BARCOLANA54 PRESENTED BY GENERALI, EDIZIONE DA RICORDARE – Deep Blue con l’armatrice Wendy Schmidt al comando conquista la Coppa d’Autunno, battendo il defender ARCA SGR di Furio Benussi per 59 secondi. Regata ricca di colpi di scena, partenza sparata dal Vespucci, 18-27 nodi, match race per la vittoria, spettacolo in mare, festa sulle rive, tutti contenti – TELECRONACA E INTERVISTE IN ARRIVO SU SAILY TV

L’armatrice misteriosa e schiva, la supermiliardaria filantropa alla fine si scioglie: “Torneremo, è stato splendido, Trieste è il posto migliore al mondo per fare vela, siamo felicissimi, è stata una bellissima regata.” Lo dice al termine di una delle Barcolane più belle di sempre, 1614 al via praticamente tutti arrivati, e molte emozioni nella lotta al vertice. Ecco una cronaca, a partire dalla testa.

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PARTENZA – Il vento è mutevole ma fa capire di avere i nervi tesi: sulla linea di partenza si va dai 10-12 nodi di base ai rafficoni fino a 25, improvvisi, senza preavviso, discendenti dal Carso a imbiancare di spruzzi le cime delle onde. Al momento del via il vento è più stabile e più forte: 18-20 nodi, tutti si lanciano, i favoriti sono abbastanza vicini anche se fanno scelte diverse. ARCA SGR parte tra centro linea e Barcola, issa subito un frullone da vento largo con spalle larghe, e si divincola in un attimo della nuvolona di mille barche. Alla sua destra Deep Blue, più a centro linea, sceglie invece un gennaker bianco e da l’impressione di allungare a forza di planate energiche. Più verso Barcola parte Portopiccolo Prosecco DOC, frullone code zero e fiocco sullo stralletto, impressione di potenza.

Dietro questi tre contendenti ufficiali, le prime prue a emergere dal gruppone sono quelle di Maxi Jena, Ewol Way of Life, bene anche Ancilla Domini e Woodpecker, brillano alcuni piccolini che riescono a sfruttare meglio la situazione dopo il via e fanno quasi tutto il lato non lontanissimo dalla testa della flotta.

IL COLPO DI SCENA: ARCA ROMPE L’ATTACCO DEL CODE ZERO – Proprio nel suo migliore momento, quando il vento è stabilizzato sui 16-18 nodi, più gestibile, e Furio Benussi puo’ poggiare più di Deep Blue, costretto invece a orzare per far rotta sulla boa, ARCA subisce la spettacolare e sfortunata rottura dell’attacco della vela che la stava spingendo al sorpasso. L’enorme code zero sbatte al vento per lunghi attimi, a bordo devono decidere in fretta, è a rischio anche la tenuta dell’albero, perchè le raffiche sono sempre rabbiose. Deep Blue torna in testa e allunga. A bordo Furio Benussi, Lorenzo Bressani, Stefano Spangaro, prendono una decisione: abbandonare la vela in mare, per farla recuperare da uno dei mezzi assistenza del team. Si fila la drizza e si taglia tutto, scena già vista in Coppa America. Ma la manovra non è autorizzata dal regolamento di regata, quindi da questo momento ARCA è suscettibile di penalità in caso di protesta da un concorrente. Infatti poco dopo Deep Blue espone una bandiera rossa.

IL LUNGO BORDO VERSO MIRAMARE – E’ qui che la regata si decide. Per una fase iniziale ARCA sembra avvicinarsi, cerca di sfruttare la sua potenza, la sua lunghezza (100 piedi contro 85 di Deep Blue), ma lo scafo azzurro timonato da Wendy Schmidt non fa una piega, anzi! Risalendo verso la costa, tornano le raffiche più violente e improvvise, le due barche danzano in un continuo saliscendi prima stringendo la bolina, poi tornando ad allargarsi poggiando, nel quale emergono due cose: 1) stare davanti consente a Deep Blue di dare comunque ad ARCA un po’ di rifiuti della sua aria, di vento sporco, impedendo ogni tentativo di rimonta; 2) la cosa più importante e decisiva: Deep Blue tiene meglio le raffiche più dure ben oltre i 24-25 nodi: stabile, appoggiata sulle sue linee larghe di poppa, vele a segno senza sbattere. ARCA invece soffre nelle condizioni meno gradite allo scafo stretto e molto invelato, la randa sbatte furiosamente e la barca sbanda troppo, non riesce a liberare i cavalli di potenza di cui dispone, che avrebbero bisogno di meno vento.

Alla boa di Miramare Deep Blue ha allungato ancora, e ARCA gioca la sua ultima carta: una mano di terzaroli, per soffrire meno e dare più pienezza alle sue vele. Così stabilizzata, le cose vanno meglio, il distacco pare ridursi, si arriva a ipotizzare un clamoroso arrivo in volata. Ma dura poco: altre raffiche sotto Barcola tornano a favorire lo scafo largo del Botin 85 di Wendy Schmidt, che all’ultima poggiata vede l’arrivo controsole davanti alle rive di una Trieste che ribolle di folla in festa. Alle 11:25 circa dalla diga vecchia parte uno sparo e una raffica di fuochi: Deep Blue ha vinto la Barcolana 54, prima barca americana, Wendy Schmidt è la prima donna al timone a vincere la regata, col tempo di 57 minuti e 47 secondi. ARCA taglia il traguardo solo 1 minuto dopo, sessanta secondi che vedono volare via il trofeo, e che fanno dire a Furio Benussi le prime parole a caldo: “Siamo onorati di questo secondo posto, merito a chi ha vinto, adesso la Barcolana è davvero come la Coppa America!”

Wendy vince anche il Trofeo Generali Women in Sailing, alla terza edizione, che va alla prima donna leader di un equipaggio in classifica: per la prima volta va alla barca che conquista anche il Trofeo Barcolana Coppa d’Autunno.

In banchina la folla delle grandi occasioni si gode lo spettacolo degli inchini a San Giusto, gli ormeggi, la liturgia con la consegna del trofeo da Mitja Gialuz a Deep Blue sulla Scala Reale, le interviste delle tv, compresa la diretta internazionale. E poco dopo, la bellissima scena di un “terzo tempo”, fratellanza post regata tra ARCA e Deep Blue allo stand dell’ex defender. Grande sport, grande vela, grande Trieste. Saily TV ha realizzato interviste a caldo ai protagonisti, che non potete perdervi, insieme alla caldissima telecronaca di una delle più belle Barcolane di sempre.

SEGUE AGGIORNAMENTI CON IL RESTO DEGLI ARRIVI, LA CLASSIFICA DEI PRIMI 20, IL RACCONTO DELLA BARCOLANA DI TUTTI

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