
UNA CAMPAGNA VERSO LA OCEAN GLOBE RACE – Transatlantic dall’8 gennaio, RORC 600 ai Caraibi a febbraio, transat di ritorno a marzo e allenamenti fino a settembre, quando partirà il giro del mondo vintage. La barca è a casa sua…
Il Pen Duick VI di Éric Tabarly ha lasciato Lorient martedì dopo un’importante ristrutturazione invernale. Ora timonata da Marie Tabarly e dal suo equipaggio, la mitica barca è salpata per Lanzarote (Isole Canarie) da dove inizierà la RORC Transatlantic Race l’8 gennaio. Seguiranno altre regate d’altura prima della partenza, il 10 settembre 2023, della Ocean Globe Race intorno al mondo con un equipaggio, 50 anni dopo il padre, Eric, sulla stessa barca e sullo stesso percorso.
50 ANNI E RINASCERE – “E’ magnifico! Non ho mai visto Pen Duick VI così bello! dice Marie Tabarly che, per il mezzo secolo di vita del famoso ketch, gli ha offerto un’importante revisione negli hangar di La Base a Lorient: “Ha riacquistato quasi tutto il suo potenziale originario. L’obiettivo di questi mesi di lavoro era infatti non solo quello di far risplendere il bellissimo scafo nero, ma di migliorare le prestazioni in vista della Ocean Globe Race 2023.”
Pen Duick VI è stato rivarato il 14 dicembre. Marie Tabarly e il suo giovane equipaggio, reclutato la scorsa estate, sono partiti martedì: diretti a Lanzarote, nelle Isole Canarie, da dove l’8 gennaio prenderanno il via la RORC Transatlantic Race, per poi passare alle altre regate preparatorie del giro del mondo del 2023.
“Abbiamo smontato tutto, controllato tutto, cambiato ciò che doveva essere cambiato. Lo scafo, le manovre fisse e gli interni sono stati rifatti. La struttura in alluminio è stata ispezionata e ripulita. Tutto questo rispettando il miglior equilibrio possibile tra il tempo a disposizione, il budget e la ricerca della performance”, riassume Marie Tabarly, capitano di Pen Duick VI.

I bei risultati della stagione 2022 (vittorie nella Drheam Cup e nel Tour of the British Isles) hanno galvanizzato la squadra. “Tutto il team è molto motivato! Ci mancano ancora le nostre nuove vele, quindi avremo margini di miglioramento in futuro, ma abbiamo chiaramente una carta da giocare nella Ocean Globe Race. Vogliamo dire la nostra!”