E’ A LA CORUNA CON IL SUO ULDB 65 ASPRA – Una sintesi della storia raccontata da Margherita Pelaschier sul sito della regata ideata da Andrea Nannini. La barca autocostruita, la gestione dell’energia, la cucina, la sostenibilità, la vela come “digital detox” per i giovani…
Alessandro Tosetti e il suo ULDB 65 Aspra sono a La Coruña per gli ultimi preparativi della loro partenza per il giro del mondo in solitario Global Solo Challenge, prevista per il 28 ottobre. E’ uno dei tre italiani iscritti alla regata: gli altri sono Andrea Mura, che ha lasciato Cagliari sabato 14 ottobre e prevede di partire da La Coruna il 18 novembre con il 50 piedi Vento di Sardegna, e il veneto Riccardo Tosetto, iscritto con il Class40 Obportus, anch’esso previsto in partenza il 28 ottobre (data importante: è la vigilia del via alla Transat Jacques Vabre ed è la data dello start della seconda tappa per la Mini Transat 2023).
Anche questo è OCEANO ITALIA, la piattaforma e webserie di Saily TV che segue la crescita della vela oceanica italiana nel suo complesso.
(di Margherita Pelaschier – https://globalsolochallenge.com/it/tosetti-uldb-65-it/)
Alessandro Tosetti coniuga nella sua impresa la voglia di mettere alla prova sé stesso e la sua imbarcazione in una sfida inedita, con il suo impegno per progetti sociali ed educativi, veicolati attraverso lo sport. Il navigatore, originario di Torino, racconta che la passione per il mare e per la navigazione in solitario affonda le radici nella sua infanzia.
“Avevo dieci anni quando ho iniziato a frequentare da solo la spiaggia di Albissola, alla Lega Navale. “Posso aiutare?”, era la mia domanda di rito, seguita sempre da un bel po’ di lavoro tra varo, alaggio, preparazione delle derive del circolo velico e lavaggio. “Vuoi venire a bordo?”, era l’invito che speravo, la mia unica desiderata ricompensa.
E così ho iniziato a navigare, e, non ancora maggiorenne, a trasferire molte barche, in Mediterraneo e in oceano. La scelta della navigazione in solitaria all’inizio è stata per ragioni economiche – negli anni ‘80 gli americani pagavano bene i trasferimenti e li facevo da solo per tenermi l’intero compenso. Poi, con il passare degli anni e quando sono riuscito ad avere la mia prima barca di proprietà è stata una scelta pratica, quasi una necessità.
Inoltre, mi piace mettermi alla prova e la navigazione in solitario mi offre questa possibilità. Nel 2019 ho stabilito il tempo di riferimento, 78 ore, per il giro della Corsica in solitario, con partenza e arrivo a Imperia. L’anno scorso, nel gennaio 2022, sono partito per la qualifica della GSC da Imperia a Cascais, impiegando dieci giorni. Oggi, con la partenza alla Global Solo Challenge, posso mettere alla prova il frutto di anni di lavoro.”
Alessandro si presenta come “un marinaio come molti”, mantenendo un’attitudine umile e racconta che il tratto del suo carattere che sarà determinante nella sua avventura sarà sicuramente la pazienza. Ha scelto di affrontare questa grande sfida con Aspra, l’imbarcazione di venti metri che ha costruito personalmente, collaborando con gli operai del fallito cantiere Alpa, riunitisi in cooperativa presso il cantiere C.N. 2000 di Antonio Canesi, da un progetto dello Studio Vallicelli.
Lo Studio Vallicelli, fondato nel 1976 dall’architetto e yacht designer Andrea Vallicelli, insieme a Mariani, Sironi e Ferri, a Roma, rappresenta un’eccellenza nel panorama della nautica italiana. Si è distinto su scala internazionale per l’eleganza delle sue creazioni e le soluzioni tecnologiche e tipologiche innovative dei suoi progetti. Tra gli oltre cento modelli destinati al diporto, alla scuola crociera e alla competizione sportiva, costruiti sia in Europa che negli Stati Uniti, spicca il progetto delle tre “Azzurra” per il Consorzio italiano della Coppa America, realizzate tra il 1982 e il 1986. Negli ultimi anni, hanno firmato il progetto delle imbarcazioni della gamma Comet del cantiere Comar, che nel 2007 si è aggiudicato il premio Yacht of the Year.
“Ho costruito e varato Aspra nel 2002 con l’aiuto di mia moglie e mio fratello, e con l’entusiasmo delle mie figlie, che sono state a bordo fin dai primi mesi di vita. Oggi, Raffaella mi sta sostenendo in questa avventura. Uno dei miei obiettivi alla GSC è anche quello di dimostrare che una barca da crociera, se ben costruita, può affrontare una sfida di questa portata.”
Aspra rientra nella categoria degli ULDB, acronimo inglese che sta per “Ultra Light Displacement Boat”. Lo sviluppo di questo tipo di imbarcazioni ha avuto inizio negli anni ’70 grazie a Bil Lee e Ron Moore, che miravano a creare barche veloci, capaci di sfruttare i venti portanti, tipici della costa californiana. I primi ULDB sono apparsi in Italia nei primi anni ‘80, ottenendo vari successi nelle regate d’altura nel Mediterraneo. Per quanto riguarda le performance, questo tipo di imbarcazione è molto veloce nelle andature di bolina larga, ma è con le andature al traverso e in poppa che esprime il suo massimo potenziale.
“Lo scafo di Aspra è realizzato in sandwich di kevlar sottovuoto. È armata a sloop frazionato, con albero, crocette, boma e tangone in fibra di carbonio. Il sartiame è in tondino e il paterazzo in kevlar. Questi materiali garantiscono rigidità e leggerezza nella costruzione, oltre ad una semplicità di manovra. Il piano di coperta è molto semplice con il ponte quasi piatto e un unico ampio pozzetto per le manovre e la timoneria,” racconta Alessandro.
