RIFLESSIONI SULLE REGATA E NON SOLO – “Non c’é più tempo da perdere per proteggere il nostro mare, campo di gioco e fonte di vita. E’ arrivato il momento di ragionare sui prossimi passi verso una vela al servizio dell’Oceano“. E dal suo Gin Tonic di 20 anni raccoglie informazioni scientifiche per proteggere l’Oceano

Dopo Luca Rosetti, il conquistatore della seconda Mini Transat della storia per la vela italiana, è la volta di Francesco Farci analizzare e riflettere intorno alla sua prima volta alla mitica regata. Più avanti toccherà anche a Alessandro Torresani. Con Farci “Capitan Fiù” scopriamo un velista con le idee chiare, non solo per quanto riguarda le regate.

E’ arrivato giorno 14 Novembre a Guadalupe (Caraibi) dopo 16 giorni 16 ore e 37 minuti di navigazione diretta da La Palma (Canarie) e prima ancora da Les Sables d’Olonne (Francia), il velista sardo Francesco Farci (27 anni) che da 6 anni sogna di attraversare l’Oceano da solo su di ‘un guscio di noce’.

“E’ stato un viaggio introspettivo, talvolta intenso e stressante, come tutte quelle esperienze che ti cambiano un po’ la vita”, racconta Francesco a pochi giorni dall’arrivo, dopo avere recuperato le energie ed iniziato a processare le emozioni. “La mia barca Gintonic, a differenza di molte altre imbarcazioni partecipanti è a punta, e con le condizioni Atlantiche – questa volta con un aliseo particolarmente instabile- è molto difficile da condurre. Nelle onde oceaniche incrociate che abbiamo avuto si piantava spesso in mare, non riuscendo a sviluppare la velocità, invece di scivolare come le barche di nuova generazione.

Sapevo che sarebbe stata dura, ma non immaginavo cosí tanto: la barca era imbizzarrita, avevo quasi paura che l’albero cadesse ad ogni strambata. Avevo grandi aspettative, che forse non sono state incontrate, ma sono anche sicuro di avere dato il 100% come regatante e marinaio per arrivare sano, salvo e con la barca integra.”

Gli alisei instabili di cui parla Francesco, sono anche un risultato di un clima che sta cambiando, e che questa avventura aiuta a comprendere meglio. Infatti, le miglia fatte non solo solo per coronare un grande sogno, ma anche per ridare qualcosa indietro al mare che é il campo di gioco di queste avventure.

RICERCHE IN OCEANO CON IL MINI – Attraverso il progetto A Small Boat for Big Ocean Science, Francesco e la sua compagna ed ecologa marina Arianna Liconti stanno testando innovativi strumenti oceanografici per monitorare il mare durante la navigazione. Temperatura, salinità, pressione atmosferica, stato del mare, dati meteorologici, avvistamenti di fauna marina e inquinamento vengono effettuati a bordo durante le regate, aiutando la scienza a conoscere e quindi salvaguardare meglio il mare. Pressioni atmosferiche instabili, temperatura del mare in aumento, avvistamenti sempre meno frequenti di animali e sempre più di plastica sono alcune delle prime osservazioni sulla base dei dati raccolti, che verranno condivisi con la comunità scientifica internazionale.

Questa Mini Transat infatti, si pone come primo capitolo della creazione di un movimento di velisti che monitorano il mare mentre navigano e conoscono cosa c’è sotto la loro chiglia, e inaugura un progetto piùampio, duraturo e itinerante dove lo sport agonistico incontra la scienza marina. “In mare posso anche essere solo, ma progetti come questo sono un gioco di squadra”, dice Francesco.

A bordo con lui a solcare e monitorare il mare ci sono gli sponsor tecnici Sorgenia, Veneziani, EatFreedom, Ropeye, Sapore Maestrale e Urkell, e gli sponsor di comunicazione HiNelson e Acqua degli Dei, oltre a tutti gli amici che continuano a supportare questa piccola, ma grande avventura.

“Se questa transat mi ha insegnato qualcosa, é che non c’é più tempo da perdere per proteggere il nostro mare, campo di gioco e fonte di vita. E’ arrivato il momento di ragionare sui prossimi passi verso una vela al servizio dell’Oceano”. Arianna e Francesco continueranno a veleggiare e raccogliere dati per l’Oceano.

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