LO HA VOLUTO FORTEMENTE, ADESSO SI PARTE – Il velista sardo al giro del mondo in solitario con partenze scaglionate: il primo è quasi a Capo Leeuwin! Mura parte all’inseguimento. Altri due italiani in Gara: Riccardo Tosetto e Alessandro Tosetti. La preparazione di Vento di Sardegna, il glorioso 50 piedi progetto Umberto Felci, già al Vendée Globe del 2000-2001 con Pasquale De Gregorio – TRACKING
L’inseguimento sta per iniziare. Lo scopo di Andrea Mura sarà quello di annullare il distacco con le quindici barche partite prima di lui e tagliare per primo il traguardo. Sono infatti 18 gli skipper, provenienti da 11 nazioni, iscritti alla Global Solo Challenge, regata che adotta un formato di partenze scaglionate in base alle caratteristiche di ciascuna barca: la barche più lente partono prima seguite in successione da quelle più veloci. Una formula originale, escogitata da Marco Nannini, ex navigatore italiano autore di un giro del mondo a tappe con un Class 40 e oggi in veste di organizzatore.
Il primo velista, l’inglese Dafydd Hughes, con Bendigedig, uno S&S 34, è salpato a fine agosto e al momento si trova a oltre metà dell’Oceano Indiano, verso Capo Leeuwin, il secondo dopo Buona Speranza, tanto per far capire quando dovrà correre Andrea insieme al suo Open 50, Vento di Sardegna… Al secondo posto il francese Philippe Delamare con Mowgli, un Actual 46, ha passato Buona Speranza ed è all’altezza della longitudine del Madagascar, in pieno Indiano. Il terzo è il belga Eduard De Keyser su Solar Wind, un Solaire 34, partito a metà settembre e poi pit-stop in Brasile.
Per Andrea Mura il viaggio in realtà è iniziato domenica 22 ottobre, quando insieme a Marco Argiolas, che ha curato tutta l’impiantistica della barca e che ha accompagnato il velista alla partenza, è salpato da Porto Corallo, in Sardegna, alla volta di La Coruña. Qui arrivato, ha ultimato la preparazione e sabato 18 novembre inizierà il vero e proprio giro del mondo in solitario in regata. Un giro in rincorsa come si diceva.
Andrea affronta un viaggio planetario ben noto, una rotta classica dei giri del mondo a vela, sogno di moltissimi velisti: 26.000 miglia nautiche intorno al mondo circumnavigando l’Antartide e passando per i tre grandi capi: Capo di Buona Speranza (Sud Africa), Capo Leeuwin (Sud Australia) e Capo Horn (Sud America). Un itinerario che vedrà anche un susseguirsi di climi differenti: lungo l’Atlantico con l’autunno, gli oceani Indiano e Pacifico in piena estate australe per poi arrivare nuovamente nell’Atlantico durante l’inverno, attraversando due volte l’equatore.
Per Andrea Mura saranno circa 120 giorni in mare, quattro mesi da solo in mezzo agli oceani. Un viaggio al di là dei mari e nel profondo di se stessi. Il contesto perfetto per lui che ha dedicato una vita al mare e alla vela a caccia di burrasche per andare più veloce.
Il giro del mondo è stato preparato da Andrea Mura in pochi mesi e il percorso per raggiungere il porto di La Coruña da Cagliari è stato fondamentale per testare la barca. La durata del tragitto, di circa 1500 miglia di navigazione, è stata di circa tre settimane con tre stop tecnici dettati dal meteo avverso: Algeri, Portimão e Cascais. Sono state settimane importanti per la messa a punto di Vento di Sardegna, rimessa a nuovo nei mesi scorsi, nel cantiere nautico di Porto Corallo.
Andrea Mura affronta quest’avventura con una grande preparazione tecnica ma anche con un occhio alla gestione della cambusa, che comprende, oltre agli integratori, pasta e bottarga, irrinunciabile compagna di avventure per Mura. Una delle sfide più importanti sarà poi la gestione delle emozioni, della noia, della solitudine e del distacco dalla famiglia: i figli Lucas e Marvel, di 5 e 3 anni, e la moglie Daniela Faranna, che sin da subito ha spronato Andrea ad affrontare questa sfida e supportandolo sempre, consapevole di quanto fosse importante per lui questo giro del mondo.
MA QUANTI SONO I GIRI DEL MONDO A VELA?
Andrea Mura riporta intorno al mondo e nei mari del sud la sua purosangue Vento di Sardegna, un Open 50 realizzato su progetto di Felci Yacht Design nel 2000, già protagonista di una circumnavigazione nel Vendée Globe 2000-2001 con Pasquale De Gregorio, acquistato da Andrea Mura nel 2007 con il sogno di promuovere la Sardegna nel mondo. Dal 2008 questa icona sarda con il vessillo dei quattro Mori ha partecipato a regate d’altura nazionali ed internazionali, registrando una lunga sequenza di vittorie.
Per la Global Solo Challenge, Vento di Sardegna è stata dotata di moderni dispositivi tecnologici e preparata per essere totalmente green e autosufficiente durante i quattro mesi di navigazione con 14 pannelli solari custom montati sul ponte.
Le vele di Vento di Sardegna, progettate dallo stesso Andrea e prodotte dalla sua veleria, Andrea Mura Sail Design, sono realizzate con materiali ad impatto zero e prodotte grazie alla grande esperienze dello skipper, in grado di progettare vele dalle prestazioni tecniche uniche per sé e per il mercato.
La Global Solo Challenge 2023-2024 rappresenta per Mura un’opportunità unica ed irripetibile per tornare a promuovere la Sardegna a livello internazionale. Da ormai quindici anni Vento di Sardegna, con l’iconica grafica dei quattro Mori, rappresenta un vettore strategico per promuovere la sua meravigliosa terra nel mondo.
IL PUNTO SULLA GLOBAL SOLO CHALLENGE – Quattordici sono gli skipper partiti fino ad oggi tra il 26 Agosto e il 28 Ottobre, altri due salperanno questo weekend (18 Novembre). Dafydd Hughes e Philippe Delamare navigano già nell’Oceano Indiano avendo doppiato il primo dei tre grandi capi, Capo di Buona Speranza. Louis Robein e Edouard de Keyser sono nell’Atlantico del Sud e stanno affrontando venti leggeri nella fase di transizione fra gli alisei di Sud Est e le perturbazioni del grande Sud.
ALTRI DUE ITALIANI IN GARA: RICCARDO TOSETTO E ALESSANDRO TOSETTI – Dei tredici navigatori in mare, 10 hanno già passato l’equatore, ultimo dei quali Riccardo Tosetto su Obportus mentre Francois Gouin su Kawan 3 Unicancer e David Linger su Koloa Maoli erano prossimi al farlo. Alessandro Tosetti, ritardato da una sosta forzata per problemi al pilota automatico, ora risolti, naviga fra le Canarie e le Isole di Capo Verde.
Molti skipper questa settimana hanno dovuto affrontare il delicato e spesso faticoso passaggio della zona delle calme equatoriali. Fortunatamente dopo questa sfida nella sfida ciascun skipper ha poi potuto rilasciare la parte della tensione accumulata celebrando il passaggio dell’equatore, un importante traguardo psicologico di questa lunghissima sfida.
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