento ritorna a destra, riportando in scena Majdalani-Bosco, che sembravano essere rimasti un po’ esiliati sulla destra del campo. Gli argentini riescono a sfruttare a pieno sia questo salto, che il seguente, riuscendo ad infilarsi sulla boa in prima posizione, poco avanti agli italiani. In prima posizione, tuttavia, c’è la Francia, seguita subito dalla Danimarca, le nazioni che sono riuscite a rimanere più esterne per tutto il corso della bolina.

Da qui, diciamo che il tracker ha iniziato a fare un po’ di bizze e dire un po’ sarebbe fare un complimento. Gli argentini, subito dietro gli azzurri, sono dati per undicesimi, i giapponesi, in ventesima posizione, sono dati per primi.

Quello che vediamo è che Ruggero e Caterina hanno preso la parte esterna della poppa e stanno inseguendo i neozelandesi, i cinesi e i francesi, tutti poco avanti a loro. I francesi, in testa alla flotta, strambano, subito seguiti dagli italiani e a rotta di collo da tutto il gruppetto di testa. Il duo azzurro sembra fare un’ottima velocità su questo bordo, portandosi rapidamente a livello dei francesi, che sono in una posizione migliore per le boe, soprattutto per quella del gate interno.

Siamo al momento cruciale, le strambate prima della boa. Ruggero e Caterina sono andati lunghi sul bordo mure a sinistra e strambano, tagliando davanti al resto della flotta (meno che i francesi), che subito gli strambano sottovento, rimanendo tra loro e il gate interno. I francesi operano un’altra manovra, girano il gate interno e così fanno gli italiani, che ri-strambano un’altra volta proprio tra le boe.

La situazione, dopo la boa, è abbastanza “impacchettata”, gli argentini, che girano subito dietro agli azzurri, virano mure a dritta, Ruggero e Caterina virano per marcarli e prendono la prima posizione provvisoria (prendendo la precisione del tracker un po’ con le pinze), superando i francesi, che hanno proseguito qualche metro in più sulla destra. Gli argentini virano e incrociano dietro, poco prima della boa il vento torna a destra e i francesi passano di nuovo al comando, mentre gli italiani girano al secondo posto.

Siamo all’ultima poppa. I francesi strambano subito dopo la boa, gli italiani li inseguono subito. I francesi mantengono bene il controllo, gli italiani strambano e loro strambano immediatamente sottovento, gli italiani ristrambano, per poi riposizionarsi mure a dritta, ma i francesi, mure a sinistra, riescono a tagliare il traguardo poco prima.

Purtroppo per la Francia, questo è un UFD, la vittoria della R7 va quindi a Ruggero Caterina, per un totale di 6 primi su 9 prove disputate.

4 Aug KiteFoil F– Finalmente l’esordio della classe KiteFoil alle Olimpiadi! Abbiamo visto la classe e i suoi personaggi evolversi nel corso degli ultimi anni, osservando la flotta crescere, evento dopo evento. Qui parliamo di double debut perché non è solo l’incipit della storia Olimpica della classe, ma anche di Maggie Pescetto, alla sua primissima Olimpiade.

Se ci dicevamo che le cose negli skiff cambiano velocemente e che negli iQ FOiL questa cosa si moltiplica, nel KiteFoil non si fa nemmeno tempo a sbattere le ciglia che le posizioni si sono rimescolate, qualcuno è rimasto appeso alla boa e gli altri equipaggi hanno già finito la prova.

Per la R1 nessuno azzarda una partenza in pin, tutte le tavole sono posizionate tra il centro-centro barca. Maggie parte sul centro della linea, un po’ indietro rispetto alle avversarie sottovento a lei. Le avversarie Pulido, Whitehead, Lammerts e Nolot, invece, partono lanciatissime, guadagnando fin da subito un’ottima posizione.

Nolot è l’atleta sotto i riflettori. La francese ha vinto tutto quello che c’era da vincere e ha sicuramente settato l’asticella molto in alto, in qualsiasi condizione. Tra le atlete che sicuramente terremo sott’occhio ci sono anche l’americana Moroz, che dopo l’ultimo anno un po’ difficile avrà sicuramente voglia di rifarsi e la Britannica Aldridge, vista pochissime volte fuori dalla zona podio.

Si parte per la prima bolina, ma Maggie, penalizzata dalla partenza, in questa classe vitale più che in altre, resta risucchiata dietro a Lammerts, che nel frattempo è scesa su di lei, in decima posizione.

Siamo a circa metà bolina, poco sopra di lei c’è l’attuale leader della prova, Aldridge, che vira, per portarsi più a destra e subito dopo di lei vira anche Lammerts, lasciando a Maggie il vento libero. Vira anche Meyer, l’ultimo scoglio per la virate di Maggie, con l’azzurra che ora ha un buonissimo corridoio per virare e navigare sulle altre mura.

Sopra di lei c’è Nolot, che naviga su un angolo nettamente più basso di quello di Maggie, evidentemente cercando di chiudere il gap su Aldridge, che sulla destra ha un’ottima posizione. Nolot poggia dietro all’italiana, che a quel punto, da sopravvento, non sembra avere altre reali minacce. Anzi, l’angolo di Pescetto è così buono da riuscire a chiudere la strada verso la boa alle atlete che stanno sopra di lei.

