
LA SITUAZIONE ALLE PRIME 100 ORE DI NAVIGAZIONE E LA CARTOGRAFIA – Imoca: Giancarlo Pedote (Prysmian Group) al 15° posto, condotta regolare e in rimonta. Class40: Ambrogio Beccaria (Allagrande Pirelli) 6°, Alberto Bona (IBSA) 9°, sempre nel gruppo di comando; Andrea Fornaro (Influence) 17° super recupero – LA NUOVA LISTA DI RITIRI E AVARIE – VIDEO IN ARRIVO SU SAILY TV
(14.11.22) BREAKING NEWS FLASH: INCENDIO A BORDO PER FABRICE AMEDEO, RECUPERATO DA UNA NAVE, LA BARCA AFFONDA – Un altro clamoroso incidente alla Route du Rhum, per uno dei navigatori più navigati del circuito, il francese Fabrice Amedeo, che in passato ha fatto anche una regata in coppia con Giancarlo Pedote. Un incendio è divampato a bordo del suo Imoca Nexans – Art & Fenêtres, Fabrice ha dovuto abbandonare la barca ed è stato recuperato da una nave mercantile.
Alle 11:32 UTC di questa mattina, mentre lo skipper francese era già in rotta verso Cascais in Portogallo dopo aver subito danni durante il passaggio del fronte nei giorni scorsi, c’è stata un’esplosione a bordo di Nexans – Art & Fenêtres, con successivo incendio a bordo che si è esteso senza che Fabrice riuscisse a circoscriverlo e spegnerlo. Ben presto Amedeo è stato costretto ad abbandonare la sua barca che è affondata poco dopo. Spettacolo tremendo.
Immediata l’operazione di soccorso. Dopo essere stato informato dalla direzione di gara, il centro di soccorso marittimo portoghese ha contattato le navi nell’area dell’incidente. La nave cargo M/V MAERSK BRIDA era nelle vicinanze ed è deviata immediatamente. L’operazione di salvataggio è andata bene e alle 14:21 UTC di questo pomeriggio, Amedeo, 44 anni, è stato portato al sicuro a bordo della nave mercantile. Non ha riportato ferite. Sarà portato a terra a Ponta Delgada, nella parte meridionale dell’isola di São Miguel, nelle Azzorre. Maggiori informazioni a seguire.

(13.11.22) LE PRIME 100 ORE DI REGATA – Le prime 100 ore di regata tra la Manica, Biscaglia e l’Atlantico del Nord, si confermano terribili. Un sogno arrivare a sud delle Azzorre, quasi un’utopia immaginarsi negli Alisei. Finora perlopiù bolina o traverso, colpi di vento e di mare duri, due fronti depressionari, un terzo che prenderà di spalla Imoca e Class40. Il bollettino di avarie grandi e piccole, ritiri e scali tecnici, è una lista che si allunga. La vedremo tra poco.
QUI LA CARTOGRAFIA DI SAILY
LE IMMAGINI DEL RECUPERO DEL NAUFRAGO DA PARTE DI JEAN-PIERRE DICK: HA SALVATO LO SKIPPER DI UN CAT RHUM MULTI ROVESCIATO! – E’ il gesto marinaresco della settimana. La cartografia di domenica mattina preoccupava per il leader della classifica Rhum Mono, il grande Jean-Pierre Dick che è in testa di classe con Notre Mediterranée – Ville de Nice a bordo del suo bellissimo 54 piedi. Ha girato la prua ed è praticamente fermo (1,6 nodi), per il momento non ci sono comunicazioni da bordo o dalla Direzione Corsa. Poco dopo ecco la spiegazione.
A seguito al capovolgimento del suo catamarano, Brieuc Maisonneuve (CMA île de France – 60000 rebonds) categoria Rhum Multi, è stato salvato da Jean-Pierre Dick intorno alle 0800 CET di domenica 13. Il pilota automatico del catamarano di Maisonneuve si è guastato a causa di una violenta raffica di vento che ha fatto poggiare la barca, e lo skipper non ha potuto fare nulla per evitare che la barca si capovolgesse. La Direzione di Gara hanno chiesto a Jean-Pierre Dick di cambiare rotta e dirigersi verso la zona. JPD l’ha fatto ed è riuscito a recuperare Brieuc Maisonneuve che ha abbandonato il cat rovesciato, e portarlo a bordo. Brieuc è in buona salute nonostante qualche ammaccatura. I due si stanno ora dirigendo verso le Azzorre mentre il team sta organizzando un’operazione per recuperare la barca.
INTANTO LA REGATA E’ BELLISSIMA – Come previsto è anche una regata bellissima. I maxi trimarani Ultim vivono un testa a testa stellare tra superbig come Charles Caudrelier (Edmun de Rotschild) e Francois Gabart (Lazartigue), con inseguitori del calibro di Thomas Coville, Yves Le Blevec e (più lontano) l’immenso Francis Joyon (68 anni). E dietro, fiato sospeso per la ripartenza di Armel Le Cleac’h con Banque Populaire XI dopo le riparazioni complesse a Lorient.

