OLTRE LE BARCHE C’E’ DI PIU’ – Stanno per arrivare i nuovi AC75 che vedremo presto in mare. Ma intorno agli scafi c’è grande movimento per le parti di ricambio. Gli alberi sono una componente fondamentale. Dalla Francia (!) esce il primo della sfida inglese – FOTO

CDK Technologies ha già affrontato importanti sfide tecnologiche, costruendo alberi di 38 e 42 metri per i maxi trimarani Spindrift II o Banque Populaire IX, ora le competenze e gli strumenti all’avanguardia del costruttore francese sono messi al servizio di INEOS Britannia la sfida inglese Challenger of Record della 37 America’s Cup. Un primo albero è stato consegnato al team britannico per il loro AC75, mentre un secondo albero dovrà essere completato entro la fine di maggio. Un altro pezzo del puzzle di un AC75, dopo lo scafo impacchettato di Alinghi Red Bull Racing, vediamo il profilo di un albero alare (in package bianco), destinazione Sir Ben Ainslie.

CDK Technologies è nota per la tendenza ad affrontare e risolvere le innovazioni più ambiziose. Così, lo scorso maggio, quando INEOS Britannia le ha affidato la costruzione di due alberi, Michel Ollivier direttore dei progetti speciali di CDK, Franck Lorriaux responsabile del progetto, e i loro team hanno accolto con favore questa nuova grande sfida. “Ci ha costretto ad adattarci, soprattutto in termini di riservatezza, ma è stato un viaggio meraviglioso. Oggi ho un pensiero per Hubert Desjoyeaux, il fondatore del cantiere. Sarebbe stato molto orgoglioso del fatto che CDK Technologies producesse parti per l’America’s Cup. La Coppa rappresenta il Santo Graal per i velisti, e questo vale anche per i costruttori!”, assicura Michel Ollivier che, dopo molti anni di collaborazione con i più grandi team di regate offshore, porta per la prima volta la sua esperienza e quella del cantiere in un team di Coppa America.

QUANTA CURA PER UN ALBERO DI COPPA – “Innanzitutto abbiamo realizzato lo stampo nel cantiere di Lorient con un monitoraggio molto specifico per quanto riguarda i controlli geometrici. Successivamente, abbiamo iniziato a presidiare il sito di Port-la-Forêt con estrema cautela nella suddivisione delle operazioni”, spiega Stéphane Digard, direttore generale di CDK Technologies, le cui squadre, sotto la responsabilità di Michel Ollivier, hanno, ancora una volta, realizzato una mezza opera d’arte, avvalendosi della loro competenza e dei loro strumenti, e in particolare di un’autoclave lunga 50 metri e con un diametro di 1,80 metri. “Questo lungo tubo – uno dei più grandi in Europa – fa parte dell’attrezzatura all’avanguardia a disposizione di CDK Technologies e ci consente di produrre parti composite ad alte prestazioni di dimensioni molto grandi e di effettuare una corretta cottura”.

I team di CDK Technologies hanno naturalmente dovuto rispettare un certo numero di parametri per soddisfare i criteri di misurazione dell’America’s Cup, anche perchè l’albero degli AC75 è una componente one-design, cioè uguale per tutti i team. “Storicamente, gli alberi delle barche della Coppa sono progettati in Nuova Zelanda. Oggi è la prima volta che un’albero destinato a questa competizione è stato prodotto in un cantiere navale in Europa ed è un grande segno di fiducia per CDK Technologies”, aggiunge Stéphane Digard.

COME EVOLVE L’ECONOMIA DELLA NAUTICA E DELLO SPORT – Chi c’è dietro a CDK Technologies e partner? Creata nel 1984 da Hubert Desjoyeaux (scomparso nel 2011), e gestita per trent’anni da Philippe Facque, CDK Composites, diventata CDK Technologies nel 1993, è un costruttore navale leader nel settore dei pezzi compositi di grandi dimensioni e ad alte prestazioni. Funziona su tutte le parti che compongono una barca a vela da regata: piattaforme multiscafo e monoscafo, alberi, boma e foil per le classi Ultim, OCEANFifty e IMOCA. Il track record accumulato dalle 40 imbarcazioni costruite dal cantiere – una trentina di titoli in regate di alto livello – fa di CDK Technologies il cantiere di maggior successo in circolazione. Sarà anche il cantiere più rappresentato nei prossimi grandi eventi di regate offshore.

L’esperienza accumulata dai cento dipendenti di CDK Technologies nei suoi due siti di Lorient e Port-La-Forêt insieme ai più grandi skipper, nonché gli strumenti di produzione unici in Europa nel trattamento del carbonio, consentono al cantiere di svolgere un ruolo chiave nella decarbonizzazione dell’industria marittima, in particolare attraverso la sua partecipazione al consorzio avviato da Chantiers de l’Atlantique per la realizzazione del progetto Solid Sail-Aérodrive.

Finanziariamente CDK è supportata da Inspiring Sport Capital, società di investimento con sede a Parigi e Londra dedicata al 100% al settore e all’economia dello sport. Oltre alle risorse finanziarie, ISC fornisce un supporto strategico specifico ai manager attraverso competenze uniche nel marketing sportivo e nell’evoluzione dei suoi modelli economici, attuando politiche di consolidamento e mettendo in comune le leve della trasformazione digitale e dell’espansione internazionale.

ISC è stata fondata nel 2014 da Laurent Damiani e Lucien Boyer, due imprenditori pionieristici nel settore sportivo internazionale, che sono diventati investitori pratici. Riuniscono un comitato strategico composto da importanti attori economici, istituzionali e sportivi (per la vela c’è Loick Peyron).

ISC ha già investito in altri tre settori verticali: gaming con l’acquisizione di Funbridge e BBO, ora fuse in 52 Entertainment (gruppo che ha acquisito di recente Virtual Regatta, nota società di e-sailing), golf con Piguy Golf Challenge, Duchell, Range King e GolfSupport fusi sotto PGC Group e outdoor con il Gruppo Millet Mountain.

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