IL NAVIGATORE ROMAGNOLO CHE HA BATTUTO TUTTI IN OCEANO – Un riassunto della conversazione che abbiamo avuto con lo skipper, 48 ore dopo il suo trionfo. La crisi a due giorni dal traguardo. La rotta, la velocità, la barca in condizioni perfette. “Ecco la cosa di cui vado più orgoglioso” – SU SAILY TV IN ARRIVO SPECIALE MINI MANIA: I TRE MOSCHETTIERI DA GUADALUPA

di Christophe Julliand

Anche le barche che seguono la flotta della Mini Transat sono arrivate a Saint François in Guadalupa. Gli skipper hanno finalmente potuto recuperare i loro telefonini, rigorosamente vietati a bordo di un Mini 6.50, ricordiamolo.

Cosi abbiamo potuto sentire Luca Rosetti, grande vincitore con il suo Maxi race=care della Mini Transat.
Come antipasto alla prossima puntata della nostra Serie Mini Mania, in arrivo su Saily TV, ecco un riassunto della conversazione che abbiamo avuto con lo skipper, 48 ore dopo il suo trionfo. Un risultato che conferma e amplifica la percezione sulla crescita del segmento oceanico all’interno della vela italiana!

Lucidità, grande lucidità in quello che fa, prima, durante e dopo in quello che dice: è forse il tratto più distintivo di Luca Rosetti quando racconta la sua Mini Transat e questo anche una chiave del successo. Un successo che viene da lontano, costruito negli anni, questi ultimi quattro. “La cosa di cui vado più orgoglioso” ci ha detto Rosetti “è che quattro anni fa quando sono arrivato ai Caraibi, ho voluto tornare, rifare una Mini Transat ma in modo competitivo, cioè con la possibilità concreta di vincere.”

E cosi ha fatto: due anni da gregario con Luca Del Zozzo, iniziatore del progetto race=care, per la Mini Transat 2021 e due anni da skipper, basato a Lorient, dove ha potuto sviluppare una crescita costante come dimostrato dai risultati in particolare nei momenti chiave, tra cui un promettente (e premonitore) podio alla regata Les Sables-Azzorre del 2022.

Ecco tirare fuori il risultato migliore al momento topico, è quello che è riuscito a fare Rosetti in questa seconda tappa, lasciandosi alle spalle anche con margine il ritardo che aveva accumulata dopo la prima tappa. Sulla rotta seguita si puo’ disquisire, ma il risultato è esplicito: quinto overall, primissimo tra le barche di Serie con 5 ore di vantaggio sul secondo. Magistrale. “De haut vol”.

Arrivée Etape 2 – Saint-François (GUADELOUPE – FR)

Alla domanda qual è – se c’è stato – un momento o un fattore decisivo, la risposta è lunga ma articolata.
Si parte dalla strategia: “Ho quasi sempre avuto una buona interpretazione del meteo sul campo di regata. Dall’inizio fino a quasi la fine della regata. Ho sempre avuto in mente cosa avrebbe fatto il vento e scelto una traiettoria in fase con le variazioni del vento.”

Dopo la rotta, si arriva alla velocità. Spesso, se non sempre il tracking indicava ITA 998 come la barca la più veloce del suo gruppo, se non della flotta intera. Certo c’è la preparazione a monte, l’allenamento, ma è la speed è un dato che Luca spiega anche con la strategia. “Proprio perché ero in fase, ho raramente navigato in modalità VMG, spesso potevo orzare un po’, a 135 gradi del vento invece di 145, fa una bella differenza.”

Chiedo lumi sulla parola ‘quasi’ che ha usato più volte nella sua spiegazione: “Ho avuto un black out mentale totale a 36 ore dall’arrivo. Mi ero fissato come obiettivo quotidiano di guadagnare qualche miglia a ogni classifica che viene comunicato via radio. Ho sentito che invece di guadagnare un po’ gli altri avevo dimezzato il loro ritardo. Mi sono fatto un film, ho pensato che il vento avesse girato per loro e stavo per perdere tutto. MI sono disperato, crisi di pianto, non riuscivo più né a dormire, né a mangiare. Ho capito sentendo la classifica successiva che la mia interpretazione era sbagliata e ho rimesso la testa a posto.”

