
ARRIVATI TUTTI E TRE GLI ITALIANI – Dopo Alessandro Torresani, romano alla sua prima Mini Transat, su ITA 1012 Softway Porco Rosso 21 ore dopo l’impresa del trionfatore Luca Rosetti, è la volta del sardo sul glorioso Gin Tonic ITA 520: le sue prime parole! IL VIDEOMESSAGGIO DI BECCARIA! – PRESTO UNA INTERVISTA CON I TRE MOSCHETTIERI ALL’ARRIVO
(14.11) IL GIORNO DI FRANCESCO “FIU'” FARCI, E DEL MITICO GIN TONIC: 42° SERIE – Lo skipper sardo ha tagliato il traguardo della seconda tappa della Mini Transat La Boulangère a Saint FrançOis in Guadalupa questo martedì 14 novembre alle 5:57:06 (ora francese).
Ha attraversato l’Atlantico in 16 giorni, 16 ore 37 minuti e 06 secondi per completare la rotta teorica di oltre 2.500 miglia (in realtà Fiù ha percorso 2812 miglia a 7 nodi di velocità media). Il suo tempo cumulativo sulle due tappe è di 27 giorni 15 ore 23 minuti e 42 secondi.

SFATATA LA MALEDIZIONE DEL GIN TONIC! – Anche Farci è alla prima partecipazione, e completa la missione Mini Transat sfatando la ‘maledizione’ del glorioso Gintonic 520 che con questa edizione partecipava per la terza volta senza mai aver completata la traversata. Non raggiunge invece l’obiettivo sportivo, che era di arrivare primo dei Mini vintage, a naso appuntito.
Ecco le dichiarazioni di Francesco Farci sul pontile: “Sono davvero felice di essere arrivato. Ammetto che è stata un’esperienza piuttosto stressante. Non abbiamo avuto condizioni facili. A bordo della mia barca era tutto molto difficile, per non dire impossibile. Dormire per esempio, perché ho dovuto passare tanto tempo al timone.
“Sono stato quasi costantemente fradicio ma la cosa più complicata da gestire per me, dato che ho danneggiato una sartia a metà percorso, sono state le strambate. Avevo sempre paura che l’albero cadesse. Sono molto felice che abbia resistito fino alla fine!
“Tuttavia non sono soddisfatto della mia classifica. Sono un po’ deluso ma mi dico che è comunque bello essere arrivato dall’altra parte. Sto già programmando l’edizione 2027 con una barca nuova e più performante!
“Oltre al problema di sartia, ho rotto il mio spinnaker medio e un sacco di piccole cose, in particolare un componente del pilota. Di conseguenza, ho fatto tantissime straorze. Quando andavo a dormire sapevo che ‘una volta su due mi sarei svegliato con la barca sdraiata sull’acqua (ride).
“Allo stesso tempo però, ci sono stati molti momenti di intenso piacere. Mi è piaciuto passare tante giornate da solo in mare ma anche confrontarmi con gli elementi, osservare gli animali marini… Ho visto moltissimi uccelli. Mi sono anche beccato qualche pesce volante in faccia mentre ero al timone! (Ride)
“Questa Mini Transat è davvero un’avventura straordinaria. Penso di non rendermene conto ancora ma sono così felice. È incredibile pensare di aver attraversato l’Atlantico in solitario su una barca così piccola, ed è anche incredibile rivedere amici e persone care. Ci sono persone che non mi aspettavo di vedere qui, in particolare un amico con cui ho fatto una traversata transatlantica qualche anno fa. Non pensavo trovarlo qui ma è fantastico! È tutto bellissimo!“
Bello sentir parlare Francesco, entusiasmante l’intenzione dichiarata del progetto Mini Transat 2027 con una barca nuova! E se anche il dispiacere per il piazzamento fa parte del gioco, i problemi che ha raccontato (mancanza dello spi medio e una sartia rotta) giustificano il ritardo, la sua resta una super regata e deve saperlo.

Si completa l’arrivo dei tre italiani a questa MT 2023. Una vittoria straordinaria overall nella flotta dei Serie, la più numerosa e competitiva, il bis dell’impresa di Beccaria nel 2019. Luca Rosetti saluta con questa laurea “con lode e pubblicazione della tesi” la sua università Mini650, e si lancia verso altri oceani. Torresani e Farci torneranno e avanzeranno a loro volta. Molti ex ministi sono impegnati proprio in queste ore nella Transat Jacques Vabre. Il messaggio è forte e chiaro: per i giovani navigatori che si affacciano (o si sono già affacciati) al mondo Mini650, credeteci e proseguite sulla strada che è quella giusta; per gli sponsor, credeteci anche voi, la vela oceanica italiana ha numeri relativamente piccoli ma una qualità elevatissima, e capacità di comunicazione ancora inesplorate ma facili da immaginare, intorno ai valori della vela.

(13.11) L’ARRIVO FESTOSO DI ALESSANDRO TORRESANI: ESORDIO DA GRANDE – Nello stesso giorno del trionfatore Luca Rosetti, il 12 novembre alle 22:21:43 in 15 giorni, 9 ore, 1 minuto e 43 secondi, piomba sul traguardo di Guadalupa e completa la sua prima Mini Transat anche Alessandro Torresani con il Pogo 3 Softway ITA 1012. Felice, strafelice, chiude al 18° posto (su 59 barche di Serie) la tappona atlantica, e in attesa di conoscere il piazzamento finale overall festeggia. Ha fatto un esordio con i fiocchi, sempre nella prima metà alta della flotta, con pochi errori e una gestione oculata, da navigatore! Benvenuto nel club, e a presto!

IL MESSAGGIO DEL CIRCOLO DELLA VELA SICILIA ALL’ARRIVO DI ALE TORRESANI: “LA SUA E LA NOSTRA PRIMA TRAVERSATA OCEANICA!” – “Il nostro atleta Alessandro Torresani ha tagliato il traguardo della MiniTransat 2023, sua e nostra prima traversata oceanica percorrendo tutte le 4050 miglia che separano la partenza da Les Sables d’Olonne (FR) dall’arrivo a Saint François, Guadalupe.
“Caro Alessandro, Non possiamo che augurarci e augurarti di continuare a solcare i mari, tanto più se l’entusiasmo contagioso che porti in giro issando il nostro guidone sarà sempre questo. Bravo Alessandro! Abbiamo vissuto l’Atlantico con te. Il tuo Circolo.”

Alessandro Torrresani all’arrivo con il guidone del Circolo della Vela Sicilia

E così sono due! Dopo lo stratosferico Luca Rosetti, vincitore assoluto (ce ne hanno messo di tempo gli organizzatori a ufficializzare ciò che era chiaro da tempo guardando il tracking…) arriva (21 ore dopo) anche Ale Torresani, beginner con le idee chiare. Ora attendiamo Francesco Farci, il terzo dei tre moschettieri che Saily ha seguito sin dalla partenza a Les Sables d’Olonne (QUI L’INTERVISTA A TRE VOCI SULLA BANCHINA ALLA VIGILIA DELLA PARTENZA SU SAILY TV): al momento di scrivere queste note, il navigatore sardo è 42° a 160 miglia dal traguardo, e viaggia a 9,5 nodi sul suo glorioso Gin Tonic ITA 520, un Ginto di serie, tra le più datate barche in gara. Lo aspettiamo per una festa tutta tricolore (col verde)!

