VIDEO DELL’ARRIVO E LE SUE PRIME PAROLE, GLI ABBRACCI. PEDOTE: GRANDE RISPETTO – La velista sudafricana taglia il traguardo di Les Sables d’Olonne dopo 235 giorni, 5 ore, 44 minuti e 4 secondi di Golden Globe Race: è la prima donna nella storia a vincere un giro del mondo. Record a parte, i contenuti dell’impresa restano notevoli. Come le riflessioni sui giri del mondo “vintage” di Don McIntyre

Kirsten, la ragazza degli oceani, ce l’ha fatta. Ha vinto il Golden Globe. Come Robin Knox-Johnston, come Jean-Luc Van den Heede (che era all’arrivo a salutarla). Ha circumnavigato il globo da Les Sables a Les Sables, sul percorso classico che lascia i tre grandi Capi (Buona Speranza, Leeuwin e Horn) a sinistra, e attraversa Atlantico, Indiano, Pacifico, Doldrums, quaranta ruggenti e cinquanta urlanti, alisei e monsoni, depressioni e bonacce (la più infingarda proprio all’arrivo: un’ora per fare un miglio e tagliare la linea, circondata da barche di spettatori, media, famigliari e supporter).

VIDEO: IL TAGLIO DEL TRAGUARDO

Il tutto fatto con una barca “retro”, non proprio d’epoca ma d’altri tempi, lontanissimi dall’oggi che vede le barche volare. Il Minnehaha è un Cape George 36, cutter varato nel 1988. Costruito negli Stati Uniti al cantiere Cape George yard di Port Townsend, stato di Washington, progetto di Ed Monk e William Atkin. Quasi 11mila tonnellate di stazza, 73 metri quadrati di superficie velica. Chiglia lunga (altro che foil), velocità media 4 nodi, cabina di legnami caldi, assenza di elettronica, punto nave col sestante e aiuto timone con la famosa pala a vento. 235 giorni da sola su questo pianeta di 10 metri e mezzo mentre tutto intorno, e sotto, scivola il resto dell’universo liquido.

IL MESSAGGIO DA CAPIRE IN QUESTA STORIAKirsten era l’unica donna iscritta alla GGR 2022-23, e ha vinto, battendo tutti, la maggior parte – come capita (in percentuali un po’ troppo significative) al giro vintage – si sono ritirati, qualcuno naufragato e salvato in complesse operazioni navali. Uno (Tapio Lehtinen, finlandese) lo ha recuperato lei, alla Soldini: come fece Giovanni con Isabelle Autissier.

Lei non ha fatto una piega, barca in ordine all’arrivo, guardate il video dell’ultima bonaccia con lei che è chiaramente, visibilmente, nel suo elemento. Una grande marinaia, senza tempo: antica e moderna, totale. Se oggi un giro del mondo a vela non è cosa rarissima come ai tempi di Joshua Slocum, farlo in regata con barche “vecchie” e andarlo a vincere è più che una impresa, è un messaggio. Un inno alla lentezza che è una delle essenze della vela (che stiamo perdendo). A un peregrinare fine a se stesso. Rallentare, fermarsi, guardare indietro e non solo ciecamente in avanti, pensare, venire a patti con la natura, coabitare la terra e quindi gli oceani che ne sono la madre, essere semplicemente se stessi e non entità social artificiali, scoprire la felicità nel semplice, respirare il vento. Non è qualcosa da cui dovremmo tutti imparare?

Speriamo. Speriamo che Kirsten resti così, che scriva e racconti la sua avventura umana, di velista e navigatrice, che non finisca subito nel dimenticatoio travolta dal tumulto dei fatti, di altre notizie e imprese. Intanto, c’è il suo record a riempire i libri. Prima velista donna a vincere un giro del mondo a vela, di qualsiasi tipo. Anche questo è un bel messaggio. Continua a comunicare Kirsten! E grazie.

VIDEO, IL PRIMO PIEDE A TERRA E LE PRIME PAROLE, L’ABBRACCIO CON LA MAMMA

CHI E’ KIRSTEN: LA SUA STORIA – Nata a Port Elizabeth 39 anni fa, Kirsten naviga in deriva fin dall’infanzia, e dal dal 2006 è skipper di professione. Dall’insegnamento velico ai trasferimenti per le consegne di barche a vela, ha costruito una serie diversificata di competenze ed esperienze. La più lunga spedizione in solitaria di Kirsten è stata una consegna dal Portogallo al Sud Africa con solo un timone a vento come autogoverno, su un vecchio sloop in ferrocemento di 32 piedi che richiede molta manutenzione. Nel 2015 ha iniziato a lavorare per Skip Novak nelle sue spedizioni pelagiche in Georgia del Sud, Penisola Antartica, Patagonia e Falkland.