Grazie ad un’ottima seconda bolina, Maggie recupera fino al quarto posto e se la gioca insieme a Nolot, Aldridge e Moroz.

Maggie insegue il gruppo di testa sull’esterno della poppa, riuscendo a mettere un discreto numero di metri tra lei e l’australiana Whitehead, che dagli esordi ha completamente cambiato faccia, migliorando anno dopo anno.

A circa metà della poppa, la flotta si divide, il gruppo che sta arrivando da dietro, guidato dall’argentina Turienzo, stramba, cercando di arrivare sulla boa già “strambate” e mure a dritta, mentre il gruppo di Maggie prosegue sulla parte esterna, arrivando sulla boa mure a sinistra e con una strambata da fare una volta arrivate in boa.

La strambata sembra essere buona, ma forse Maggie chiude troppo sull’uscita della manovra, dal tracker sembra che Maggie vada addosso alla boa, rallentando di parecchio e permettendo che Meyer e Lengwiler si infilino, rispettivamente in quarta e quinta posizione.

Maggie apre un po’ l’angolo sulla seconda bolina, cercando di fare velocità sulla tedesca e sulla svizzera, che allo stesso tempo stanno cercando di rimanere il più all’orza possibile, sbarrando la strada a chi viene da dietro. Maggie riconquista la quarta posizione, ma ha la strada sbarrata di Whitehead, che le impedisce la virata sulla lay-line di sinistra.

Finalmente l’azzurra riesce a trovare uno spot dietro l’australiana, riuscendo a virare per riportarsi in direzione della boa. L’australiana l’ha portata un po’ troppo alta sulla boa, Maggie deve necessariamente scendere di più, perdendo il grip guadagnato sia su Meyer che su Lengwiler, che girano la seconda boa di bolina davanti all’azzurra.

Lengwiler ha guadagnato molto terreno, Maggie però può ancora recuperare su Meyer, che la precede di pochissimo. L’azzurra le stramba subito dietro e riesce a scendere molto più velocemente rispetto all’avversaria, che invece tiene un angolo molto più alto. Moroz, davanti a loro, sembra avere un problema sulla poppa, questo porta Maggie, ancora una volta, in quarta posizione.

Sono gli ultimi metri della poppa, se Maggie riuscisse a rimanere interna, finirebbe la prova quarta. Meyer, però, riesce a liberarsi di Maggie poco prima delle tre lunghezze, riuscendo a rimanerle davanti per tutto l’ultimo lasco.

Ottimo inizio comunque per l’italiana, che chiude la sua prima prova Olimpica in quinta posizione.

3 Aug MR iQ FOiL F- Marta Maggetti dal suo terzo posto della classifica generale, nelle Medal Race Series iQ FOiL di oggi, parte dalla semifinale. Come sappiamo, dalla 4a alla 10ma posizione si prende parte ai quarti di finali, mentre la seconda e la terza posizione overall attendono in semifinale. I primi due equipaggi dei quarti accedono alla semifinale, dove si regaterà per ottenere due pass per il grand final, dove aspetta il primo / la prima in classifica, gli unici veramente certi di medaglia. Di che colore? Non si sa.

Marta, sul menu di oggi, ci ha proposto un’ottima semifinale. Parte un po’ indietro rispetto all’israeliana Kantor e alla cinese Yan e per un momento, ve lo giuriamo, abbiamo smesso di respirare. Giro di boa dietro alla peruviana Bazo, tutta la poppa tra il secondo e il terzo posto, in una battaglia con il Perù per ottenere un biglietto per la finalissima.

Al giro di boa, Marta opta per la boa esterna, insieme a Bazo e Kantor, mentre Yan prosegue sulla destra del campo. Marta riesce a rimanere ben più alta della rivale peruviana, riuscendo a passarle davanti proprio sulla virata verso la boa di bolina. Per un attimo ri-smettiamo di respirare, Yan da destra sembra avere un buon angolo, ma perde qualche secondo di troppo sulla virata, cosa che da a Marta la possibilità di ri-tornare seconda.

Se le cose dovessero rimanere così, Kantor-Maggetti accederebbero alla finale, guadagnandosi una medaglia di diritto. Tutto regolare per la poppa, sia l’azzurra che l’israeliana riescono a rimanere tra la boa e le avversarie, riuscendo ad entrare nella finalissima con la britannica Wilson.

Fin qui, tutto regolare. Il bello comincia con la finalissima. Wilson, già privata del titolo nel 2023, proprio sulla Medal Race finale è a caccia di oro da tempo. Kantor è in ottima forma, è la Campionessa del Mondo 2024 e una delle atlete iQ FOiL che abbiamo tenuto più sott’occhio durante questa Olimpiade. Marta ha vinto il Campionato del Mondo nel 2022 ed è una presenza certa nella top ten mondiale.