GRANDE REGATA, PICCOLA COMUNICAZIONE – Un po’ tutti si stanno accorgendo, seguendo l’edizione 2023 della Mini Transat La Boulangere che qualcosa è decisamente sottotono, diciamo pure che risulta insufficiente. E’ la comunicazione della regata. Uno degli eventi clou della vela oceanica, considerata l’incubatore dei futuri grandi navigatori, quasi 100 concorrenti e tanti sforzi, sponsor, tecnologia, capacità, purtroppo non trovano il giusto corredo di racconto mediatico: poche foto, pochi video, poco tempismo, per chi – come Saily – segue l’oceano e la Mini in modo totale e coinvolgente, e anche per tanti altri media e colleghi, l’esperienza è un po’ frustrante. Vorremmo descrivervi di più e meglio barche e marinai di questa splendida regata, ma rispetto ad altre edizioni ci sono mancati i contenuti, in quantità e qualità. Pardon, ma sentivamo di rilevarlo. (FC)




(12.11) L’INTERVISTA AL VINCITORE ITALIANO DIFFUSA NEL COMUNICATO DEGLI ORGANIZZATORI: “OGGI E’ IL PRIMO GIORNO DELLA MIA NUOVA CARRIERA!”
“È relativamente indescrivibile. Dopo la mia prima Mini Transat nel 2019, ho scelto di rilanciare un progetto, ma questa volta focalizzato completamente sulla performance piuttosto che sul lato avventuroso. Sono arrivato con forti ambizioni , e non ho nascosto i miei obiettivi di vittoria. Nella prima fase ho dimostrato di essere della partita. Ho guidato a lungo la flotta prima di affrontare le incertezze del meteo a fine percorso e pagare a caro prezzo il mio Opzione est, come tante altre. Nella seconda tappa ho fatto la differenza. Avevo buone sensazioni. A tratti mi sentivo addirittura letteralmente in stato di grazia. In generale è andato tutto bene e non ho avuto grossi problemi tecnici Certo, ho vissuto dei momenti difficili, è normale quando si passano 14 giorni da soli in mare. Ci sono stati dubbi, momenti di solitudine, ma alla fine sono cose che cerchi anche quando ti imbarchi in un’impresa del genere.”
“Vincere la Mini Transat non è un’impresa da poco! Se mi guardo alle spalle e vedo tutti i sacrifici che ho fatto per arrivare fin qui, è davvero incredibile. Questa vittoria è una grande ricompensa! Quello che sento non è facile da esprimere: in italiano, e per me ancor di più in francese. Non avrei potuto concludere in modo più bello i miei quattro anni sul circuito Mini 6.50!”
Alla partenza a La Palma avevi un distacco di 15 ore e 5 minuti dal leader, il belga Michaël Gendebien. Qual era il tuo spirito durante la tappa?
“Ero ben consapevole che un simile divario non era poca cosa, ma l’ho relativizzato. In definitiva non era così grande sulla scala dell’Atlantico, sapevo che lo scenario meteorologico avrebbe condizionato molte cose. Se gli alisei si fossero stabiliti fin dall’inizio ci saremmo impegnati tutti sull’autostrada degli alisei, e sarebbe stata una gara di velocità in cui sarebbe stato impossibile fare davvero la differenza. Quando ho capito che dopo El Hierro si stavano delineando due opzioni strategiche, sapevo di avere una possibilità. Dato che avevo navigato bene nella prima tappa e che non si era concretizzato in termini di risultati, pensavo che il mio capitale di successo fosse ancora intatto. Ho sempre accelerato al massimo. Non ho mollato mai. Ho fatto una buona partenza. Nella calma dei primi chilometri ho perso un po’, ma poi ho fatto la mia scelta verso nord, e si è rivelata vincente!”
Vincendo (in attesa dell’approvazione della giuria) questa edizione 2023 di La Boulangère Mini Transat in the Series boat, diventi il secondo italiano dopo Ambrogio Beccaria a realizzare un’impresa del genere. C’è un senso di orgoglio?
“Tantissimo! È bellissimo, ed è bello vedere che uno straniero vince anche nella categoria Proto con l’uruguaiano Federico Waksman! Questo periodo è piuttosto florido per la vela italiana perché Ambrogio, ma anche Alberto Bona e Alberto Riva e altri stanno facendo grandi cose sulle regate più importanti della Classe 40. Sono felice di contribuire alla promozione del mio Paese nelle regate offshore.”
E il futuro? Hai già dei progetti in mente?
“Vorrei fare Class40. Ho iniziato a lavorare sul mio progetto. Le fondamenta sono scritte. Ora sto cercando partner per lanciarlo. Ora che ho vinto la Mini Transat, voglio continuare con la performance come parola chiave. So che l’evento è un trampolino di lancio notevole e possiamo vedere molti ex vincitori ora ai massimi livelli in tutti i tipi di barche. Ho dimostrato di avere una buona base. Oggi è il primo giorno del resto della mia carriera, almeno spero! (ride)”

(12.11) L’IMPRESA STORICA DI LUCA ROSETTI: VINCE LA SECONDA TAPPA E TUTTA LA MINI TRANSAT 2023! – “Questa vittoria è una grande ricompensa”, dice il velista romagnolo, 28 anni e un passato sulle derive (Optimist e Laser), portacolori del Club Nautico Rimini. “Sono felice di contribuire anche io a diffondere nel mio Paese la cultura delle regate oceaniche”
Saint Francois (Guadalupe), 12 novembre 2023 (Club Nautico Rimini) – E’ ufficiale, Luca Rosetti vince anche overall la Mini Transat 2023. Dopo la sommatoria dei tempi di percorrenza di ambe due le tratte, lo ha reso noto il Comitato della regata transatlantica riservata a imbarcazioni singole di 6 metri e mezzo, che parte da Les Sables d’Olonne e arriva a Saint Francois (Guadalupe), facendo tappa intermedia a Santa Crux de Las Palmas.

