
E’ scomparso la mattina del 31 agosto, a 89 anni. Lascia una vasta eredità di ricordi, imprese veliche oceaniche e non solo, scritti, soprattutto doti umane che lo hanno fatto stimare da mezzo mondo – L’OMAGGIO CON I SUOI DIARI SULLE BARCHE DELLA MARINA, DA ARTICA II AL CORSARO (Dal Notiziario del CSTN)
Se n’è andato di soppiatto in una mattina fresca di fine agosto, senza disturbare, con una forma di eleganza che lo rivestiva in modo naturale in ogni circostanza. Giovanni Iannucci, pilota aeronautico, ammiraglio della Marina Militare, comandante del Vespucci, miglia stimate di navigazione a vela circa 100mila su diversi oceani, intensa attività sportiva prima da atleta e poi da dirigente, UdR, delegato LNI, presente ai maggiori appuntamenti ed eventi FIV, più di ogni altra cosa stimato e riconosciuto, marito, padre, nonno, un riferimento insomma.
Ascoltare, parlare, scambiare messaggi con Giovanni Iannucci ha sempre coinciso con una sensazione di arricchimento. Perchè con i suoi modi, il suo mettere insieme le parole con quel tipico timbro baritonale agli atteggiamenti e ai movimenti degli occhi, erano sempre dalla parte dell’iterlocutore. Anche quando l’argomento poteva essere spinoso, o quando ti chiamava per rivelare o commentare, mai banale, sempre costruttivo, sguardo lucido a 360 gradi, proprio quello che deve avere chi naviga tanto in mare aperto, e su quel mare scrive la rotta della sua storia.
Giovanni lascia una splendida famiglia con tanti nipoti, e infiniti ricordi in talmente tante persone che – come ha scritto la moglie Marilena (un abbraccio) – non sarà possibile dimenticarlo.
LE ESEQUIE – I funerali pubblici con funzione civile come suo desiderio si terranno venerdi 2 settembre alle ore 17:00 a Messina, presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare, Maresicilia, zona Falcata.
IL RICORDO DELLO YACHT CLUB CAPO D’ORLANDO – Con grande rammarico, Yacht Club Capo d’Orlando comunica la scomparsa dell’Ammiraglio Giovanni Iannucci.
La sua passione per la vela lo ha portato al prestigioso ruolo di Giudice internazionale di regata, ed una volta trasferitosi a Messina ha fornito un determinante contributo per lo sviluppo della vela d’altura nella nostra regione.
E’ stato mentore del nostro circolo, che ha seguito sin dalla sua costituzione, fornendo il suo supporto nella nascita della Round Aeolian Race, e spronando in ogni occasione il Circolo all’insegnamento ed alla promozione della disciplina della vela.
RICORDI E TESTIMONIANZE – Qui un estratto da un numero del Notiziario del Centro Studi e Tradizioni Nautiche, istituzione storica e culturale che si rivela ogni giorno sempre più preziosa e necessaria, e con la quale Saily avvierà una collaborazione.
QUI POTETE SCARICARE IL PDF DELL’INTERO NUMERO DEL NOTIZIARIO CSTN CON I DIARI DI GIOVANNI IANNUCCI
Carlo Rolandi: vi presento Giovanni Iannucci… – Giovanni Iannucci, a me legato da antica amicizia consolidatasi dall’aver partecipato insieme a numerose Giurie Internazionali di importanti regate quali le “Vele d’Epoca” e la “Tre Golfi” di Napoli, la “Rolex Middle Sea Race” di Malta, ed altre ancora in Costa Smeralda, nelle acque della Liguria e dell’Isola di Wight, mi ha offerto la possibilità di mettere a disposizione del “Notiziario” del nostro Centro Studi Tradizioni Nautiche alcune sue “memorie” (ne saranno quattro o cinque) che ha sintetizzato dopo aver partecipato a regate oceaniche di alto livello con prestigiose barche prevalentemente di proprietà della nostra Marina Militare. Non mi sono lasciata sfuggire questa golosa opportunità che trasporta il lettore, sfogliando il “Notiziario”, a bordo di queste barche prestigiose quasi come se fosse anche lui un membro dell’equipaggio. Tra le barche che incontreremo ricordo “Artica II”, “Mait II”, “Corsaro II”, barche che ancora oggi solcano i mari partecipando a regate e raduni molto importanti: tra questi ultimi quelli delle “Vele d’Epoca”. Nella prima puntata delle “memorie” di Giovanni Iannucci saliremo a bordo di “Artica II”, progettata dall’indimenticabile John Illingworth, raffigurata nel quadro ad olio di Rudolf Claudus con lo scafo rosso – che all’epoca era il colore che distingueva tutte le barche da regata della Marina Militare italiana – nella partenza della regata Torbay- Lisbona del 1956. Altra puntata ci descriverà, anch’essa con dovizia di particolari, la regata Buenos Aires-Rio de Janeiro del 1962 a bordo del “Mait II” di proprietà dell’indimenticabile Italo Monzino, appassionato velico ed artefice, nel quotidiano, della grande catena di distribuzione “Standa”. Molto interessanti saranno i commenti alla regata del Monzino il quale, a causa di imprevisti ed improrogabili impegni dell’ultimo momento, dovrà rinunziare a far parte dell’equipaggio del “Mait II”. La regata Los Angeles-Honolulu del “Corsaro II” del 1965 darà spazio alla descrizione del trasferimento della barca da Rio de Janeiro a Los Angeles risalendo le coste del Sud America, il passaggio del