Partiamo per questa finale a tre. Marta parte sopravvento alle altre due, lanciatissima, a 23 nodi di velocità, mentre Wilson decide di partire sottovento, cercando di risalire sulle avversarie. Kantor è nel mezzo e viene un po’ risucchiata dalle altre due, ma la differenza è veramente minima.

La differenza è così minima che le tre girano la boa praticamente in contemporanea, a mò di tracciato dell’atletica. Marta ha un leggero svantaggio sulle altre due, si tiene però più alta, mentre Kantor cerca di mettere un po’ di pressione a Wilson. Si stanno tutte e tre dirigendo verso la parte esterna della poppa, quand’ecco che Wilson stramba, seguita prima da Marta e poi da Kantor.

Kantor tiene un angolo decisamente più aperto, mentre l’azzurra riesce a infilarsi tra le due, portandosi in parallelo all’israeliana. Wilson ha un discreto vantaggio, ma deve operare almeno una strambata per prendere il gate esterno, due per prendere quello interno, il lato che aveva favorito sia Maggetti che Kantor nella prova precedente.

Stramba una volta, stramba una seconda e la flotta si ricompatta, siamo al gate, gira Wilson, immediatamente dopo sia Kantor che Maggetti, che ancora una volta riesce a tenersi più alta rispetto alle avversarie.

L’israeliana, in realtà, riesce a fare molta più prua rispetto a Wilson, che supera e anche rispetto all’azzurra, che vira, con un angolo quasi perfetto sulla boa di bolina, mentre Wilson e Kantor vanno troppo lunghe. Marta si prende la prima posizione, riuscendo a risalire benissimo sulla boa, lasciandosi indietro le rivali.

Alla poppa siamo in apnea. Marta deve solo tenere la tavola tra Kantor e la boa di poppa. Kantor stramba mure a sinistra, Marta la segue, ristramba mure a dritta e l’azzurra la risegue, ristrambano e siamo alla boa. Manca solo il lasco, chiudiamo gli occhi.

Ormai è finita. Marta taglia il traguardo in prima posizione ed è la nuova Campionessa Olimpica nella classe iQ FOiL.

2 Aug MR 49er FX- “Stamo a fa la colla” come si suol dire in quel di Marsiglia. Dopo l’annullamento delle medal races skiff, ieri, a causa del poco vento sul campo Marseille (TV), oggi siamo scesi in acqua, intorno alle 12, per vedere Jana Germani e Giorgia Bertuzzi prendere parte alla loro prima Medal Race Olimpica. Guardiamo i numeri, la medaglia è difficile, ma matematicamente possibile, ci sono diciotto punti tra le italiane e le fuoriclasse svedesi Bobeck-Netzler, terze, quindici punti dalle norvegesi Naess-Ronningen, quarte, e otto punti dalle tedesche Bergmann-Wille, quinte.

Tutto ancora molto aperto anche il medagliere provvisorio, le olandesi Van Aanholt-Duetz devono difendersi dalle francesi, veterane delle Olimpiadi, Steyaert-Picon, che a loro volta devono difendersi proprio dalla Svezia, che negli ultimi anni ha dimostrato difficoltà nello scendere dal podio per lasciare il posto a qualcun altro. Ça va sans dir che anche le norvegesi sono in ballo, distaccate dalle svedesi da solo tre punti.

Il quadro ora è completo, tutti muti che inizia la Medal Race. Per avere una chance, Jana e Giorgia, ad occhio e croce devono vincere la medal e infatti, senza paura e senza guardare in faccia nessuno, partono prime sul pin, letteralmente risucchiando le neozelandesi Aleh-Meech e sottovento alle brasiliane Grael-Kunze, due equipaggi che, insieme e, ma anche separati contano giusto un paio medaglie.

Steyaert-Picon partono invece sul Comitato, poco sottovento Bobeck-Netzler, mentre Van Aanholt-Duetz partono da sole, a centro linea. Se il gioco si chiamasse “la destra dopo la partenza è lava”, molti degli equipaggi sarebbero al sicuro, nessuno si azzarda a virare e tutte (o quasi) corrono sul lato sinistro. Jana e Giorgia sono prime, fanno una prua incredibile, tant’è che costringono Grael-Kunze alla virata, mettendo in difficoltà anche le americane Roble-Shea, partite ben più sopravvento delle italiane. Sottovento Aleh-Meech mettono le ali, aprono l’angolo tantissimo, passando da ultime a prime nel giro di qualche minuto.

Siamo a cinque minuti dalla partenza e a metà bolina circa. Le olandesi spingono su un angolo più basso delle azzurre, che, a questo punto, virano, seguite dalle neozelandesi e dalle stesse Van Aanholt-Duetz. A questo punto la vetta della classifica passa a Ronningen-Naes, che mure a dritta incrociano sia davanti a Jana e Giorgia che all’Olanda.

Le norvegesi sono tampinate, termine poco tecnico, ma che calza a pennello, dalla Svezia, che ovviamente non può cedere il passo alla Norvegia, visto i pochi punti che le separano. E così, mentre il resto della flotta va sulla destra del campo, la Norvegia cerca di chiudere l’angolo sulla Svezia, per costringere il duo svedese alla virata, portandosi così in una posizione molto vantaggiosa.