Grazie all’ottavo piazzamento nella prima tappa e al dominio della seconda, quella più lunga e impegnativa (2700 miglia), lo skipper azzurro, portacolori del Club Nautico Rimini (CNR), entra oggi nella storia della vela oceanica, un segmento in cui solo recentemente si è messo in luce il talento azzurro. Al secondo posto overall il belga Michael Genderbien su “Barillec Marine-Actemium” che ha tagliato alle 19:23:30 italiane, con un ritardo di oltre 17 ore sul riminese.
Al timone del suo “Race=Care”, Rosetti è transitato la scorsa notte sotto la bandiera a scacchi, stoppando il cronometro alle 01:26:30 (ora italiana), dopo aver navigato per 14 giorni 12 ore 6 minuti e 30 secondi. In tempo reale, i francesi Hugues de Premare su “Technip Energies” e Leo Bothorel su “Les Optiministes-Secours Populaire 17” sono rispettivamente secondo e terzo.
Dopo Ambrogio Beccaria nel 2019, Rosetti è il secondo italiano a vincere questa Mini Transat, un’edizione che lascia a bocca asciutta i favoriti, a cominciare dai francesi, che non hanno centrato le piazze d’onore fra i Prototipi né fra i Serie.
“Vincere la Mini Transat non è cosa da poco – la gioia di Rosetti in banchina – Se guardo indietro e vedo tutti i sacrifici che ho fatto per arrivare qui, è davvero incredibile. Questa vittoria è una grande ricompensa ma ciò che provo dentro non è facile da esprimere”.
“Non potevo sperare di concludere in modo migliore i miei quattro anni di militanza nel circuito Mini 6.50 – prosegue – È bellissimo vedere che è anche uno straniero a vincere la gara nei Proto. In Italia viviamo un periodo piuttosto florido per la vela offshore perché Ambrogio, ma anche Alberto Bona e Alberto Riva stanno facendo grandi cose nelle regate più importanti dei Class 40. Sono felice di contribuire anche io a diffondere nel mio Paese la cultura delle regate oceaniche”.
Forgiatosi sulle derive (prima l’Optimist e poi il Laser), il 28enne romagnolo scopre il Mini 650 nel 2016 e tre anni dopo partecipa coraggiosamente, da debuttante, alla Mini Transat, chiudendo con un incoraggiante 18esimo assoluto. Da quel momento in poi sceglie di cambiare marcia e mette su un progetto più ambizioso proprio in questa classe, che sta riscuotendo crescente popolarità in Italia: acquista uno scafo di ultima generazione (“Race=Care”, ndr) e decide di impostare la sua preparazione direttamente a Lorient, per avere un continuo confronto coi migliori specialisti della categoria tra allenamenti e regate di avvicinamento, in cui si mette spesso in luce.
Ma è nella gara appena conclusa che fa il vero colpaccio. Parte forte già nel primo leg, balzando più volte in testa anche se un salto di vento lo fa retrocedere in ottava posizione. Ma non si perde d’animo. Mantiene la concentrazione e, nel leg successivo, parte di nuovo bene, fa diversi sorpassi e dimostra di saper consolidare la propria leadership fino all’arrivo, mettendo il suo nome su una nuova pagina della vela offshore italiana.
I COMPLIMENTI DEL PRESIDENTE FIV FRANCESCO ETTORRE – Una impresa bellissima, che scrive la storia della vela italiana, secondo il Presidente FIV Francesco Ettorre: “Una bellissima performance e una grande felicità per me e per tutta la Federazione! Complimenti a Luca e al suo staff, che hanno portato a compimento nel migliore dei modi un bellissimo progetto. I velisti italiani iniziano a diventare competitivi anche nell’offshore, la navigazione oceanica sta entrando nella nostra cultura. Il livello dei MIni 650 in Italia è molto cresciuto in tempi recenti grazie a progettualità e partner importanti, che stanno mettendo in luce le qualità della vela azzurra anche sugli Oceani”.
“Un risultato a sorpresa che mi riempie di gioia e di orgoglio. Un risultato foriero di un messaggio importante per il movimento velico romagnolo e per la città di Rimini – esulta Gianfranco Santolini, Presidente del CNR – Ho conosciuto Luca prima come atleta delle derive e poi come coach. In tutte le situazioni si è sempre dimostrato determinato ed equilibrato, caratteristiche fondamentali per eccellere nello sport e nella vita. Il Club lo ha sostenuto in questo suo ambizioso progetto della Mini Transat e lui ha portato fino ai Caraibi il nostro guidone e la nostra mascotte, Arimino, che inizio a ritenere davvero un portafortuna. Grazie Luca, un’altra grande soddisfazione in un 90esimo anniversario del CNR costellato di soddisfazioni”.

IL NAVIGATORE ITALIANO E’ ARRIVATO ALLE 01:26 – Tappa dominata da race=care ITA 998: 14 giorni, 12 ore, 6 minuti e 30 secondi per. Il secondo (il recordman Hugues de Premare) staccato di 6 ore. Adesso si attendono altri arrivi per calcolare il tempo complessivo sulle due tappe: quello di Luca puo’ diventare un trionfo – SEGUONO AGGIORNAMENTI, FOTO E VIDEO
Luca Rosetti è arrivato a Guadalupa, primo, primissimo tra le barche di Serie, davanti anche a molti Proto, ha staccato di oltre 6 ore Hugues De Premere l’autore di due record sulle 24 ore e adesso sta seduto in attesa degli arrivi degli altri, perchè questo arrivo vincente puo’ trasformarsi in un trionfo. Occhi su Bruno Lemonier (FRA) e Michael Gendebien (BEL) vincitore della prima tappa, attualmente rispettivamente 10° a una settantina di miglia, e 17° a un centinaio dall’arrivo. Ricalcolando i tempi Luca Rosetti e race=care potrebbero conquistare la vetta della Mini Transat La Boulangere 2023! Un risultato storico.
“Un momento difficile da descrivere!” Le prime parole di Luca. “È tutto un po’ confuso. Vedremo cosa succede domani. Già, ritengo di aver fatto una grande gara. Sono contento perché ho sempre fatto le mie scelte e la maggior parte sono state vincenti. Sono arrivato 8° nella prima tappa e ho vinto la seconda con un bel vantaggio. Un vantaggio che mi permette di sognare ancora un podio e anche una vittoria ed è fantastico!”

ASPETTANDO GLI ALTRI PRIMA INTERVISTA A LUCA – Primo skipper tra le barche di Serie – quinto overall – ad arrivare al traguardo della seconda tappa della Mini Transat La Boulangère questa domenica 12 novembre alle 1:26 al largo di Saint-François in Guadalupa, Luca Rosetti (998 – Race = Care) ha fatto un gran bel colpo. Perfettamente in sintonia fin dalle prime miglia, lo skipper italiano ha realizzato una traiettoria quasi perfetta, leggermente a nord della rotta diretta. Una strategia che gli ha permesso di concludere la regata con oltre 60 miglia di vantaggio sul secondo classificato, e più del doppio sui concorrenti che erano saliti sul podio della prima tappa alle Canarie.
Tanto che è più che probabile che riesca a recuperare le 15h05 di ritardo delle Canarie e a salire sul podio della classifica generale, magari sul gradino più alto. Incertezza, suspense che durerà almeno fino all’arrivo di Michaël Gendebien (971 – Barillec Marine – Actemium) previsto questa domenica pomeriggio, ma le emozioni sono già forti, così come la soddisfazione del lavoro fatto bene.
Aspettando Gendebien, Lemunier e gli altri concorrenti e il verdetto del cronometro ecco la prima intervista a Luca Rosetti raccolta sui pontili di Saint François, a caldissimo.
Hai appena vinto questa seconda tappa con brio, cosa provi in questo momento ?
“È davvero difficile per me descrivere questo momento. Quattro anni fa, alla mia prima partecipazione alla regata, ero arrivato vicino a qui, in Martinica, con la voglia di rifare la regata, di riavviare un progetto ma questa volta focalizzato sulla performance. Abbiamo preso subito un Maxi 6.50 e poi mi sono trasferito in Francia per prepararmi e allenarmi meglio. Ho mostrato le mie ambizioni di vittoria fin dall’inizio di questa 24esima edizione. La prima tappa tra Les Sables d’Olonne e Santa Cruz de La Palma non è andata come speravo ma quella che si è conclusa è stata davvero incredibile. Certo, ci sono stati momenti complicati, soprattutto nella calma della partenza, ma anche ieri. Pensavo di essere troppo a nord e quindi immaginavo che la fine della regata sarebbe stata un po’ complessa per me. Invece, quando ho sentito la classifica alla radio BLU, mi sono reso conto che ero 60 miglia davanti al secondo. Non ho capito bene la situazione ma sono ovviamente contento dell’epilogo!”