Imoca 60 ipnotizzati dalle prestazioni del leader Charlie Dalin (Apivia), media di 15 nodi con punte di 20, vantaggio già stratosferico (quasi 90 miglia) sugli inseguitori che pure non sono robetta: Jeremie Beyou (Charal), Thomas Ruyant (LinkedOut), Paul Meilhat (Biotherm), Kevin Escoffier (Holcim-PRB), per non parlare del vincitore del Vendée 2020 Yannick Bestaven (Maotre Coq V) in recupero dopo una cattiva partenza.

In questa flotta di nuovi Imoca superfoiler, si difende un ottimo Giancarlo Pedote, 15° di carattere e regolarità, nonostante alcuni problemini a bordo e la mancanza di una vela fondamentale come il fiocco J2. E’ comunque davanti ad alcuni Imoca di ultima generazione, il che non è poco.

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Quella dei Class40 è forse la regata più bella nella Route du Rhum destination Guadeloupe. Le prime 9 barche sono racchiuse in 21 miglia (niente in oceano!), le prime 13 in appena 40 miglia. E le posizioni cambiano di continuo, non c’è ancora una corsa di cavalli dove il confronto è solo di velocità (forse ci arriveremo solo con gli Alisei, tra un po’ di giorni), ci sono scelte, virate, strambate, fronti da prendere nel modo giusto, giri (e colpi) di vento da sfruttare. Tutti ci provano, è una gara bella e il confronto tra saperi marinareschi, tattiche oceaniche, conduzione dei moderni Class40 che vanno come treni a medie altissime e punte che imitano gli Imoca di qualche anno fa.

E’ uno spettacolo notevole al quale danno un contributo essenziale anche gli italiani. Se in testa si alternano Xavier Macaire (Groupe SNEF), Corentin Douguet (Queguiner Innoveo) e Yoann Richomme (Paprec Arkea), che danno l’idea di avere forse appena un minuscolo spunto in più, il gruppo di comando vede sempre all’attacco Bogi Beccaria (Allagrande Pirelli), 6° al rilevamento della domenica mattina, ad appena 1 miglio dal 5° e 10 dal 3°, con velocità istantanea di 14.4 nodi (la più alta della flotta), e Alberto Bona (IBSA), che al 9° posto tallona a un quinto di miglio uno dei favoriti, Ian Lipinski (Credit Mutuel).

L’altro italiano Andrea Fornaro (Influence) ha recuperato almeno 10 posizioni ed è 17°, a 80 miglia dalla testa della flotta, tutto merito di scelte tattiche che gli hanno garantito migliore prua e velocità nelle ultime 30 ore. Avanti così!
IL BOLLETTINO: UNA SCUFFIA, TRE DISALBERAMENTI, E… – L’Imoca Bureau Vallée ha disalberato sabato pomeriggio alle 17, quando era tra i primi dieci della flotta. Il navigatore Louis Burton, uno dei veterani del Vendée e del circo oceanico, sta bene e la sua squadra è in contatto con lui. Presto notizie, anche se al momento non c’è richiesta di assistenza, la barca è a posto e il marinaio proverà a navigare verso la Spagna con i propri mezzi.