Naess-Ronningen eseguono la manovra alla perfezione, Bobeck-Netzler virano, ma il gap creato dalla Norvegia è minimo. Il vento sembra saltare un pelino a destra e la palla passa in mano alle olandesi, immediatamente seguite dalle svedesi, mentre Jana e Giorgia, coperte dalle olandesi, faticano su questo bordo mure a sinistra.

Arriviamo in boa, le italiane devono poggiare dietro alle brasiliane e alle americane, mentre le svedesi, che girano la boa in prima posizione, effettuano una strambata immediatamente dopo la boa, portandosi sul lato interno della poppa, lasciando che il resto della flotta si porti sul lato esterno.

Jana e Giorgia recuperano immediatamente sulle francesi, che sono rimaste troppo alte e dopo qualche secondo dopo, le azzurre, strambano, subito dietro alle brasiliane, in direzione delle svedesi che sul lato interno della poppa stanno facendo fuoco e fiamme, guadagnando un gap provvisorio non indifferente sul resto degli equipaggi.

Ma si sa, in queste classi le cose succedono e succedono in fretta, gli equipaggi sul lato esterno della poppa strambano uno dopo l’altro, tutti con un ottimo angolo sulla boa esterna del gate, tant’è che a fine poppa sono le olandesi a prendere il comando, mentre Jana e Giorgia, in sesta posizione, girano il gate interno, insieme alle brasiliane e alle americane.

Le azzurre però, a differenza dei due equipaggi che hanno girato davanti al giro di boa, virano immediatamente, portandosi sopravvento al resto del gruppo, in una buonissima posizione, se il vento dovesse saltare a destra. Come era successo nel primo lato, anche qui nessuno si azzarda a virare prima della metà bolina. Jana e Giorgia sono, intanto, risalite in quarta posizione.

Le prime a virare sono Naess-Ronningen, seguono poi, ovviamente, le svedesi, le francesi e le olandesi, mentre Jana e Giorgia proseguono convinte sulla sinistra del campo, portandosi in prima posizione provvisoria. Sono passati pochissimi minuti, speriamo di rendere quanto la situazione cambi in fretta e, con essa, il livello incredibile della flotta.

Alla virata sulla lay di sinistra, le italiane sono un po’ frenate dalle americane e dalle brasiliane, che hanno virato sopra di loro, le azzurre girano quinte, con tutto da giocarsi negli ultimi due minuti di poppa. All’inizio sembra non succedere assolutamente nulla. C’è una strambata, pressoché comune in direzione dell’arrivo, Jana e Giorgia se la giocano tra la sesta e la quarta posizione.

Però, però, c’è un problema, qual’è l’arrivo? Ci sono tre gate. Dentro al primo, il cancello della prima poppa, passano tutti gli equipaggi e Jana e Giorgia si infilano al quarto posto. C’è un secondo gate, del quale, da casa, non capiamo il senso, dentro il quale passano olandesi e americane, pensando che sia l’arrivo. Le americane si fermano proprio, le olandesi, invece, vedendo gli altri equipaggi proseguire, restano in allerta. Capiscono che non era quello l’arrivo e riprendono la loro corsa verso il finish reale.

Fu così che le svedesi vinsero la prova e le azzurre arrivarono seconde, mentre le olandesi, chiudendo la medal in p3, vinsero il loro primo oro olimpico, nelle acque di Marsiglia. E fu così che Jana Germani e Giorgia Bertuzzi chiusero la loro prima Olimpiade in quinta posizione, con un secondo posto in Medal Race.

1 Aug ILCA 6 femminile– Un’altra giornata di lunghe attese, ai Giochi Olimpici di Marsiglia. E mentre qualche classe dovrebbe terminare, anche se il vento non lo ha permesso, qualche altra ha iniziato proprio oggi. È il caso delle classi ILCA, più precisamente qui parliamo di ILCA 6, dove regata Chiara Benini Floriani, e quale miglior inizio, se non un terzo posto.

Apriamo il tracker, selezioniamo la bandierina tricolore e becchiamo Chiara Benini Floriani, prima, in pin. Già qui sorridiamo. Sopra di lei parte l’irlandese McMahon, classe 2004, al debutto olimpico (come Chiara) e ancora sopravvento la canadese Douglas, alla sua seconda partecipazione olimpica e uno dei volti più noti della classe.

Dal tracker sembra che sul comitato la flotta abbia spinto molto forte per uscire dalla partenza, ma non vengono segnalati BFD, partenza regolare. Nonostante questo, Chiara è prima già qualche metro dopo la partenza.

Siamo a meno di un minuto dal segnale di partenza e la flotta comincia a dividersi. Sul Comitato la francese Cervera, vira e con lei anche la croata Voroveba, seguita dalla cinese Gu e dalla tedesca Buesselberg, molto forte in queste condizioni.

Chiara è sempre in prima posizione, sull’estrema sinistra della flotta e sembra voler spingere sull’acceleratore, allargando l’angolo rispetto a Douglas e McMahon.