A due giorni dall’arrivo, invece, senza che ci sia minaccia reale, la défaillance. L’unico momento in cui ha perso lucidità. Ci ha stupito, tanto più che proprio mentalmente Rosetti ci ha impressionato per la serenità con la quale è partito per le due tappe della Mini Transat, prima da Les Sables e poi da La Palma, in questo caso senza preoccuparsi più di tanto delle 15 ore di ritardo.

Il paradosso è che non aveva avuto dubbi del genere giorni prima, quando i sudisti sono passati all’attacco: e che qualcuno batteva pure il record delle 24 ore. Ha capito la situazione ma senza vacillare: “Non abbiamo saputo del record, ma nella classifica seguivo più da vicino Felix Oberle, Sapevo che era anche lui era partito al Sud e ho visto che aveva fatto 309 miglia ma non mi sono preoccupato più di tanto ero concentrato sulla mia di rotta.”

Poi ci sono tutti gli altri temi, le mille conclusioni di questa esperienza. Il bilancio tecnico più che positivo. Le vele, tema tanto più fondamentale che è stato abbassato a 7 il numero di vele? “Usato pochissimo lo spinnaker medio”. Rottura a bordo? “Nessuna. A parte l’elastico che tira indietro il backstay quando non si usa”. E anche questo, come il resto (maturità strategica, velocità sull’acqua, serenità) è il frutto di un tanto lavoro, bella prova di maturità.

Luca Rosetti è (anche) questo: poche parole e fatti concreti. Anche la capacità di perdere brevemente la calma e la lucidità (voi che fareste dopo due settimane di oceano da soli?) per poi ritrovarla, di gestirsi, di leggere le situazioni in regata. Due tappe e una vittoria overall storica, la seconda di sempre dopo Beccaria 2019, ricordando anche i due secondi posti di Giancarlo Pedote (Prysmian 747) nel 2013 e di Alberto Riva (EdiliziAcrobatica 993) nel 2021. Non a caso, già nelle battute a caldo in banchina, Luca ha “salutato” la Classe Mini e ha già parlato di Class40 come suo prossimo approdo.

I MIGLIORI PIAZZAMENTI DI SEMPRE DEGLI ITALIANI ALLA MINI TRANSAT

1° posto: Ambrogio Beccaria 2019; Luca Rosetti 2023
2° posto: Giancarlo Pedote 2013; Alberto Riva 2021
4° posto: Giancarlo Pedote 2009
5° posto: Andrea Fornaro 2017; Alberto Bona 2013; Gianmarco Sardi 2021
6° posto: Michele Zambelli 2015
7° posto: Andrea Romanelli 1993; Massimo Giacomozzi 1997
8° posto: Enrico Podestà 2003
9° posto: Antonio Solero 1979 (seconda edizione della Mini Transat); Gianmarco Sardi 2021
10° posto: Simone Bianchetti 1995; Andrea Caracci 2005; Michele Zambelli 2013

LA MAXI STORIA DELLA MINI TRANSAT – TORNA (AGGIORNATO) LO STRAORDINARIO RIEPILOGO DI SAILY: TUTTE LE BARCHE, LE CLASSIFICHE E TUTTI GLI ITALIANI DI UNA REGATA DA SOGNO

Rosetti, insomma, è ufficialmente un patrimonio della vela oceanica italiana, un altro nome che si aggiunge alla lista dei Pedote-Beccaria-Bona-Fornaro-Luciani-Riva-Sericano, solitari già pronti o quasi, tra Imoca e Class40 a crescere in futuro. E la classe Mini650, dalla quale tutti quei nomi arrivano, conferma di essere l’incubatore ideale. Una classe e delle storie che meritano sempre più di essere raccontate.

Arrivée Etape 2 – Saint-François (GUADELOUPE – FR)

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