AZZURRI OTTAVI IN UNA MEDAL COMBATTUTA – Sul podio GER, ESP e FRA. La Medal Race unica regata del giorno conclusivo, è stata difficile e movimentata come tutto il campionato. I piazzamenti finali degli azzurri: 9 Marco Gradoni e Alessandra Dubbini, 17 Elena Berta e Bruno Festo, 19 Giacomo Ferrari e Bianca Caruso, 34 Benedetta Di Salle e Francesco Padovani

Salti di vento, buoni e scarsi, cambi frequenti di posizione, flotta che taglia il traguardo in 1 minuto e 7 secondi. La Medal Race di Sdot Yam, sulla costa israeliana, è la sintesi dell’intero Mondiale: complicata e imprevedibile. Marco Gradoni e Ale Dubbini partivano dal 6° posto (un gradino guadagnato per la squalifica annunciata dei giapponesi nell’ultima manche di qualifica) a 7 punti dal podio teorico. Partiti vicino al Comitato, tagliano tutto il campo per prendersi un buono che si rivela poco consistente, girano al 7° posto la prima bolina e nel bordeggio di poppa scelgono la sinistra che dopo un apparente vantaggio, non paga: al gate di poppa girano ancora intorno all’8° posto, la bolina nei rifiuti di tutti, con la flotta comunque abbastanza vicina, è una trappola dalla quale è impossibile uscire, si ritrovano sulla lay-line della seconda e ultima bolina in ultima posizione, decimi.

Nell’ultima poppa scelgono la destra del campo e recuperano due barche, dal gate al traguardo si corre tutti insieme senza cambi di posizione, Marco e Ale provano fino all’ultimo ad attaccare proprio il tedesco Diesch (testimone contro di loro nella protesta di due giorni prima), ma alla fine sono ottavi, 16 punti che si traducono nel 9° posto finale in questo Mondiale 2022. Che equivale al 6° di nazione, considerando che ci sono due francesi e tre tedeschi davanti. Un bilancio comunque positivo. Quanto pesa la “famosa” squalifica per la protesta di Giacomo e Bianca? A conti fatti, e con lo stesso piazzamento Medal, potevano finire al 5° posto (quarta nazione). Dettagli, al netto della componente psicologica, che vista la reazione post-DSQ di Ale e Marco si può pensare abbia pesato paradossalmente più a loro vantaggio.

Onore ai tre sul podio: i neo campioni mondiali Luise Wanser e Philipp Autenrieth, gli spagnoli Jordi Xammar e Nora Brugman, argento, e i francesi Camille Lecointre e Jeremie Mion, bronzo. L’esperienza ha pesato in un mondiale così ricco di insidie.

Questo Mondiale chiude la stagione 2022 e adesso tutti a svernare tra palestre e raduni di allenamento in mare. Il computo finale della stagione per la squadra italiana della classe olimpica 470 misto può dirsi ampiamente positivo: un bronzo all’Europeo con Giacomo Ferrari e Bianca Caruso, e questa solida top-ten iridata di Marco Gradoni e Alessandra Dubbini. Ai quali va aggiunto, per quanto visto nelle ultime settimane, il rientro a ottimi livelli di Elena Berta col nuovo prodiere Bruno Festo. La classe della timoniera romana due volte olimpica non si discute, il ritardo nel trovare un partner all’altezza l’ha penalizzata ma adesso è nel gruppo.

Ci sono abbastanza chiaramente tre equipaggi di qualità livellata, dai quali aspettarsi una intensa stagione 2023, tra i primi segnali che vedremo a Palma e Hyeres, ma soprattutto con l’obiettivo chiave del Mondiale unificato della vela olimpica a L’Aia in Olanda, che assegnerà i primi posti-nazione di qualifica olimpica per Parigi (Marsiglia) 2024. La qualifica olimpica per l’Italia puo’ essere inseguita con un gioco di squadra, ma è inutile negare l’evidenza: la rivalità tra i team azzurri del 470 misto è elevata, e ha dato già segnali debordanti, comprese le proteste che vi abbiamo raccontato. Oltre alle personalità e ai caratteri degli atleti – ce ne sono come noto di giovanissimi talentuosi, di esperti da anni di campagne olimpiche, persino di già olimpici – vanno messe nel conto le scelte tecniche non sempre unitarie. Giacomo e Bianca si allenano con un programma e un coach (Andrea Mannini) personalizzato, gli altri sono nel binario dell’allenatore federale della classe Gabrio Zandonà. Sarà importante gestire i valori, le rivalità, l’agonismo, canalizzare il tutto in positivo ed evitare harakiri.