Più in generale, come hai gestito questa tappa?
“È stato complicato perché abbiamo dovuto fare una scelta importante fin dall’inizio. Scegliendo la rotta verso nord, sapevo che non avrei avuto altra scelta se non quella di andare fino in fondo, che dopo non avrei potuto tornare verso sud. Le grandi scelte, le scommesse sono state fatte molto presto. Nel complesso ero abbastanza sicuro della mia opzione, ma ammetto che avevo ancora qualche dubbio, soprattutto dopo aver doppiato El Hierro perché mi sono ritrovato nella bonaccia e in ritardo sui routage. Poi, quando sono entrati gli alisei, ho capito subito che i miei concorrenti più a sud erano davvero molto veloci perché avevano più pressione di me. Il mio vantaggio si è ridotto, ma poi ho fatto un buon lavoro in fase con la rotazione e sono tornato in testa più o meno a metà gara. Ho fatto qualche errore ma a quanto pare meno degli altri!”
Quando hai capito che avresti vinto questa seconda tappa?
“Oggi, dopo la vacation VHF e dopo aver sentito la classifica alla radio BLU. Il giorno prima avevo perso qualche miglia rispetto ai miei avversari e questo mi aveva fatto dubitare molto. Pensavo trovare un flusso da est ma il vento era orientato più verso nord-est. In questo contesto ho pensato che la situazione fosse più favorevole per i miei avversari. Ammetto di non aver capito appieno cosa sia realmente accaduto ma sono contento di come è andata a finire per me!”
Hai completato la prima tappa 15:05 dietro il primo classificato, però lo scenario di questo secondo round ti lascia una buona probabilità di salire sul podio della classifica generale, e forse di vincere…
“Per il momento non ho intenzione di stilare la classifica finale e di proiettarmi sul risultato. Le emozioni sono troppo forti. Sono soprattutto felice di aver portato a termine il mio progetto e del modo in cui l’ho fatto. Il mio primo obiettivo era arrivare alla fine. La prima tappa è stata un po’ complicata perché, nonostante fossi stato a lungo in testa, il finale della gara non è stato per niente favorevole alla mia opzione. Vedremo cosa succede domani. Quello che è certo è che ho dato il massimo e non mi sono arreso. Ho costantemente cercato di correre il più velocemente possibile.”
Cosa farai queste prossime ore? Resterai con gli occhi incollati all’orologio aspettando gli altri?
“Sarà difficile fare altro! In realtà l’ho già visto ieri quando ho perso qualche miglia, non volevo né dormire né mangiare. Volevo solo spingere la barca al massimo per non avere nulla di cui pentirmi. Aspetterò. In ogni caso, sono totalmente impotente perché ormai dipende tutto da ciò che faranno gli altri.”
In questo momento, qual è il sentimento dominante?
“È tutto un po’ confuso. Vedremo cosa succede domani. Già, ritengo di aver fatto una grande regata. Sono contento perché ho sempre fatto le mie scelte e la maggior parte delle volte sono state vincenti. Sono arrivato 8° nella prima tappa e ho vinto la seconda con un bel vantaggio. Un vantaggio che mi permette di sognare ancora il podio, forse la vittoria. Ed è già fantastico!”
UN VIDEO HOME MADE DAL SITO CORRIEREROMAGNA

SEGUE CON ALTRE FOTO E VIDEO, DICHIARAZIONI E INTERVISTE, VERSO UNO SPECIALE DI OCEANO ITALIA


MINI TRANSAT ROOM 7/24 – TRACKING, CLASSIFICHE, NEWS, FOTO – La seconda tappa partita da La Palma direzione Guadalupa svolge al termine: Race=Care solido leader tra le barche di Serie. Occhio agli inseguitori e agli altri italiani in gara nella stessa classe, Alessandro Torresani e Francesco Farci.
Tra i prototipi vince Federico Waksman. dall’Uruguay
VIVA FEDERICO! VIVA LA MINI TRANSAT
Nella categoria dei prototipi, era uno dei grandi favoriti di questa 24ma edizione della Mini Transat La Boulangère, ce l’ha fatta Federico Waksman (1019 – Repremar – Shipping Agency Uruguay) non ha mancato all’appello. Ha tagliato il traguardo alle 18:21 di questo venerdì 10 novembre, lo skipper ha completato il percorso di 2.700 miglia della seconda tappa tra Santa Cruz de La Palma e Saint-François in prima posizione con più di 80 miglia davanti al secondo classificato, Carlos Manera Pascual (1081 – Xucla). Distacco che gli permette di recuperare il ritardo di 4 ore e 14 minuti accumulato alla fine della prima frazione.

Waksman vince così la Mini Transat, succede a Pierre Le Roy che aveva vinta la scora edizione con la stessa barca. Il prototipo Raison Big Bounce entra cos’ nel mitico club dei Mini 650 doppio vincitori della Transat insieme al 198 Karen Liquid di Seb Magnen, il 667 Eva Luna di Finot & Conq o l’865 Maximum già un progetto Raison.

Federico Waksman, uruguaiano, si era classificato 21esimo nell’ultima edizione su una barca di serie. Durante questa sua prima campagna, l’avevamo incontrato a Genova in occasione del GPI, avversario tenace dei nostri Alberto Riva, Giammarco Sardi e compagnia bella.
Ci aveva raccontato come aveva iniziato la regata ad alto livello sulle deriva Snipe in Uruguay poi l’altura e la scoperta del mondo dei Mini 650 trasferendosi a Barcellona e integrando la Base Mini. Quattro anni dopo, eccolo qua Fede a festeggiare sui pontili della Guadalupa: il primo rappresentante del suo paese, il primo sudamericano e il settimo non francese a realizzare una prestazione del genere, nella categoria che rimane comune regina della Mini Transat, quella dei prototipi.

Ecco le sue prime impressioni raccolte a caldo.
“È incredibile. E’ il risultato di tanto lavoro. Come molti altri concorrenti, ho costruito questo progetto nel corso di diversi anni. Rapresenta un investimento importante e altrettanti sacrifici. Partecipare alla Mini Transat non significa solo timonare una barca, è molto di più. Dalla mia prima partecipazione nel 2021, ho imparato tante lezioni a livello tecnico, meteorologico e su una moltitudine di altri punti. Sono cresciuto, ho progredito e migliorato molte cose. Ho aderito a un approccio basato sulla perfromance e mi sono chiaramente posto l’obiettivo di vincere. Sembra affare fatto a priori, non potevo sperare in meglio. Sono così felice, così felice!”
Sul ritardo di 4 ore e 14 minuti che aveva sul leader, Carlos Manera Pascual dopo la prima tappa:
“Questo distacco di 4 ore era molto e poco allo stesso tempo sulla scala di una transatlantica. Sapevo che non avrei avuto margine di errore, soprattutto perché Carlos avrebbe sicuramente spinto forte. Sapevo che non si sarebbe arreso e così ha fatto. Per sperare di vincere non solo dovevo finire davanti a lui, ma anche mettere una certa distanza tra noi due. Alla fine sono riuscito a prendere la fuga e a rimanere 80 miglia avanti fino alla fine. È divertente perché durante la gara io e lui comunicavamo regolarmente via radio VHF. Abbiamo parlato della strategia e le nostre rispettive scelte… Credo soprattutto che entrambi siamo sempre rimasti concentrati su ciò che stava accadendo all’istante, in quel momento, senza cercare di marcarci o di proiettare troppo il risultato. La Mini Transat è una gara di endurance, sia per gli uomini che per le barche. Arrivare al traguardo è sempre il primo obiettivo, anche quando si partecipa per vincere.“

Sul livello agonistico, il ritmo e le medie giornaliere incredibili mantenute in questa seconda tappa:
“Sì, credo che ci abbiamo dato dentro. Per quanto mi riguarda sono davvero cotto. Ho dato tutto per non avere rimpianti all’arrivo. Ovviamente ho avuto la mia parte di piccoli problemi tecnici. Nelle giornate più ventose ho rotto il bompresso. Il mio piccolo spinnaker è caduto in acqua ed è rimasto incastrato nella deriva, rompendola nella parte più bassa. Sono riuscito a trovare una soluzione per riparare il bompresso ma poi non ho avuto altra scelta che navigare con lo spinnaker grande. Alla fine, è forse questo che mi ha aiutato ad essere così veloce! (Ride)”
Si conclude così una stagione 2023 straordinaria per Federico, è salito sul podio di tutte le regate a cui hai partecipato:
“Sì, è semplicemente pazzesco! I miei risultati nelle regate d’inizio stagione mi hanno dato lo status di favorito, ma hanno anche messo una certa pressione sulle spalle. Ho provato a staccarmi mentalmente da tutto ma non è stato sempre facile. Sono stato in testa per tutta l’ultima settimana di regata, ma solo a 250 miglia dal traguardo in Guadalupa ho iniziato a rendermi conto che si metteva bene, che se avessi gestito bene la fine della gara, si andava dritto fino al primo posto della tappa e della classifica generale. Ovviamente ho un pensiero immenso per Carlos che è amico mio e che ringrazio tanto per essere stato un avversario così bravo.”
2023: la rivincita dopo il deludente 21mo posto tra le barche della Serie della Transat 2021?
“Assolutamente. Due anni fa avevo pianto al momento di tagliare il traguardo. Anche questa volta è stato così, ma non per lo stesso motivo! Sono così felice ! Così felice ! Per me questo è un vero traguardo. La Mini Transat non è solo una regata contro gli altri, è soprattutto una prova con se stesso. Si deve attingere alle proprie risorse come raramente, come mai prima d’ora. È un sentimento di orgoglio essere riusciti a portare a compimento questo progetto.”
SU SAILY TV TORNA MINI MANIA: PUNTATA CON L’ARRIVO DI WAKSMAN!

