Il New York 50 americano Spartan ha vinto la 12esima edizione dello Gstaad Yacht Club Centenary Trophy, alle Voiles de Saint Tropez, realizzando una doppietta dopo la precedente vittoria nel 2016
Con una partecipazione tra le più alte della sua storia, 23 barche, la dodicesima edizione del Centenary Trophy organizzato dallo Gstaad Yacht Club sarà ricordata per la finale mozzafiato tra Spartan dello statunitense Charlie Ryan e il P-Class Olympian, timonato dall’icona francese Bruno Troublé.
Sin dalla sua creazione, il Centenary Trophy dello Gstaad Yacht Club viene disputato con un formato Pursuit Race con partenze scaglionate, che nel corso degli anni si è rivelato estremamente attraente sia per i velisti che per il pubblico. Grazie a un sistema di handicap creato appositamente e perfezionato di anno in anno, i concorrenti tagliano la linea di partenza in base al loro rating e la prima barca che taglia il traguardo davanti a Saint Tropez si aggiudica il titolo di vincitore.
Date le previsioni meteo di vento leggero nel golfo, il Comitato di Regata della Société Nautique de Saint Tropez, co-organizzatore dell’evento, ha optato per il percorso 2, un tracciato costiero di 9 miglia con partenza e arrivo tra l’iconica Torre Portalet di Saint Tropez e una boa posta appena fuori dal golfo.
Il primo a partire è stato il piccolo gaff cutter Jap (William Fife III 1897) con l’equipaggio guidato dalla leggenda della vela irlandese Harold Cudmore, seguito da Dainty (Westmacott 1922) e a turno da tutte le altre 21 barche, in base al loro rating. Ancora una volta i tre P Class, Olympian (William Gardner, 1913), Chips (Starling Burgess 1913) e Corinthian (Herreshoff 1905) hanno offerto un grande spettacolo alla partenza, separati da pochi metri e a tutta velocità sulla linea, come se fossero dei moderni scafi da regata.
Più grandi e potenti, e quindi con un rating più alto, i tre 15M Tuiga (William Fife III 1909). Mariska (William Fife III 1908) e The Lady Anne (William Fife III 1912) hanno chiuso la procedura di partenza.
Con un’aria leggera di 5-6 nodi, in lento ma costante aumento fino a raggiungere i 10 nodi, le barche centenarie si sono dirette verso la boa mentre e le barche più piccole venivano superate da quelle più grandi. Nella ridiscesa verso Saint Tropez, il gruppo di testa, composto dai tre P Class e dal NY50 Spartan, è riuscito ad approfittare delle condizioni e a raggiungere rapidamente l’area al largo della diga foranea e la linea di arrivo. In un finale estremamente combattuto, è stato Spartan, con bandiera a stelle e strisce, a conquistare il primo posto, la sua seconda vittoria dopo l’edizione 2016, con Olympian secondo e Chips terzo. In totale i vincitori hanno impiegato poco più di un’ora e mezza per coprire la distanza, il che non è affatto male per delle barche vecchie di un secolo!
Una volta giunto in banchina, un euforico Charlie Ryan, proprietario di Spartan, ha dichiarato: “È una sensazione incredibile. Questa è una delle mie regate preferite in assoluto. Per il formato dell’inseguimento, per il fatto che le barche devono avere 100 anni, per il fatto che ogni anno ci sono nuove iscrizioni, come Barbara quest’anno. È fantastico, davvero fantastico. Inoltre non abbiamo spesso la possibilità di gareggiare con le altre barche centenarie, perché siamo in classi diverse. E poi ci si può battere contro velisti incredibilmente bravi e talentuosi. Ci piace molto”.Ryan ha anche ringraziato il suo equipaggio per l’eccezionale prestazione di oggi: “Eravamo in 19 a bordo oggi e siamo un equipaggio molto multiculturale, ma siamo tutti non professionisti, alcuni amici vengono qui solo per questa meravigliosa regata e ci divertiamo a stare insieme. Il vento era molto instabile alla fine, quindi abbiamo dovuto adattarci e prestare la massima attenzione. Anche la tattica è stata complicata, bisognava stare lontani dai rifiuti, ma credo che il vero segreto sia stato il lavoro intenso”.
Bruno Troublé, skipper di Olympian, pur avendo perso l’opportunità di una storica quarta vittoria, ha reso omaggio alla capacità dei suoi avversari di mantenere la giusta concentrazione fino al traguardo: “Il Centenary Trophy dello Yacht Club di Gstaad rimane una grande regata perché si decide spesso vicino alla linea di arrivo e spesso si tratta delle stesse barche a duellare. Due anni fa siamo riusciti a evitare il sorpasso di Spartan a 100 metri dal traguardo e quest’anno, a soli 100 metri dal traguardo, eravamo ancora davanti ma sono riusciti a superarci. È stata una regata davvero emozionante e siamo molto soddisfatti! Complimenti allo Gstaad Yacht Club”.
Daniel Heine, responsabile della vela del Club e lui stesso velista esperto, che ha partecipato a cinque edizioni del Trofeo, ha dichiarato: “Ogni anno sembra che sia impossibile migliorare e invece ogni anno si migliora! Il numero e la qualità delle barche che hanno partecipato sono sorprendenti e il livello della competizione è stato incredibile. È sempre bello accogliere nuovi amici e vederne tornare di vecchi e noi del Club vogliamo ringraziarli tutti. Spero che tutti si siano divertiti come me e il mio equipaggio su Silhouette e che il prossimo anno assisteremo a un’altra eccezionale edizione del Centenary Trophy”.
Il Trofeo, assegnato ogni anno, è anch’esso ultracentenario, essendo stato creato da Wakely and Wheeler di Londra nel 1911, ovvero esattamente 100 anni prima della nascita della regata.
Per ulteriori informazioni e una galleria di splendide immagini delle edizioni passate, è possibile visitare il sito web del Centenary Trophy: https://gyccentenarytrophy.com
I vincitori del Centenary Trophy
2011: Bonafide (1899)
2012: Marigold (1892)
2013: il trofeo non è stato assegnato a causa di condizioni meteo avverse
2014: Olympian (1913)
2015: Oriole (1905)
2016: Spartan (1913)
2017: Tilly XV (1912)
2018: Tilly XV (1912)
2019: Olympian (1913)
2021 Olympian (1913)
2022 Kismet (1898 )
2023: Spartan (1913)
Gstaad Yacht Club – Lo Gstaad Yacht Club è stato fondato nel 1998, e quindi quest’anno festeggia il suo 25° anniversario, da un gruppo di appassionati velisti con la visione di “creare un unico yacht club globale lontano dal mare, invece di un altro club locale vicino al mare”. Con sede tra le montagne svizzere e all’inizio, spesso recepito con una certa sorpresa, il GYC si è sviluppato fino a diventare un club con più di 400 soci provenienti da oltre 35 paesi diversi e un luogo in cui i soci e i loro ospiti amano incontrarsi. Il GYC sostiene progetti di vela a tutti i livelli, dagli juniores ai velisti professionisti. Il club è diventato una realtà solida nel panorama velico svizzero, in particolare nella vela olimpica e a livello internazionale tra gli yacht classici.
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