Siamo in ballo da quasi cinque minuti, quando ecco che Chiara e McMahon virano, per andare ad incrociare sul resto del gruppo. L’irlandese decide di passare dietro e tenersi discosta, proseguendo la sua rotta verso destra, Chiara invece decide di virare sottovento alla rumena Bolat.

Vira anche Douglas, l’azzurra, invece, riesce a risalire molto bene sulla rumena e ad effettuare nuovamente la virata, per riportarsi in una posizione più centrale. A questo punto inizia un lungo bordo mure a sinistra, dove al momento non sembrano esserci altri ostacoli e dove Chiara sembrerebbe avere il controllo sulla maggiorate della flotta, sfilando ben davanti sia alla belga Plasschaert, che alla olandese Bouwmeester.

A cinque minuti dalla boa, la situazione si fa più interessante perché inizia la fase di incrocio tra gruppo di destra e gruppo di sinistra. Chiara è sesta, incrocia davanti a Bouwmesteer e Reineke, è costretta ad evitare Kakon e procede verso la layline di destra, dove la francese Cervera ha già un ottimo angolo per la boa di bolina.

Chiara vira all’incrocio con la svizzera Jayet e poco dopo ri-vira per riportarsi sulla destra, in dodicesima posizione. In testa alla classifica, si porta mure a sinistra anche Cervera, cercando di mantenersi tra la boa e la cinese Gu, in seconda posizione provvisoria.

Chiara si smarca, ritorna sulla lay-line di sinistra e incrocia a gamba tesa su un treno di barche che arrivano mure a dritta, mentre Cervera tira un sospiro di sollievo, girando la boa in prima posizione. L’italiana riesce a trovare un buchetto, appena sotto Jayet e fa la boa, girando in undicesima posizione.

A differenza delle atlete che la precedono e che vanno a cercare la pressione sull’esterno della poppa, Chiara stramba, portandosi sull’interno e mure a sinistra, insieme all’indiana Kumanan e a Penruddocke, di Bermuda. Chiara inizialmente sembra perdere e la flotta, già qualche minuto dopo l’ingresso in poppa, è parecchio divisa, tra chi ha scelto il completamente esterno e chi il completamente interno. Solo Cervera, Gu, Rindom e Voroveba decidono di tenersi più centrali, in direzione delle boe del gate.

Siamo a metà poppa e Chiara sembra aver trovato un ottimo ritmo, dopo un iniziale rallentamento. Il vento salta, Chiara sembra riuscire a scendere più in profondità, guadagnando metri e posizioni prezione. Da tredicesima passa a nona, da nona a settima, da settima a quinta, mentre chi è rimasto più in fuori, come la turca Guzel, sta accusando parecchio il colpo.

Siamo quasi al gate. Quando le posizioni sono così ravvicinate, è un attimo trovarsi spalmati sulla boa, invocando perdono all’Altissimo o con il boma di qualcun altro nei denti, cercando di non far infilare nessuno di quei furboni che aspettano dietro. C’è questa situazione dove sembra ci siano quattro barche ingaggiate, ma alla fine, senza drammi, Chiara riesce a smarcarsi da Kumanan, girando la boa interna in quinta posizione.

La precedono Cervera e Gu, che hanno preso la stessa boa, mentre Bouwmesteer e Voroveba prendono l’altro cancello. Cervera va quasi subito all’incrocio, Chiara invece prosegue ancora un po’ sulla destra del campo, virando subito sopravvento a Kumanan, andando a marcare il gruppo di sinistra che, nel frattempo, è sempre più nutrito. Mentre Cervera “taglia” la flotta, portandosi in una posizione molto favorevole, grazie a questo salto a sinistra, Chiara, giustamente, non se la sente di continuare ad incrociare e si riporta sulla destra, aspettando il prossimo salto, virando sottovento a Voroveba e costringendola alla virata.

Dopo qualche minuto Chiara trova l’opportunità di manovrare, vira in faccia a Jayet, lasciando che sia solo Kumanan a proseguire verso destra, portandosi in una posizione più centrale, passando davanti sia a Rindom che a Voroveba. Bouwmeester è costretta a tenersi discosta e vira subito sotto Chiara, proseguendo con lei sulla sinistra, rispettivamente in quarta e quinta posizione. Siamo solo a metà bolina.

Riuscendo ad assecondare i salti in maniera ottimale, Chiara riesce a mantenersi in quarta posizione, optando, questa volta, per il lato destro del campo. C’è ancora una virata, per fare la boa, che sembra essere nelle tre lunghezze, ma l’azzurra ha un ampio distacco su Voroveba, mure a dritta e riesce a trovare un buon posto per fare la boa.

Quarta. Manca l’ultima poppa e il lasco. Questa volta l’italiana si tiene sull’esterno della poppa, scendendo insieme a Bouwmeester, riuscendo poi a mettere la prua tra la boa e l’olandese. Dopo un iniziale allargamento sull’esterno della poppa, Chiara inizia a scendere, portandosi prima in una posizione più centrale, per poi scendere ancora verso Guzel e McMahon, che sono rimaste decisamente più interne. Chiara è ora terza, dietro Gu e Cervera, ormai nettamente più avanti.

