DALLA PREFAZIONE DI FOIL – Una medaglia d’oro olimpica nello sport della vela, in Italia, è una rarità assoluta. (…) La conseguenza è che le nostre tre medaglie d’oro, ben distanziate nel tempo (1936, 1952, 2000), hanno un peso storico notevole, sono ricordate e mitizzate proprio per la loro rarità. (…) Quattro ori in 121 anni. L’eccezionalità statistica del risultato è alla base dell’idea di questo libro. E’ giusto capire, scoprire, studiare: come si arriva a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi sfruttando il vento? Da dove si parte? Quali scelte, incontri, spinte, dettagli e segreti costruiscono il successo? (…)

Questo libro è una storia, non solo sportiva, di Ruggero. Non è una biografia (per quella c’è tempo), non è un resoconto delle regate olimpiche, piuttosto lo abbiamo concepito, attraverso un lungo flashback e tante ore di ricordi registrati tra Ruggi, Mirta e Mauro (i genitori), come un diario di bordo a passeggio nel tempo. Scoprite voi stessi i momenti o i motivi che hanno fatto di un bambino a cui non piaceva stare in barca, il quarto campione olimpico nella storia della vela azzurra. Insieme a Caterina Banti.

Naturalmente l’oro di Enoshima è di Ruggero come e quanto lo è di Caterina. La loro storia ha una parte rilevante nel diario di queste pagine, la loro unione agonistica e la fusione di talento e dedizione è racchiusa in quasi mezzo chilo di medaglia giapponese. Tuttavia – va detto – il racconto di queste pagine rispecchia la visione e i ricordi dell’autore. Ci sono la sua scuola, i suoi amici, i suoi sport, persino le sue fidanzate. E’ il suo diario, e come tale contiene emozioni o interpretazioni personali, si sofferma e omette, ricorda e dimentica.

Personalmente ho accolto la sfida di aiutare Ruggero nell’opera perché, come detto, un oro olimpico è un fatto eccezionale e merita di essere sottolineato e messo in vetrina. E’ il secondo oro (e la settima medaglia) che ho la fortuna di vivere e l’onore di raccontare nella mia vita professionale. Strada facendo, è emerso chiaro e lampante come la storia di Ruggi, e quindi questo libro, possa essere non solo un documento storico, ma anche una fonte di ispirazione. Oltre ventimila famiglie mandano i loro figli a scuola di vela in estate: quanti Ruggi e Cate ci sono tra loro? Come riconoscerli e riconoscersi? (…) (Fabio Colivicchi)

DAL PRIMO CAPITOLO DI FOIL – “Non guardiamo intorno a noi, non sentiamo nulla, tutto sembra sparito. E’ come se io, Caterina e il nostro catamarano, scivolassimo sul liquido di un mare avvolto in una bolla. Ma è una bolla trasparente intorno alla quale il colore è uno solo, e sembra brillare. In questa atmosfera sospesa, prima che scoppi una festa di emozioni, abbracci, tricolori, felicità, mi esce una frase che si sentirà perfettamente dall’audio di bordo, una frase che mi descrive e mi rappresenta. Sono Ruggero Tita, e dico semplicemente a Caterina Marianna Banti: “Sembra che abbiamo vinto l’oro”. E inizia un’altra storia.” 

(Nutrimenti) Ruggero Tita a 29 anni ha vinto alle Olimpiadi di Tokyo 2020 la quarta medaglia d’oro nella storia della vela italiana, in coppia mista con la prodiera Caterina Banti. Una medaglia che mancava all’Italia da ventun anni. Ma cosa c’è prima di un oro olimpico? La passione di un bambino per il vento e le onde, gli inizi su un lago del Trentino Alto Adige, i momenti decisivi, la famiglia, lo studio, la crescita di un atleta amante degli sport estremi, lo sviluppo tecnologico con l’avvento del foiling e della vela volante, le scelte difficili. Come un romanzo di formazione di un velista dei nostri giorni, Foil racconta la storia di un giovane talento, entrato anche nell’equipaggio di Luna Rossa per la prossima Coppa America. Una vita a correre sul mare sfruttando gli elementi naturali, con volontà e determinazione, fino alla cronaca del massimo trionfo sportivo, l’oro olimpico.

La campagna olimpica è la sfida suprema e la medaglia il massimo risultato a cui un velista, e uno sportivo in generale, può ambire. Si tratta di un programma che richiede costanza, determinazione e perseveranza. La preparazione, infatti, deve comprendere un programma di allenamento tecnico, fisico, psicologico, alimentare, tattico e strategico per lungo tempo.

Ruggero Tita e Caterina Banti sono gli atleti dell’Italian Sailing Team sul catamarano misto Nacra 17 Foiling – la nuova versione volante che ha esordito alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il Catamarano dotato di foil è considerato la Formula Uno della Vela, ovvero la classe più veloce e spettacolare, e quella che richiede le più alte capacità atletiche e acrobatiche. La International Sailing Federation lo ha reso ancora più straordinario e stimolante introducendo un equipaggio misto. Dal debutto di questa nuova specialità, Ruggero e Caterina hanno dimostrato un grande potenziale vincendo il Campionato Europeo e la medaglia di bronzo nel Campionato del Mondo 2017. Definito dai media “The Perfect Storm”, il soprannome definisce questo mix vincente caratterizzato dalla conoscenza dei foil e dalla lunga e ricca esperienza dell’equipaggio.

GLI AUTORI

Ruggero Tita, classe 1992, appassionato di vela fin da giovanissimo, entra nella squadra nazionale all’età di 12 anni. Lo scorso agosto, a 29 anni, ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (estate 2021) con la prodiera Caterina Marianna Banti. Un risultato storico arrivato dopo una lunga serie di successi fin dalle regate giovanili; velista dell’anno due volte consecutive e Sailor of the Year al Premio Rolex. Appartiene al gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. E’ nel team di Luna Rossa Prada Pirelli ed ha lavorato per la sfida italiana all’America’s Cup 2021, ora in preparazione per l’edizione del 2024. È Collare d’oro al merito sportivo, la massima onorificenza conferita dal Coni. Laureato in Ingegneria Informatica all’Università di Trento, è appassionato di sport estremi.

Fabio Colivicchi, giornalista, è direttore di Saily.it, ha fondato e diretto il mensile Fare Vela, è stato responsabile ufficio stampa della Federazione Italiana Vela per quasi venti anni, e tuttora collabora con la FIV. E’ stato accreditato e ha seguito la vela alle ultime 8 Olimpiadi estive dal 1992 al 2020. Autore di diversi libri sulla Coppa America e della voce «Vela» per l’Enciclopedia Treccani. Dal 2013 collabora a Lineablu di Rai Uno.

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