VIDEO – Chi vincerà la Route du Rhum 2022? Focus sugli otto iscritti nella classe dei trimarani giganti: barche e navigatori… mostruosi!

Mike Birch 1978, Marc Pajot 1982, Philippe Poupon 1986, Florence Arthaud 1990, 1994, 1998, Michel Desjoyeaux 2002, 2006, Franck Cammas 2010, Loick Peyron 2014, Francis Joyon 2018… Chi aggiungerà il proprio nome alla lista nel 2022, chi sarà il vincitore overall della dodicesima edizione della Route du Rhum?

Se la vela oceanica è uno sport razionale (e lo è) quel nome è da cercare tra gli skipper della classe Ultim, quella dei trimarani di 32 metri. Sono otto quest’anno a lanciare la prima delle sfide: 3.500 miglia d’oceano a manovrare da solo multiscafi giganti.

Idec Sport di Francis Joyon all’arrivo trionfale del 2018

Francis Joyon e Idec, campione in carica e outsider

In questa classe, c’è Francis Joyon, l’unico a poter ambire a una storica doppietta a bordo del mitico Idec Sport, trimarano che ha già vinto Il Rhum tre volte, con tre skipper diversi. Di fronte però, il cambione in carica ultra sessantenne Joyon sa di avere a che fare con un parterre di team e skipper sempre più agguerriti e macchine sempre più volanti, sempre più veloci…  Nelle poche interviste rilasciate dal discreto quanto efficiente Francis Joyon prima della partenza, ha sempre ripetuto che si dava pochissime chance di arrivare per primo a Pointe a Pitre. Attenzione però, non aveva un discorso cosi diverso quattro anni fa. E il film lo ricordiamo: meteo difficile, selezione, molte avarie tra gli Ultim, il duello Gabart-Joyon fino al finale al fotofinish, all’ultima virata. Dopo uno sprint di 7 giorni e 14 ore (nuovo record sul percorso Saint Malo-Pointe a Pitre), Joyon trionfa. Per soli 7 minuti, il giovane François Gabart si deve accontentarsi, per una volta, del secondo posto, frustrato di non aver potuto tirare il massimo della sua macchina a causa di problemi di appendici.

Quattro anni dopo, François Gabart è di nuovo a Saint Malo con un nuovo trimarano, ai colori di un nuovo sponsor SVR Lazartigue e grandi ambizioni. Abbiamo potuto intervistare lo skipper a quattro giorni del via per parlare del confronto con gli altri Ultim e fare il punto sulla preparazione del trimarano che ha subito un’avaria nel trasferimento verso Saint Malo…

Il primo confronto del maxi trimarano SVR Lazartigue con gli altri Ultim è stato durante la scorsa Transat Jacques Vabre che abbiamo concluso al secondo posto con una barca appena varata (Transat in doppio vinta dal Maxi Edmond De Rotschild, Ndr). Sappiamo che noi come tutti gli altri abbiamo fatto grandi progressi con le nostre rispettive macchine. Rimane da vedere sull’acqua a che livello siamo. Durante il trasferimento verso Saint Malo, abbiamo toccato un pezzo di legno in acqua, si è danneggiata la deriva centrale. L’abbiamo subito spedita in cantiere a Concarneau per essere riparata. Non sappiamo ancora se la riceveremo in tempo per partire con la seconda deriva o la prima. A bordo di questi trimarani, la deriva centrale non serve soltanto a creare piano antideriva, ha anche ali terminali (a forme di ali di razza manta) che creano portanza e stabilizzano il volo. Abbiamo notato che riusciamo ad andare più veloci e in modo più stabile con la seconda versione che con la prima. Se arriva in tempo entro venerdì, monteremo quella più recente… 

Meteo e routage

Sui trimarani Ultim il routage è autorizzato, nel team SVR Lazartigue sono in due a seguire questo tema: c’è Jean Yves Bernot con il quale lavoro da tanti anni e c’è poi Tom Laperche che è anche lo skipper in secondo del trimarano. E’ lui che mi sostituirebbe nel caso avessi qualche problema fisico ma sono in splendida forma e non vedo l’ora di partire. Per quanto riguarda le condizioni meteo della regata, ho guardato le previsioni meteo questa mattina (mercoledì 2 novembre, Ndr). Tra le cose sicure, sappiamo che avremo parecchia bolina da fare per cominciare con vento forte ma sopratutto mare grosso. Ci sarà un fronte, forse due da attraversare. Non sono condizioni particolarmente favorevoli per battere il record tra Saint Malo e Pointe a Pitre, ma le performance delle nostre barche sono migliorate, abbiamo fatto grandi progressi anche di bolina.

Joyon e Gabart sui pontili di Pointe a Pitre nel 2018. Saranno di nuovo protagonisti quest’anno?

Altri giganti al via

La storia non si ripete ma a volte balbetta si dice… Il meteo e le sue conseguenze anche. Il Rhum 2022 potrebbe essere una partita di ritorno Joyon vs Gabart. Tutti però a cominciare dagli atri team della classe Ultim sperano in una regata più aperta e non troppo condizionata dalle avarie tecniche. I presupposti ci sono. A poter pretendere alla vittoria overall ci sono altri tre degli otto team. Spesso citato come favorito dai bookmaker c’è Charles Caudrelier con Edmond De Rotschild. In effetti negli scorsi due anni il trimarano del Gitana Team ha quasi sempre dominato le poche regate e allenamenti della classe Ultim. Armel Le Cleac’h e Banque Populaire tornano con grandi ambizione in una regata che è stata drammatica per il team in passato. Così come Sodebo di Thomas Coville o Actual di Le Blevec, due grandi marinai che non hanno forse i trimarani più performanti sulla carta ma l’esperienza e le risorse per figurare bene. Per PIllard e Le Vaillant, nuovi arrivati della classe Ultim, l’obiettivo dichiarato è di completare il percorso.

I giganti della classe Ultim ormeggiati a Saint Malo

In palio, con questa Route du Rhum che sta per iniziare, c’è anche l’immagine della classe Ultim stessa. In effetti, non è uscita ingrandita dal conflitto che lo ha opposto al team SVR Lazartigue, il cui sponsor è stato costretto ad andare in tribunale per ottenere una deroga autorizzando il trimarano a partecipare al Rhum 2022. Dopo un intricato caso extra sportivo di cui si è parlato fin troppo in Francia, caso non così diverso da quelli che avvengono solitamente nell’ambiente della Coppa America, spazio di nuovo alla regata, all’avventura e alla folle corsa di questii solitari sui loro trimarani-astronavi.

Da sinistra: Pilliard, Gabart, Coville, Le Vaillant, Joyon, Caudrelier, Le Cleac’h e Le Bleues: gli otto skipper della classe Ultim

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