E QUEST’ANNO POSSIAMO ANCHE FARE IL TIFO – Grazie alla presenza di Giancarlo Pedote (IMOCA), e, tra i 40 piedi, di Ambrogio Beccaria, Alberto Bona e Andrea Fornaro 4 italiani al via, sono le due classi che seguiremo con più interesse. Sono anche le più dinamiche con un livello sportivo stellare e tutti gli ingredienti per vivere una Route du Rhum appassionante

Chiudiamo la nostra serie di preview della Route du Rhum, dopo gli astronauti e le astronavi Ultim e i funamboli dei trimarani Ocean Fifty, le variegate e storiche classi Rhum Mono e Multi, spazio oggi ai monoscafi IMOCA e Class40 e ai loro skipper. Perché se abbiamo detto che la storia della rotta del Rhum è intimamente legata allo sviluppo dei multiscafi oceanici, è altrettanto vero che non si è mai fatto ai detrimenti dei monoscafi. Anzi, è proprio un evento come la RDR che ha permesso la strutturazione delle classi che hanno continuato ad evolvere, a svilupparsi, non solo in Francia, fino ad arrivare alla divisione attuale, IMOCA di 60 piedi e Class40 di 12 metri, le vere classi regine della course au large. 

Due classi in piena espansione da diversi anni ormai che permettono di correggere due dei difetti atavici della stessa course au large, ovvero una affare franco francese frequentata quasi esclusivamente da maschi. C’è ancora tanto da fare in questo campo ma intanto, così come non si erano mai visti 138 solitari alla RDR, non si erano mai visti 4 corridori italiani pronti a regatare, proprio nelle classi dove la competizione sarà la più aspra.

Quali sono i favoriti delle rispettive classi, quali sono le barche da seguire? Ecco una panoramica.

IMOCA. Un favorito tra 37 partenti da 9 paesi diversi

Nel circuito di 60 piedi, la RDR rappresenta la regata di mid term tra un Vendée Globe e l’altro. Uno step fondamentale nella preparazione del giro del mondo in solitario e senza scalo 2024. La grande maggioranza dei partenti ha partecipato alla scorsa edizione del VG e si prepara alla prossime. Quasi tutti i team hanno cambiato barca comprando un usato o costruendo un prototipo nuovo, altri corrono l’ultima grande transat stanno per riceverne una per la prossima stagione. Non è il caso di Giancarlo Pedote e di Prysmian Group, uno dei pochi a non aver cambiato mezzo. Lo skipper fiorentino ha spiegato le sue motivazioni, i suoi obiettivi e sogni a più lungo termine (una barca nuova appunto) in questa intervista per Saily.

Il grande favorito tra gli IMOCA è Charlie Dalin con Apivia. Per Dalin, questa RDR, la prima in carriera, è l’ultimo grande appuntamento con questa barca con la quale dopo essere arrivato primo in tempo reale dello scorso VG (classificandosi secondo dopo gli abbuoni) e ha vinto tutte le regate della stagione. Gli altri nomi che tornano spesso tra i bookmaker sono quelli di Thomas Ruyant con Linkedin (anche lui aspetta un 60 nuovo di pacca). Già varato invece Charal 2 di Jérémie Beyou, barca molto innovante che potrebbe finalmente vedere Beyou tornare alla vittoria.  

Da seguire anche i quattro IMOCA iscritti alla prossima edizione di The Ocean Race, il giro del mondo a tappe e in equipaggio che parte tra pochi mesi da Alicante: in particolare Boris Herrmann (Malizia Sea Explorer) e Paul Meilhat (Biotherm) entrambi con barche varate da poco. Sono 7 i nuovi IMOCA in questa RDR, ce ne sono altri 8 in arrivo nei prossimi mesi… 


Class40. Grande battaglia in vista

Sono 55 i Class40 della RDR 2022, numero chiuso dalll’oragnzizzazione che ha ricevuto 70 domande di partecipazione. Ci sono tutti i modelli di ultima generazione, una quindicina di barche varate negli ultimi 18 medi.  E’ la più internazionale delle classi ammesse, e l’Italia vi è la nazione più rappresentata con tre dei nostri. Ambrogio Beccaria con Alla Grande Pirelli e il nuovissimo Musa 40, progetto tutto italiano firmato da di Gianluca Guelfi e costruito a Genova da Sangiorgio Marine. Una barca che lo skipper milanese ha potuto confrontare con alcuni avversari a Lorient dando parecchie soddisfazioni. Tanguy Leglatin, il coach di Lorient Grand Large che conosce benissimo Beccaria per averlo allenato durante gli anni Mini, ha detto in un media francese che se la barca passa il test delle prime depressioni senza avaria maggiore, potrebbe creare la sorpresa, “Beccaria ha una marcia in più” le sue parole. 

Con lo sponsor IBSA, lo skipper torinese Alberto Bona  ha lasciato la classe Figaro per cimentarsi i Class40 con un Mach5, progetto di Sam Manuard varato quest’estate e con il quale ha potuto navigare parecchio e partecipare alla Malouine. Una prima esperienza soddisfacente e una preparazione completa per Alberto che considera questa prima Route du Rhum prima di tutto come una sfida con se stesso, senza preoccupare troppo degli avversari. “L’obiettivo è di navigare bene. Se riesco a mettere in pratica tutto quello che ho imparato in questi anni, il risultato arriverà in modo naturale”.

Andrea Fornaro e Influence (progetto VPLP, barca del 2021) hanno disputato una seconda stagione difficile. “Abbiamo passato più tempo a risolvere problemi che ad allenarci” ha detto lo skipper toscano, impegnato anche nell’equipaggio del maxi volante FlyingNIkka. “Arrivare tra i primi quindici sarebbe un grande risultato“. 

Per quanto riguarda i favoriti, una decina di progetti può ambire al podio. I nomi che tornano più frequentemente sono quelli di Yoann Richomme, campione in carica, che torna quest’anno con l’obiettivo dichiarato di vincerla di nuovo, Corentin Douguet e Xavier Macaire. L’oceano però rimane l’oceano, cioè imprevedibile. Da quando la Class40 partecipa al Rhum due skipper non francesi l’hanno vinta: l’inglese Phil Sharp nel 2006 (era la prima per i 40 piedi) e lo spagnolo Alex Pella nel 2014…  In entrambi i casi erano considerati outsider in partenza, eppure…    

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