(11.11 ORE 21:45) L’ARRIVO DI LUCA ROSETTI NELLE PRIME ORE DI DOMENICA 12 (ORA ITALIANA)

(10.11) LA VELA OLIMPICA TIFA PER L’IMPRESA DI LUCA ROSETTI – Il plauso e l’incoraggiamento di Ruggiero Tita per Luca Rosetti: “Commistione fra vela olimpica e oceanica grazie al foil” l’auspicio del campione olimpico
Rimini, 10 novembre 2023. “Forza Luca, metticela tutta e finisci alla grande questa traversata, così come l’hai iniziata”. Sono le parole dell’oro olimpico nel Nacra17, Ruggiero Tita (Sezione Vela Fiamme Gialle), che manda un plauso e un incoraggiamento a Luca Rosetti, skipper di “Race=Care” e alfiere del Club Nautico Rimini, in testa al raggruppamento “serie” nella Minitransat 2023, dopo aver concluso in nona posizione il primo leg della regata oceanica.
La seconda frazione sta sorridendo al 28enne romagnolo, che è partito sgommando sullo start di Santa Crux lo scorso 28 ottobre, perdendo qualche posizione nei primi giorni di navigazione per poi rimettersi all’inseguimento della leadership a metà della corsa, nel bel mezzo dell’Aliseo Atlantico.

Ora mancano circa 400 miglia alla bandiera a scacchi, due terzi del percorso sono stati coperti e Luca viaggia a una media di 8 nodi con una 40ina di miglia di vantaggio sul secondo, lo svizzero Felix Oberle e oltre 60 sul terzo, il francese Hugues de Premare.
“Luca si è fatto le ossa sulle classi olimpiche – continua Tita – e credo che l’approccio da derivista lo stia aiutando in tanti aspetti di questa regata che mi affascina anche se non la conosco così bene“
“Nutro grande ammirazione per i velisti che si cimentarono con l’Oceano, ammiro il loro coraggio – conclude l’olimpionico di Tokyo – Anche la vela offshore si sta avvicinando al foil, un aspetto evolutivo del nostro sport che noi del Nacra conosciamo molto bene e che favorirà uno scambio di spunti e di conoscenze sempre più fitto tra la vela olimpica e le lunghe regate sugli Oceani”.
(10.11) GIORNO 13. ULTIME MIGLIA PER FEDERICO, ULTIME STRAMBATE PER LUCA
E’ – quasi – fatta per Federico Waksman. Il prototipo 1019 Repremar-Shipping Agency Uruguay è a 85 miglia dal traguardo di Saint François in Guadalupa, mentre Xucla di Carlos Manera è 85 miglia dietro… Soltanto una grave avaria potrebbe togliere allo skipper originario dall’Uruguay una vittoria storica, la prima di uno skipper sudamericano in oltre quarant’anni di Mini Transat, la seconda consecutiva del suo prototipo Raison numero 1019. Così come il secondo posto overall non dovrebbe sfuggire allo spagnolo Carlos Manera. Torneremo sul percorso e il significato di questi risultati…

Rimangono 385 miglia al traguardo invece per Luca Rosetti (Race=Care), solido leader tra le barche di Serie. Lo skipper romagnolo continua a disegnare con grande autorevolezza la sua sequenza di strambate in fase con le oscillazioni degli alisei.
Vi risparmiamo per oggi “i conti della serva” riguardo la classifica generale e le 15 ore da recuperare da parte di Rosetti dopo la prima tappa…. Il distacco non sembrava preoccupare il nostro più di tanto prima della transat vera e propria. Per ora i 13 primi giorni di regata gli danno ragione. Che ne sarà dopo 15? Insomma, altri due giorni, due giorni e mezzo, e potremo tirare fuori calcolatrice per fare i conti definitivi…
Alessandro Torresani (Porco Rosso) è 19mo a 154 miglia del leader e sempre fianco a fianco con Gendebien, vincitore della prima tappa, mentre Francesco Farci (Gintonic) occupa sempre il 40mo posto a 295 miglia del leader e 680 dal traguardo.

(9.11) GIORNO 12. VERSO UN FINALE AL CARDIOPALMA
Si avvicina il gran finale di questa seconda tappa della Mini Transat, un finale al cardiopalma con degli alisei un po’ ballerino in forza e in direzione per l’atterraggio sui Caraibi. Dopo il leggero calo registrato ieri, il vento sembra voler riprendere vigore e girare un po’ da SE a E, almeno per la testa della flotta…

Prototipi. Federico o Carlos per una Mini dall’accento spagnolo?
Al rilevamento delle 11, il leader tra i prototipi, Federico Waksman con Repremar-Shipping Agency Uruguay, è passato sotto la barra delle 300 miglia al traguardo. Lo skipper sudamericano è seguito a distanza (ottanta miglia circa) dallo spagnolo Carlos Manera con Xucla. Dietro le due barche di testa, c’è un buco con due concorrenti a 160 miglia del leader, e le altre ad oltre 260 miglia. Ricordiamo che Waksman aveva concluso la prima tappa al nono posto ma con solo 4 ore e 15 minuti di ritardo sul vincitore, lo stesso Manera. Manera ormai costretto a fare volare il suo bellissimo prototipo Manuard e recuperare miglia su Waksman se vuole conservare il primo posto in classifica generale e vincere questa Mini Transat. Edizione che, già si può dire, parla spagnolo per quanto riguarda i prototipi…

Serie. E Luca stramba
Alle 11, tra le barche di Serie, Luca Rosetti, leader da tre giorni con Race=Care, è rilevato a 543 miglia dal traguardo. Poco prima dello stesso rilevamento delle 11, lo skipper italiano ha strambato per riposizionarsi più a nord sulla rotta diretta. Ricordiamo che i primi inseguitori di Rosetti, Oberle secondo a 60 miglia e De Premaré terzo a 80 miglia, non sono i più pericolosi in classifica generale. Gendebien per esempio, il vincitore della prima tappa, è 18mo a oltre 160 miglia del primo. Vicinissimo a lui, naviga da diversi giorni, il nostro Alessandro Torresani 20mo a 166 miglia con Porco Rosso. Più staccato Francesco Farci con Gintonic a 290 miglia.
(8.11) GIORNO 11. LUCA ROSETTI A 700 MIGLIA DA QUALCOSA DI GRANDE
Luca Rosetti (Race=Care) ancora in testa questa mattina al rilevamento delle 7 (in realtà le 6.30). Sempre mure a sinistra, sempre sulla rotta diretta verso la Guadalupa, il tracking indica ancora 740 miglia fino al traguardo, fino a qualcosa di grande… Gli alisei hanno perso vigore da due giorni con la rotazione a SE, le velocità medie sono ormai inferiori ai 10 nodi più di qualche giorno fa, ma sono condizioni che permettono a Luca di allungare ulteriormente. Così è aumentato a 45 miglia il vantaggio dello skipper italiano sui primi inseguitori in questa seconda tappa: 45 sullo svizzero Felix Oberle, 51 su De Prémaré.