Canale di Panama, la navigazione nell’Oceano Pacifico lungo le coste dell’America Centrale e Settentrionale, fino Long Beach (Los Angeles) da dove prenderà il via la regata transpacifica. L’allenamento dell’equipaggio ed il suo affiatamento, avvenuti proprio durante questa lunga trasferta che ha preceduto la regata, saranno descritti nei minimi particolari. Nei miei ricordi vi è la precedente partecipazione di “Corsaro II” a questa regata transpacifica quando Tino Straulino ne era al comando e dell’equipaggio faceva parte Beppe Croce, allora Presidente dello Yacht Club Italiano, della Federazione Italiana Vela e dell’IYRU (International Yacht Racing Union). In altre successive puntate potremo ancora leggere di importanti regate e tra queste quella dalle Canarie a Puerto Rico. Iannucci non soltanto è stato un grande militante della Marina Militare italiana, guadagnandosi le spalline dorate di Ammiraglio di Squadra, ma è stato anche un provetto uomo di mare ed un Comandante seguito con affettuoso rispetto dagli equipaggi da lui dipendenti. Mi fa piacere poter divulgare questi suoi scritti dai quali traiamo conferma che la nostra Marina Militare non opera soltanto a tutela della nostra Patria, ma altresì svolgendo all’estero una penetrante azione promozionale inviando intorno al mondo le sue splendide barche, onore e vanto dello Yachting italiano, con equipaggi altrettanto splendidi. Affido al curriculum che segue il compito di fornire una dettagliata disamina della vita militare e sportiva di Giovanni Iannucci, Classe 1933, oggi felicemente sposato con la cara Marilena, anche lei coinvolta nei Comitati di Regata della nostra Vela. Carlo Rolandi
CHI ERA GIOVANNI IANNUCCI: UN CURRICULUM IMPRESSIONANTE – Nato a Napoli il 2 febbraio 1933, figlio di Ufficiale di Marina, ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza in varie località d’Italia, sempre sul mare. Conseguito il Diploma di Maturità Classica presso il Liceo Classico “Archita” di Taranto, entrava in Accademia Navale nel 1951 – Corso “Australi”- e ne usciva, con il grado di Aspirante Guardiamarina, nel 1955.
Dopo un periodo di imbarco su Unità di Squadra, si trasferiva negli U.S.A. per il Corso di Pilotaggio della U.S. Navy e conseguiva il brevetto di Pilota Militare nel 1958. Rientrato in Italia, veniva assegnato ai Reparti Aerei Antisommergibile, allora dotati del velivolo Grumman S2F. Effettuava successivamente il passaggio sul successore dell’S2F, il Breguet 1150 Atlantic.
Nel corso della carriera, oltre ai periodi in attività di volo, ha ricoperto vari incarichi nazionali e NATO, a bordo e a terra, in Italia ed all’estero. Fra di essi, è stato Comandante alla Classe del Corso “Grifoni” in Accademia Navale dal ’65 al ‘67. Ha comandato i Dragamine Betulla ed Acacia, la Corvetta Alcione, la Fregata Castore e le Navi Scuola a vela Corsaro II, Stella Polare ed Amerigo Vespucci.
Promosso Contrammiraglio nel 1983, ha frequentato il Centro Alti Studi della Difesa, ha comandato la 4a Divisione Navale ed il Centro Addestramento Aeronavale, è stato Capo Divisione presso il Comando delle Forze Navali NATO in Mediterraneo e Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, concludendo in tale incarico il servizio attivo nel dicembre del 1991, con il grado di Ammiraglio di Squadra.
Da allora si è dedicato, esclusivamente a titolo volontario, a varie attività connesse con il mare ed in particolare con la vela. E’ stato per molti anni membro di vari comitati dell’International Sailing Federation e della Federazione Italiana Vela ed è attualmente Congressman dell’Offshore Racing Congress. E’ stato collaboratore della Sail Training Association Italia e, per dodici anni, Delegato Regionale per la Sicilia della Lega Navale Italiana. E’ Ufficiale di Regata Nazionale.
La pratica della vela, iniziata a 13 anni, nel 1946, si è svolta inizialmente su imbarcazioni dello Sport Velico Marina Militare quali la Star, il Dinghy 12 p. S.I., lo Snipe ed il 5.5 m. S.I.. Nel 1956 ha partecipato alla regata Torbay – Lisbona su Artica II e da allora si è dedicato prevalentemente alla vela d’altura, partecipando a numerose regate oceaniche quali la Buenos Aires – Rio de Janeiro sul Mait II, la Transatlantica, la Transpacifica, l’Annapolis – Newport, il Fastnet e la Channel Race sul Corsaro II, la Coruña – Portsmouth sulla Stella Polare e, in Mediterraneo, a numerose edizioni della Giraglia e della Middle Sea Race su varie imbarcazioni. Nel 1969 ha fatto parte, su La Meloria, di Gianni e Mary Pera, della prima squadra italiana all’Admiral’s Cup.
Ha inoltre praticato la vela, per diporto, con le sue quattro imbarcazioni da crociera che si sono succedute nel tempo.
Per il successo delle iniziative intraprese per la rinascita e la promozione dello sport della vela su derive ed imbarcazioni d’altura nella Sicilia Nord Orientale, è stato insignito dal CONI, nel 2004, della Stella di Bronzo al Merito Sportivo.
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