CAMPIONATO DEL MONDO 470. ORO TEDESCO, ARGENTO SPAGNOLO, BRONZO FRANCESE

L’ultima giornata del Campionato del Mondo 470, a Sdot Yam, ha portato una bezza da nord-ovest tra gli 11 e i 13 permettendo un corretto svolgimento della Medal Race. La medaglia d’oro era già stata “sigillata” dai Tedeschi Wanser-Autenrieth, ma sono stati gli Spagnoli Xammar-Brugman a dominare la Medal, portandosi in patria la medaglia d’argento. Il super-team Francesce formato da Lecointre-Mion ottiene il bronzo. Louise Wanser-Philipp Autenrieth hanno solo puntato a divertirsi, con la medaglia già in tasca, il grande dramma è stata la battaglia per l’argento e il bronzo. I team Giapponese e Britannico si sono fatti autogol da soli, partendo ocs. Tuttavia, c’era ancora molto che poteva cambiare.

Anche se Camille Lecointre e Jérémie Mion hanno iniziato la giornata con un vantaggio di sei punti rispetto ai team qualificati dietro di loro, l’equipaggio francese ha iniziato la Medal malissimo, ponendosi fin da subito in una posizione sfavorevole nelle retrovie della flotta, mentre Jordi Xammar e Nora Brugman, d’altra parte, erano secondi. C’erano un sacco di cambiamenti di posizione dietro agli spagnoli che pian piano sono riusciti ad allungarsi sempre di più. Lecointre-Mion, a causa di una Medal non brillantissima, si sono visti passare dagli spagnoli, cedendo così la medaglia d’argento. Le cose sembravano, per un momento, aver preso una piega diversa, poichè al team austriaco è stata data una penalità sull’arrivo, facendo guadagnare ai francesi una posizione.

La flotta di spettatori ha applaudito agli spagnoli mentre attraversavano il traguardo, ma Xammar non era felice, sbattendo lo stick sul suo 470. Nonostante la loro performance dominante nella finale, sembrava che l’argento fosse scivolato dalla loro presa e che fosse ricaduto in mano francese. Tuttavia ai francesi non è bastata quella posizione più per agguantare il titolo di Vice-Campioni del Mondo, finendo a 3 punti dal team spagnolo.

Il volto di Xammar si è trasformato da tuono in euforia: “Oggi abbiamo navigato nel modo in cui sappiamo di poterlo fare”, ha detto. “Ieri sera abbiamo fissato un obiettivo per andare e vincere la Medal ed è quello che abbiamo fatto. Dobbiamo essere felici della nostra medaglia, è un grande risultato anche se sappiamo che possiamo fare di più in futuro”.

NON MALE PER UNA PRIMA REGATA INSIEME

Anche se scivolati dalla posizione di medaglia d’argento, non c’erano altro che sorrisi per i francesi: “Questo non è stato solo il nostro primo mondiale insieme come squadra, questa è stata anche la nostra prima regata”, ha detto Mion. “Siamo molto soddisfatti di come abbiamo navigato dopo sole sei settimane di allenamento insieme. Vincere una medaglia a un campionato del mondo non è mai una cosa facile, quindi dovremmo essere contenti delle nostre prestazioni, e lo siamo”. Lecointre aveva con lei la sua famiglia, compresi i suoi figli di cinque anni e di cinque mesi. “Voglio ringraziare tutti coloro che ci aiutano in questa campagna. Non è facile avere successo a questo livello. È stata una buona settimana, ci siamo davvero goduti il nostro tempo qui in Israele, le persone di Sdot Yam sono state molto amichevoli e accoglienti”.

UNA BUONA GIORNATA PER ESSERE CAMPIONI DEL MONDO

Wanser-Autentrieth sono sempre stati veloci e sembravano determinati a finire con un buon risultato. Tuttavia, dopo un incidente di mure a dritta/ mure a sinistra starboard con gli italiani, i tedeschi hanno deciso di girare, piuttosto che rischiare la medaglia per la decisione della giuria. Nessuno però è riuscito a togliere i sorrisi dai loro volti: “Philipp stamattina ha detto: ‘È un giorno perfetto per diventare un campione del mondo oggi'”. Autenrieth ha aggiunto: “Ci siamo goduti tutto il nostro tempo sull’acqua, è il paradiso qui. Ricorderemo questo momento per il resto della nostra vita e il nostro tempo qui a Sdot Yam.” Wanser ha detto: “L’accoglienza qui è stata incredibile, dal club e dal kibbutz. Si sono presi cura di noi tutta la settimana e sono venuti ad aiutarci ogni volta che l’abbiamo chiesto. Questa è stata la mia prima volta in Israele e voglio sicuramente tornare.”

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