Ma sopratutto aumenta il distacco con i primi classificati della prima frazione, cioè gli avversari più pericolosi in classifica generale: Gendebien, che aveva vinto la prima tappa con 15 ore di vantaggio su Rosetti è a quasi 160 miglia, Quivigner arrivata secondo a La Palma è a 190 miglia. In prospettiva classifica generale, il più pericoloso poterebbe essere Bruno Lemunier con Callisto, il francese ha concluso la prima tappa al terzo posto, 5 ore dopo il vincitore e con 10 ore di vantaggio sullo skipper romagnolo, e si trova a un po’ più di 100 miglia di Rosetti. Da seguire.
Tra i prototipi, il vantaggio di Federico Waksman su Carlos Manera è diminuito nelle ultime ore. Sono ormai meno di 80 miglia e ne rimangono un po’ più di 500 fino alla Guadalupa. Anche in questa classe, ci sarà probabilmente da tirare fuori la calcolatrice.
(6.11) GIORNO 9. LUCA ROSETTI TORNA IN TESTA
Al rilevamento delle 15, dopo 9 giorni di regata, a un po’ più di 1000 miglia dal traguardo, Luca Rosetti è di nuovo in testa tra le barche di serie con il suo Maxi 650 Race=Care. Lo skipper italiano ha ritrovato la leadership sfruttando al meglio la rotazione degli alisei da NE a SE delle ultime ore. Per ora il vantaggio di Luca Rosetti è di meno di 5 miglia su De Prémaré al secondo posto e di 8,5 miglia sullo svizzero Felix Oberle al terzo, entrambi posizionati più a Sud.
Da monitorare il ritardo del vincitore della prima tappa: il belga Gendebien è segnalato al 17mo posto a 103 miglia del leader.
Sempre tra le barche di Serie, è stabile al 20mo posto Porco Rosso di Alessandro Torresani con 108 miglia di ritardo sul leader, mentre Gintonic di Francesco Farci è 42mo a 258 miglia

Tra i prototipi, nelle ultime 12 ore, il vantaggio di Federico Waksman (Repremar – Shipping Agency Uruguay )sui primi inseguitori, Carlos Manera (Xucla) e Marie Gendron (Léa Nature) è diminuito da 100 a 90 miglia.
(4.11) GIORNO 7. IL PUNTO DOPO LA PRIMA SETTIMANA DI REGATA
Sta finendo la prima settimana di regata nella seconda tappa della Mini Transat La Boulangère tra Santa Cruz de La Palma alle Canarie e la Guadalupa ai Caraibi.

Al comando di tutta la flotta e dei prototipi c’è lo skipper uruguaiano Federico Waksman a bordo di Repremar – Shipping Agency Uruguay che non è altro che lo scow Raison 1019 Big Bounce, vincitore della scorsa edizione della Mini con al timone Pierre Le Roy. Waksman è il concorrente più a Sud della flotta, è a 1.500 miglia del traguardo e, negli ultimi due giorni, ha accumulato un bel vantaggio sui primi inseguitori: quasi 60 miglia su Marie Gendron (Léa Nature) tornata al secondo posto grazie a una bellissima opzione Sud all’entrata degli alisei e 80 miglia sullo spagnolo Carlos Manera con Xucla.

Grazie a un’azzeccata rotta Sud e a colpi di giornate ad oltre 300 miglia (con tanto di record stracciati), Hugues De Prémaré (Technip Energies – International Coatings) ha quindi conquistato la leadership ieri sera. Non è l’unico ad aver recuperato tante miglia nelle ultime 48 ore: nella scia del Maxi 650 di Prémaré, a pochissime miglia (5 per la precisione) c’è un altro Maxi, Mingulay dello skipper svizzero Felix Oberle, risalito al secondo posto seguendo una rotta simile a quella del leader.
Posizionato più a Nord, Luca Rosetti (Race=Care) conserva il terzo posto. Il tracking indica solo 15 miglia di ritardo dello skipper italiano sul nuovo leader, e soprattutto, a differenza degli ultimi due giorni, velocità e angoli simili. Il gruppo di testa sta passando il way point deciso dalla direzione di regata, la separazione laterale Nord – Sud tra Rosetti e gli avversari si è ridotta nelle ultime 48 ore, rimane importante però (125 miglia) quando rimangono 1.600 miglia fino alla Guadalupa.

Ancora più a Nord rispetto a Rosetti le posizioni dei due skipper italiani: Alessandro Torresani (Porco Rosso / Softway) è passato al tredicesimo posto ha 60 miglia di ritardo sul leader, mentre Francesco Farci (Gintonic)è 41mo a 140 miglia e dovrà strambare in giornata per passare il waypoint…
(2.11) IL RECORD INCREDIBILE DELLE 24 ORE IN MINI650 – Pazzesco: record di 317,25 miglia in 24 ore con un Mini650 a una media di oltre 13 nodi!
IL FRANCESE HUGUES DE PREMARE HA SUPERATO SE STESSO E TUTTI I PROTO – Un Mini650 di serie, una posizione in classifica anonima (intorno al 30° posto, finora…), una botta di Aliseo e di adrenalina: ecco perchè le 24 ore tra le 17 del 1 e del 2 ottobre sono un pezzetto di storia della vela… INTANTO LUCA ROSETTI E’ 1° E ALESSANDRO TORRESANI 5°

GIORNO 6 – Hugues De Prémaré ha praticamente fatto un irripetibile record di 48 ore: non ha mai alzato il piede dall’acceleratore del suo Mini (il cui modello provocatoriamente e legittimamente si chiama Maxi, ultima generazione con prua tonda a scow). Il doppio record fatto e ribattuto è una novità: Hugues de Prémare ha migliorato il proprio record nelle 24 ore su un Mini 6.50 di Serie e frantuma quello dei Proto!
Dopo aver battuto il primo ottobre mattina il record della distanza più lunga percorsa in 24 ore, Hugues de Prémare ha subito dopo migliorato la propria prestazione, infrangendo il record detenuto da Pierre Le Roy dallo scorso anno su un Proto (308 miglia completate durante la Les Sables – Les Açores – Les Sables).
Impegnato nella seconda tappa della La Boulangère Mini Transat, lo skipper del Maxi 6.50 dei colori di Technip Energies e International Coatings ha percorso 317,25 miglia tra le 17 di ieri e la stessa ora di oggi, ad una media di 13,22 nodi! Mozzafiato!
Da urlo anche il conseguente salto in classifica generale: solo 48 ore fa Hugues languiva in 34ma posizione, e dopo il doppio exploit adesso è 6° in piena rimonta, quasi “vede” sulla sua prua l’italiano Alessandro Torresani (Circolo della Vela Sicilia) che è 5° con il suo Porco Rosso Softway 1012, un Pogo 3 della generazione precedente a quella del Maxi. Mentre al comando Luca Rosetti su suo race=care naviga anch’egli su un Maxi. E’ una tappa entusiasmante: la rimonta di Hugues dimostra che i distacchi tra le barche sono minimi.