La chiglia di Aspra ha un pescaggio importante di 3,40 metri ed è costituita da un bulbo a siluro in piombo e una lama di deriva in weldox, un acciaio temperato. Il timone è in sandwich di kevlar.
“Per le vele posso contare su una randa leggermente allunata, un fiocco, una trinchetta e un gennaker. Aspra è una barca sicura, ma è leggermente sovradimensionata per la navigazione in solitario, non avendo winch elettrici per le manovre. Durante il mio giro del mondo dovrò porre molta attenzione ad anticipare sempre gli eventi.”
Alessandro non conta solo sull’affidabilità e le performance della sua imbarcazione ma anche su un legame costruito in più di vent’anni di navigazione insieme. “Ho scelto il nome Aspra che in greco significa “bianca, incontaminata” come le acque che vorrei che solcasse. Per me ha un grande valore sentimentale è la mia prima e unica barca e la considero una mia creatura, come tutti i progetti che ho professionalmente realizzato.”
In preparazione alla GSC, Tosetti non ha effettuato un vero e proprio refit, apportando invece poche modifiche mirate alla sua imbarcazione: “Ho sottoposto Aspra a un’approfondita manutenzione, doverosa dopo più di vent’anni di utilizzo. Per conformarmi al regolamento della GSC, ho realizzato delle paratie stagne e ho sostituito il timone. Il nuovo timone è stato progettato da Alessandro Nazareth dello Studio Vallicelli e costruito da Carlo Galetti. Per quanto riguarda la navigazione notturna in solitario, ho implementato a bordo delle installazioni luminescenti, che non necessitano di alimentazione elettrica, che mi consentono una buona percezione dello spazio nell’oscurità, accrescendo il mio senso di sicurezza.”
Quanto alla gestione dell’energia a bordo, lo skipper italiano si è affidato a un mix di energie rinnovabili e a un piccolo generatore di emergenza.
Per Alessandro, la vela non rappresenta solo uno sport e una sfida, ma anche un mezzo attraverso cui sviluppare e diffondere i suoi ampi interessi culturali: “Utilizzo la visibilità che la mia barca offre per promuovere progetti che si focalizzano sulla sostenibilità sociale ed ambientale, e sulla formazione giovanile. Negli ultimi anni, mi sono dedicato a progetti che abbracciano tre tematiche principali: culturale e musicale per l’integrazione di diverse culture, ambientale ed ecologica e didattica per i giovani.
Inoltre, da anni organizzo Sailing Camp estivi per ragazzi under 15. Propongo settimane di navigazione costiera e d’altura con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani riguardo ai temi dell’eco-sostenibilità, fornendo allo stesso tempo insegnamenti sulla vela e sulla vita in mare. Lontani dalle abitudini terrestri, i ragazzi sono invogliati a riflettere su diverse questioni, dalla navigazione con energie pulite, allo smaltimento dei rifiuti di bordo, fino al recupero della plastica dal mare. Vivere giornate di ‘digital detox’ e condividere momenti in mare aiuta a indirizzare le loro, e le nostre, scelte verso comportamenti più sostenibili. L’attività formativa con i ragazzi è per me una fonte di grande gioia per il loro entusiasmo, e rappresenta anche uno stimolo costante a operare secondo criteri di sicurezza e tenermi aggiornato sull’evoluzione della vela.”
Nella gestione del sonno Alessandro non si fa molti piani o tabelle, seguirà dei ritmi naturali e riposerà il più possibile, quando le condizioni lo consentiranno.
Quando alla cambusa, da buon italiano appassionato di cucina e dei prodotti della sua terra, già in occasione della partenza per la qualifica della GSC che aveva realizzato nel gennaio 2022, tra Imperia e Cascais, aveva condiviso la sua filosofia: “Quando navigo in equipaggio, noto quanto sia importante una buona cucina, pasti regolari, nutrienti, semplici e appetitosi. Unita al ritmo sonno e veglia, una sana alimentazione assicura la gioia del viaggio, anche in momenti duri della navigazione come quando si deve timonare sotto una pioggia battente. Navigando da solo, la storia non cambia; provvedo a un approvvigionamento completo, con prodotti a km zero come l’olio e il pesto del Frantoio Sant’Agata di Oneglia, oltre a cereali, riso, patate, pasta e frutta e verdura provenienti dagli orti locali e dalle mie terre a Vercelli.”
Alessandro sceglie di portare a bordo barrette energetiche e cibi disidratati unicamente come riserva di emergenza, dando preferenza alle sue “speciali” ricette da barca: “In linea generale, non sono un fan dei cibi pronti; quindi, cerco di avere sempre qualcosa di già pronto per ogni evenienza. Solitamente cucino una volta al giorno, la mattina dopo colazione. Un elemento sempre presente nella mia cucina è una pentola da due litri di minestra e la mia razione di ‘energia’ dolce, preparata con un composto di sei uova, un litro di latte, miele, vaniglia, scorza di limone e molto zucchero per il caramello, conservata in frigorifero e pronta per i momenti difficili.”
La Global Solo Challenge ha preso il via il 26 agosto. Dato il suo formato unico, i 20 skipper iscritti partiranno in partenze scaglionate nel corso dei prossimi quattro mesi, a seconda delle prestazioni delle loro imbarcazioni.
Per ulteriori dettagli sulle date di partenza di ogni skipper, si prega di visitare questo link: https://globalsolochallenge.com/it/date-di-partenza/
Per seguire la rotta degli skipper in navigazione, sul sito della Global Solo Challenge è disponibile il tracker: https://globalsolochallenge.com/tracking/
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