Siamo alle ultime battute della poppa. Ormai, con tutti gli equipaggi che convergono verso la boa, l’unico reale problema è rappresentato da Bouwmeester, a caccia della medaglia numero esima, parecchio vicina all’italiana.

Chiara regge bene, riuscendo a distaccare l’olandese, chiudendo la sua prima prova olimpica in terza posizione.

31 Jul iQ Foil Maschile– Spostiamo il focus sull’iQ FOiL maschile, dove in regata c’è Nicolò Renna. Parliamo di ieri, Nicolò Renna rompe il boma durante la seconda prova di ieri, ottiene un redress in quella prova, un DNF in quella successiva. Qui per più dettagli: https://www.saily.it/2024/07/31/marsiglia-olimpica-day-4-un-tranquillo-mercoledi-olimpico-da-leoni-e-leonesse-chi-e-piu-feroce/

Parlando di oggi, invece, è un giorno nuovo in quel di Marsiglia, oggi per le classi iQ FOiL è prevista la marathon, seguita da tre prove di slalom. Il percorso prevede un’uscita dalla partenza perfetta, calcolata al millimetro, vista la brevità del percorso, un primo lasco a mille, seguito dalla poppa, che potrebbe essere vista come la parte più tosta, dove si può guadagnare o perdere moltissimo, seguita da due laschi.

13.8 nodi al momento della partenza, forse un po’ troppo vento per lo slalom, visto che in queste condizioni di solito si regata sul race course. Nicolò parte sul pin, proprio sopra il tedesco Koerdel, che dello slalom fa un’arte e sotto l’olandese Van Opzeeland, che in questo momento è in testa alla classifica. Subito dopo la partenza il tedesco prende immediatamente in mano alla situazione, portandosi subito in vantaggio sul resto della flotta, mentre Nicolò è secondo e Van Opzeeland terzo.

Passano si e no cinque secondi e la situazione cambia, Nicolò sembra voler risalire verso la boa, Van Opzeeland rimane risucchiato e risputato indietro, dall’alto arriva l’australiano Morris, che riesce a prendersi la seconda posizione provvisoria. In tutto questo la velocità media delle tavole è intorno ai 24 nodi. Just cruising, all’inglese.

Siamo al giro di boa. Koerdel fa un giro pulito e prende l’esterno della poppa. In boa si “infilano” da sopravvento Morris, il neozelandese Armit e Westera, di Aruba, poi arriva Nicolò, in quinta. Per il primo quarto di poppa sembrano tutti seguire il leader ed è proprio Renna il primo del gruppo di testa ad effettuare la strambata, marcando gli avversari che, dietro di lui, hanno già strambato, tra questi Yin Cheng di Hong Kong e il brasiliano Isaac, in questo momento, sembrano avere un ottimo passo.

Man mano inizia a strambare anche il gruppo che precede Nicolò. tra questi è entrato anche il danese Soe, che sul bordo mure a sinistra è sceso molto bene sul resto degli atleti in gara, mentre sottovento a Renna sta andando molto forte Yin Cheng, ora sesto.

Yin Cheng stramba, in direzione della boa, Nicolò gli stramba poco sopravvento, ma Yin Cheng, grazie alla velocità acquisita, riesce a puntare più all’orza, facendo scadere l’azzurro. Strambano tutti, davanti è un duello tra Koerdel e Morris, l’Australiano ha una posizione migliore, essendo interno in boa, ma Koerdel è già mure a sinistra, pronto per fare il lasco e non deve fare manovre aggiuntive e, infatti, riesce a mantenere il suo vantaggio, anche se minimo, portandosi sulla parte interna del lasco, ponendosi tra la prossima boa e Morris.

Sul lasco Nicolò riesce a rimanere più alto, avvicinandosi a Westera e Yin Cheng, che lo precedono di poco e passando Isaac, che è rimasto interno, coperto dagli altri. Al giro dell’ultima boa Isaac sembra riprendersi un attimo e riesce a ri-recuperare su Nicolò, che sul lasco seguente è costretto a scendere molto poggiato per cercare di passare nuovamente il brasiliano e di recuperare metri preziosi sugli altri avversari.

Nicolò si allarga molto, è la tavola che scende più delle altre, riuscendo poi a chiudere sul Brasile proprio sull’arrivo, finendo la R10 in settima posizione.

30 Jul R7 iQ FOiL Femminile– A Marsiglia fa sempre caldissimo, ma diciamo che oggi Eolo ha regalato più speranze, soprattutto per quanto riguarda le tavole volanti, che in questi giorni stanno affrontando la loro prima Olimpiade come classe. Ieri, piccolo recap, ci aveva dato solo una prova per gli uomini e due prove per le donne.

Oggi è andata decisamente meglio in termini di prove, entrambe le flotte hanno infatti concluso 5 prove. Che dire, se ieri abbiamo visto la prima prova di Jana Germani e Giorgia Bertuzzi, oggi non possiamo fare altro che analizzare l’ultima prova giornaliera, la R7, di Marta Maggetti.

