Tra piante, fiori e giardini era presente in acqua una flotta di vele d’epoca e classiche, stand di artisti e artigiani del mare per un totale di circa 50 tra barche e operatori della nautica vintage
Va in archivio con esito positivo il Classic Boat Show, la prima mostra-mercato nazionale dedicata al mondo della marineria tradizionale svoltasi dal 19 al 21 maggio 2023 presso il porto turistico internazionale di Marina Genova contemporaneamente a Yacht & Garden, il Salone del gardening giunto alla quindicesima edizione. L’intuizione di Daniela Cavallaro, ideatrice e curatrice di entrambi gli eventi con il supporto della Società Sviluppo Porti presieduta da Giuseppe Pappalardo, si è rivelata vincente.
Nonostante l’instabilità meteorologica, che ha condizionato il previsto arrivo di scafi provenienti dai porti più lontani, in acqua erano presenti oltre 20 yacht d’epoca e classici, ai quali si sono aggiunti natanti in esposizione statica, operatori della marineria tradizionale, modellisti navali, artisti, pittori e gli stand della Marina Militare del Comando Forze di Contromisure Mine e del Comando Subacquei ed Incursori, per un totale di circa 50 espositori. La formula della manifestazione prevedeva che le barche potessero essere visitate anche con finalità di vendita e/o noleggio, dando a chiunque la possibilità di avvicinarsi al mondo della nautica d’epoca.
Grande ammirazione per l’allestimento creato all’interno del ‘Sea Pavilion’ dal Maestro d’arte Ivan Ceschin titolare di Historya, che ha portato a Genova alcuni grandi modelli di velieri realizzati dai migliori artigiani veneti (Santissima Madre, Le Superbe 1785 e Le Soleil Royal 1669) e soprattutto il Bucintoro, riproduzione in scala 1:25, arricchita da inserti in madreperla e intagli dorati a mano, della nave prediletta della Repubblica di Venezia. La galea originale, lunga 34,80 metri, con un equipaggio di 168 rematori e 40 marinai, venne distrutta nel 1798 quando le truppe francesi di Napoleone abbandonarono Venezia. Il modello misura 183 centimetri di lunghezza per 80 centimetri di larghezza ed è stato già esposto a Palazzo Ducale in occasione della mostra sui 1600 anni di Venezia e successivamente al Grand Palais Immersive a Parigi come unico oggetto fisico. Il Bucintoro era l’imbarcazione di rappresentanza del Doge durante le Festa della Sensa (l’Ascensione) al centro del rito dello Sposalizio del mare ed è riconosciuto per essere stato il naviglio più sontuoso e maestoso che abbia mai attraversato le acque veneziane.
Di seguito le imbarcazioni che non sono volute mancare alla prima edizione del Classic Boat Show, a cominciare dallo yawl bermudiano Barbara del fiorentino Roberto Olivieri, varato nel 1923 dal cantiere inglese Camper & Nicholsons, al quale è stato dedicato il cocktail-party di venerdì sera per i suoi 100 anni allestito presso l’esposizione di mare, sirene e pesci volanti del poliedrico artista catanese Salvatore Bonajuto denominata “L’acquario delle meraviglie”. Erano presenti la goletta Amore Mio (1964), Brick II (1954), il Sangermani Tulli (1960), Jalina (1946), Ojalà II(1973), che festeggiava mezzo secolo dal varo, Tirrenia II (1914), Gweilo, goletta in legno del 2009 lunga 47 metri, Armelea (1969), Windigo (1956), il 26 metri Quarta Santa Maria (1993), l’indimenticato Il Moro di Venezia I (1976), Seven Seas (2000), Coffee 30, un’autocostruzione in legno appena varata, l’Alpa Oibò, Daphnia, Amunì e il motoryacht Glemhath.
A bordo della Yole di Bantry Creuza de mä, replica lunga circa 12 metri di un’antica lancia a remi e a vela del Settecento in uso all’Atlantic Challenge Genova per l’istruzione marinaresca di giovani allievi, è stata ospitata una scuola di nodi per bambini nell’ambito dell’iniziativa Kinder Boat. La Marina Militare era presente con Grifone, lo storico 5.50 Metri Stazza Internazionale del 1963 e lo yawl Stella Polare del 1965, al comando del Capitano di Fregata Samuele Mondino.
Tra le barche in esposizione a terra il fuoribordo da corsa Budda Special, un Gagliotta del 1968, insieme ad alcuni gozzi liguri a vela latina dell’Associazione Storie di Barche, un Dinghy a clinker, la lancia Anzietta e la deriva Swallow costruita dal Cantiere Leopoldo Colombo del Lago di Como. Presso lo spazio conferenze la FIBaS ha introdotto, per voce del suo presidente Paolo Sivelli, le finalità associative della Federazione Italiana Barche Storiche e presentato la relazione del carpentiere basco Mikel Leyun Pérezdedicata a come nel taglio le fasi lunari influenzano la resa del legno per imbarcazioni.
Due veri e propri atelier artistici sono stati allestiti sulla scultura a sbalzo realizzata dallo Studio d’Arte “Sbalzidimare” di Silvia Scarpellini e sugli acquerelli di barche d’epoca della pittrice genovese Emanuela Tenti. Da Anzio l’Associazione Pungolo Club presieduta da Andrea Cafà ha portato la mostra dedicata alle imprese del San Giuseppe Due, il motoveliero armato a feluca protagonista nei primi anni Settanta di due spedizioni antartiche con il comandante Giovanni Ajmone Cat che ha coinvolto anche la Marina Militare. La ditta Moroni Navi della Spezia ha esposto la stessa tipologia di attrezzatura marinaresca che realizza per i velieri Amerigo Vespucci e Palinuro della Marina Militare.