IL PROSSIMO INVERNO, ATTACCO AL RECORD CON LA STESSA BARCA IN EQUIPAGGIO – Già si lavora allo sviluppo di un nuovo trimarano Ultim, il Gitana 18. Guillame Verdier: “Stiamo voltando pagina in quello che sarà un altro passo avanti nell’architettura di queste barche”
Domenica 3 marzo a Brest si è deciso il podio completo dell’Arkea Ultim Challenge. Dietro Charles Caudrelier, Thomas Coville e Armel Le Cléac’h hanno condiviso le proprie storie del grande giro del mondo sui maxi trimarani, dimostrando soprattutto un’immensa capacità di resistenza. Ora tutti pensano al futuro, che per Caudrelier si trasformerà in un tentativo di record del Trofeo Jules Verne il prossimo inverno, e contemporaneamente avviare lo sviluppo di un nuovo super trimarano Ultim, il Gitana numero 18!
“Questo giro? E’ dieci volte più difficile di un Vendée Globe”, ha dichiarato Armel Le Cléac’h al suo arrivo al molo di Quai Malbert. Non avendo mai circumnavigato il globo in IMOCA e in un Vendée, Charles Caudrelier non può condividere questo punto di vista, ma questo commento del suo rivale solleva il velo sulla quantità di sfide quotidiane che hanno dovuto essere risolte da Brest a Brest attraverso una circumnavigazione dell’Antartide.
Lo skipper del Gitana Team è stato il primo a dimostrare che un giro del mondo pazzesco su un trimarano volante è possibile, a patto di essere armati fino ai denti tecnicamente, fisicamente e mentalmente e accompagnati in ogni passo da un team di uomini e donne concentrati sullo stesso obiettivo. Dietro uno skipper trasformato in macchina vincente, c’è tanto contributo umano, forza di volontà, know-how e tempo di preparazione. La sua vittoria è il frutto di un lungo processo di creazione, di lavoro, di colpi di scena e di ripresa.
GITANA 17 CON VERDIER – L’architetto navale della barca Guillaume Verdier, che ha collaborato con Team New Zealand per l’America’s Cup 2013, ha contribuito a dare vita a grandi multiscafi capaci di volare ad altissima velocità. Per questa barca, in collaborazione con l’ufficio di progettazione del Gitana Team e il suo team tecnico, ha messo a frutto la sua esperienza per vincere la scommessa di far volare un grande trimarano in oceano aperto. “Fin dall’inizio l’idea era quella di creare una barca che non si torcesse, di puntare su sistemi meccanici robusti in grado di muovere le appendici sotto carico e di optare per un’ala a raggi (superficie portante sulla deriva), che avrebbe conferiscono alla barca una maggiore stabilità in volo, nonostante la resistenza. Siamo stati anche i primi a inventare timoni con foil a T che si sollevano verticalmente, spiega Guillaume Verdier. “È il modello ‘MOD 70’ che ha permesso di fare il primo passo in questa direzione nel 2014, continua. È stato un enorme passo avanti verso un multiscafo di 32 metri. Non è stato sempre semplice, ma dal momento in cui la barca è scesa in acqua, è stato chiaro che ne avevamo colto il potenziale”.
Con quest’ultima vittoria, la più bella del suo palmares, il trimarano Edmond de Rothschild entra nella leggenda e ha ancora un’illustre carriera davanti a sé. In programma c’è il Trofeo Jules Verne per l’inverno 2024-2025. Al timone ci sarà naturalmente Charles Caudrelier, questa volta con un equipaggio completo.
Nel frattempo, Charles sta svolgendo un ruolo fondamentale nello sviluppo del nuovo Maxi Edmond de Rothschild, Gitana 18. Il suo varo è previsto tra 18 mesi, nel settembre 2025. Questa nuova barca a vela è un’estensione dell’epica saga di Gitana e rappresenta un una sfida completamente nuova per la scuderia fondata da Ariane e Benjamin de Rothschild.
“Stiamo voltando pagina in quello che sarà un altro passo avanti nell’architettura. Ci ispiriamo a ciò che già esiste, lavorando su nuove aree di innovazione. Creare una nuova barca non significa fare una replica della precedente!” promette Guillaume Verdier.