Finalmente il vento ha sfondato la soglia dei pochi nodi, portandosi intorno agli 11-12. Per la classe iQ FOiL questo vuole dire passare dallo Slalom al race course. Boe settate, 12.1 nodi all’orario dell’ultima partenza. I risultati di Marta fino al momento dell’ultima prova sono 4-21-11-4.

Partenza. Il gruppo sotto il Comitato non riesce a partire, Marta, sul centro destra, invece, riesce a uscire bene dalla linea, sottovento all’olandese Wennekes, che a inizio settimana è stata penalizzata da un DPI per aver carteggiato il boma, e sopravvento alla finlandese Puusta.

L’israeliana Kantor, Campionessa del Mondo 2024 e la britannica Wilson, due dei nomi da guardare in questi Giochi, partono più sotto, sul centro / centro sinistra dalla linea.

Qualche minuto dopo la partenza è Marta a prendere il comando, tavola bassa, gamba tesa, riesce a schiacciare sia la finlandese che la cinese Yan, portandosi appena sopravvento all’inglese, mentre l’israeliana Kantor, dopo una brutta partenza, sembra non riuscire a trovare un buon pace.

Così come avevamo visto ieri per le 49er FX, anche se, bisogna dire, il campo è diverso e molto più vicino a terra, da sottovento sembra che la flotta riesca a risalire meglio, tanto che iniziano a spuntare sul tabellone nomi come quello della francese Noesmoen e della polacca Djarnowska, oro e bronzo europeo 2022 al Lago di Garda. Il gruppo di testa sembra voler andare a salutare il pubblico a scogli e virare sottocosta.

Arriviamo alla tanto fatidica virata, a tre-quarti della prima bolina. A guidare la flotta c’è la britannica Wilson, seguita dalla Francia, dalla Norvegese Mobekk e dall’Olandese, che insieme a Marta è riuscita a spingere sul gruppo di sottovento e a inserirsi in top 5. Marta è sesta, su questo bordo infinito verso la boa. Marta decide di virare un po’ sottovento rispetto al gruppo che sembra precederla, si riprende subito dopo la manovra, riuscendo a navigare più orzata rispetto a Wennekes e Djarnowska, che, a questo punto, scadono sotto di lei.

Wilson ha un ottimo vantaggio, ma sappiamo quanto, nelle tavole, le cose cambino molto rapidamente. E infatti Wilson è costretta a virare per arrivare sulla lay di sinistra, che sembra essere la scelta conveniente, vira anche Marta, poco sopra di lei e la francese Noesmoen che aveva virato poco sopra la britannica e l’azzurra, passa in testa, non dovendo operare alcuna manovra per fare la boa.

La Francia passa per prima, seconda la Campionessa Europea 2023 Mobekk, terza Wilson, mentre Marta gira in quinta posizione. La poppa sarà durata si e no due minuti, ma vi possiamo assicurare che di strambate ce ne sono state e anche parecchie. Marta sembra scegliere, inizialmente, il lato sinistro della poppa, per poi strambare nel primo terzo della poppa, portandosi mure a sinistra, mentre Wilson e Mobekk sembrano proseguire mure a dritta. Wilson stramba, per inseguire Noesmoen, che in questo momento ha un discreto vantaggio, Noesmoen stramba immediatamente, riportandosi mure a dritta, cercando di tenersi tra le boe e l’avversaria.

Marta stramba poco dopo, marcando la flotta che intanto si sta portando sulla sinistra della poppa. Seguono altre tre-quattro strambate, ad altissima intensità, in questo infinito gioco di scacchi, cercando di tenersi sempre tra le avversarie e le boe di poppa.

Wilson riesce ad avvicinarsi a Noesmoen, Marta recupera sulla norvegese, rimasta troppo interna su questo lato e gira la boa in quarta posizione, subito davanti a Kantor, che ha letteralmente mangiato dieci posizioni in un solo lato.

La seconda bolina è, letteralmente una corsa dei cavalli verso sinistra. Wilson sembra aver imparato dalla prima bolina e questa volta vira sulla lay-line, sopra a Noesmoen, più lenta di lei sulla virata. La Francia e la Gran Bretagna hanno un ottimo vantaggio, Marta vira poco sottovento alla tedesca Steinlein, che la precede di poco.

La Francia, sottovento a Wilson si penalizza, mentre Marta, da dietro, cerca di fare velocità, portandosi quasi in parallelo alla tedesca, che però, con un ultimo colpo le poggia addosso sulla boa, riuscendo a chiudere la bolina avanti all’azzurra.

All’ultima poppa Wilson è quasi imprendibile e anche la tedesca ha un discreto vantaggio su Marta, tant’è che a sua unica preoccupazione ora è quella di riuscire a strambare poco avanti all’italiana, evitando che Marta si porti in una posizione favorevole per l’arrivo. Una strambata, due strambate, tre strambate. È passato un minuto e abbiamo già perso il conto. Wilson gira la boa in testa, Steinlein, che ha mantenuto il controllo su Marta, stramba sulla boa e si porta al lasco in seconda posizione, seguita poco dopo dall’italiana.

