
FONDATORE DI NAVIONICS – Ingegnere, inventore, genio, sempre sorridente e gentile, attento al sociale, ha creato prodotti che fanno navigare milioni di persone nel mondo
Si è spento a Camaiore (Lu) il 18 novembre scorso a 75 anni l’imprenditore e fondatore della Navionics Giuseppe Carnevali, che da tempo lottava contro una malattia. La nautica perde una figura che ha segnato un’epoca. Ingegnere, imprenditore, geniale inventore e anticipatore dei tempi. La sua storia ha illuminato la strada al progresso tecnologico e applicativo sulla cartografia digitale. E’ stato l’inventore e creatore della cartografia elettronica insieme al suo primo socio Fosco Bianchetti, in questo modo ha rivoluzionato la navigazione, con i suoi prodotti venduti e usati in tutto il mondo, rendendola molto più facile e sicura.
La Navionics è nata a Viareggio da una sua intuizione ispirata dal film “Goldfinger”, e più precisamente da una scena in cui James Bond visualizza i suoi nemici su una mappa elettronica: una fantasia cinematografica che non aveva nessun corrispettivo nella realtà, finché nei primi anni ‘80 Carnevali non inventò un plotter e delle cartucce che si sono evoluti poi in un’app di uso immediato e di diffusione capillare in ogni mare e in ogni oceano.
Incredibile pensare che prima ci si orientasse ancora con sestante e compasso: un cambiamento epocale nella storia della navigazione che, tra gli altri prestigiosi premi, gli è valso l’Innovator Lifetime Achievement Award della National Marine Manufacturers Association (NMMA).

Navionics, che Carnevali ha venduto nel 2017 a Garmin, sotto la sua presidenza ha dato lavoro a 400 impiegati tra Italia, Stati Uniti, Estonia e India. Con Garmin e attraverso l’unione di hardware, software e applicazioni le carte elettroniche che Carnevali inventò così tanti anni fa sono ormai divenute la quotidianità di migliaia di diportisti e non solo.
Campione azzurro di vela, maestro di sci, pilota di piccoli aerei ed elicotteri, aveva scoperto in età matura una grande passione per i trattori, che guidava tenendo i nipoti in braccio con il più grande sorriso che si potesse vedere sulla faccia di un nonno. Da tipico ingegnere, emanava un entusiasmo e una curiosità per ogni cosa nuova da conoscere che contagiavano chiunque gli fosse intorno.
Lascia la moglie, tre figli, cinque nipoti, un bisnipote e una sorella molto orgogliosi di quanto abbia fatto e insegnato, e a cui mancherà tantissimo. Ma continuerà a ispirare e far stare bene anche attraverso la sua opera nel sociale. In India, appena arrivato, decise di dare un contributo alla comunità locale sovvenzionando la costruzione di una prima scuola per 150 bambini, e pochi anni dopo diede vita, con l’attuale moglie Jackie, alla Carnevali Foundation, che ad oggi ha finanziato la costruzione e il mantenimento dell’attività di 15 scuole (direzione curricolare, corpo insegnanti, mense, educazione sanitaria) tra India e Nepal, e diplomato più di 4000 studenti.