Kirsten ha navigato con diverse troupe cinematografiche per catturare la bellezza dell’Antartide. È apparsa nella serie del National Geographic “Wild Life Resurrection Island con Bertie Gregory” mentre navigava con il suo equipaggio attraverso la Georgia del Sud per far luce sugli splendidi ecosistemi e sulle difficoltà che hanno dovuto affrontare. Ha anche navigato ed è stata una nave di supporto per diversi equipaggi della più recente serie della BBC “Seven Worlds, One Planet” per le riprese della predazione della foca leopardo contro i pinguini gentoo e il comportamento degli albatros da Bird Island South Georgia.

Oltre alla vela, le piacciono anche altre avventure solitarie. Ha pedalato dall’Europa al Sud Africa (15000 km in circa un anno) da sola quando aveva solo 22 anni. Ha viaggiato attraverso l’Africa nord-occidentale e centrale fino all’Africa meridionale e alla fine è terminata a Cape Agulhas. Nel viaggio ha superato prove e tribolazioni ma è stato arricchente per la vita in tutti i sensi, dandole il più profondo apprezzamento per l’Africa e la sua gente.

GIANCARLO PEDOTE: LA MIA PIU’ GRANDE STIMA – “La mia più grande stima per Kirsten. Considero questa regata un’avventura pazzesca, perché con i suoi tempi lunghissimi mette alla prova la psiche umana in maniera incredibile. È una prova mentale oltre ogni limite, e per me un grande esempio.”

Lo scrive il solitario italiano 8° al Vendeé Globe, che continua: “Mi congratulo con Kirsten Neuschäfer per il suo risultato e per quello che questo risultato implica, e mi congratulo con tutti i partecipanti perché partire per una prova del genere significa aver lavorato duramente, aver fatto enormi sacrifici e sfrozi. Tutti i concorrenti hanno la mia più grande stima”.

Don McIntyre, ideatore della GGR (e non solo…)

Dei 16 partecipanti alla Golden Globe Race, solo altri due sono ancora in lizza per chiudere la regata. L’indiano Abhilash Tomy dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, mentre l’austriaco Michael Guggenberger è ancora al largo delle Canarie. Simon Curwen, inglese, ha tagliato il traguardo ieri a mezzogiorno, ma non era più in lizza per la vittoria finale perché ha dovuto fermarsi in un porto cileno per fare delle riparazioni.

Jean-Luc Van den Heede (vincitore della precedente edizione del GGR) attende l’arrivo di Kirsten

IMMAGINI DA BORDO: DA CAPE TOWN AL CANCELLO DI HOBART

(PREVIEW 25 APRILE) – VIDEO – A LES SABLES VENERDI 28? LA SUDAFRICANA VICINA A UN TRIONFO STORICO NELLA GOLDEN GLOBE RACE – Sarebbe la prima donna nella storia a vincere un giro del mondo a vela (in solitario o in equipaggio, senza scalo o a tappe) lungo i tre grandi Capi. L’ultimo ostacolo il traffico nel Golfo di Biscaglia. Kirsten ha 90 miglia di vantaggio sull’indiano Abilash Tomy

Dopo 233 giorni, l’arrivo del Golden Globe Race sarà quasi una volata, già questo è incredibile e regala spettacolo ed emozioni. Se il primo a tagliare il traguardo a Les Sables sarà quasi certamente Simon Curwen, che però corre nella classifica della classe Chichester (perchè ripartito dopo una sosta con aiuti esterni), la festa vera è attesa per venerdi 28 aprile, quando all’orizzonte del 235 giorno ininterrotto di navigazione a vela, spunterà la sagoma biancastra del Minnehaha, la barca di Kirsten Neuschäfer, pronta a scrivere un bel pezzo di storia dello yachting oceanico. Si prospettano dei giorni di grandi emozioni in Vandea! Non caso lo chiamano “il ritorno degli eroi!”

Il trio con Simon, Kirsten Neuschäfer e Abhilash Tomy naviga a meno di 170 miglia l’uno dall’altro all’entrata del Golfo di Biscaglia per il tratto finale verso Les Sables d’Olonne. Ma il conto alla rovescia è iniziato per Kirsten Neuschäfer che è in vantaggio di 90 miglia sul secondo, e un risarcimento di 23 ore per il salvataggio nell’Oceano Indiano di Tapio. Appare imbattibile, ma siamo sempre in oceano, e la gara più lunga del pianeta non è ancora finita! Per prima cosa i navigatori devono fare attenzione al traffico pesante nel Golfo di Biscaglia, dopo mesi di navigazione in oceani deserti. Da parte sua Abhilash Tomy su Bayanat non ha intenzione di rallentare e provare la rimonta. L’arrivo sarà sotto spinnaker e un timido sole, tutto fa pensare a un giorno storico nel segno di Kirsten, che già ha fatto esplodere l’attenzione su di se transitando prima a Capo Horn.

