
L’EDUCATORE PRESTATO AL WINDSURF E ALLA VELA – Una persona bellissima, dolce, concreta, presente. Il funerale con i suoi ragazzi (anche olimpionici!), il saluto straordinario in mare. Ci lascia troppo presto, e con un compito arduo. Saremo all’altezza?
Il Professor Marco Corti si è arreso alla malattia a 67 anni, troppo pochi, troppe cose ancora da fare e da insegnare. Eppure adesso, nella sua assenza, emergono le tantissime che ha fatto e insegnato, la scia che ha lasciato. Che diventa lezione, l’ennesima, anche di stile e comunicazione: mai da una cattedra formale, sempre da pari.
Ciao Marco, un po’ in ritardo perché c’è da metabolizzare, perché si è in trasferta a raccontare uno sport e uno stile di vita. E quando arriva la notizia, quando non possiamo più chiamarti e sentirti e pensare e progettare futuro, dobbiamo fermarci sotto il peso di questa mancanza.
Però siamo uomini di mare o ambiamo a esserlo, allora guardiamo l’orizzonte e lui ci racconta storie.

La storia di Marco Corti, persona bellissima che ha arricchito chiunque lo abbia conosciuto un po’ da vicino, è bella come lui. Biologo, insegnante all’Istituto Marconi nella sua Civitavecchia, materie scientifiche in una città di mare, col mare nell’aria e tutto intorno. Il mare che lo rapisce e lo fa diventare sportivo, istruttore e dirigente.
Marco Corti, Educatore. Nel senso più pieno del termine, rafforzato dal bisogno che c’è di educazione, come crescita, equilibrio, presenza nel mondo. Leggendo e ascoltando i ricordi che fanno di Marco i suoi studenti e i colleghi docenti, si mettono a fuoco come in un gioco di specchi anche i valori che esprimeva, senza mai forzarli, nella sua seconda famiglia: la Lega Navale Italiana di Civitavecchia, casa (in ogni senso) che ha visto nascere ed esprimersi persone, storie, atleti e anche allenatori, arrivati fino al massimo possibile, un titolo mondiale, la medaglia olimpica, e poco importa se fisicamente non è atterrata dove avrebbe dovuto, questione di centimetri, il dato concreto resta, stavamo lì. Perché la vita è concretezza del quotidiano, ma anche visioni del futuro.
Non credo di aver incontrato nel mondo della vela una persona capace più di Marco Corti di mettere insieme preparazione e competenza, educazione, dolcezza, personalità, leadership, altruismo, impegno, diplomazia, passione, capacità di relazionarsi con i giovani e ispirarli a dare il meglio, e… i risultati. Studenti diventati professori, giovani della scuola vela diventati atleti straordinari, figlia e nipoti diventati donne e uomini. Un circuito virtuoso destinato a continuare.
Marco esce di scena troppo presto e da presidente onorario della LNI, con troppe cose ancora da fare e tutte già nella sua testa. Sembra di sentire, vorremmo sentirla, la sua voce pacata, appena increspata dal gentile accento della costa laziale del nord, distribuire direttive, consigli, sottolineare risultati, impegni, appuntamenti, attività quotidiane di formazione, grandi eventi, caratteri e giravolte di giovani ragazze e ragazzi della nidiata di quell’ecosistema perfetto che spunta sotto il lungomare Thaon de Revel. Il tutto sempre illuminato da un sorriso, lo sentivi, c’era anche se non lo vedevi.
La cerimonia e il saluto dedicati a Marco sono la prova di quello che significa il titolo di questo ricordo, insieme triste e speranzoso: quello che Marco ha fatto è ciò che ci lascia, tesori da valorizzare. La sua eredità per chiunque gli abbia voluto bene. Dobbiamo esserne capaci. Grazie di tutto, Marco.

IL SALUTO (CHE NON E’ MAI L’ULTIMO, AL CONTRARIO DI QUEL CHE SI DICE) – Tantissima gente e tanti ricordi che restano in ciascuno. Un saluto che è un abbraccio. Da colleghi, ex allievi, atleti anche olimpici, come Mattia Camboni, suo nipote, il primo a portarlo in spalla all’uscita dalla chiesa. E vele di windurf, insegne della FIV e della LNI.


Marco Corti, biologo, è stato impegnato nel sociale e soprattutto anche un insegnante in molte scuole cittadine e forse, se il funerale si fosse tenuto nel pomeriggio, sarebbero stati ancora di più sia i colleghi e gli studenti ad essere presenti, per stringersi attorno alla figlia Agnese, al genero Giulio, alla mamma Angela e ai fratelli Fabio e Mimma e i suoi nipoti. La moglie Francesca è mancata tre anni fa.
Dal pulpito è stato anche annunciato che l’associazione “Stella Maris” intitolerà a Corti il progetto di biodiversità a cui si sta dedicando.
Per ricordarlo sabato nel pomeriggio c’è stata una toccante uscita e cerimonia in mare nello specchio acqueo davanti alla Lega: gli sarebbe certamente piaciuta.
LA CERIMONIA: TUTTI IN MARE!
