PHILIPPE BENOITON, 63 ANNI, PROBABILMENTE CADUTO DALLA SUA BARCA – Dopo due giorni di apprensione e ricerche, seguite al tracking insolito del JPK 960 Philauvent-Passecoque, la notizia del ritrovamento del corpo senza vita nei pressi di Finisterre

E’ in lutto la regata transatlantica Cap Martinique, Morbihan, su percorso La Trinité sur mer, Fort de France, aperta a equipaggi in doppio o solitari, con ben 60 barche al via, 40 per Due e 20 solitari. Niente lasciato al caso, tutti preparati, organizzazione rodata. Purtroppo la peggiore delle notizie ha colpito questa regata, la scomparsa di uno skipper partito in solitario. Si tratta di Philippe Benoiton, 63 anni, che prima di partire spiegava così la sua partecipazione a Cap-Martinique: “Un sogno non è destinato a restare nei cassetti. Il mio sogno è antico come ogni altro e vorrei realizzarlo adesso: attraversare l’Atlantico in solitario a vela, in un colpo solo, da La Trinité-sur-Mer alla Martinica”.

Dalla dinamica dell’incidente sembra probabile che Philippe sia caduto in mare dalla sua barca, il JPK 960 Philauvent-Passecoque. Allertati dal tracking incerto e dalla mancata comunicazione radio, gli organizzatori hanno messo in piedi le ricerche che alla fine hanno portato al ritrovamento del corpo nei pressi di Cape Finisterre.

IL COMUNICATO DELLA REGATA – Cap-Martinique è in lutto. Alle 13:30 di oggi, 17 aprile, il corpo di Philippe Benoiton è stato recuperato al largo di Capo Finisterre dalla MRCC spagnola. Philippe è caduto dalla sua barca ieri sera mentre partecipava alla solitaria Cap-Martinique. Come tutti i concorrenti, è partito domenica alle 15 da La Trinité-Sur-Mer per raggiungere Fort-de-France in Martinica. Originario di Angers, Philippe era un marinaio esperto di 63 anni, sposato e padre di famiglia. Tutto lo staff organizzativo porge le più sincere condoglianze alla sua famiglia e a tutti i suoi cari.

COME E’ ANDATA – Nella notte del 16 aprile la direzione della regata non è riuscita a stabilire un contatto con lo skipper e ha allertato l’MRCC Finisterre nel tentativo di stabilire un contatto via VHF. Il direttore di regata François Seruzier ha notato che lo yacht procedeva lentamente a metà della notte prima di tornare su se stesso alle 05:49 ora francese. Su richiesta della Direzione di Gara, Yann Gindre e Michel Foucart a bordo di L’Opale – A Chaque son Everest, si sono intrattenuti fino all’ultima posizione dello skipper. Giunti sul posto alle 7:40, non sono riusciti a contattare lo skipper e le condizioni del mare non hanno potuto salire a bordo (20 nodi di brezza e onde di circa 2 metri). A quel punto sono state avviate le operazioni di soccorso aereo-marittimo da parte della guardia costiera spagnola. Quest’ultimo è giunto sul posto e ha constatato che a bordo non c’era nessuno. Sono proseguite le ricerche aeronautiche. L’organizzazione Cap-Martinique è rimasta in costante contatto con la famiglia dello skipper e con i servizi di soccorso aereo-marittimo.

Il JPK 960 ritrovato senza il suo skipper a bordo

TIMONE ROTTO E MOTORE ACCESO – Ingenti risorse erano state mobilitate, in seguito alla scomparsa del velista 63enne, in una zona situata vicino alla costa spagnola. Coordinata dal Centro di coordinamento dei soccorsi di Finisterre, la ricerca è stata effettuata dal rimorchiatore oceanico Don Inda, dall’elicottero Helimer 401 e dall’aereo Sasemar 102. In rinforzo è arrivato anche l’elicottero Pesca 1 della Guardia costiera della Galizia. Secondo i soccorritori spagnoli del Salvamento Maritimo, quando sono arrivati ​​nella zona il timone della barca a vela era rotto e il motore era acceso. Questo cambia un po’ la percezione dell’accaduto. E’ probabile che Philippe, accortosi dell’avaria, abbia acceso il motore per tornare indietro e rititarsi. Ma resta la caduta fuoribordo la causa più probabile della fatalità. Il Don Inda ha poi preso la barca a vela al seguito per portarla al porto di Cee, a La Coruña.

QUEL TRACKING INCERTO – Lineare da La Trinité-sur-Mer, la traccia della barca a vela di Philippe Benoiton sembra aver segnato una prima pausa, nella notte tra il 16 e il 17 aprile 2024, intorno alle 2 del mattino, 11 miglia a ovest di Capo Finisterre. Quindi 19° della flotta in solitaria, navigando con un vento di una trentina di nodi, la barca a vela riparte poi a velocità ridotta verso est e le coste spagnole (probabilmente quando si accorge dell’avaria e decide di ritirarsi), prima di virare alle 5:40 (forse a quel punto Philippe è caduto fuori bordo e la barca è senza governo).

VELISTA ESPERTO – Philippe ha scoperto la vela all’età di 10 anni su un Optimist poi in deriva e dall’età di 15 anni ha navigato su barche cabinate. All’età di 19 anni ha comandato la sua prima barca, poi ha viaggiato nel Mediterraneo e nelle Indie Occidentali. La sua vita personale e professionale come veterinario ad Angers è impegnativa ma non gli impedirà mai di navigare appena puo’.

Prima di partire ha detto per il sito della regata: “Quando sono uscito per la prima volta con Philauvent, il mio JPK 960, la mia prima barca da armatore, i riflessi sono tornati subito. Andare in barca a vela è come andare in bicicletta… Per perfezionare la mia pratica e affrontare questa regata transatlantica nelle migliori condizioni, mi sono iscritto a Orlabay. Ho realizzato un programma per navigare da solo e in una situazione con una sola mano. L’obiettivo non è sportivo ma personale. L’ambientazione della regata offre un’altra motivazione più mobilitante rispetto a una traversata in solitaria”.

Sul sito della regata è stata aperta una pagina con i messaggi di cordoglio, ricordo e omaggio a Philippe: https://cap-martinique.com/hommage-a-philippe-benoiton/

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