Gli ETA (tempo stimato di arrivo) devono ancora essere perfezionati con i venti deboli di mercoledì e saranno aggiornati sul sito web del GGR. Kirsten continua a spingere forte con punte di velocità a 8.1 nodi. Potrebbe tagliare il traguardo venerdì 28 al mattino, seguita da Abhilash a meno di 24 ore. Simon Curwen (GBR) in classe Chichester potrebbe arrivare a Les Sables d’Olonne già giovedì 27.

Minnehaha

TUTTI I RECORD DI KIRSTEN – Se Kirsten tagliasse il traguardo al primo posto, sarebbe la prima donna a vincere un giro del mondo attraverso i tre grandi capi, sia in solitario che con equipaggio al completo, non-stop o con scali, e la prima velista sudafricana a vinci un evento intorno al mondo! Si unirà alla famosa connazionale Bertie Reed nella South African Hall of Fame, e affiancherà Isabelle Autissier (FRA) che nel 1994 ha notoriamente guidato la BOC Challenge dopo una vittoria di tappa prima di disalberare a dicembre nel Pacifico, 920 miglia SE di Adelaide (e con il celebre salvataggio da parte di Giovanni Soldini). Kirsten scriverà il suo nome anche al fianco di quelli di Sir Robin Knox Johnston (GBR) e Jean-Luc Van Den Heede (FRA), i due vincitori delle precedenti edizioni della Golden Globe Race.

Don McIntyre, fondatore di GGR, non sta nella pelle: “Chi avrebbe mai immaginato che dopo soli 233 giorni abbiamo un fotofinish. Chiunque raggiunga il traguardo del Golden Globe è già un vincitore, ma Kirsten e Abhilash hanno giocato una battaglia epica fino alla fine. Il GGR è tutto incentrato sul storie e questa è epica!”

Una guida all’accoglienza degli eroi a Les Sables d’Olonne – Don aggiornerà quotidianamente l’ETA sulla pagina Facebook di GGR. Una volta tagliato il traguardo, i concorrenti verranno rimorchiati nella canale per non utilizzare carburante prezioso e godere della leggendaria accoglienza della gente di Les Sables che conduce a Port Olona. Lì, ormeggeranno al molo del Vendée Globe dove saranno accolti da Yannick Moreau, il sindaco di Les Sables d’Olonne, Don McIntyre, il fondatore e presidente del GGR e Jean Luc Van Den Heede, il vincitore del 2018, con i media e il pubblico

Attraverseranno quindi il palco accanto al Centre des Formation Maritimes des Sables d’Olonne dove è ospitato il GGR Race Control. Quindi avranno dei momenti tranquilli per incontrare la famiglia e gli amici per 30 minuti prima di andare alla conferenza stampa. Se dovessero attraccare dopo le 22:00, la conferenza stampa si terrà il giorno successivo.

Senza dubbio la gente di Les Sables d’Olonne darà un benvenuto da eroe a Simon Curwen nella Chichester Class che ha guidato la flotta GGR da Cape Finisterre fino al 31 gennaio, quando è stato costretto a dirottare a Puerto Montt per le riparazioni. Simon non deve attraversare la linea perché non sta correndo, ma si prenderà gli applausi per il suo incredibile viaggio intorno al mondo.

Ormeggerà al molo Vendée Globe dove riceverà la stessa accoglienza dei concorrenti GGR sul porto turistico, aperto al pubblico prima di dirigersi verso l’ufficio GGR per incontrare la sua famiglia, amici e membri dei media.

2022 GGR iscritti e posizioni attuali
1. Kirsten Neuschäfer (39) / South Africa / Cape George 36 – “MINNEHAHA”
2. Abhilash Tomy (43) / India / Rustler 36 – “BAYANAT”
3. Michael Guggenberger (44) / Austria / Biscay 36 – “NURI”

2022 GGR Chichester Class
1. Simon Curwen (63) / UK / Biscay 36 – “CLARA”
2. Jeremy Bagshaw (59) / South Africa / OE32 – “OLLEANNA”

2022 GGR ritirati
1. Edward Walentynowicz, (Canada), Rustler 36, Noah’s Jest
2. Guy deBoer, (USA), Tashiba 36, Spirit
3. Mark Sinclair (Australia), Lello 34, Coconut
4. Pat Lawless, (Ireland), Saltram Saga 36, Green Rebel
5. Damien Guillou, (France), Rustler 36, PRB
6. Ertan Beskardes, (UK), Rustler 36, Lazy Otter
7. Tapio Lehtinen, (Finland), Gaia 36, Asteria
8. Arnaud Gaist, (France), Barbican 33 Mk 2, Hermes Phoning
9. Elliot Smith, (USA), Gale Force 34, Second Wind
10. Guy Waites (UK), Tradewind 35, Sagarmatha
11. Ian Herbert Jones (52) / UK / Tradewind 35 – “PUFFIN”

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