
ECCO IL MOSTRICIATTOLO ALLA BASE KIWI – Il monotipo per Young e Women America’s Cup è un modello in scala del vincitore Te Rehutai. Adesso 10 giorni di test di qualità, poi le prime uscite. Gli altri team attendono le consegne nelle prossime settimane. Luna Rossa Prada Pirelli la vedrà a ottobre?
Il primo AC40 fatto in Cina da McConaghy Boats è stato consegnato alla base ETNZ di Auckland. Bianco e senza alcuna scritta, ma completo delle attrezzature di base e fresco reduce dai primi test strutturali.
“Questo è un giorno estremamente emozionante per noi, è stato un enorme sforzo da parte del team di Emirates Team New Zealand, ma anche il team di McConaghy Boats che ci ha consegnato una barca dall’aspetto immacolato. Ora ci attende un controllo QA (Quality Assurance) di circa di 10-12 giorni piuttosto compresso che eseguiremo sul barca.”


100 VIRATE E STRAMBATE NEL CAPANNONE – I test strutturali di una nuova barca sono sempre tesi per gli ingegneri del team poiché lo scafo viene capovolto e attrezzato per applicare i volumi di carico previsti che l’AC40 sperimenterà durante la regata. Con i test strutturali completati con successo, la messa in servizio continua questa settimana con una serie completa di test idraulici, elettronici e dei sistemi di navigazione e manovre di oltre 100 virate e strambate all’interno della base.
“Abbiamo attrezzato la barca con numerosi sensori per misurare le deformazioni che attraversano lo scafo per i test”, ha spiegato l’ingegnere di meccatronica Kelly Hartzell “E poi abbiamo un mucchio di celle di carico che abbiamo collegato e per iniziare a provare i carichi e assicurarci che tutto si comporti come ci aspettiamo”.
“Lo scopo qui è assicurarsi che la barca sia strutturalmente solida dal punto di vista del design e della costruzione in modo che quando andiamo in barca a vela il primo giorno possiamo avere la certezza che la barca è forte come progettata, tutti saranno al sicuro e navigherà come si deve”.


UN MINI-THE REHUTAI – I designer dell’Emirates Team New Zealand hanno deciso di fare l’AC40 come uno sviluppo a metà scala del loro vincitore dell’America’s Cup, Te Rehutai, anche se questo potrebbe dare ai Challenger un’idea di come il team puo’ aver esteso il suo pensiero progettuale oltre Te Rehutai.
L’AC40 non si è spostato molto verso l’AC75 del 2021 di Luna Rossa, che era generalmente considerato un ottimo approccio alla regola dell’AC75. Certamente lo sfidante italiano aveva linee dello scafo più morbide e piene, ma con uno skeg sotto lo scafo ben definito, in particolare nelle sezioni posteriori, per fornire ulteriore galleggiamento e sollevamento dello scafo.
LUNA ROSSA PRADA PIRELLI, APPUNTAMENTO A OTTOBRE? – A proposito di Luna Rossa Prada Pirelli, le ultima voci che arrivano dalla base indicano che il team si prepara alla consegna del proprio AC40, forse per ottobre, mese nel quale ci potrebbe essere anche una presentazione della barca piccola con la nuova livrea e della squadra, visto che a oggi la sfida italiana del Circolo della Vela Sicilia non ha ufficializzato alcun componente dell’equipaggio, anche se a Cagliari si vedono spesso al lavoro con Max Sirena i vari Checco Bruni, Jimmy Spithill, Ruggero Tita, Vittorio Bissaro e il giovanissimo Marco Gradoni, per restare sui nomi dei papabili timonieri del presente e del futuro.

MA CHI LO USERA’ COME PIATTAFORMA DI PROVA? – Uno dei problemi con l’AC40 è che nasce sulla base dell’ultimo scafo di ETNZ per il 2021, mentre tutti i team stanno andando in un’altra direzione, verso la nuova generazione di AC75, che si presume saranno ben diversi. In questo senso, lo scafo dell’AC40 utilizzato come piattaforma di prova (dei vari foil) potrebbe avere poca rilevanza. Al contrario, il fatto che tutte le squadre avranno una forma comune per il loro scafo test puo’ essere un fattore che aiuta le ricognizioni, i controlli incrociati tra squadre rivali, su elementi chiave come la velocità di sollevamento e altri fattori variabili dello scafo.
Bobby Kleinschmit, capo architetto navale di Emirates Team New Zealand . “L’AC40 è una barca importante per noi e per tutti i team perché è una barca su cui avverrà la maggior parte del nostro sviluppo. È fantastico poter prendere tutto il lavoro che abbiamo fatto, tutto ciò che abbiamo imparato nel progettare l’AC75 e mettere tutto insieme in un pacchetto. Non è solo per noi, è per gli altri team e per le donne e gli Youth AC. È davvero bello vederlo espandersi nella più ampia comunità della vela.”
Chissà se davvero si vogliono così bene…