MINI TRANSAT seconda tappa: qui la ROOM con tutte le notizie giorno per giorno
TRACKING, CLASSIFICHE, NEWS, FOTO – Dopo il video con la partenza, su questa pagina tutti gli aggiornamenti sulla Mini Transat 2023, la seconda tappa partita da La Palma direzione Guadalupa, con tre italiani in gara: Francesco Farci, Alessandro Torresani e Luca Rosetti!
GIORNO 5 (sera). OLTRE 300 MIGLIA IN 24 ORE, POLVERIZZATO IL RECORD DELLE 24 ORE IN MINI DI SERIE
Hugues de Prémare ha stabilito il nuovo record di distanza percorsa in 24 ore in solitario a bordo di un Mini 6.50 di serie. Tra le 10.30 di ieri e il rilevamento di oggi alla stessa ora, in effetti, il Maxi 650 Technip Energies – International ha macinato la bellezza di 296,26 miglia, corrispondente a una velocità media di 12,34 nodi. Già così migliora di 4,79 miglia, il precedente primato di Florian Quenot siglato il 5 novembre 2019, durante la scorsa Mini Transat. E non finisce qui…
In effetti se si riferisce al rilevamento delle 15 sulla cartografia, le miglia percorse sono 311 e la media giornaliera di 13 nodi!

Allo stesso rilevamento delle 15 (in realtà 14.30), de Prémarel risulta al 34mo posto con 55 di miglia di ritardo sul leader. Ieri alla stessa ora, era tra gli ultimi con un ritardo di oltre 200 miglia. Remontada di DE Prémarel ma anche di Felix Oberle, altro concorrente pericoloso in classifica, che sta navigando vicino al connazionale e ha superato le 308 miglia nelle ultime 24 ore!
Dati che confermano la minaccia rappresentata dai ‘sudisti’ come raccontavamo questa mattina (vedi sotto), Prémare in effetti è uno dei concorrenti che ha scelto l’opzione sud. Da notare però che, rispetto ai dati di questa mattina, anche il gruppo più a Nord ha accelerato, tra cui i nostri Luca Rosetti (Race=Care) sempre in testa questo pomeriggio e Alessandro Torresani (Porco Rosso / Softway) nella top 5.
GIORNO 5 (mattina). LUCA ROSETTI IN TESTA
Dopo aver preso il comando tra le barche di Serie ieri pomeriggio, Luca Rosetti (Race=Care) è ancora in testa questa mattina al rilevamento delle 7 con 8 miglia di vantaggio sul belga Peter Cools (Clochette).

Gran parte della flotta delle barche di serie, tra cui Rosetti, ha scelto la rotta Nord più diretta. Questo gruppo ha finalmente trovato venti portanti per poter accelerare fino al waypoint che si trova 430 miglia più a ovest.
Nella stessa flotta dei Mini di Serie però, c’è tutto un gruppetto di escursionisti che hanno scelto l’opzione Sud più o meno radicale. Hanno iniziato ad accelerare e macinare miglia da ieri. Risultano ancora più veloci dei nordisti questa mattina e non di poco (12 nodi e più, contro 8 circa). Soprattutto è tutta velocità ‘utile’, in avvicinamento diretto verso il traguardo, quando sembra che i nordisti dovranno bordeggiare di poppa…
GIORNO 4. ROBA CHE SOLO LA MINI TRANSAT…
Quasi 500 miglia di separazione laterale tra il concorrente più a Nord e quello più a Sud. Questo dopo quasi 4 giorni di regata durante i quali, a malapena, i primi hanno percorso 300 delle 2.700 miglia della seconda tappa tra Santa Cruz de La Palma e la Guadalupa ai Caraibi. Solo sulla Mini Transat si vedono cose del genere…
Tra i motivi di questa dispersione c’è l’assenza, in questi primi giorni, di un regime stabile di venti alisei. Motivo di questa assenza, spiega il meteorologo Christian Dumard in una nota sul sito internet della regata è proprio la tempesta Claran in arrivo oggi sulle coste atlantiche del Nord Europa. Profonda bassa pressione che ha perturbato il programma della Transat Jacques Vabre. In pratica un mostro meteorologico che risucchia tutte le energie, impedendo la formazione di una zona di alta pressione a Sud della sua posizione. La situazione sta cambiando però per la flotta dei Mini 650 sparpagliata al largo delle Canarie. Passata ieri la piccola depressione sul campo di regata, si sta riformando l’alta pressione verso le Azzzorre, quindi stanno tornando gli alisei.
Per la regata, con una separazione cosi importante , verrebbe da dire “i dadi son tratti”. Le decisioni sono state prese due giorni fa al passaggio di Hierro. Nord o Sud? Oppure una delle opzioni mediane? Chi ha avuto ragione? Forse cominceremo a scoprirlo nei prossimi giorni. Un buon indicatore sarà il passaggio a sud del way point in mezzo all’Atlantico voluto dal comitato di regata.
La seconda tappa sta per cambiare fisionomia, manca poco alle velici sulfate. Intanto facciamo il punto completo vediamo dove sono i nostri e dove sono gli “uomini e donne classifica”…

Serie. Luca Rosetti e Alessandro Torresani protagonisti sull’opzione Nord
Tra le barche di serie, Luca Rosetti ha scelto l’opzione Nord, il Maxi italiano Race=Care è rilevato al secondo posto a poche miglia dell’attuale leader, il belga Peter Cools con Clochette. Già protagonista della prima tappa, Rosetti conferma sulla seconda.

Stessa scelta nord per Alessandro Torresani undicesimo con Porco Rosso. Anche il vincitore della prima tappa, Gendebiens è nel gruppetto che ha scelto l’opzione Nord, il suo Pogo 3 non naviga molto lontano da quello di Torresani.
Dopo un inizio strepitoso, Francesco Farci con Gintonic continua a privilegiare l’avvicinamento seguendo una traiettoria mediana, più vicina alla rotta diretta. E’ rilevato al sedicesimo posto a 38 miglia dell’attuale leader.
Prototipi. Xucla contro tutti, tutti contro Xucla
Tra i prototipi, l’attuale leader è lo skipper sloveno Uros Krasevac con Ashika II, fa parte del gruppo il più a Nord della flotta, dove si trova anche Actual del francese Jacques Delcroix. Lo sloveno è arrivato sesto della prima tappa a 2 ore e 38 minuti del primo, mentre Delcroix ha quasi 10 ore da recuperare sul vincitore della prima frazione, lo spagnolo Carlos Manera con Xucla. Nel gruppo Nord c’è Letissier

La flotta dei prototipi questa mattina al rilevamento delle 7
Xucla si trova circa 200 miglia più a Sud rispetto al gruppetto Nord. Al pos. report delle 11 è rilevato in decima posizione, con 40 miglia di ritardo sul leader (dato questo misurato calcolando la distanza all’arrivo). E’ in buona compagnia Xucla: come già accennato nel precedente post, l’avversario pericoloso più vicino a Manera è l’uruguaiano Federico Waksman giunto nono a Santa Cruz a solo 4 ore del primo, ma poco più a Sud a una trentina di miglia, c’è anche il francese Victor Mathieu (Céleris Informatique), il cui distacco sul vincitore della prima tappa non si conta in ore ma in minuti: 9 minuti e 31 secondi per la precisione…
E poi ci sono tre prototipi che hanno scelto l’opzione Sud più estrema al largo della Mauritania. Due skipper donne tra questi, e pure ben piazzate nella prima tappa: Marie Gendron con Lea Nature arrivata quinta a Santa Cruz a 2 ore e 22 minuti del primo, è rilevata alle 11 al 25mo posto con 182 miglia di ritardo sull’attuale leader; e Laure Galley con DMG Mori Sailing Academy 2. Dopo aver chiuso la prima tappa al quarto posto a meno di due ore di Xucla, Galley è 80 miglia dietro Gendron.
Prototipi o barche di serie, i sudisti hanno cominciato a correre mentre tutti gli altri sono ancora alle prese con venti leggeri.
GIORNO 2. NUOVA PARTENZA AL LARGO DELLE CANARIE
Questa mattina al rilevamento del 11, la flotta dei Mini 650 era allineata su una cinquantina di miglia da nord a sud, sembrava una nuova partenza. Di fatto un po’ è così: ieri dopo il passaggio dell’isola di Hierro, gli skipper hanno dovuto decidere la rotta da seguire. Scelta ovviamente cruciale e non banale data la complessità dello scenario meteo che hanno davanti e le scarse informazioni reperibili in Mini 6.50.
Dal punto di vista meteo, in effetti, gli alisei sono assenti. A breve termine, proprio in queste ore per quelli che hanno scelto il nord dopo Hierro, c’è da passare il fronte associato a una piccola depressione che sta passando sulla flotta. A medio termine, una vasta zona di venti deboli che si estende fino al waypoint da lasciare a dritta che la direzione di regata ha posizionato per impedire alla flotta di risalire troppo a Nord.

