Continua la nostra presentazione delle classi ammesse alla dodicesima edizione della Route du Rhum con due classi, Rhum Multi e Rhum Mono.

La classe Rhum è stata creata in occasione dell’edizione 2010 per risponder alla domanda crescente di partecipazione da parte di skipper e armatori di barche che non appartengono alle altre classi di fatto riservato ai professionisti. Si tratta anche di mantenere viva la cultura della vela oceanica con barche e skipper di leggenda.

Nel 2010, edizione che vinse Andrea Mura proprio nella categoria Rhum con il 50 piedi Vento di Sardegna, non c’era divisione tra monoscafi e pluriscafi. Non c’era neanche per la seconda partecipazione del navigatore sardo, quattro anni dopo. La distinzione è arrivata con l’edizione 2018. E’ lo stesso formato riproposto quest’anno con due classi, e quindi due classifiche distinte: Rhum Mono e Rhum Multi. Ecco chi seguire e perché in questo variegato cocktail di barche e marinai di tutti i tipi e tutte le età. 

Flo dello skipper Philippe Poupon davanti a Saint Malo

Tra i Multi, la star di questa edizione è Philippe Poupon. A 68 anni, Philou è il decano di questa RDR, una transat che ha vinto quando era all’apice della carriera negli anni ’80. Quest’anno, per il suo ritorno alla competizione, Poupon ha preparato un trimarano che ha fatto la storia della Route du Rhum: il mitico Pierre 1er che Florence Arthaud ha portato alla vittoria nell’edizione del 1990. Gli scafi hanno ritrovato il colore originale, dorato, e il trimarano è stato ribattezzato Flo. Omaggio a Florence, quindi, unica donna ad aver vinto i line honours a Pointe à Pitre, skipper di rara tenacia, scomparsa troppo presto in un accidente di elicottero nell’ambito di un reality show. L’omaggio non si limita alla partecipazione di Poupon alla RDR, il trimarano servirà di set per un lungometraggio firmato da Géraldine Danon centrato proprio sulla figura di Florence Arthaud. “Florence era una mia amica, volevo parlare di lei e della sua lotta femminile e femminista nel mondo delle regate oceaniche e non solo. Siamo riusciti a riarmare la barca e il suo nuovo proprietario la mette a disposizione sia per le riprese che per la regate  ha spiegato Géraldine Danon, regista del film. E in effetti con solo 7 donne su 138 partecipanti, c’è ancora tanto da fare in questo campo…

We Explore di Roland Jourdain, un catamarano di serie costruito in fibra di lino al 50%

Nella lista degli iscritti tra i Rhum Multi, si notano altri nomi famosi della vela oceanica transalpina. Roland Jourdain parte a bordo di We Explore, un catamarano Outremer di serie che ha la particolarità di aver parti strutturali realizzati in fibra di lino. Materiale che Jourdain e la sua società Kairos stanno studiando da una decina di anni insieme ad altre soluzioni per una nautica più sostenibile. “L’idea” ha spiegato Bilou, “non è di essere il più veloce ma il più pulito possibile in materia ambientale e sperare, modestamente, di poter aprire la strada. Il mondo sta cambiando e mi pare essenziale che le regate d’altura rimangano una sorta di faro in questo settore. La barca è quindi costruita al 50% da fibra di lino, ovvero un ettaro di lino, cosa mai fatta per una barca così grande. È un po’ un viaggio in un territorio sconosciuto, ma la sfida è molto eccitante. E trovo bello trovare nella categoria compagni che conosco da tanti anni.”    

Già compagni di lunga data… Della stessa generazione di Jourdain, Marc Guillemot corre anche lui a bordo di un catamarano di serie. C’è da scommettere l’ingaggio di un duello se questi due si ritrovano vicini. Di sicuro ci sarà una bella lotta con altri catamarani dello stesso tipo con al timone skipper di lunga esperienza come Gwen Chapelain o Halvard Mabire. 

A Cappella di Charlie Capelle capofila del revival dei trimarani Newick

Infine, e questo è diventata una vera tradizione della Route du Rhum, per gli amanti della storia velica, partecipano in questa classe diversi esemplari di trimarani progettati negli Anni 70’ dal guru Newick. A cominciare da A Capella dello skipper Charlie Capelle che partecipa per la sesta volta alla RDR, il suo trimarano è una sistership dell’Olympus di Mike Birch costruito da Walter Greene tre anni dopo la vittoria del canadese nell’edizione inaugurale della Route du Rhum. 

Jean Pierre Dick a bordo del suo JP 54, favorito tra i Rhum Mono

Per quanto riguarda la classe Rhum Mono, un po’ per la sua lunga esperienza da skipper, un po’ per la barca che ha sotto il sedere, è indicato come favorito Jean Pierre Dick a bordo del JP 54 Notre Méditerranée, Ville de Nice, very fast cruiser, progettato da Guillaume Verdier. 

Il “sigaro rosso” di VDH riparte per l’ennesima transatlantica con una nuova skipper, Catherine Chabaud

Ma in questa classe ci sono anche barche leggendarie che hanno fatto la storia della vela oceanica come Pen Duick III (skipper Arnaud Pennarun) o Kriter VIII (Skipper Wilfried Clerton). In fine, ed anche questo è tradizione, ritroviamo anche quest’anno il famoso “sigaro rosso” di Jean Luc Van Den Heede (la barca con cui VDH participò nel 1989 al primo Vendée Globe). A bordo ritroviamo una delle 7 donne del Rhum 2022: Catherine Chabaud, che torna alla regata per festeggiare i suoi 60 anni e non solo come ha spiegato in un’intervista la prima donna ad aver iscritto il proprio nome tra i finisher del Vendée Globe: “Da quando ho smesso di regatare 20 anni fa, ho dedicato tutti questi anni allo sviluppo sostenibile, alla transizione energetica e a tutte le problematiche legate al mare, ma più parlavo di mare meno lo vivevo. Volevo riscoprire il sapore del mare, l’intimità con l’oceano, la felicità di essere sola sulla mia barca. Aiuta anche a puntare i riflettori su tutte le iniziative che porto al Parlamento europeo.

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