Sul lasco incrociamo le dita, c’è un discreto avvicinamento di Marta, che alla fine chiude R7 in terza posizione, subito dietro alla Germania e a Wilson, che porta a casa l’ultima prova di giornata.

29 Jul R7 49er FX-Cari lettori di Saily.it! Torna alla riscossa quella piccola rubrichetta in cui si commenta, per iscritto, una prova, cercando di leggere il tracker. Non ci andiamo leggeri questa volta e partiamo subito dicendo che la prova scelta quest’oggi non è altro che la prova uno di giornata della classe FX, con Jana Germani e Giorgia Bertuzzi. Ah, l’evento? Le Olimpiadi di Parigi 2024.

Riflettiamo sul quel “cerchiamo di leggere”. Ieri il sistema tracker di Marsiglia ha dato qualche problemino, tra barche che sembrava andassero con la poppa rivolta al vento e penalità fantasma. Alla prima penalità ci credi e dici “beh, cavoli, sfortuna”, alla seconda urli all’accanimento e al complotto. Alla terza, forse, capisci che ci deve essere un errore.

La mattinata, in quel di Marsiglia è iniziata un po’ come tutte le giornate di questo periodo, sole cocente, 30 gradi, che forse forse sul piazzale diventano una quarantina, all’insegna di una bandiera a strisce bianche e rosse.

Quando anche i più ottimisti avrebbero lanciato la spugna, ecco l’aria e alle 14.00 si sono iniziate le sequenze di partenza per la classe FX. Si, le sequenze, avete letto bene. La prima alle 14, la seconda alle 14.10 (più o meno), la terza sembra essere quella buona. Dalla parte del Comitato di Regata sembrano esserci quattro barche fuori, ma è tutto regolare, via con la prima prova di giornata. Jana e Giorgia partono in centro pin, ben sopra le cinesi Hu-Shan, che faticano a uscire dalla linea e in una buona posizione anche rispetto alle spagnole Echegoyen-Barcelo, la barca immediatamente sopravvento. Le italiane hanno una prua migliore e vanno più veloci, le spagnole sono costrette a virare, “risucchiate da Burska-Tkadlecova, dalla Repubblica Ceca.

Sembra una vera e propria corsa a chi si aggiudica prima il lato sinistro del campo e, se così fosse, Germani-Bertuzzi avrebbero proprio una bellissima posizione. Si prosegue verso sinistra per molti innumerevoli minuti. Jana e Giorgia risalgono sulle Ceche, da sottovento iniziano a spuntare le americane Roble-Shea e le olandesi Van Aanholt-Duetz, un team sicuramente da tenere sott’occhio questa settimana.

Roble-Shea, più a sinistra, prendono la prima posizione, molto provvisoria, in seconda le francesi, paladine di casa, Steyaert-Picon, Jana e Giorgia sono terze. Si continua così, in un continuo scambio di posizioni fino alla virata intorno a metà bolina. Virano le americane, virano le francesi, Jana e Giorgia sono mure a dritta. La Francia è costretta ad evitare Jana e Giorgia e la Repubblica Ceca. Finalmente arriva la virata anche per le azzurre, che riconquistano la vetta della classifica.

Il gruppo di sinistra va a chiudere sulla destra, con molta più pressione e tutto il bordo mure a sinistra sembra essere una danza tra l’Italia, l’America e l’Olanda, che dopo una brutta prima parte della bolina, sembra aver ritrovato il ritmo, sull’estremo sinistro del campo. Jana e Giorgia virano sulla lay-line di destra, le americane sono costrette a tenersi discoste e, con il fiato sospeso, l’Italia conquista boa uno.

Il bordo a scendere sulla sinistra del campo è d’obbligo, Jana e Giorgia lo sanno bene e ci si spingono subito, riuscendo a mettere metri preziosi tra loro e le americane, che le seguono poco dietro e se il distacco in boa era minimo, a tre quarti poppa sembra essere raddoppiato. Roble-Shea cercano la via d’uscita e strambano, poco dopo strambano anche le italiane, per mantenersi di fronte alle avversarie. Siamo ormai alle boe. Le americane hanno fatto male i conti (forse) e devono operare almeno un’altra strambata per fare le boe, mentre le italiane hanno un angolo ottimo per il gate interno.

Le italiane prendono la destra del campo, ma virano subito per andare a marcare Burska-Tkadlecova, che hanno girato l’altra boa. Ormai Jana-Giorgia sono davanti, con un grandissimo vantaggio e l’unica preoccupazione che hanno, in questo momento è quello di tenere sotto controllo sia la Repubblica Ceca che l’America, che però sembrano decise a voler proseguire sul bordo mure a dritta, senza cercare di smarcarsi. La seconda bolina è la bella copia della prima, Jana e Giorgia fanno una virata da mostro sulla lay di sinistra, lasciando il resto della flotta dietro di sé.

Senza alcun disturbo da dietro, la seconda poppa è facile, sinistra, strambata verso l’arrivo, Jana e Giorgia vincono la prova, che sul tabellone è race quattro. E’ solo il secondo giorno… Alla prossima regata su “Qui Tracking”.

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