La flotta delle barche di serie allineata su oltre 70 miglia da Nord a Sud al rilevamento delle 15
Al rilevamento delle 15, dopo 48 ore di regata, il leader di ieri Francesco Farci con Gintonic è passato al settimo posto rimanendo più vicino alla rotta diretta, Alessandro Torresani con Porco rosso è risalito al quarto posto posizionandosi poco più a Nord. Stessa scelta ma ancora più spinta da parte di Luca Rosetti con Race=Care che risulta decimo.

La flotta dei prototipi al rilevamento delle 15
Stesso schema tra i prototipi, con una flotta un po’ più dispersa. Carlos Manera e Xucla, vincitore della prima tappa, ha accelerato e preso il comando questa mattina. Nella scia del nuovo prototipo Manuard, a meno di due miglia e con velocità simili, c’è il glorioso progetto Raison 865, doppio vincitore della MT e il suo skipper uruguaiano, Federico Waksman. Waksman che, dopo aver occupato i primissimi posti in classifica, ha dovuto accontentarsi del nono posto alla fine della prima tappa ma con solo 4 ore e 14 minuti di ritardo. Manera vs Waksman potrebbe essere il duello da seguire nei prossimi giorni, forse di più…
GIORNO 1. GINTONIC PER TUTTI!
Dopo un po’ più di 24 ore di regate, al rilevamento delle 15, in testa alla flotta dei Mini 650, prototipi e barche di serie, c’è Gintonic di Francesco Farci! Il velista sardo è stato il più veloce nella discesa verso Sud e l’isola di Hierro, da lasciare a dritta. Alle 11 questa mattina, aveva addirittura 5 miglia di vantaggio.

Certo, sono passate soltanto 24 ore, certo di miglia percorse il blog ne segna poco più di 100, e da percorrere oltre 2.500. Rimane il fatto che, in questa prima parte lenta, in questo ponentino canarino piuttosto insolito, Francesco Farci (per tutti Fiù) ha per l’ennesima volta saputo sfruttare al meglio le qualità del suo Ginto. Bravo.

Prime scelte a Hierro
Passata l’isola di Hierro, arriva l’ora delle scelte per la flotta dei Mini 650. Rotta Sud alla ricerca degli alisei profondi? O rotta Nord, più vicino alla rotta diretta, con un waypoint posizionato dalla direzione di regata a circa 800 miglia ad Ovest dell’isola, proprio per evitare alla flotta di risalire troppo verso Nord ed evitare una zona dove esiste il rischio di passaggio di depressioni tropicali. Da segnalare il gruppo di 7/8 barche che sembra aver deciso di andare a Sud subito passando lontanissimo dall’isola di Hierro…
SABATO 28 OTTOBRE. PARTITI!
Grande sole e vento leggero: bella partenza da Santa Cruz de la Palma per la seconda tappa della Mini Transat.

VIDEO – La partenza della seconda tappa Mini Transat LIVE streaming – Le immagini della partenza dall’isola di La Palma, direzione Guadalupa, davanti 2700 miglia di Atlantico!
Oggi, 28 ottobre alle 14:00 (ora di Parigi), gli 87 concorrenti rimasti della 24a edizione della Boulangère Mini Transat hanno preso il via per la seconda tappa della corsa, da Santa Cruz de La Palma a Saint-François, in Guadalupa, per un totale di 2.700 miglia nautiche, la traversata atlantica vera e propria, con l’unica istruzione di lasciare l’isola di El Hierro e un waypoint situato a 25° Nord e 27° Ovest a dritta per evitare di prendere una rotta troppo a nord.
PREVISIONI METEO, CHE REGATA SARA’ – Questo percorso comporta ancora un alto rischio di formazione di piccole depressioni tropicali. Si prevede che le prime miglia saranno difficili a causa dei venti leggeri e instabili, nonché dell’ombra del vento delle Isole Canarie. L’aspetto strategico è molto aperto. In questo contesto, alcuni colpi di scena non sono certamente fuori discussione, ma tutti i velisti solitari sono ben preparati per il grande salto!
Se la prima tappa da Les Sables d’Olonne a Santa Cruz de La Palma (1.350 miglia) ha dato un assaggio della sfida, la seconda tappa dalle Isole Canarie a Saint-François (2.700 miglia) li immergerà davvero nell’immensità dell’oceano. Una volta lasciato alle spalle l’arcipelago spagnolo, la prossima costa che vedranno sarà la Guadalupa. “Questa volta andiamo verso la ‘vera’ traversata! La prima tappa è stata significativa, ma quella da percorrere è un’altra cosa! Non si può tornare indietro. Sappiamo che andremo ai Caraibi; la domanda è: come?” commenta Aurélien Dhervilly (429 – XFLR6 Cherche Propergol). Jean-Baptiste de Sansonetti (335 – Atlantique Solutions) condivide il sentimento: “I porti sicuri saranno lontani e dobbiamo essere cauti e preservare le nostre attrezzature fino alla fine. Mi aspetto di vedere pochissime barche con AIS e di sperimentare vera solitudine. Sarà una scarica di adrenalina, ma è proprio quello che tutti cerchiamo in questa avventura”, osserva lo skipper che, come tutti gli altri, sogna alisei consolidati, lunghe planate e surf emozionanti. Anche se questo fa sicuramente parte del menu, devono prima navigare rapidamente nelle Isole Canarie, il che potrebbe non essere così semplice.
“La situazione meteorologica è un po’ particolare. Ci aspettavamo di issare lo spinnaker alla partenza da La Palma e di ammainarlo all’arrivo a Guadalupe, ma potrebbe essere più complesso di così,” dice Victoire Martinet (1031 – Chilowé). Per la fine della settimana nella zona, infatti, sono previsti venti deboli, che dovranno però fare i conti anche con forti ombre di vento, in particolare quelle generate da Tenerife e dal suo famoso Teide, che svetta a 3.715 metri sul livello del mare, capace di estendersi fino a più di 60 miglia nautiche. “Per la partenza è previsto un flusso da nord-est di 5-6 nodi. Tuttavia, possiamo aspettarci un po’ di più con l’eventuale stabilirsi di una brezza termica, ma il vento lascerà rapidamente l’area e si sposterà verso il settore nord-ovest. Si prevede rafforzarsi nel tardo pomeriggio di domenica, ma questo indica un ritmo lento nelle prime ore della gara,” spiega Denis Hugues, il direttore di gara.
La buona notizia è che normalmente arriveranno i famosi alisei. Questi alisei potrebbero anche essere abbastanza forti e permettere di navigare vicino alla rotta diretta. Le ultime rotte mostrano che l’arrivo a Guadalupa puo’ essere raggiunto in appena undici o dodici giorni.