La perdita dell’albero, rottura temutissima dai navigatori d’altissimo mare, ha colpito anche il Class40 di Amélie Grassi, solitaria francese molto nota anche in Italia per le regate in classe Mini e per aver fatto un Atlantico con Bogi Beccaria. Amelie ha informato il team di terra e la direzione regata che il suo Class40 La Boulangère Bio ha disalberato sabato sera intorno alle 19. La skipper stava navigando in 10a posizione al largo di Capo Finisterre. Amélie sta bene ed è illesa. Non ci sono vie d’acqua a bordo di La Boulangère Bio. Prova a riprendere terra da sola.
Il terzo disalberamento del sabato sera è quello di Aurélien Ducroz, altro Class40 (Crosscall), che aveva descritto di navigare in condizioni particolarmente difficili. Appena annunciato il danno, il suo team ha voluto rassicurare dicendo che lo skipper era al sicuro e non ha subito danni fisici. L’ex freerider è riuscito fin dall’inizio della gara a tenere un buon passo. Prima di disalberare era all’11° posto in classifica, a meno di 30 miglia dal leader, Corentin Douguet (Queguiner-Innoveo).
SICUREZZA NON GARANTITA – Venerdì lo skipper belga Jonas Gerckens ha abbandonato la regata con questo messaggio: “La mia sicurezza non è più garantita”. Poche ore dopo la partenza, Jonas aveva iniziato a soffrire di sintomi simil-influenzali (principalmente tosse incessante, perdita della voce e affaticamento intenso). La situazione ha continuato a deteriorarsi nel tempo. La mancanza di sonno dei primi giorni non ha aiutato la situazione. Poi la situazione è precipitata: prima si è strappato il genoa J1 (genoa), costringendo Jonas ad arrotolarla per mettere in sicurezza la barca, operazione rivelatasi lunga e difficile anche a causa del suo peggiorato stato di salute. “Ero esausto dopo questa manovra che non è eccezionale. Non ho più risorse, sono al limite”, aveva confidato al suo manager Delphine Simon prima di fermarsi e riposare mezzora e consumare il primo pasto caldo dall’inizio della regata. Esausto, è ricaduto in un microsonno che è stato bruscamente interrotto dal malfunzionamento del suo pilota automatico.
Dopo aver analizzato la situazione, Jonas ha scoperto che l’unico modo per riparare il suo pilota automatico era salire sull’albero maestro, cosa che si sentiva totalmente incapace di fare dato il suo stato di salute. Tutti gli eventi hanno convinto Jonas a prendere la pesante decisione di abbandonare la gara e dirigersi su Lorient.

LA SCUFFIA DEL TRIMARANO OCEAN FIFTY – Per molti alla partenza questa classe di multiscafi di 50 piedi era considerata la più pericolosa. La barca di testa nella claasse Ocean Fifty, Solidaires en Peloton – ARSEP, dello skipper Thibaut Vauchel-Camus, si è capovolto tra il Portogallo e le Azzorre, distanti 240 miglia più. sud. Lo skipper non è ferito ed è riparato nello scafo centrale del suo trimarano.
Thibaut, che era passato in testa alla classifica alle 20:00 di ieri sera, aveva appena superato il secondo fronte freddo all’inizio della regata e stava navigando di nuovo verso sud-ovest mure a dritta quando Solidaires En Peloton – ARSEP ha scuffiato. La Merida, un battello di salvataggio guidato da Adrien Hardy e noleggiato per l’occasione, è nella zona. La squadra sta attualmente mettendo in sicurezza l’Ocean Fifty con l’obiettivo di rimorchiarlo alle Azzorre. Il team Solidaires En Peloton – ARSEP ha ringraziato la Direzione Gara, i soccorritori e i loro partner.

Problemi anche per Fabrice Amedeo. Alle 6:30 UT di questa domenica 13 novembre, il serbatoio di zavorra di sinistra (serbatoio dell’acqua destinato a fornire energia alla barca) del suo Imoca Nexans – Art & Fenêtres si è rotto sotto l’effetto del mare molto agitato provocando l’allagamento della cabina. Per stabilizzare e mettere in sicurezza la barca, Fabrice Amedeo si è messo con il vento in poppa e ha iniziato a pompare l’acqua. Il mare rimane mosso e la randa si è strappata a seguito di una strambata accidentale. Nonostante gli sforzi di Fabrice per evacuare l’acqua, la batteria è allagata. Lo skipper di Nexans – Art & Fenêtres è quindi senza elettricità a bordo. Ha avvertito la sua squadra usando il suo telefono di emergenza e ora si sta dirigendo verso Cascaïs solo sotto il fiocco piccolo J3, è al sicuro e non necessita di particolare assistenza in questo momento.
ALTRI RIENTRI – Hanno invertito la rotta a Capo Finistrerre e si dirigono apparentemente verso La Coruna anche altri Class40: già arrivato nel porto spagnolo Ivica Kostelic (ACI), l’ex campione di sci convertito alla vela, che però non ha comunicato se si tratta di uno scalo tecnico o di un ritiro.
Fanno prua verso Est anche Pierre Casenave péré (Legallais), Jean Galfione (Serenis Consulting) e Mikael Mergui (Centrakor). Prua ancora più a Nord Ovest (forse verso la Francia) per Yves Courbon (Edigo Univerre). Sono invece quasi arrivati dalle parti di Lorient (e difficilmente ripartiranno) anche il già citato Jonas Gerckens (Volvo) e Emmanuel Hamez (Viranga).